venerdì 11 marzo 2011

IL VOLTO E LA LUNA

I loro occhi si erano incrociati nella vetrina di un negozio del centro, riflessi nel vetro che faceva da sfondo. Entrambi guardavano gli oggetti esposti ma lui era più vicino mentre lei era poco dietro ed era per questo che non l'aveva notata. Poi, i loro sguardi si erano sfiorati, curiosamente confusi tra riflessi dorati e spicchi di luci.Era stato uno scambio intenso, molto forte, strano, poi il viso di lei era svanito e quando lui si era girato per vederla meglio la sua figura era sparita tra la gente e solo un leggero profumo era rimasto ancora, appena in tempo perchè lui ne avvertisse la delicata fragranza.E ne erano passati di giorni sino a che, fermandosi ancora una volta in quello stesso posto a curiosare tra le cose esposte, aveva di nuovo incrociato nel vetro gli stessi occhi e lo stesso sguardo di allora. Qualche attimo? Un minuto?Lui non avrebbe potuto dire, perchè questa volta aveva cercato di vederne anche il viso, i contorni, i lineamenti, tanto per poterla riconoscere nel caso in cui l'avesse incontrata per strada. Gli era sembrato un viso molto bello, giovane, serio, quasi orientale dagli zigomi alti e ben marcati. Questa volta conveniva girarsi in tempo, aveva pensato,e così aveva fatto ma lei se ne era già andata, lasciando solo quella delicata traccia di profumo. Il fatto gli era rimasto in testa, tanto che nei giorni seguenti più volte ed in ore diverse aveva ripercorso la stessa strada fermandosi di fronte lo stesso negozio. Ma non era successo nulla. E allora gli era venuto un dubbio:che il riflesso, che quegli occhi, quel viso, fossero di una ragazza che era all'interno, magari la proprietaria o una addetta alle vendite. Ma il profumo?E come poteva da dentro...ci aveva pensato e ripensato e poi, per togliersi ogni pensiero era anche entrato chiedendo banalmente il prezzo di un oggetto. Niente, dietro il bancone c'erano solo due signore abbastanza attempate, con i volti segnati e dal trucco pesante. Erano passati i giorni e lui si era dimenticato dell'episodio.Sino a che non era tornato tuttto improvvisamente alla sua attenzione quando aveva accettato l'invito a  cena rivoltogli da alcuni amici. Sarebbero andati in un agriturismo, cosi tanto di moda, a pochi chilometri di distanza e ricavato da una antica tenuta e da una dimora patrizia veramente interessante.Si erano ritrovati quindi la sera ed avevano preso posto nel loro tavolo.Nell'attesa di ordinare le portate, lui aveva cominciato a guardarsi in giro, incuriosito dall'alto numero di presenti, chiassosi e allegri. Aveva una posizione privilegiata poichè aveva praticamente di fronte tutta la vasta sala; ad un tratto la sua attenzione era stata catturata da un bel quadro che era posto sopra un gigantesco camino. Non era possibile! Il dipinto raffigurava  un raffinato ritratto di donna il cui viso-non c'era dubbio- era quello che lui aveva notato nella vetrina del negozio.Stessi occhi, stesso sguardo,stessi lineamenti,; la fotografia esatta, aveva pensato.Quindi la bella signora doveva avere rapporti con il locale, magari  essere la proprietaria e perciò l'avrebbe potuta finalmente vedere da vicino e farsi una idea.Ma per quanto avesse girato lo sguardo attorno, dappertutto, attento ad ogni persona presente, sino alla fine della serata non avevo visto proprio nulla. Ed allora ad un certo punto si era alzato ed era andato a vedere più da vicino il quadro. Era lei, era proprio lei.Praticamente era ritratto solo il viso, un poco in ombra, con dietro una finestra aperta da cui si intravvedeva un orizzonte lontano di cielo crepuscolare su cui spiccava una luna dalla luce tenue e soffusa e con i tradizionali elementi umani-occhi, naso, bocca-appena accennati."Quasi mi somiglia" aveva pensato. Gli era sembrato di avvertire anche lo stesso profumo, per un attimo. Aveva curosità di sapere e perciò, prima di andarsene, aveva chiesto al distinto signore che era alla cassa a chi appartenesse quel volto. La risposta lo aveva lasciato di ghiaccio : era della moglie dell'ultimo erede nobile della tenuta, morta oltre un secolo prima. Se ne era tornato a casa, preso da brividi, sconvolto e aveva trascorso una gran brutta notte, una notte agitata e confusa.

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