Virtualmente
la incontro tutti i giorni
immancabilmente
a passeggio nel mio diario,
sono tentato di chiederle
"amicizia"
perchè nella foto-
a persona intera su sfondo
mare, cielo, costa smeralda-
è proprio un sogno.
Bella, che ci importa del mondo
possiamo anche incontrarci,
il tuo nome mi ricorda qualcosa,
forse un fiore, un canto, una melodia,
il volo di un gabbiano,chissà.
Sorridi alla vita nel quadratino
che passa lento nel diario,
ho tempo di ammirarti
quasi quasi...clicco...
e mentre il mio dito
è sul punto di premere il tasto
ti guardo ancora una volta,
e rileggo il tuo nome,
mi frulla " nella capa", non mi è nuovo,
passeggia nella mia mente
il dito è in attesa, aspetta..;
quel nome...quel cognome...
abbinati a quella bella figura
a quel corpo da diva
eppure credo di conoscerli.
Chiudo gli occhi per concentrarmi
penso, ripenso
e finalmente vedo la luce:
adesso ho capito chi è!
La incrocio ogni tanto per strada,
in città, oramai avanti con gli anni,
leggermente curva e truccata
come Moira Orfei di cui dovrebbe
essere anche coetanea.
Il dito mi si paralizza, per fortuna,
sudo freddo ma riprendo fiato.
Ci stavo per cadere!
Ma chi sarà quella bella donna
che la rappresenta in foto?
Vatti a fidare...
allora meglio un cane!
venerdì 31 gennaio 2014
giovedì 30 gennaio 2014
PASSANO GLI ANNI...UN CASO PERSONALE
Lo confesso, oggi è un caso personale ma può essere certamente anche un pensiero comune nel momento in cui, altri amici/amiche come me si sono trovati e si trovano nella stessa condizione.
Dopo più o meno 40 anni oggi va in pensione il mio medico di famiglia e mi(ci) lascia nella " disperazione" di trovarne un altro, di individuare a chi dovrò affidare la mia salute, di chi dovrò fidarmi per i prossimi anni. Scelta non facile, soprattutto per me che ho avuto sempre e solo quello e che non conosco altri medici se non per sentito dire.
Ma il saluto/distacco diventa ancora più pesante perchè Paolo ( tanto vale dire il suo nome e cognome Bargnesi) non è stato solo il dottore disponibile nei momenti di malattia e di ricette ma anche e soprattutto un amico che conosco sin dai tempi della giovinezza ed al quale mi sono affidato non appena ha aperto il suo primo ambulatorio a Fano, nei pressi dell'Arco d'Augusto.
Bravo, paziente, pronto ad ascoltare i miei lamenti e quelli dei miei familiari, disponibile e affine anche in certi interessi extra professionali come l'antiquariato ed altro.
E, come dicevo, soprattutto un amico.
Il medico di famiglia è importantissimo perchè è l'unica persona al mondo alla quale affidiamo e confessiamo le nostre debolezze, i nostri mali, le nostre preoccupazioni, i nostri piccoli segreti, tutto quel che riguarda la nostra sfera personale.
E se a questo aggiungiamo che in questi lunghissimi anni Paolo mi è stato vicino- non solo come medico- quando se ne sono andati prima mio padre, poi dopo diversi anni mia madre ( nelle vicende tristi e dolorose) ma anche quando è nata mia figlia, quando ad ogni suo starnuto gli chiedevo preoccupato se " mi dovevo preoccupare"...si capisce bene che la sua disponibilità è andata ben oltre il dovuto.
Oggi se ne va in pensione ed io dovrò per forza rivolgermi ad un altro e fare tutta la trafila burocratica per avere il dottore che mi cura e mi scrive le ricette.
Ma come potrà mai questo nuovo sostituire l'amico?
Mai. Ma ho già trovato il compromesso. Ufficialmente avrò il mio medico di famiglia cui mi rivolgerò comunque con fiducia e stima perchè così è giusto che sia ma...( e Paolo è stato avvertito dal sottoscritto) io ogni tanto, quando ne avrò bisogno, gli farò una bella telefonatina per chiedergli consiglio. Insomma, mi dovrà sopportare anche in pensione.
E poi: siamo amici o no?
Grazie Paolo per tutto e per la pazienza.
Dopo più o meno 40 anni oggi va in pensione il mio medico di famiglia e mi(ci) lascia nella " disperazione" di trovarne un altro, di individuare a chi dovrò affidare la mia salute, di chi dovrò fidarmi per i prossimi anni. Scelta non facile, soprattutto per me che ho avuto sempre e solo quello e che non conosco altri medici se non per sentito dire.
Ma il saluto/distacco diventa ancora più pesante perchè Paolo ( tanto vale dire il suo nome e cognome Bargnesi) non è stato solo il dottore disponibile nei momenti di malattia e di ricette ma anche e soprattutto un amico che conosco sin dai tempi della giovinezza ed al quale mi sono affidato non appena ha aperto il suo primo ambulatorio a Fano, nei pressi dell'Arco d'Augusto.
Bravo, paziente, pronto ad ascoltare i miei lamenti e quelli dei miei familiari, disponibile e affine anche in certi interessi extra professionali come l'antiquariato ed altro.
E, come dicevo, soprattutto un amico.
Il medico di famiglia è importantissimo perchè è l'unica persona al mondo alla quale affidiamo e confessiamo le nostre debolezze, i nostri mali, le nostre preoccupazioni, i nostri piccoli segreti, tutto quel che riguarda la nostra sfera personale.
E se a questo aggiungiamo che in questi lunghissimi anni Paolo mi è stato vicino- non solo come medico- quando se ne sono andati prima mio padre, poi dopo diversi anni mia madre ( nelle vicende tristi e dolorose) ma anche quando è nata mia figlia, quando ad ogni suo starnuto gli chiedevo preoccupato se " mi dovevo preoccupare"...si capisce bene che la sua disponibilità è andata ben oltre il dovuto.
Oggi se ne va in pensione ed io dovrò per forza rivolgermi ad un altro e fare tutta la trafila burocratica per avere il dottore che mi cura e mi scrive le ricette.
Ma come potrà mai questo nuovo sostituire l'amico?
Mai. Ma ho già trovato il compromesso. Ufficialmente avrò il mio medico di famiglia cui mi rivolgerò comunque con fiducia e stima perchè così è giusto che sia ma...( e Paolo è stato avvertito dal sottoscritto) io ogni tanto, quando ne avrò bisogno, gli farò una bella telefonatina per chiedergli consiglio. Insomma, mi dovrà sopportare anche in pensione.
E poi: siamo amici o no?
Grazie Paolo per tutto e per la pazienza.
IL GIARDINO
Cadono anche gli alberi
più forti intorno
dove insieme con me
facevano giardino;
le radici scoperte
e bruciate dal vento
diventano polvere e sassi;
ma la terra non resterà vuota,
perchè piccoli fusti
e verdi fogli spunteranno
dove sembrava
non fosse rimasto più nulla.
Cercheranno la luce,
guarderanno il cielo
e saranno a rinnovare la vita
in un giardino
che non avrà mai fine.
più forti intorno
dove insieme con me
facevano giardino;
le radici scoperte
e bruciate dal vento
diventano polvere e sassi;
ma la terra non resterà vuota,
perchè piccoli fusti
e verdi fogli spunteranno
dove sembrava
non fosse rimasto più nulla.
Cercheranno la luce,
guarderanno il cielo
e saranno a rinnovare la vita
in un giardino
che non avrà mai fine.
martedì 28 gennaio 2014
TRA LE NUVOLE E IL VENTO
Tra le nuvole e il vento
la pioggia che cade forte
il mare è al buio e si ode
sole il suo lungo ruggire
tra sabbia e scogli
e immaginare i forti
spruzzi d'acqua
che sommergono il molo
mentre rami e tronchi
d'albero restano
tra le pietre come scheletri.
Lontano piccole luci
tremolano nel temporale
e lasciano capire
che case e strade sono
all'orizzonte a segnare
la strada e la vita di sempre.
Passerà, come sempre passa
e domani troveremo
sulla spiaggia e sul molo
i segni di una notte
di tempesta.
la pioggia che cade forte
il mare è al buio e si ode
sole il suo lungo ruggire
tra sabbia e scogli
e immaginare i forti
spruzzi d'acqua
che sommergono il molo
mentre rami e tronchi
d'albero restano
tra le pietre come scheletri.
Lontano piccole luci
tremolano nel temporale
e lasciano capire
che case e strade sono
all'orizzonte a segnare
la strada e la vita di sempre.
Passerà, come sempre passa
e domani troveremo
sulla spiaggia e sul molo
i segni di una notte
di tempesta.
venerdì 24 gennaio 2014
SEI TU ?
Questo gioco trastullo passatempo
dove sconosciuti si fanno chiamare
amici e ti chiamano amico e ti chiedono
ti accettano e poi ti considerano un numero
e clicca mi piace e ...non mi piaci più
in che luogo ti trovi? E che te ne importa
a te? Sei sposato, relazione sentimentale,
questi potrebbero essere tuoi amici
( ancora?), condividi ? Nella pagina
del diario sfilano foto, disegni, mezzi
busti, figure di cartoni animati, personaggi
del cinema e animali, animali, animali,
cani, gatti, asini che nell'immagine
rappresentano l'amico o l'amica
che dovresti conoscere; ma perchè
non mostrano il loro viso? Ciao bella,
sei veramente una gnocca(!!!!!!) come
state bene, scusami sono stato a Rio
e mi sono dimenticato di farti gli auguri;
mangia questa torta, vedi come è bella?
Ma no, ma si!Non ingrassa, è vegana,
c'è solo il cavolo, la bietola e la mela cotogna,
sformatino di rape, vuoi dimagrire? Clicca qui!
Qui dovè? L'invito è equivoco... quanto
paghi per l'assicurazione? Da noi non
paghi niente, metti la tua targa che ci
pensiamo noi; ma va? E infatti non ci
pensano ma ti bombardano di offerte.
Chatti? Chattiamo...come va? Ora posto
un link, poi ti vedo in Skype, aggiungimi
a Google+ , forse partecipo all'evento,
aggiungi il tuo nome e metti si o forse o no,
vuoi incontrare ragazze cinesi? Ragazze russe?
Hai più di ottant'anni e non hai la pensione?
Ci pensiamo noi; viaggia Last minute e così
il problema della pensione non esiste più;
cerca vecchi amici e vecchie amiche di scuola,
magari non li riconosci ma prova; come
si chiama quella canzone? Le corna di chi?
Adesso vado su YouTube, c'è anche
l'amica di tua figlia che si spoglia, tanto
lo fanno tutti; hai l'artrosi al ginocchio?
Non hai più i denti? non hai più i capelli:
noi ti rimettiamo a nuovo in tre giorni,
vieni in Albania, medici esperti e sicuri
che hanno già fatto esperienze ti sistemano
a dovere e ti pagano anche il viaggio.
4575 amici, sono bella come il sole, ho
studiato per strada, ho lavorato in albergo,
ora insegno la materia, vivo ad Istanbul, sono
di Casoria, parlo sette lingue e tre dialetti,
scrivimi ...oppure a mail. A mail, tutti scrivono,
tutti oramai hanno il tuo indirizzo, indirizzi
che sono un festival di genialità e fantasia,
banca, telefonia, sanità, assicurazione, amici,
sconosciuti che lo hanno trovato chissà come,
spam, scherzi, virus, tutto gira e tutto
arriva.
E poi tutti mettiamo le nostre fantasie,
i nostri piaceri, le foto, gli scritti, le ricette,
i cani, i gatti, gli appelli, le velleità ritrovate,
le spiritosate spesso inutili, le battute cretine,
tutto nel pentolone di questa grande cucina
che il mondo di facebook e simili.
dove sconosciuti si fanno chiamare
amici e ti chiamano amico e ti chiedono
ti accettano e poi ti considerano un numero
e clicca mi piace e ...non mi piaci più
in che luogo ti trovi? E che te ne importa
a te? Sei sposato, relazione sentimentale,
questi potrebbero essere tuoi amici
( ancora?), condividi ? Nella pagina
del diario sfilano foto, disegni, mezzi
busti, figure di cartoni animati, personaggi
del cinema e animali, animali, animali,
cani, gatti, asini che nell'immagine
rappresentano l'amico o l'amica
che dovresti conoscere; ma perchè
non mostrano il loro viso? Ciao bella,
sei veramente una gnocca(!!!!!!) come
state bene, scusami sono stato a Rio
e mi sono dimenticato di farti gli auguri;
mangia questa torta, vedi come è bella?
Ma no, ma si!Non ingrassa, è vegana,
c'è solo il cavolo, la bietola e la mela cotogna,
sformatino di rape, vuoi dimagrire? Clicca qui!
Qui dovè? L'invito è equivoco... quanto
paghi per l'assicurazione? Da noi non
paghi niente, metti la tua targa che ci
pensiamo noi; ma va? E infatti non ci
pensano ma ti bombardano di offerte.
Chatti? Chattiamo...come va? Ora posto
un link, poi ti vedo in Skype, aggiungimi
a Google+ , forse partecipo all'evento,
aggiungi il tuo nome e metti si o forse o no,
vuoi incontrare ragazze cinesi? Ragazze russe?
Hai più di ottant'anni e non hai la pensione?
Ci pensiamo noi; viaggia Last minute e così
il problema della pensione non esiste più;
cerca vecchi amici e vecchie amiche di scuola,
magari non li riconosci ma prova; come
si chiama quella canzone? Le corna di chi?
Adesso vado su YouTube, c'è anche
l'amica di tua figlia che si spoglia, tanto
lo fanno tutti; hai l'artrosi al ginocchio?
Non hai più i denti? non hai più i capelli:
noi ti rimettiamo a nuovo in tre giorni,
vieni in Albania, medici esperti e sicuri
che hanno già fatto esperienze ti sistemano
a dovere e ti pagano anche il viaggio.
4575 amici, sono bella come il sole, ho
studiato per strada, ho lavorato in albergo,
ora insegno la materia, vivo ad Istanbul, sono
di Casoria, parlo sette lingue e tre dialetti,
scrivimi ...oppure a mail. A mail, tutti scrivono,
tutti oramai hanno il tuo indirizzo, indirizzi
che sono un festival di genialità e fantasia,
banca, telefonia, sanità, assicurazione, amici,
sconosciuti che lo hanno trovato chissà come,
spam, scherzi, virus, tutto gira e tutto
arriva.
E poi tutti mettiamo le nostre fantasie,
i nostri piaceri, le foto, gli scritti, le ricette,
i cani, i gatti, gli appelli, le velleità ritrovate,
le spiritosate spesso inutili, le battute cretine,
tutto nel pentolone di questa grande cucina
che il mondo di facebook e simili.
giovedì 23 gennaio 2014
A MIA MADRE
Momenti tristi e difficili capitano. Siamo adulti, ne abbiamo fatta di strada ma io ancora, in questi momenti rivolgo il pensiero a mia madre.
Così le avevo scritto, dopo alcuni giorni dalla morte.
" Non credere che sia così facile sbarazzarti di me, solo perchè hai cambiato Casa. Io seguiterò a chiamarti, a parlarti, a chiederti favori, consigli, aiuti, in tutte le ore del giorno e non potrai non ascoltarmi, come hai sempre fatto.
E tu, ne sono certo, seduta nella tua poltroncina, con gli occhi attenti e vivaci, mi starai ad ascoltare senza mai perdere la pazienza, mi accarezzerai la mano e mi parlerai. Dirai parole giuste e serene, mi tranquillizzerai, saprai indicarmi la giusta strada, la soluzione, la miglior cosa da fare. E come sempre non alzerai mai la voce, magari sarai un po' severa, farai finta di essere severa con me perchè me lo merito perchè sbaglio e forse sbaglio spesso,
ed alla fine sorriderai, aprendo il tuo cuore ed il mio a momenti di tranquillità.
Anche se passano gli anni, se dovremmo essere noi adesso a dare sostegno e coraggio a quelli più giovani, io ho bisogno di sentire le tue risposte ai problemi, alle difficoltà, ai pensieri.
E allora preparati ad avere ancora tanta pazienza e tanta comprensione. E ascoltami e guardami. Anche se sei un'altra Casa; io vedrò te, tu vedrai me.
E non cambierà nulla."
Così le avevo scritto, dopo alcuni giorni dalla morte.
" Non credere che sia così facile sbarazzarti di me, solo perchè hai cambiato Casa. Io seguiterò a chiamarti, a parlarti, a chiederti favori, consigli, aiuti, in tutte le ore del giorno e non potrai non ascoltarmi, come hai sempre fatto.
E tu, ne sono certo, seduta nella tua poltroncina, con gli occhi attenti e vivaci, mi starai ad ascoltare senza mai perdere la pazienza, mi accarezzerai la mano e mi parlerai. Dirai parole giuste e serene, mi tranquillizzerai, saprai indicarmi la giusta strada, la soluzione, la miglior cosa da fare. E come sempre non alzerai mai la voce, magari sarai un po' severa, farai finta di essere severa con me perchè me lo merito perchè sbaglio e forse sbaglio spesso,
ed alla fine sorriderai, aprendo il tuo cuore ed il mio a momenti di tranquillità.
Anche se passano gli anni, se dovremmo essere noi adesso a dare sostegno e coraggio a quelli più giovani, io ho bisogno di sentire le tue risposte ai problemi, alle difficoltà, ai pensieri.
E allora preparati ad avere ancora tanta pazienza e tanta comprensione. E ascoltami e guardami. Anche se sei un'altra Casa; io vedrò te, tu vedrai me.
E non cambierà nulla."
mercoledì 22 gennaio 2014
LA BOTTEGA DEI SOGNI
Camminando piano,
tenuto per mano
da mia madre
il profumo del forno
e delle delizie
si sentiva da lontano,
mi ridevano gli occhi
al pensiero del dolcetto
che avrei gustato
non appena arrivati
nel negozio che
era davanti una grande
chiesa che tutti
chiamavano duomo.
Un biscottone grande,
giallo, con sopra chicchi
di zucchero, da mordere
piano piano
per farlo durare tanto.
Mia madre comperava
anche altro, pizza e pane
ma io aspettavo solo
quel sogno
che si scioglieva in bocca
e speravo sempre
che non finisse mai.
Passo ancora in quella strada,
cammino piano,
il forno c'è ancora
ma non avverto più
l'odore inconfondibile
dei dolci di quand'ero
bambino.
tenuto per mano
da mia madre
il profumo del forno
e delle delizie
si sentiva da lontano,
mi ridevano gli occhi
al pensiero del dolcetto
che avrei gustato
non appena arrivati
nel negozio che
era davanti una grande
chiesa che tutti
chiamavano duomo.
Un biscottone grande,
giallo, con sopra chicchi
di zucchero, da mordere
piano piano
per farlo durare tanto.
Mia madre comperava
anche altro, pizza e pane
ma io aspettavo solo
quel sogno
che si scioglieva in bocca
e speravo sempre
che non finisse mai.
Passo ancora in quella strada,
cammino piano,
il forno c'è ancora
ma non avverto più
l'odore inconfondibile
dei dolci di quand'ero
bambino.
martedì 21 gennaio 2014
LE QUATTRO FASI DI PRESA PER IL ...
Sappiamo, per esperienza, come funziona perchè...cambiano i tempi, passano gli anni ma la ruota che gira è sempre la stessa e gli stessi sono quelli che cercano di farla girare.
Ecco dunque, intramontabili ed inossidabili, le fasi che contraddistinguono le campagne elettorali locali a quattro, cinque mesi dalle elezioni.
FASE UNO: incontrare, dialogare, far parlare, far finta di stare a sentire, prendere freneticamente appunti o-meglio-scrivere nel tablet.
Il candidato( i candidati), fanno organizzare incontri con la popolazione del territorio (?) in un ristorante, un bar, una sala giochi, Cral, palestra ecc. Saluta tutti, sorride, pacche sulle spalle, ciao caro, ciao cara, come sta tua nonna ( morta dieci anni prima)." sono qui per ascoltare ed ascoltarvi", dice. parlate pure e chiedete. Il pubblico chiede. " Grazie per questa domanda" dice sorridendo mentre in verità si mangia il fegato perchè è una domanda trappola.
E giù parla e parla e parla girando la frittata mille volte e parla ancora e poi alla fine:" ho preso appunto e ne terrò conto nel caso fossi eletto e grazie ancora" ma non è vero niente.
E' il così detto" giro delle sette chiese", obbligatorio per chi si candida: deve incontrare tutti, da Marotta a Fosso Sejore, certe volte anche a pranzo e a cena.
FASE DUE.
Il candidato ( i candidati) fanno finta di aver tirato le somme di tutte le esigenze " del territorio" che si sono palesate durante la fase uno e quindi stilano, scrivono, stampano e rendono noto il loro programma. Chi più ne ha più ne metta: ripristino ferrovia Fano-Urbino, allargamento del porto, ospedale solo per Fano, valorizzazione del centro storico, Lisippo a Fano,superstrada, autostrada, circonvallazione, assistenza gratuita agli anziani, gnocca per tutti, carnevale internazionale, snellimento burocrazia comunale, niente più tasse, e infine...piscina pubblica in tutti i quartieri!
FASE TRE.
Si avvicinano le elezioni, mancano 15, 20 giorni. E' l'ora del contatto personale, fisico e non più telefonico o telematico ; si organizzano visitine casa per casa, in tutti i quartieri, di solito in casa di amici che già stanno aiutando il candidato.
Si ripetono le promesse ma tra quattro mura gli elettori di casa si sfogano e glie ne dicono senza peli sulla lingua. Lui promette che le cose cambieranno " e se non cambiano ti autorizzo a..." ma non finisce la frase, lascia sul vago. Coloro che lo aiutano, i cosiddetti " galoppini" battono il terreno palmo a palmo, riesumano elenchi che avevano da parte da dieci, quindici anni, e girano e rigirano, e suonano e risuonano. Portano e distribuiscono schede con nomi, simboli, partiti, per far capire bene come devono votare.Lavoro stancante e faticosissimo. Intanto il candidato comincia a tremare, ad aver paura di non farcela e allora incontra altri possibili alleati, promette posti, presidenze, tutto quello che vogliono.
FASE QUATTRO.
E' finito lo spoglio delle schede. O si va al ballottaggio o ci si riesce al primo turno, comunque sia il nostro candidato riesce ad essere eletto. Piange dalla commozione, di fronte alle telecamere della TV cittadina, ringrazia tutti, elettori, fattucchiere, maghi, ne ha per tutti. Applausi, " ora comincia una nuova era !!!" dice felice e tutti più o meno fanno finta di crederci.
Un mese dopo l'eletto sindaco dimentica tutto e tutti, dalle promesse a chi lo ha votato; oramai è fatta per cinque anni!
E per cinque anni fa i cavoli suoi come hanno fatto quelli prima di lui e come faranno quelli che vengono dopo.
E le promesse?
Quali promesse? Io ci ho provato ma il governo, la regione, la provincia, la Prefettura, la questura, il cattivo tempo, le buche, il patto di stabilità.....e via così.
Ecco dunque, intramontabili ed inossidabili, le fasi che contraddistinguono le campagne elettorali locali a quattro, cinque mesi dalle elezioni.
FASE UNO: incontrare, dialogare, far parlare, far finta di stare a sentire, prendere freneticamente appunti o-meglio-scrivere nel tablet.
Il candidato( i candidati), fanno organizzare incontri con la popolazione del territorio (?) in un ristorante, un bar, una sala giochi, Cral, palestra ecc. Saluta tutti, sorride, pacche sulle spalle, ciao caro, ciao cara, come sta tua nonna ( morta dieci anni prima)." sono qui per ascoltare ed ascoltarvi", dice. parlate pure e chiedete. Il pubblico chiede. " Grazie per questa domanda" dice sorridendo mentre in verità si mangia il fegato perchè è una domanda trappola.
E giù parla e parla e parla girando la frittata mille volte e parla ancora e poi alla fine:" ho preso appunto e ne terrò conto nel caso fossi eletto e grazie ancora" ma non è vero niente.
E' il così detto" giro delle sette chiese", obbligatorio per chi si candida: deve incontrare tutti, da Marotta a Fosso Sejore, certe volte anche a pranzo e a cena.
FASE DUE.
Il candidato ( i candidati) fanno finta di aver tirato le somme di tutte le esigenze " del territorio" che si sono palesate durante la fase uno e quindi stilano, scrivono, stampano e rendono noto il loro programma. Chi più ne ha più ne metta: ripristino ferrovia Fano-Urbino, allargamento del porto, ospedale solo per Fano, valorizzazione del centro storico, Lisippo a Fano,superstrada, autostrada, circonvallazione, assistenza gratuita agli anziani, gnocca per tutti, carnevale internazionale, snellimento burocrazia comunale, niente più tasse, e infine...piscina pubblica in tutti i quartieri!
FASE TRE.
Si avvicinano le elezioni, mancano 15, 20 giorni. E' l'ora del contatto personale, fisico e non più telefonico o telematico ; si organizzano visitine casa per casa, in tutti i quartieri, di solito in casa di amici che già stanno aiutando il candidato.
Si ripetono le promesse ma tra quattro mura gli elettori di casa si sfogano e glie ne dicono senza peli sulla lingua. Lui promette che le cose cambieranno " e se non cambiano ti autorizzo a..." ma non finisce la frase, lascia sul vago. Coloro che lo aiutano, i cosiddetti " galoppini" battono il terreno palmo a palmo, riesumano elenchi che avevano da parte da dieci, quindici anni, e girano e rigirano, e suonano e risuonano. Portano e distribuiscono schede con nomi, simboli, partiti, per far capire bene come devono votare.Lavoro stancante e faticosissimo. Intanto il candidato comincia a tremare, ad aver paura di non farcela e allora incontra altri possibili alleati, promette posti, presidenze, tutto quello che vogliono.
FASE QUATTRO.
E' finito lo spoglio delle schede. O si va al ballottaggio o ci si riesce al primo turno, comunque sia il nostro candidato riesce ad essere eletto. Piange dalla commozione, di fronte alle telecamere della TV cittadina, ringrazia tutti, elettori, fattucchiere, maghi, ne ha per tutti. Applausi, " ora comincia una nuova era !!!" dice felice e tutti più o meno fanno finta di crederci.
Un mese dopo l'eletto sindaco dimentica tutto e tutti, dalle promesse a chi lo ha votato; oramai è fatta per cinque anni!
E per cinque anni fa i cavoli suoi come hanno fatto quelli prima di lui e come faranno quelli che vengono dopo.
E le promesse?
Quali promesse? Io ci ho provato ma il governo, la regione, la provincia, la Prefettura, la questura, il cattivo tempo, le buche, il patto di stabilità.....e via così.
lunedì 20 gennaio 2014
COLLINE DI NUVOLE
Lo sguardo
sul mare;
lontano
colline
di nuvole,
alberi
di vapore,
ali di pioggia,
confondono
lo sguardo
e non ti ritrovi.
Perso
in un paesaggio
irreale
che ha il sapore
delle favole.
E come favola
sparirà
quando tornerai,
domani.
sul mare;
lontano
colline
di nuvole,
alberi
di vapore,
ali di pioggia,
confondono
lo sguardo
e non ti ritrovi.
Perso
in un paesaggio
irreale
che ha il sapore
delle favole.
E come favola
sparirà
quando tornerai,
domani.
QUELLI CHE...
QUELLI CHE...:
Ti sorpassano a tutta birra con il SUV in una strada lunga 50 metri e poi frenano all'improvviso davanti a te perchè sono arrivati al bar;
QUELLI CHE...:
passeggiano con il loro cane di lusso da 100 chili in pieno centro, il cane fa il suo bisogno da 20 chili vicino una fioriera e lei/lui fanno finta di guardare le vetrine dei negozi e seguitano a camminare senza raccogliere nulla;
QUELLI CHE...:
arrivano con una Fiesta anni '60 nella rotatoria, si fermano e fanno passare tutte le auto anche quando hanno la precedenza e si muovono solo quando la strada è libera almeno per cento metri;
QUELLI CHE...:
guidano la Panda rossa fuoco senza girare mai il capo perchè hanno da trent'anni l'artrosi cervicale e vanno sperando in Dio senza guardare nulla, incroci, semafori, stop;
QUELLI CHE...:
fumano stando metà fuori e metà dentro negli ingressi dei bar e dei negozi e tu non riesci a passare sino a che non hanno finito di tirare; poi buttano la cicca in mezzo alla strada senza guardare rischiando di farla cadere addosso a qualcuno;
QUELLI CHE...:
guidano, parlano al cellulare, mandano messaggi, leggono il giornale e non si fermano alle strisce pedonali dove ci sono persone che attraversano incazzate come api; poi però con la manina alzata chiedono scusa e ridono;
QUELLI / QUELLE CHE...:
non hanno un attimo di respiro tra palestra, massaggi, camminata in tuta, happy hours, aperitivi vari, sanno tutto sulle ultime generazioni di cellulari, Iphone, tablet, moda e figate varie e poi quando parlano infilano uno strafalcione dietro l'altro (soprattutto con i verbi ed i tempi)perchè:" tanto oramai tutti parlano in inglese, l'italiano è un optional"!;
QUELLI CHE...:
scelgono la politica come mestiere, non guardano in faccia a nessuno per avere una carica, amministrano, fanno un sacco di danni e poi...la colpa è sempre degli altri;
QUELLE CHE...:
vestono tutte firmate e all'ultima moda, cose da migliaia di euro ma, in verità, acquistate di nascosto dai venditori di colore durante l'estate scorsa ( made in China) e vanno dalle parrucchiere cinesi ma...non a Fano per non farsi vedere;
QUELLI CHE...:
considerano l'apparire più importante dell'essere e fanno tutto in funzione degli altri, macchina, casa, vestiti, vacanze, feste, fanno un sacco di debiti e poi...non pagano mai;
QUELLI CHE...:
ci mettono un po' di malizia ( e in questo caso mi ci metto anch'io). Negozio di frutta e verdura, siamo in coda in tre dietro una giovane e graziosa signora; compera verdure varie e poi chiede:" un caschetto di banane, sei o sette, ma, mi raccomando! che siano tutte della stessa misura...". Noi in coda ci siamo guardati senza parlare ma i sorrisi erano molto, molto maliziosi. Sicuramente a torto.Va però anche detto che non ho mai visto in vita mia un "caschetto" che avesse banane tutte uguali .
Ti sorpassano a tutta birra con il SUV in una strada lunga 50 metri e poi frenano all'improvviso davanti a te perchè sono arrivati al bar;
QUELLI CHE...:
passeggiano con il loro cane di lusso da 100 chili in pieno centro, il cane fa il suo bisogno da 20 chili vicino una fioriera e lei/lui fanno finta di guardare le vetrine dei negozi e seguitano a camminare senza raccogliere nulla;
QUELLI CHE...:
arrivano con una Fiesta anni '60 nella rotatoria, si fermano e fanno passare tutte le auto anche quando hanno la precedenza e si muovono solo quando la strada è libera almeno per cento metri;
QUELLI CHE...:
guidano la Panda rossa fuoco senza girare mai il capo perchè hanno da trent'anni l'artrosi cervicale e vanno sperando in Dio senza guardare nulla, incroci, semafori, stop;
QUELLI CHE...:
fumano stando metà fuori e metà dentro negli ingressi dei bar e dei negozi e tu non riesci a passare sino a che non hanno finito di tirare; poi buttano la cicca in mezzo alla strada senza guardare rischiando di farla cadere addosso a qualcuno;
QUELLI CHE...:
guidano, parlano al cellulare, mandano messaggi, leggono il giornale e non si fermano alle strisce pedonali dove ci sono persone che attraversano incazzate come api; poi però con la manina alzata chiedono scusa e ridono;
QUELLI / QUELLE CHE...:
non hanno un attimo di respiro tra palestra, massaggi, camminata in tuta, happy hours, aperitivi vari, sanno tutto sulle ultime generazioni di cellulari, Iphone, tablet, moda e figate varie e poi quando parlano infilano uno strafalcione dietro l'altro (soprattutto con i verbi ed i tempi)perchè:" tanto oramai tutti parlano in inglese, l'italiano è un optional"!;
QUELLI CHE...:
scelgono la politica come mestiere, non guardano in faccia a nessuno per avere una carica, amministrano, fanno un sacco di danni e poi...la colpa è sempre degli altri;
QUELLE CHE...:
vestono tutte firmate e all'ultima moda, cose da migliaia di euro ma, in verità, acquistate di nascosto dai venditori di colore durante l'estate scorsa ( made in China) e vanno dalle parrucchiere cinesi ma...non a Fano per non farsi vedere;
QUELLI CHE...:
considerano l'apparire più importante dell'essere e fanno tutto in funzione degli altri, macchina, casa, vestiti, vacanze, feste, fanno un sacco di debiti e poi...non pagano mai;
QUELLI CHE...:
ci mettono un po' di malizia ( e in questo caso mi ci metto anch'io). Negozio di frutta e verdura, siamo in coda in tre dietro una giovane e graziosa signora; compera verdure varie e poi chiede:" un caschetto di banane, sei o sette, ma, mi raccomando! che siano tutte della stessa misura...". Noi in coda ci siamo guardati senza parlare ma i sorrisi erano molto, molto maliziosi. Sicuramente a torto.Va però anche detto che non ho mai visto in vita mia un "caschetto" che avesse banane tutte uguali .
domenica 19 gennaio 2014
E LA MIA COMETA ?
Dietro una cortina di nuvole
dal bizzarro aspetto
di cani dal lungo pelo,
di polli, conigli e variopinte anatre
oramai senza più speranze,
dietro quelle fantastiche nuvole
è improvvisamente sparita
la cometa che illuminava
il mio quotidiano cammino;
neanche la sua coda
si vede e sì che l'aveva,
ne sono certo.
E adesso? Chi mi farà
da guida?
Graziosa cometa
te ne sei andata
e non sei più tornata
ed ora è forte la salita.
Però sono certo:
la bizzarra coltre di nuvole,
dal pelo lungo, dalle penne
spennate e mai più ritrovate
piano piano se ne andrà
oltre l'orizzonte
e tornerà il sereno.
Tra un giorno, un mese,
un anno. Chissà...
per ora nessuno lo sa...
dal bizzarro aspetto
di cani dal lungo pelo,
di polli, conigli e variopinte anatre
oramai senza più speranze,
dietro quelle fantastiche nuvole
è improvvisamente sparita
la cometa che illuminava
il mio quotidiano cammino;
neanche la sua coda
si vede e sì che l'aveva,
ne sono certo.
E adesso? Chi mi farà
da guida?
Graziosa cometa
te ne sei andata
e non sei più tornata
ed ora è forte la salita.
Però sono certo:
la bizzarra coltre di nuvole,
dal pelo lungo, dalle penne
spennate e mai più ritrovate
piano piano se ne andrà
oltre l'orizzonte
e tornerà il sereno.
Tra un giorno, un mese,
un anno. Chissà...
per ora nessuno lo sa...
COMPLICAZIONI...
Come siamo bravi
a imbrogliare
anche le cose più semplici
per renderci la vita
difficile, complicata,
per non voler capire
quel poco che c'è
da capire.
Perchè dietro
le parole
crediamo di vedere
ombre e significati
che esse, invece,
il più delle volte,
non nascondono.
Bianco e nero
sono bianco e nero
nè grigio, nè blu
ma non ci accontentiamo
diffidiamo,
se ha detto così
vuol dire che pensa
il contrario:
può darsi... forse...chissà,
e così la strada piana
diventa salita
e la salita diventa
una montagna da scalare.
Cerchiamo di capire,
senza diffidenze
e chiediamo spiegazioni
quando pensiamo
di non aver capito.
Poi, è vero, ci sono
i prestigiatori di parole,
i manipolatori, i falsi
di mestiere,
ma prima o poi
si tradiscono
e vengono scoperti.
Non accettiamo tutto
ma neanche
respingiamo per principio.
E già queste poche righe
solleveranno sospetti :
chissà cosa voleva
dire, in realtà.
a imbrogliare
anche le cose più semplici
per renderci la vita
difficile, complicata,
per non voler capire
quel poco che c'è
da capire.
Perchè dietro
le parole
crediamo di vedere
ombre e significati
che esse, invece,
il più delle volte,
non nascondono.
Bianco e nero
sono bianco e nero
nè grigio, nè blu
ma non ci accontentiamo
diffidiamo,
se ha detto così
vuol dire che pensa
il contrario:
può darsi... forse...chissà,
e così la strada piana
diventa salita
e la salita diventa
una montagna da scalare.
Cerchiamo di capire,
senza diffidenze
e chiediamo spiegazioni
quando pensiamo
di non aver capito.
Poi, è vero, ci sono
i prestigiatori di parole,
i manipolatori, i falsi
di mestiere,
ma prima o poi
si tradiscono
e vengono scoperti.
Non accettiamo tutto
ma neanche
respingiamo per principio.
E già queste poche righe
solleveranno sospetti :
chissà cosa voleva
dire, in realtà.
venerdì 17 gennaio 2014
L'INDIFFERENZA E LO SGUARDO
Seduta al bar
a prendere un caffè
in compagnia di un uomo
al quale sorrideva
e accarezzava la mano;
parlava lui e lei ascoltava
sembrava divertirsi
alle sue battute
e tra i rumori del locale
ogni tanto
si avvertiva il suo riso
improvviso uscire
dalla sua bellissima bocca
con le labbra
segnate di rosso;
ma lo sguardo tradiva
la sua indifferenza,
gli occhi, azzurri
e dal taglio orientale
erano seri e freddi
mentre lentamente
passava la sua l'attenzione
da un tavolo all'altro.
Lui seguitava a parlare,
lei ogni tanto sorrideva
mentre gli sfiorava la mano;
poi il suo sguardo
aveva incrociato quello
di un giovane
che si era appena seduto
in un tavolo vicino.
Aveva smesso di sorridere
e la sua mano
era rimasta ferma;
e per tutto il tempo
i suoi occhi azzurri
avevano intrecciato
un dialogo di significati
di domande e risposte,
di sensazioni,
senza smettere mai,
neanche un attimo.
Lui seguitava a parlare
lei non sorrideva più
ed era persa,lontana
tra i rumori del bar.
a prendere un caffè
in compagnia di un uomo
al quale sorrideva
e accarezzava la mano;
parlava lui e lei ascoltava
sembrava divertirsi
alle sue battute
e tra i rumori del locale
ogni tanto
si avvertiva il suo riso
improvviso uscire
dalla sua bellissima bocca
con le labbra
segnate di rosso;
ma lo sguardo tradiva
la sua indifferenza,
gli occhi, azzurri
e dal taglio orientale
erano seri e freddi
mentre lentamente
passava la sua l'attenzione
da un tavolo all'altro.
Lui seguitava a parlare,
lei ogni tanto sorrideva
mentre gli sfiorava la mano;
poi il suo sguardo
aveva incrociato quello
di un giovane
che si era appena seduto
in un tavolo vicino.
Aveva smesso di sorridere
e la sua mano
era rimasta ferma;
e per tutto il tempo
i suoi occhi azzurri
avevano intrecciato
un dialogo di significati
di domande e risposte,
di sensazioni,
senza smettere mai,
neanche un attimo.
Lui seguitava a parlare
lei non sorrideva più
ed era persa,lontana
tra i rumori del bar.
giovedì 16 gennaio 2014
UNA VOLTA MANGIAVAMO...
Una volta mangiavamo tranquilli, camminavamo per strada sereni, andavamo al bar, in farmacia, nei negozi, senza problemi, si viveva.
Ma i tempi cambiano, accidenti se cambiano !!!
Manifesti, messaggi, servizi televisivi, leggi ruffiane portano- ti costringono- a riflettere, ti pongono pensieri e rimorsi.
Una volta si gustavano bistecca, brodo, coscio d'agnello, galletto arrosto, salsicce, costarelle, spiedini, rustitine in graticola; oggi...hai le stesse voglie dello stesso piatto ma...
oso? Non oso? Sono animali, come i cani e come i gatti. Mangeresti arrosto il tuo gatto? Chiede terrorizzando una scritta. E no! E allora perchè cucini gli altri animali che sono tutti figli del cielo?
E come dargli torto...
E allora, quando si sta per mangiare un bel piatto di arrosto misto, di pasticciata, di cotolette...lo stomaco si stringe, rifiuta, la mano che avevi già allungato verso il vassoio comincia a tremare, ad avere tentennamenti. Accidenti! E se è il mio gatto quello lì con lo spicchio di limone in bocca?
No, no !!! Lasciamo perdere, mangio altro. Ma che cosa?
Hai perso il buon umore, il gusto di stare insieme con le amiche e con gli amici, con i parenti per festeggiare e stare allegri in questo mondo di strazio e di rotture di balle.
Rinunci. Mangerai solo tagliatelle con... con...se è ragù ci sono magro e salsicce, se c'è magro e salsiccia c'è anche vitello e maiale, se ci sono vitello e maiale...mangi i tuoi fratelli.
Mangerai strozzapreti con funghi, peccato però.
E l'osso buco? Dove lo mettiamo? E i nodini? E la fiorentina?
Addio a tutto.
Ed i pesci non valgono uguale? Vongole, sogliole, sardoni, nocchie, perchè loro si e non protesta nessuno?
Vegano, dunque, vegetariano, dunque...per sempre?
Diventeremo verdi in viso come piselli? Pallidi come zucche?
Però, se guardiamo bene c'è qualcosa che PER PRINCIPIO non funziona. Se tutto è da rispettare perchè è figlio di Dio( per chi ci crede) o figlio della natura; perchè non rispettare anche i pesci, i cavoli, le patate,i pomodori, le bietole,le cipolle, e tutto ciò che noi strappiamo dal loro ambiente per riempire il nostro stomaco?
E questo condividere il nostro mondo con gli altri esseri viventi presenti nella nostra terra, ci ritroviamo a considerare tal quali a noi cani e gatti, ai quali oramai riserviamo gli stessi nostri diritti, sia in strada sia nei luoghi chiusi come negozi, bar, ristoranti ed altro.
Insomma: presto mangeremo plastica e carta riciclata, sempre che non ci sia qualche animaletto in mezzo...
Ma i tempi cambiano, accidenti se cambiano !!!
Manifesti, messaggi, servizi televisivi, leggi ruffiane portano- ti costringono- a riflettere, ti pongono pensieri e rimorsi.
Una volta si gustavano bistecca, brodo, coscio d'agnello, galletto arrosto, salsicce, costarelle, spiedini, rustitine in graticola; oggi...hai le stesse voglie dello stesso piatto ma...
oso? Non oso? Sono animali, come i cani e come i gatti. Mangeresti arrosto il tuo gatto? Chiede terrorizzando una scritta. E no! E allora perchè cucini gli altri animali che sono tutti figli del cielo?
E come dargli torto...
E allora, quando si sta per mangiare un bel piatto di arrosto misto, di pasticciata, di cotolette...lo stomaco si stringe, rifiuta, la mano che avevi già allungato verso il vassoio comincia a tremare, ad avere tentennamenti. Accidenti! E se è il mio gatto quello lì con lo spicchio di limone in bocca?
No, no !!! Lasciamo perdere, mangio altro. Ma che cosa?
Hai perso il buon umore, il gusto di stare insieme con le amiche e con gli amici, con i parenti per festeggiare e stare allegri in questo mondo di strazio e di rotture di balle.
Rinunci. Mangerai solo tagliatelle con... con...se è ragù ci sono magro e salsicce, se c'è magro e salsiccia c'è anche vitello e maiale, se ci sono vitello e maiale...mangi i tuoi fratelli.
Mangerai strozzapreti con funghi, peccato però.
E l'osso buco? Dove lo mettiamo? E i nodini? E la fiorentina?
Addio a tutto.
Ed i pesci non valgono uguale? Vongole, sogliole, sardoni, nocchie, perchè loro si e non protesta nessuno?
Vegano, dunque, vegetariano, dunque...per sempre?
Diventeremo verdi in viso come piselli? Pallidi come zucche?
Però, se guardiamo bene c'è qualcosa che PER PRINCIPIO non funziona. Se tutto è da rispettare perchè è figlio di Dio( per chi ci crede) o figlio della natura; perchè non rispettare anche i pesci, i cavoli, le patate,i pomodori, le bietole,le cipolle, e tutto ciò che noi strappiamo dal loro ambiente per riempire il nostro stomaco?
E questo condividere il nostro mondo con gli altri esseri viventi presenti nella nostra terra, ci ritroviamo a considerare tal quali a noi cani e gatti, ai quali oramai riserviamo gli stessi nostri diritti, sia in strada sia nei luoghi chiusi come negozi, bar, ristoranti ed altro.
Insomma: presto mangeremo plastica e carta riciclata, sempre che non ci sia qualche animaletto in mezzo...
mercoledì 15 gennaio 2014
LE ORE DELLA NOTTE
Arrivano alla finestra
le ore della notte
scivolando lente
sui vetri sfiorati
dalla pallida luce
della strada;
giungono in fila
una dietro l'altra
guardano se vegli
o se dormi
ti passano accanto
mentre il tic tac
dell'orologio conta
i loro passi.
Vanno e vanno
senza fermarsi mai
e spesso le storie
che vedono
nel nostro sonno
non hanno età,
perchè noi siamo
bimbi ed adulti
nel cuore della notte,
e le ore scivolano piano
sul vetro
in attesa del giorno.
le ore della notte
scivolando lente
sui vetri sfiorati
dalla pallida luce
della strada;
giungono in fila
una dietro l'altra
guardano se vegli
o se dormi
ti passano accanto
mentre il tic tac
dell'orologio conta
i loro passi.
Vanno e vanno
senza fermarsi mai
e spesso le storie
che vedono
nel nostro sonno
non hanno età,
perchè noi siamo
bimbi ed adulti
nel cuore della notte,
e le ore scivolano piano
sul vetro
in attesa del giorno.
INTORNO A ME
Se basta un raggio sole
tiepido e pallido
a sollevarci il morale
vuol dire che
ci accontentiamo di poco.
Mi guardo intorno
tra gente impazzita
che va di corsa
che grida nel cellulare
raccontando i suoi fatti
agli altri, colpevoli solo
di camminare accanto,
che spinge e sgomita
per prendere il tuo posto
nella lunga fila,
che chiede scusa
e intanto passa avanti,
che scrive messaggini
mentre guida l'auto
e va come un ubriaco
sfiorando persone e alberi,
che prende il caffè
con lo zabaione sopra,
e manda giù di un fiato
e poi ingoia di corsa
patatine fritte, micro
pizzette al pomodoro,
tartina con il tonno
e ancora zabaione.
Che usa il Suv per fare
cento metri e per portare
a spasso il cane
nelle vie del centro
e farsi ammirare
non si sa bene
per quali meriti;
che si abbronza
con le lampade
o con il sole della spiaggia
africana, strapiena
di gente della sua stessa città,
last minute pochi euro
tutto compreso,
anche la foto ricordo.
E poi il centro benessere
e la palestra e la corsa
tra piste e viali e lungomare
e andare, andare, andare
in attesa di mangiare...
all'happy hour.
E poi...ricominciare.
tiepido e pallido
a sollevarci il morale
vuol dire che
ci accontentiamo di poco.
Mi guardo intorno
tra gente impazzita
che va di corsa
che grida nel cellulare
raccontando i suoi fatti
agli altri, colpevoli solo
di camminare accanto,
che spinge e sgomita
per prendere il tuo posto
nella lunga fila,
che chiede scusa
e intanto passa avanti,
che scrive messaggini
mentre guida l'auto
e va come un ubriaco
sfiorando persone e alberi,
che prende il caffè
con lo zabaione sopra,
e manda giù di un fiato
e poi ingoia di corsa
patatine fritte, micro
pizzette al pomodoro,
tartina con il tonno
e ancora zabaione.
Che usa il Suv per fare
cento metri e per portare
a spasso il cane
nelle vie del centro
e farsi ammirare
non si sa bene
per quali meriti;
che si abbronza
con le lampade
o con il sole della spiaggia
africana, strapiena
di gente della sua stessa città,
last minute pochi euro
tutto compreso,
anche la foto ricordo.
E poi il centro benessere
e la palestra e la corsa
tra piste e viali e lungomare
e andare, andare, andare
in attesa di mangiare...
all'happy hour.
E poi...ricominciare.
martedì 14 gennaio 2014
MI MANCA...
Mi manca l'odore del mare
quando il sole d'estate
colora i corpi sdraiati
sulla spiaggia e il profumo
di oli e creme volano
nell'aria a immaginare
prati coperti di fiori
e oasi tropicali dai frutti
gustosi e dolci.
L'acqua non sarà
proprio azzurra e chiara,
a riva tracce di rifiuti e alghe,
sommerse sino al collo
agitate signore fanno aquagym
illudendosi di bruciare
zuccheri e grassi
e intanto sollevano maree
di sporcizia depositata sul fondo
ma...sempre estate è, bella
e solare, calda e invitante
vestiti di poco,distesi
tra un'ombrellone e l'altro
mentre la colonna sonora
dei cellulari, delle chiacchiere,
della grida accompagna
il trascorrere dell'ozio.
Adesso la monocromìa del grigio
toglie ogni speranza
e l'inverno va, adagio,
con raffreddori e malanni,
un caffè al bar
per stare al caldo
tra fumi di vapore e di bacilli
in cerca di prede.
Aspettiamo...
giorno dopo giorno
se nevicherà o no,
se farà freddo e gelo
in attesa dei primi
raggi di sole
di una primavera
che sembra non arrivare mai.
quando il sole d'estate
colora i corpi sdraiati
sulla spiaggia e il profumo
di oli e creme volano
nell'aria a immaginare
prati coperti di fiori
e oasi tropicali dai frutti
gustosi e dolci.
L'acqua non sarà
proprio azzurra e chiara,
a riva tracce di rifiuti e alghe,
sommerse sino al collo
agitate signore fanno aquagym
illudendosi di bruciare
zuccheri e grassi
e intanto sollevano maree
di sporcizia depositata sul fondo
ma...sempre estate è, bella
e solare, calda e invitante
vestiti di poco,distesi
tra un'ombrellone e l'altro
mentre la colonna sonora
dei cellulari, delle chiacchiere,
della grida accompagna
il trascorrere dell'ozio.
Adesso la monocromìa del grigio
toglie ogni speranza
e l'inverno va, adagio,
con raffreddori e malanni,
un caffè al bar
per stare al caldo
tra fumi di vapore e di bacilli
in cerca di prede.
Aspettiamo...
giorno dopo giorno
se nevicherà o no,
se farà freddo e gelo
in attesa dei primi
raggi di sole
di una primavera
che sembra non arrivare mai.
domenica 12 gennaio 2014
UN MONDO GRIGIO
In questa giornata grigia
dove il cielo, il mare,le colline
formano un'unica tavolozza
senza colori
camminando per una strada
di periferia
con lo sguardo distratto
e lo spirito propenso solo
alla malinconia
sul lato destro, dove l'erba
incolta ne tratteggia
e ne limita l'abbandonato confine
improvvisamente attira
la mia attenzione una macchia
indistinta formata da cose
segnate da forti e accesi colori.
Penso:certo non sono fiori,
e mi avvicino per vedere.
E' un consistente numero
di palle di Natale,
di quelle che si mettono nell'albero
e la poca luce del grigio cielo
si riflette su di esse, quasi
a farle apparire accese.
Chissà come erano finite lì
e perchè ,dato che erano
tutte intatte; mentre cammino
immagino a quante storie
si potrebbero scrivere
su questo piccolo e innocente
quadro d'arcobaleno,
abbandonato
in una grigia giornata
di gennaio ed il mio umore
improvvisamente si colora.
dove il cielo, il mare,le colline
formano un'unica tavolozza
senza colori
camminando per una strada
di periferia
con lo sguardo distratto
e lo spirito propenso solo
alla malinconia
sul lato destro, dove l'erba
incolta ne tratteggia
e ne limita l'abbandonato confine
improvvisamente attira
la mia attenzione una macchia
indistinta formata da cose
segnate da forti e accesi colori.
Penso:certo non sono fiori,
e mi avvicino per vedere.
E' un consistente numero
di palle di Natale,
di quelle che si mettono nell'albero
e la poca luce del grigio cielo
si riflette su di esse, quasi
a farle apparire accese.
Chissà come erano finite lì
e perchè ,dato che erano
tutte intatte; mentre cammino
immagino a quante storie
si potrebbero scrivere
su questo piccolo e innocente
quadro d'arcobaleno,
abbandonato
in una grigia giornata
di gennaio ed il mio umore
improvvisamente si colora.
venerdì 10 gennaio 2014
L'INCANTO
L'incanto di un'alba d'estate
mentre cammino
in un grande prato verde
che ha non ha confini
nel dolce declinare
di una collina;
lontano filari di viti
l'uno parallelo all'altro
sembrano segni di matita
tracciati in un foglio
nel disegno di un bimbo.
C'è silenzio tutt'intorno
e solo il canto delle allodole
rompe ogni tanto
quell'incanto; un trillo
che si ripete
mentre volando si allontanano
muovendosi in modo strano
nell'azzurro del cielo.
E mentre vado lentamente
facendomi strada
in quel mare d'erba
il sole sorge in fretta
e illumina quella bellezza
facendo scomparire
le ultime ombre
e le quaglie cantano
l'ultimo canto del giorno,
colpite dal sole.
mentre cammino
in un grande prato verde
che ha non ha confini
nel dolce declinare
di una collina;
lontano filari di viti
l'uno parallelo all'altro
sembrano segni di matita
tracciati in un foglio
nel disegno di un bimbo.
C'è silenzio tutt'intorno
e solo il canto delle allodole
rompe ogni tanto
quell'incanto; un trillo
che si ripete
mentre volando si allontanano
muovendosi in modo strano
nell'azzurro del cielo.
E mentre vado lentamente
facendomi strada
in quel mare d'erba
il sole sorge in fretta
e illumina quella bellezza
facendo scomparire
le ultime ombre
e le quaglie cantano
l'ultimo canto del giorno,
colpite dal sole.
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