E' sera tarda, il locale e la pista da ballo sono strapieni; oggi ballo latino-americano; è di moda, tutti ne conoscono più o meno i passi, le mosse, forse anche il ritmo.
Sono state aperte "scuole" di danza in tutti gli angoli delle città, spesso dirette da "maestri" che si considerano tali solo perchè hanno l'accento spagnolo o vengono dall'Argentina facendo i pizzaroli, i macellai...i barbieri .
I frequentatori arrivano da tutta la provincia ma anche da fuori, Rimini, Senigallia Ancona, Fano. Di tutti i tipi e di tutte le misure: vedovi, vedove, persone sole in cerca di compagnia, divorziati, gente a caccia di avventure, signore e signorine oltre i cinquanta ( più o meno); e una voglia comune, quella di divertirsi. C'è anche chi arriva accompagnato. L'aveva buttata lì, tanto per dire, alla vecchia amica che aveva incontrato per strada dopo tanti anni: andiamo in pista che ci sono i latino americani? Convinto che lei avrebbe detto di no; invece lei ha detto sì, subito, perchè era innamorata di quei ritmi. E adesso? Lui sapeva fare si e non due passi, provati a casa, tanto per perdere tempo. E adesso? In attesa della notte aveva bombardato di telefonate un suo amico geometra che era maestro di ballo. " aiutami!!! Aiutami !!!" gli aveva implorato e l'amico l'aveva fatto andare nello studio, aveva spostato il tavolo, acceso il lettore e si erano messi a ballare, dandogli lezioni accelerate. Due ore di fila, distrutti, per insegnargli i rudimenti.
Le sale sono piene, il parcheggio non regge la botta, le piste trasudano sangue come ai tempi del liscio.
Lui si avvicina alla dama ( forse domestica o cuoca in giornata di riposo) : " Vu balè? " E lei " Cass" so' machi a posta !!!"
Si beve, si balla, si suda, i profumi dei dedoranti che " non sporcano i vestiti e le camicie" si mescolano a quelli degli aperitivi, dei calici di frizzantino, del fumo di sigaretta fumata prima di entrare o durante l'intervallo. I passi non sono facili, tutti sculettano a destra e a sinistra, muovono le spalle, fanno le giravolte, si prendono, si lasciano e si riprendono, si sfiorano appena; dovrebbero essere sensuali le movenze ma qui, in pista con trecento persone, sono solo lavori forzati.
Ma gli occhi guardano in alto, si socchiudono, c'è aria di goduria, di libido; forse dopo...magari...ci scappa anche la suonatina, viagra permettendo.
Baila! Baila! L'amico che ha preso lezioni in mezz'ora è calato due chili, non ne viene fuori, inciampa, sgambetta, si scontra con altri, la dama lo guarda severo ma sopporta: meglio lui che nessuno.
Ma si va, sulla pista, a dimenticare la solitudine, l'età, la vita che va storta, il lavoro che non rende il necessario. A divertirsi con i latino americani, con le fanesi, gli anconetani, i senigalliesi; con le cinquantenni che arrivano a frotte piene di speranze e di illusioni; fino a che non se ne vanno, deluse e più sole di prima.
E la settimana dopo...ancora a sperare.
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