Sappiamo, per esperienza, come funziona perchè...cambiano i tempi, passano gli anni ma la ruota che gira è sempre la stessa e gli stessi sono quelli che cercano di farla girare.
Ecco dunque, intramontabili ed inossidabili, le fasi che contraddistinguono le campagne elettorali locali a quattro, cinque mesi dalle elezioni.
FASE UNO: incontrare, dialogare, far parlare, far finta di stare a sentire, prendere freneticamente appunti o-meglio-scrivere nel tablet.
Il candidato( i candidati), fanno organizzare incontri con la popolazione del territorio (?) in un ristorante, un bar, una sala giochi, Cral, palestra ecc. Saluta tutti, sorride, pacche sulle spalle, ciao caro, ciao cara, come sta tua nonna ( morta dieci anni prima)." sono qui per ascoltare ed ascoltarvi", dice. parlate pure e chiedete. Il pubblico chiede. " Grazie per questa domanda" dice sorridendo mentre in verità si mangia il fegato perchè è una domanda trappola.
E giù parla e parla e parla girando la frittata mille volte e parla ancora e poi alla fine:" ho preso appunto e ne terrò conto nel caso fossi eletto e grazie ancora" ma non è vero niente.
E' il così detto" giro delle sette chiese", obbligatorio per chi si candida: deve incontrare tutti, da Marotta a Fosso Sejore, certe volte anche a pranzo e a cena.
FASE DUE.
Il candidato ( i candidati) fanno finta di aver tirato le somme di tutte le esigenze " del territorio" che si sono palesate durante la fase uno e quindi stilano, scrivono, stampano e rendono noto il loro programma. Chi più ne ha più ne metta: ripristino ferrovia Fano-Urbino, allargamento del porto, ospedale solo per Fano, valorizzazione del centro storico, Lisippo a Fano,superstrada, autostrada, circonvallazione, assistenza gratuita agli anziani, gnocca per tutti, carnevale internazionale, snellimento burocrazia comunale, niente più tasse, e infine...piscina pubblica in tutti i quartieri!
FASE TRE.
Si avvicinano le elezioni, mancano 15, 20 giorni. E' l'ora del contatto personale, fisico e non più telefonico o telematico ; si organizzano visitine casa per casa, in tutti i quartieri, di solito in casa di amici che già stanno aiutando il candidato.
Si ripetono le promesse ma tra quattro mura gli elettori di casa si sfogano e glie ne dicono senza peli sulla lingua. Lui promette che le cose cambieranno " e se non cambiano ti autorizzo a..." ma non finisce la frase, lascia sul vago. Coloro che lo aiutano, i cosiddetti " galoppini" battono il terreno palmo a palmo, riesumano elenchi che avevano da parte da dieci, quindici anni, e girano e rigirano, e suonano e risuonano. Portano e distribuiscono schede con nomi, simboli, partiti, per far capire bene come devono votare.Lavoro stancante e faticosissimo. Intanto il candidato comincia a tremare, ad aver paura di non farcela e allora incontra altri possibili alleati, promette posti, presidenze, tutto quello che vogliono.
FASE QUATTRO.
E' finito lo spoglio delle schede. O si va al ballottaggio o ci si riesce al primo turno, comunque sia il nostro candidato riesce ad essere eletto. Piange dalla commozione, di fronte alle telecamere della TV cittadina, ringrazia tutti, elettori, fattucchiere, maghi, ne ha per tutti. Applausi, " ora comincia una nuova era !!!" dice felice e tutti più o meno fanno finta di crederci.
Un mese dopo l'eletto sindaco dimentica tutto e tutti, dalle promesse a chi lo ha votato; oramai è fatta per cinque anni!
E per cinque anni fa i cavoli suoi come hanno fatto quelli prima di lui e come faranno quelli che vengono dopo.
E le promesse?
Quali promesse? Io ci ho provato ma il governo, la regione, la provincia, la Prefettura, la questura, il cattivo tempo, le buche, il patto di stabilità.....e via così.
Nessun commento:
Posta un commento