Se basta un raggio sole
tiepido e pallido
a sollevarci il morale
vuol dire che
ci accontentiamo di poco.
Mi guardo intorno
tra gente impazzita
che va di corsa
che grida nel cellulare
raccontando i suoi fatti
agli altri, colpevoli solo
di camminare accanto,
che spinge e sgomita
per prendere il tuo posto
nella lunga fila,
che chiede scusa
e intanto passa avanti,
che scrive messaggini
mentre guida l'auto
e va come un ubriaco
sfiorando persone e alberi,
che prende il caffè
con lo zabaione sopra,
e manda giù di un fiato
e poi ingoia di corsa
patatine fritte, micro
pizzette al pomodoro,
tartina con il tonno
e ancora zabaione.
Che usa il Suv per fare
cento metri e per portare
a spasso il cane
nelle vie del centro
e farsi ammirare
non si sa bene
per quali meriti;
che si abbronza
con le lampade
o con il sole della spiaggia
africana, strapiena
di gente della sua stessa città,
last minute pochi euro
tutto compreso,
anche la foto ricordo.
E poi il centro benessere
e la palestra e la corsa
tra piste e viali e lungomare
e andare, andare, andare
in attesa di mangiare...
all'happy hour.
E poi...ricominciare.
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