Al riparo dal sole, sotto gli alberi
che formavano lunghe file
sulle sponde del fiume,
l'acqua scorreva lenta
formando ogni tanto piccoli vortici
dove gettavamo l'amo
sperando che qualche pesce,
ingenuo ed affamato,
abboccasse tirando sotto
il galleggiante che non perdevamo
mai di vista.
L'uno vicino all'altro,
prendendo la pesca un pò
per gioco ma anche molto sul serio,
perchè a nessuno di noi
piaceva perdere la sfida.
l'Attesa durava minuti e minuti,
mentre si rideva, si beveva, si mangiava;
poi qualcuno all'improvviso gridava
facendo capire che il pesce
aveva abboccato.Era piccolo?
Era grande? O magari era
qualche rifiuto di passaggio
che aveva agganciato l'amo?
Era bello e divertente,
passare così il tempo,con gli amici,
anche se di pesca
io non ne sapevo nulla
e seguivo solo i suggerimenti
di chi aveva più esperienza di me.
Poi ogni tanto cambiavamo posto,
ed arrivava anche il momento
che non ne potevamo più
ed allora distesi sull'erba
parlavamo e ridevamo
con mille sciocchezze,
di amiche, di amori, di sogni.
E poi,via di nuovo in bicicletta,
verso casa
quando il sole annunciava
il tramonto.
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