Per molti anni, prima da giovane cronista, poi da cronista " maturo" ho accarezzato l'idea di scrivere la storia di alcune famiglie fanesi che hanno per tantissimi anni primeggiato nel pensiero comune locale.
Sin da ragazzino ho sentito nominare cognomi con molto rispetto e molta ammirazione, mista in molti casi anche a invidia per il ruolo che quelle persone occupavano a Fano.
Famiglie ricche, di peso,che muovevano pedine, soldi, imprese, fabbriche, proprietà terriere, abitavano in villoni, giardini, servitori, auto di lusso, viaggi, università, case sparse in tutta Italia. Lontane, molto, dal nostro vivere comune.
Le sentivo citare in continuazione, anche quando gli anni passavano ed io avevo il mio piccolo ruolo a Fano, come giornalista del Carlino. E certo erano cognomi che contavano e molto.
Per questo mi sarebbe piaciuto farne la storia, sapere come e quando avevano iniziato, quanta ricchezza avevano, come facevano i soldi, come se la cavavano, se era felici.
Azzardo qualche cognome per farmi capire, senza pretese di ricordarli tutti (c'era sempre l'articolo davanti) : i Solazzi, Gli Adanti, i Petrolati, i Montanari, i Longarini, i Rupoli, Guerrieri...
Famiglie forti perchè il danaro ha sempre fatto andare l'acqua anche verso l'alto, quindi erano presenti nelle banche, nelle Associazioni importanti, nelle ristrette cerchie dei facoltosi.
Purtroppo un progetto che non è mai andato a buon termine; avrei narrato di famiglia in famiglia, a distanza di qualche tempo ma è sempre rimasto nella mia testa e basta.
Prendo però atto di questo. Oggi, nel 2014 la storia e la società sono cambiate e di molto; ci saranno certamente gli eredi ma non con il peso e la presenza che avevano a Fano a quei tempi. Molti cognomi sono spariti, dispersi, andati magari lontano; figli, nipoti, cugini hanno cambiato anche attività, mestiere: medici, negozianti, produttori di generi alimentari ed altro.
E' il tempo che cambia e che ci cambia e la storia scompiglia e cancella.
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