lunedì 4 aprile 2011

DEL LISIPPO ME NE IMPIPPO

Non voglio fare il bastian contrario ma confesso che questa storia della statua di Lisippo, ritrovata da marinai fanesi decenni fa,ha oramai oltrepassato il limite di guardia. Ciclicamente se ne riparla, ciclicamente c'è l'amministratore politico che alza la voce, che perora la causa del ritorno ( la statua è infatti al Museo Ghetty a Malibù in California), periodicamente diventa un cartello da sollevare tra la folla per farsi sentire, farsi notare e - se possibile- chiedere voti. Dico "decenni" e non giorni.E ce la sentiamo riproporre in tutte le salse, in tutte le cucine, in tutte le ricette. Da sempre. Il marinaio che l'aveva ritrovata è diventato nel tempo una specie di eroe, uno da portare alle conferenze, da far intervistare, da far " cantare" sulla storia e sul luogo del ritrovamento ( ma lui ha sempre preferito tacere, meglio così). Ma io chiedo: se la statua è stata ritrovata, è stata nascosta, è stata venduta prima in Italia e poi all'estero: nessuno deve rispondere di questo? Nessuno? Ma non ci sono leggi, leggine, da rispettare? Diamo per scontato che sono passati tanti anni, che la confusione è stata tanta, che le cose sono andate come sono andate, mettiamoci una pietra sopra. Veniamo ai nostri giorni. Si battaglia, si traccheggia, si va in tribunale, si chiede la restituzione al Ghetty Museum, ci sono provvedimenti ...ci sono insomma molte parole, molte ,ma null'altro, per il momento. Niente di veramente  concreto. I politici nostrani però battagliano e rompono. Battagliano con fiumi di parole, con interviste, con primi piani televisivi, con tanta aria. E la statua del Lisippo entra con prepotenza nelle nostre case senza che nessuno abbia chiesto nulla. Ma siamo veramente convinti che la maggioranza dei fanesi muore dalla voglia di avere il bronzo a Fano? Tolti i soliti noti, quanti concittadini - tra i sessantamila che compongono la nostra popolazione- darebbero un contributo in euro per fare ad esempio ( estremizzo, naturalmente) una raccolta di fondi? E perchè dovrebbe essere Fano a riavere la statua? Che c'entra con Fano? Ripescata non si sa bene dove- si dice in acque internazionali-proveniente non si sa bene da quale località ( ma non certo  Fano, nè Pesaro  e dintorni....) l'unico legame che ha con la nostra città è il marinaio che l'ha ripescata e , guarda caso, l'ha venduta. Neanche il tempo si sentire l'odore dei cavoli ( che erano abbondanti a quei tempi giù a marina). Facendo l'ipotesi assurda che torni: dove la mettiamo? Chi concederà i fondi per costruire un degno luogo di esposizione? La solita  generosa Fondazione Cassa di Risparmio? Ed il Comune che parte giocherà? Alle belle statuine? Però intanto si parla molto, molto. E c'è anche chi va a Malibù in California per vederla e farsi fotografare. Come il presidente della Regione Marche, proprio in questi giorni. E' andato pagando di tasca oppure abbiamo pagato noi? Io una mia idea ce l'ho...

Nessun commento:

Posta un commento