sabato 16 aprile 2011

L'ALTALENA DEL TEMPO

Dondolava dolcemente l'altalena, mossa da un leggero vento di primavera. Dagli alberi, lungo il viale, qualche foglia si staccava dai rami e lentamente scendeva verso terra simile a farfalle. Domenico ci aveva messo un bel pò di tempo ad arrivare sino a lì ma, testardo com'era, non si era arreso nè alla stanchezza nè alle difficoltà di camminare appoggiandosi ad un bastone che malamente lo sorreggeva in quella strada coperta di ghiaia.Lo aveva deciso la sera prima, improvvisamente, quando rovistando in un cassetto aveva ritrovato vecchie foto che lo ritraevano, insieme agli amici ed alle amiche, proprio in quel viale verde ed ombroso, tutti in posa sopra e vicino ad una vecchia panchina di legno. Proprio in uno spazio del prato, oltre le panchine c'erano alcuni giochi per bambini e tra questi anche un'altalena  dove
assai spesso, tanto per ridere, salivano a turno, dandosi spinte fortissime tanto da arrivare molto in  alto," quasi sino al cielo!" gridavano soprattutto le ragazze impaurite.Era un'altalena molto semplice, composta da un sedile di legno, sorretto da due catene in ferro ed appesa ad alcune travi che la tenevano bel salda a terra. Domenico, nel guardare quelle foto sbiadite aveva avuto un tuffo al cuore e la sua mente aveva immediatamente riportato a galla nomi, figure, amicizie, momenti felici e tristi, vicende lontane nel tempo e oramai cancellate.Quanti anni erani passati da allora,alcuni di quei giovani ritratti sorridenti avevano lasciato Fano pochi mesi dopo per andare  a vivere in altre città e di altri non aveva saputo più nulla, più nulla.Una amicizia forte allora, complice ma poi svanita e cancellata dalle inevitabili vicende della vita. E Domenico, che da tanti anni non andava in quei viali aveva deciso di tornarci per rivedere quei luoghi allora felici e legati alla sua giovinezza. Erano molto cambiati, trasfomati dal tempo e dalla inciviltà della gente; pieni di rifiuti, privi quasi completamente d'erba, le reti che delimitavano il prato dall'acqua del canale abbattute e squarciate in più punti, ed aveva dovuto camminare molto prima di ritrovare quel piccolo spazio dove per fortuna c'erano ancora le panchine e quasi nascosta da un'albero la vecchia altalena. Si era seduto in una di esse, aveva appoggiato il bastone e si era lasciato andare ai ricordi, guardando con commozione quel consunto sedile di legno che dondolava dolcemente mosso da quel leggero vento di primavera. Perchè...gli amici non lo avevano mai saputo ma era stata proprio l'altalena a far nascere il suo primo vero amore, quando era sempre lui ad offrirsi per spingere tanto in alto, verso il cielo, la più carina del gruppo. E , da soli, proprio in quel luogo si erano ritrovati ogni giorno e proprio in  quelle panchine avevano vissuto molto della loro passione giovanile. Qualche mese, fatto di incontri, di molte parole, di qualche bacio, di molte carezze, di molte promesse. Domenico ora ricordava bene, troppo bene ed aveva versato qualche lacrima senza far nulla per fermare il pianto.Era bello ricordare e si era abbandonato completamente sulla panchina appoggiando la schiena e guardando verso il cielo ; e qualche foglia, staccata dagli alberi, era scesa lentamente come farfalle sfiorandogli il viso.

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