domenica 10 aprile 2011
TUTTI AL MARE
Erano le prime. bellissime giornate di sole di primavera a richiamare tutti verso il mare, verso la spiaggia, verso il porto( come accade oggi e come è sempre stato).Soprattutto giovani e giovanissimi perchè le persone adulte avevano ben altro da fare e ben altro a cui pensare. Giovani e soprattutto studenti, che facevano le cosi dette " bisbocce" a ripetizione, ritrovandosi in gruppi ben organizzati prima verso la zona porto dove era più facile mimetizzarsi tra il via vai della gente che ci lavorava e poi dall'altra parte sul molo di levante disseminati tra gli scogli oppure sul moletto di ponente e verso l'arzilla che aveva ancora erba e canneti in abbondanza.I libri sottobraccio erano il segno evidente della "sgarrata" da scuola e nasconderli non era facile perchè con il caldo si era in maglietta o camicia e non c'era altro e soprattutto non c'erano, come oggi, scooter e due ruote varie con bauletti e borsoni. Allora andava molto di moda, per tenere libri e quaderni, il famosissimo "elasticone" che era una striscia di gomma di vari colori, abbastanza larga con ganci alle estremità che permettevano di tenere unito il tutto in modo modo pratico ed efficace. Assai spesso il "pacco" diventava strumento di gioco come se fosse un pallone, lanciato da un gruppo all'altro. Tutti rigorosamente a piedi, si trascorrevano le ore della bisboccia prendendo il sole o con i piedi a mollo nell'acqua, tra gli scogli del molo o camminando oltre l'Arzilla. L'unico rischio che si correva era che qualche parente, qualche amico di famiglia per sue oscure ragioni facesse una capatina dalle parti dove si bisbocciava. Allora erano dolori! Perchè la spiata era assicurata ed i conti con i genitori, di solito erano salati. Se invece andava tutto bene, la giustificazione sul libretto era cosa da nulla: la firma del babbo era imitata cosi bene che neanche il preside più attento si sarebbe accorto. Poi arrivava la stagione vera, dopo il termine della scuola. Tutti al mare! Da mattina a sera, anche se si abitava a chilometri di distanza. Famiglie intere, villeggianti, amici, amiche, parenti, vicini di casa, rossi come i gamberi, tutti spellati dalla spalle in giù, bruciati come gamberi, crema Nivea quando si poteva spalmata con molta parsimonia e venduta in confezioni rotonde di latta. Pochi sotto le tende e gli ombrelloni, molto con l'asciugamano steso sulla sabbia, dove capita capita, persino distesi sopra i mosconi e scocciati se c'era qualcuno che lo prendeva in affitto.Al largo un trampolino in legno, per i più bravi ed i più spericolati. Salti e tuffi e...qualche incidente. E tra la gente passava il "pizzarolo" con un cestino di legno a tracolla per i più affamati. Fino a che...tornava l'autunno , per alcuni le maledette riparazioni per le materie con l'insufficienza e poi tutti a scuola di nuovo, in attesa della primavera.
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