giovedì 13 giugno 2013

LE GALLINE INTELLIGENTI

Ho avuto recentemente la possibilità di andare a trovare amici che abitano un po' fuori città, quasi campagna o forse campagna del tutto. Bella casa e terreno intorno e qui-meraviglia delle meraviglie- ho rivisto dopo tantissimi anni un pollaio come ne esistevano a decine, a centinaia tanti anni fa: recinto aperto ma non troppo, galline libere di girare e beccare in libertà, capanna ( con una scaletta dentro) per ripararsi e dove fare le uova.Insomma, un pollaio di una volta, come si direbbe nelle pubblicità delle pizze cotte nel forno a legna. Bene; l'immagine mi ha riportato subito alla mente quando ero ragazzetto, in Arcevia ed andavo spesso a passeggio con mio nonno; il paese si attraversava veloce e dopo l'acquisto di qualche caramella, andavamo verso " le mura", antiche ed erette tutt'intorno a difesa; da qui si poteva guardare di sotto, nei versanti del monte su cui sta il paese e si vedevano benissimo orticelli abbarbicati sui fianchi e tanti piccoli pollai con galline e galli. Ce n'erano anche all'interno del paese, a dire il vero ma questi si vedevano meglio dall'alto e all'aperto. Ci affacciavamo a guardare io ed il nonno e spesso, dopo aver dato un'occhiata, mi indicava i pollai e mi diceva:" ti ho mai raccontato la storia della gallina che si credeva un'aquila?"; io non avevo bisogno di rispondere perchè mio nonno sapeva benissimo la risposta ma gli piaceva ripetermi quella storia, sicuramente per darmi una piccola lezione di vita. Ecco dunque. In un pollaio c'era una gallina che era convinta di essere un'aquila e dalla mattina alla sera non faceva altro che ripetere questa sua convinzione alle altre ospiti del pollaio." Io sono sprecata qui, io sono un'aquila, io valgo cento volte più di voi, io qui...io là.." ed era talmente tormentosa e petulante che alla fine tutte le galline si erano convinte  tanto da avere un atteggiamento servile verso di essa: la facevano beccare per prima, la lasciavano passare, dormiva dove voleva, insomma era diventata la padrona e forse di più. Un certo giorno però, stanche e disperate, le galline decidono di ribellarsi ed all'alba, quando la gallina- aquila comincia a ripetere il solito ritornello, le dicono tutte in coro:" se sei veramente un'aquila, perchè non ce lo dimostri? " E come? risponde lei." Vieni con noi, andiamo dove c'è lo strapiombo, se sei un'aquila saprai volare e così noi ce ne staremo zitte per sempre". Escono tutte insieme dal pollaio, zampettano verso la strapiombo, arrivano sul margine, fanno largo, la gallina-aquila aspetta qualche attimo e poi si lancia nel vuoto. 
A questo punto mio nonno, sorridendo sotto i baffi( bianchi come la neve) mi chiedeva:" secondo te come è andata a finire?". Io facevo il finto tonto, dicevo:" boh!" e lui allora aggiungeva:" pensaci un po' e poi mi dici. Quando stavamo per arrivare a casa, dopo qualche minuto mi guardava ridendo e diceva:" nella padella!!!".

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