"Buona fine e buon principio" dicevano tutti, incontrandosi, sorridendo ed offrendo la mano al saluto. Altri tempi, certamente, con cenoni super abbondanti fatti di carne di maiale, salami, salsicce, lenticchia e zampone/ cotechino ( ma i più ci mettevano proprio quello del maiale, una cosa da inorridire, almeno per me). Frutta secca, noci, frutta fresca, vino di casa, castagne arrosto, dolci di mosto ed immancabile tombola già pronta con i fagioli per arrivare alla mezzanotte. Non c'era TV, si stava che era un piacere, al caldo del camino e dei fornelli che durante il giorno andavano a cento, riverberando nei muri i rossi vivaci delle lingue di fuoco e dei tizzoni ardenti.
Ultimo dell'anno; i grandi parlavano, parlavano, ridevano, non si capiva nulla ma i piccoli giocavano tra loro con le costruzioni, i birilli, il piccolo falegname, i burattini. Le donne sfaccendavano ed era tutto un trafficare di pentoloni, di caldai, di immense graticole, di odori che si spandevano per tutta casa ed impregnavano i capelli, i vestiti, tutto. Ma era bello, intimo, familiare; nessuno si sognava di andare a mangiare "fuori", al ristorante o in trattoria che in quella occasione, invece, restavano chiusi per dar modi ai gestori di stare a casa con la famiglia.
Si mangiava molto, bevevano anche di buona misura ma non si sprecava nulla perchè quel che avanzava ( se avanzava) si mangiava ancora nei giorni seguenti fino a che non era sparito tutto.
Poi i piccoli a letto o a ciondoloni nelle sedie, i grandi a divertirsi con le tombole, con i sottintesi dei numeri e puntare qualche soldo.
Ma tutto questo, non in tutte le case, c'erano anche le dimore dei ricchi, dei signori del paese. Arrivavano parenti ed amici
con le grandi auto, parcheggiate ovunque, scendeva gente elegante, signore profumate e cariche di gioielli, signori in scuro, eleganti, ad aprire le porte c'erano i maggiordomi ed a faticare e sudare nelle cucine c'erano i " domestici" ( soprattutto donne) e le cameriere che servivano a tavola avevano la divisa con il grembiulino bianco e la "crestina" in testa. I toni delle voci erano moderati e contenuti ed i bimbi stavano educatamente a tavola, prigionieri dell'atmosfera.
In alcune case signorili c'era anche il biliardo dove gli uomini giocavano per passare il tempo; le signore si facevano le confidenze o parlavano di questo e di quello.Quasi tutti, però fumavano, dame e cavalieri, prendendo le sigarette da splendidi portasigarette dorati o in argento.
Le auto ripartivano tardi, rombando e svegliando tutto il paese perchè anche i " signori" in quanto a bere non si risparmiavano, anzi!
Buona fine e buon principio, auguri e calici alzati; poi riprendeva la vita di sempre, per tutti, ricchi e non.
Queste righe fanno parte dei miei ricordi non dei miei rimpianti; so benissimo che i tempi cambiano, le persone cambiano, la vita cambia, la società è diventata tutt'altra cosa, inimmaginabile anche trent'anni fa. Dunque bisogna-per amore o per forza- camminare con i tempi.
Buona fine e buon principio si diceva allora, sorridendo e scambiando abbracci; ora c'è il bip bip del cellulare che annuncia l'arrivo del messaggino. Tuttalpiù una breve telefonata che dura pochi secondi. C'est la vie!!!
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