Cantano vittoria a squarciagola i grilli fanesi: e chi può dar loro torto! Hanno sbaragliato le vecchie strutture politiche e partitiche come una ramazza in soffitta.
Sciò! Sciò! Tutti presi a pedate: PD, P.d.L, Lega e via cantando; avversari distrutti e sospesi per manifesta inferiorità, come nel pugilato.
Cantano vittoria e brindano( anche in tv): ridono, si danno pacche sulle spalle, sprizzano gioia da tutti i pori; i grillini fanesi saltano come giustamente fanno i grilli.
Ora fanno anche proclami: avanti coi carri verso la conquista del comune e della provincia!!! Avanti! Grillo è con noi.
C'è da aver paura per davvero se io fossi nei panni degli adagiati ed arrendevoli amministratori comunali della giunta Agussi; più o meno se ne stavano al calduccio delle loro poltrone( La tua Fano, berlusconiani, fiancheggiatori vari che sono oramai quasi spariti)in attesa delle prossime elezioni amministrative che saranno tra un anno, più o meno. Il sindaco a preparare le sue manovre, gli alleati a preparare le loro, l'opposizione PD a fare giochini senza speranze ma pieni di chiacchiere e di buone intenzioni: insomma tutto come da copione.
E invece adesso? Volenti o nolenti i grillini hanno buttato all'aria tutto, prospettando orizzonti futuri tutt'altro che tranquillizzanti per la giunta uscente e per gli oppositori.
Ne hanno presi tanti di voti ed hanno già dichiarato che andranno alle urne da soli senza fare patti con nessuno; il che tradotto vuol dire che puntano a prendere tutto, salvo accettare qualche modesto aiuto in caso di necessità.
E allora, davvero tutto lo schieramento Agussi a casa? A fare pacchi e pacchetti e tornare al duro lavoro dei campi?( faccio per dire...).
Ecco, su questo, se io fossi del gruppo 5 Stelle ci andrei molto più cauto. Perchè-stiamo con i piedi per terra- una cosa sono le elezioni politiche ed una cosa sono le amministrative.
Il voto delle prime è stato chiaramente un voto di protesta e di rottura storica verso una politica che ha deluso tutti, da destra a sinistra, facendo pagare a tutti le ruberie e gli sperperi di un mondo marcio; le seconde sono quasi " familiari", da vicini di casa, da gente di quartiere, da amici, da rapporti personali. Non è la stessa cosa.
Nelle amministrative conta la pelle, il cuore,la pancia, l'orticello di casa; e non sarà cosi facile portare via voti a chi governa da dieci anni, nel bene e nel male.
Certo è che il risultato dei grillini-ribadisco-spariglia tutto. C'è solo un anno davanti. E non basteranno sfilate di carnevale e fiere e sagre, non basterà fare promesse mai mantenute, offrire sciocchezze di fronte ai grandi problemi dei fanesi e di Fano; siamo oramai ridotti ad essere un piccolo paesotto dove chiudono negozi, imprese, alberghi; certo molte cose non possono essere fatte solo dall'amministrazione comunale ma guardare al concreto invece di predicare sogni sarebbe doveroso e normale.
Ma adesso lasciamoli cantare, e chi non lo farebbe nei loro panni?; hanno avuto successo, si sfogheranno qualche giorno poi...sarà tutto da vedere.
Cri cri...cri cri...cri.cri...
mercoledì 27 febbraio 2013
martedì 26 febbraio 2013
CIAO COMPAGNI, VADO A ROMA
L'avevo promesso e mantengo: se uno dei quattro candidati fanesi che io avevo scelto tra gli altri ce l'avesse fatta, ne avrei dato notizia in questo mio blog.
E cosi è andata: Laura Ricciatti, candidata SEL , fanese, è stata eletta in Parlamento, giovane e combattiva.
Gli altri: Marco Cicerchia per il PDL, Francesco Cavalieri per la lista Meloni, Luca Paolini, deputato uscente Lega se la sono presa elegantemente in saccoccia.
Diciamoci la verità. Laura Ricciatti ( che non a caso avevo messo tra i miei 4) era l'unica ad avere la possibilità di farcela; con molti dubbi perchè non si sa mai ma era veramente in buona posizione, sostenuta da tutti.
Bene: una fanese a Roma è sempre meglio di niente.
Ha già fatto promesse di impegno: speriamo che le mantenga.
E cosi è andata: Laura Ricciatti, candidata SEL , fanese, è stata eletta in Parlamento, giovane e combattiva.
Gli altri: Marco Cicerchia per il PDL, Francesco Cavalieri per la lista Meloni, Luca Paolini, deputato uscente Lega se la sono presa elegantemente in saccoccia.
Diciamoci la verità. Laura Ricciatti ( che non a caso avevo messo tra i miei 4) era l'unica ad avere la possibilità di farcela; con molti dubbi perchè non si sa mai ma era veramente in buona posizione, sostenuta da tutti.
Bene: una fanese a Roma è sempre meglio di niente.
Ha già fatto promesse di impegno: speriamo che le mantenga.
NON CI RESTA CHE PIANGERE
Comunque vadano le cose...non ci resta che piangere.
Non c'è bisogno di chiarire, come sono andate le elezioni oramai lo sappiamo a memoria. Bersani e compagnia sognavano di vincere, di prendere il governo, di pettinare le bambole e di smacchiare i giaguari e invece, insieme a Vendola, dovranno andare a battere il marciapiede per trovare qualche gruppetto disposto a sostenere il loro traballante governo.
Berlusca il cinese ha fatto i miracoli, diciamoci la verità ma anche lui, alla fine, resta con il cappello in mano: dovrà chiedere e non si sa se gli verrà dato.
Monti se l'è presa abbondantemente in saccoccia: credeva di spopolare e invece...ha fatto fuori solo i suoi alleati: Casini e Fini, come una mantide ( ne ha anche l'aspetto). Anche lui con il cappello in mano in attesa di avere l'obolo da Bersani.
Il vero, unico, incontrastato eroe di queste elezioni è stato Grillo: ha detto ma ha anche fatto; ha steso avversari, ha preso tutto, ha umiliato il PD sorpassandolo in moltissime regioni, primo partito anche nelle Marche, storicamente in mano al centro sinistra.
E' stato grande, bisogna riconoscerlo. Ha fatto a pezzi la vecchia politica, i vecchi tromboni, le frasi fatte, le promesse mai mantenute...e adesso viene il bello.
Sono stati cancellati i partitini che non dicevano nulla: Di Pietro, Fini, in buona parte Casini( miracolato ma mazziato), i socialisti di Nencini( che però è stato eletto), i radicali, Giannino e via di questo passo. Tutti in discarica!!!
E adesso? E adesso non ci resta che piangere, dovranno fare un governo e non si sa bene con chi, dovranno portare l'Italia fuori dal pantano ma non si sa bene come; dovremo affrontare l'Europa ed il mondo con un comico( Grillo), un disperato( Bersani), un pupo di plastica( Berlusconi).
Dove avete sbagliato? Hanno chiesto i giornalisti ai massimi dirigenti del PD. Hanno risposto stupiti! Abbiamo sbagliato? Noi abbiamo salvato l'Italia. Ecco la realtà del nostro paese, nessuno ammette, confessa e cerca di rimediare; tutti hanno ragione, tutti hanno fatto bene, tutti lavorano per noi.
Non ci resta che piangere.
Adesso sono curioso di vedere dove mette le mani il presidente Napolitano; lui che ha aperto la strada a Monti, a Bersani ed alle illusioni della sinistra. E adesso, caro Presidente? In che impicci ci siamo messi ?
Dimostrerebbe di avere coraggio se desse l'incarico a Grillo( tanto per dire) ma non è da lui; cercherà di metterci una pezza dando mandato al compagno Bersani che dovrà fare papocchi a destra e a manca per arrivare...al nulla.
Avanti coi carri! Bersani,avanti coi carri che il carnevale è appena iniziato.
Berlusca il cinese ha fatto i miracoli, diciamoci la verità ma anche lui, alla fine, resta con il cappello in mano: dovrà chiedere e non si sa se gli verrà dato.
Monti se l'è presa abbondantemente in saccoccia: credeva di spopolare e invece...ha fatto fuori solo i suoi alleati: Casini e Fini, come una mantide ( ne ha anche l'aspetto). Anche lui con il cappello in mano in attesa di avere l'obolo da Bersani.
Il vero, unico, incontrastato eroe di queste elezioni è stato Grillo: ha detto ma ha anche fatto; ha steso avversari, ha preso tutto, ha umiliato il PD sorpassandolo in moltissime regioni, primo partito anche nelle Marche, storicamente in mano al centro sinistra.
E' stato grande, bisogna riconoscerlo. Ha fatto a pezzi la vecchia politica, i vecchi tromboni, le frasi fatte, le promesse mai mantenute...e adesso viene il bello.
Sono stati cancellati i partitini che non dicevano nulla: Di Pietro, Fini, in buona parte Casini( miracolato ma mazziato), i socialisti di Nencini( che però è stato eletto), i radicali, Giannino e via di questo passo. Tutti in discarica!!!
E adesso? E adesso non ci resta che piangere, dovranno fare un governo e non si sa bene con chi, dovranno portare l'Italia fuori dal pantano ma non si sa bene come; dovremo affrontare l'Europa ed il mondo con un comico( Grillo), un disperato( Bersani), un pupo di plastica( Berlusconi).
Dove avete sbagliato? Hanno chiesto i giornalisti ai massimi dirigenti del PD. Hanno risposto stupiti! Abbiamo sbagliato? Noi abbiamo salvato l'Italia. Ecco la realtà del nostro paese, nessuno ammette, confessa e cerca di rimediare; tutti hanno ragione, tutti hanno fatto bene, tutti lavorano per noi.
Non ci resta che piangere.
Adesso sono curioso di vedere dove mette le mani il presidente Napolitano; lui che ha aperto la strada a Monti, a Bersani ed alle illusioni della sinistra. E adesso, caro Presidente? In che impicci ci siamo messi ?
Dimostrerebbe di avere coraggio se desse l'incarico a Grillo( tanto per dire) ma non è da lui; cercherà di metterci una pezza dando mandato al compagno Bersani che dovrà fare papocchi a destra e a manca per arrivare...al nulla.
Avanti coi carri! Bersani,avanti coi carri che il carnevale è appena iniziato.
domenica 24 febbraio 2013
SI GIT A VUTE'?
E' comunque quasi commovente l'attaccamento al dovere di voto degli anziani che ho visto in giro e che ho incontrato per strada. Da soli, camminando con prudenza, sotto braccio alla moglie( o al marito) , a qualche figlio o nipote. Brontolano, si lamentano, imprecano ma poi, alla fine, sentono ancora il dovere ( più che il diritto) di dire la loro dentro la cabina.
Non so se i giovani facciano altrettanto, non ho avuto modo di rendermene conto perchè, contrariamente ai " vecchietti" loro vanno veloci, sbrigano tutto in un attimo, arrivano con la moto o con l'auto rombante e ripartono che neanche te ne accorgi.
L'anziano ne ha viste di cotte e di crude: ha vissuto epoche difficili ma anche anni di relativa tranquillità, ha sperimentato sulla propria pelle illusioni e promesse, ha visto e sentito, non ha più niente da imparare: sa tutto. E quindi, secondo questo metro, dovrebbe mandare tutti a quel paese e invece...tiene duro, si impone di credere ancora, e non lo fa tanto per se ma perchè pensa a quelli che vengono dopo di lui e che hanno( avrebbero) il diritto di vivere tranquilli la loro vita: i figli, i nipoti, le nuove generazioni.
E allora borbotta, impreca, maledice però, alla fine, prende i suoi documenti, magari si fa aiutare ed accompagnare ma a votare ci va, è più forte di lui ( o di lei, naturalmente).
Ho alcuni seggi proprio vicino casa ed è per questo che vedo, che parlo, che sento, che mi rendo conto: molti ci vanno o prima o dopo la messa ( la chiesa è a pochi passi); chissà se si fanno ispirare da qualche santo o se chiedono perdono di essere cosi fessi da credere ancora negli uomini.
Oggi poi il sole e comunque un tempo discreto aiuta anche i più malandati. Vedremo poi come sono andate le cose.
Io immagino che alla fine le astensioni al voto saranno meno di quelle che si prospettavano giorni fa proprio per le ragioni che ho appena detto. Saranno ancora una volta i " maturi" a dare una parvenza di serietà a questa gabbia di matti?
( spero che il titolo in fanese sia scritto giusto...)
Non so se i giovani facciano altrettanto, non ho avuto modo di rendermene conto perchè, contrariamente ai " vecchietti" loro vanno veloci, sbrigano tutto in un attimo, arrivano con la moto o con l'auto rombante e ripartono che neanche te ne accorgi.
L'anziano ne ha viste di cotte e di crude: ha vissuto epoche difficili ma anche anni di relativa tranquillità, ha sperimentato sulla propria pelle illusioni e promesse, ha visto e sentito, non ha più niente da imparare: sa tutto. E quindi, secondo questo metro, dovrebbe mandare tutti a quel paese e invece...tiene duro, si impone di credere ancora, e non lo fa tanto per se ma perchè pensa a quelli che vengono dopo di lui e che hanno( avrebbero) il diritto di vivere tranquilli la loro vita: i figli, i nipoti, le nuove generazioni.
E allora borbotta, impreca, maledice però, alla fine, prende i suoi documenti, magari si fa aiutare ed accompagnare ma a votare ci va, è più forte di lui ( o di lei, naturalmente).
Ho alcuni seggi proprio vicino casa ed è per questo che vedo, che parlo, che sento, che mi rendo conto: molti ci vanno o prima o dopo la messa ( la chiesa è a pochi passi); chissà se si fanno ispirare da qualche santo o se chiedono perdono di essere cosi fessi da credere ancora negli uomini.
Oggi poi il sole e comunque un tempo discreto aiuta anche i più malandati. Vedremo poi come sono andate le cose.
Io immagino che alla fine le astensioni al voto saranno meno di quelle che si prospettavano giorni fa proprio per le ragioni che ho appena detto. Saranno ancora una volta i " maturi" a dare una parvenza di serietà a questa gabbia di matti?
( spero che il titolo in fanese sia scritto giusto...)
sabato 23 febbraio 2013
CHE SARA'..CHE SARA'...CHE SARA'...
Che sarà dei nostri eroi martedì mattina? Quando a voti scrutinati, cadranno tutte le illusioni?
Non voglio fare l'uccello del malaugurio, per carità, cerco solo di stare con i piedi per terra e guardare in faccia la realtà. Poi, come ho già scritto in precedenza. magari ce ne fosse uno che è uno che riesce ad andare a Roma! Fano non potrà che esserne soddisfatta ed io stesso, nel mio piccolissimo, darò spazio e complimenti al vincitore ( perchè, se ce la fa, comunque sia, se li merita).
Ma viviamo tempi bigi, difficili, da terremotati perenni; in molti rubano, in tantissimi ci raccontano balle e ci fanno promesse che non manterranno mai, campano alle nostre spalle e fanno anche gli eroi mentre disoccupati, giovani e fabbriche che chiudono mettono a terra decine di migliaia di famiglie.
Predicano rigore e sacrifici mentre loro se la spassano con stipendi, pensioni, gratifiche da nababbi; sono ritornati a predicare anche i " poveri" Romano Prodi, Massimo Dalema, Veltroni, tutti di sinistra, cioè di quelli che stanno dalla parte degli " operai" in cassa integrazione. Ci vuole una bella faccia tosta.
Anche Renzi, il rottamatore- al quale sicuramente è stato promesso qualche ministero- è tornato nelle piazze con la coda tra le gambe e non rottama più: adesso passa le revisioni!
Ma non è solo la sinistra: evidentemente è un male comune.
Tutti salgono sul pulpito a predicare, tutti hanno le ricette e le cure per salvare noi, l'Italia, il mondo; solo che dopo resta tutto come prima se non peggio. Però loro intanto, alle nostre spalle, si sono assicurati stipendi, pensioni, annessi e connessi senza guardare in faccia a nessuno.
Poche settimane fa hanno aumentato le pensioni minime( credo poco più di 400 euro); di quanto? Di 4, 5 euro.
Che vergogna!!!
Si lamentano di Grillo che comincia a fare paura ma non si rendono conto che lo "spauracchio Grillo" lo hanno provocato loro, lo hanno invitato a nozze, lo hanno concimato e coltivato con i loro atteggiamenti : promettere tutto per non fare nulla. E Grillo c' è andato a nozze.
Ma Grillo, ripeto, è una vostra creatura e adesso ve la tenete.
Ma per venire terra terra: che cosa faranno i candidati fanesi?
I quattro dell'Apocalisse? ( ed intendo i quattro che io ho indicato anche se so bene che ce ne sono altri).
Staremo a vedere; manca poco, due giorni. Una bazzecola poi: che sarà...sarà...
Non voglio fare l'uccello del malaugurio, per carità, cerco solo di stare con i piedi per terra e guardare in faccia la realtà. Poi, come ho già scritto in precedenza. magari ce ne fosse uno che è uno che riesce ad andare a Roma! Fano non potrà che esserne soddisfatta ed io stesso, nel mio piccolissimo, darò spazio e complimenti al vincitore ( perchè, se ce la fa, comunque sia, se li merita).
Ma viviamo tempi bigi, difficili, da terremotati perenni; in molti rubano, in tantissimi ci raccontano balle e ci fanno promesse che non manterranno mai, campano alle nostre spalle e fanno anche gli eroi mentre disoccupati, giovani e fabbriche che chiudono mettono a terra decine di migliaia di famiglie.
Predicano rigore e sacrifici mentre loro se la spassano con stipendi, pensioni, gratifiche da nababbi; sono ritornati a predicare anche i " poveri" Romano Prodi, Massimo Dalema, Veltroni, tutti di sinistra, cioè di quelli che stanno dalla parte degli " operai" in cassa integrazione. Ci vuole una bella faccia tosta.
Anche Renzi, il rottamatore- al quale sicuramente è stato promesso qualche ministero- è tornato nelle piazze con la coda tra le gambe e non rottama più: adesso passa le revisioni!
Ma non è solo la sinistra: evidentemente è un male comune.
Tutti salgono sul pulpito a predicare, tutti hanno le ricette e le cure per salvare noi, l'Italia, il mondo; solo che dopo resta tutto come prima se non peggio. Però loro intanto, alle nostre spalle, si sono assicurati stipendi, pensioni, annessi e connessi senza guardare in faccia a nessuno.
Poche settimane fa hanno aumentato le pensioni minime( credo poco più di 400 euro); di quanto? Di 4, 5 euro.
Che vergogna!!!
Si lamentano di Grillo che comincia a fare paura ma non si rendono conto che lo "spauracchio Grillo" lo hanno provocato loro, lo hanno invitato a nozze, lo hanno concimato e coltivato con i loro atteggiamenti : promettere tutto per non fare nulla. E Grillo c' è andato a nozze.
Ma Grillo, ripeto, è una vostra creatura e adesso ve la tenete.
I quattro dell'Apocalisse? ( ed intendo i quattro che io ho indicato anche se so bene che ce ne sono altri).
Staremo a vedere; manca poco, due giorni. Una bazzecola poi: che sarà...sarà...
venerdì 22 febbraio 2013
IL TEMPO PASSA
Come passa il tempo
come vola il tempo
sembrava ieri
e invece è già domani
nel vetro che ti specchia
non riconosci il tuo viso
è passata cosi veloce
la giovinezza?
E pensare che i giorni
e i mesi e gli anni
sembravano solo numeri.
Ti senti ancora forte
ce la posso fare
ma sono piccole illusioni
per continuare a vivere.
Ti vedi, ti osservi
nei volti e nei corpi
degli altri: se loro sono così,
forse anch'io
sono cambiato.
Ma in fondo, che importa?
Poi la giovane commessa
ti fa passare avanti
e ti serve prima degli altri
e allora capisci
che è proprio finita.
come vola il tempo
sembrava ieri
e invece è già domani
nel vetro che ti specchia
non riconosci il tuo viso
è passata cosi veloce
la giovinezza?
E pensare che i giorni
e i mesi e gli anni
sembravano solo numeri.
Ti senti ancora forte
ce la posso fare
ma sono piccole illusioni
per continuare a vivere.
Ti vedi, ti osservi
nei volti e nei corpi
degli altri: se loro sono così,
forse anch'io
sono cambiato.
Ma in fondo, che importa?
Poi la giovane commessa
ti fa passare avanti
e ti serve prima degli altri
e allora capisci
mercoledì 20 febbraio 2013
IL SOGNATORE
Era fatto cosi: a Sauro piaceva sognare ad occhi aperti, in ogni ora del giorno ma soprattutto quando seguiva, lento, il padre nel lavoro dei campi.
Camminare sulla terra lavorata per seminare o lungo i piccoli solchi per infilare nella terra le piantine degli ortaggi lo aiutava a volare con la fantasia, passo dopo passo, tenendo come unico punto di riferimento le spalle curve del padre.
Sauro era stato cosi sin da piccolo e adesso che aveva undici anni riusciva ancor più ad estraniarsi dalla realtà che lo circondava seguendo solo i suoi pensieri, pur aiutando i genitori con il massimo dell'impegno per rendersi utile e non sentirsi estraneo dalla famiglia.
A casa avevano capito che era meglio lasciarlo fare, senza rimproverarlo per quell'aria sempre assente, oltretutto perchè in fondo Sauro era un ragazzo intelligente ed ubbidiente, senza tanti grilli per la testa.
Lo aveva detto anche il medico, un giorno che era stato chiamato per dare un consiglio:" Sauro vive in un suo mondo che lo aiuta a stare bene, è un po' distratto, è vero, ma per il resto è un bimbo normalissimo e vedrete che quando sarà grande, cambierà di certo"; su questo, però, il dottore si era sbagliato e di grosso.
A scuola, naturalmente, non aveva dato buoni profitti e, finite le elementari,lo avevano messo subito a lavorare tra buoi e mucche, galline e tacchini, grano e ortaggi.E questo era il mondo che Sauro preferiva.Gli animali erano i suoi interlocutori, i suoi amici e le piante, con le loro grandi chiome spinte verso il cielo erano orizzonti fantastici e senza
confini.
I ragazzi dei contadini che abitavano poco lontano lo conoscevano poco o nulla; Sauro non era uno di quelli pronti a giocare alla guerra o a correre lungo il torrente tra sterpi e canne o a litigare e fare a pugni e per questo non lo cercavano neanche e lo ignoravano.
Nei momenti "speciali" Sauro si arrampicava su un antico olmo, nodoso e forte e trovava posto nella biforcazione di due grossi rami che formavano con il tronco una specie di sedile.Tra le grandi foglie di quell'albero egli viveva le ore più belle; non chiudeva gli occhi, anzi! li teneva aperti e spalancati verso la campagna che dolcemente piegava verso la linea dell'orizzonte e con i filari delle viti che tracciavano un reticolato di linee convergenti nell'azzurro sereno del cielo.
I pensieri di Sauro ,quelle volte, prendevano forma tra bianche nuvole che non erano in cielo, fiumi dorati di sole,sommesse onde marine che non aveva mai visto, grandi uccelli azzurri dalle ali trasparenti.
Solo l'insistente richiamo della madre lo costringeva a scendere dall'albero e ad andare a casa per mangiare o per aiutare a fare ancora qualche lavoro.
Sul finire di settembre Sauro aveva cominciato a salire sul vecchio albero sempre più spesso ed i genitori erano costretti a gridare forte e con insistenza per richiamare la sua attenzione.
Un giorno due ragazzi che giocavano alla guerra lo avevano visto, per la prima volta, correre lungo lo stradino che portava al torrente. Sauro aveva un modo di incedere strano: correva a saltelloni, muovendo le braccia tenute aperte dall'alto in basso e viceversa.Avevano subito chiamato gli amici ed insieme, nascosti dietro le canne, avevano riso di lui. Erano allora tornati più volte in quel luogo e lo avevano visto ancora, a passi veloci ed a braccia aperte, scendere il viottolo verso il piccolo corso d'acqua.Ridevano e sghignazzavano di lui, e qualche volta gli facevano il verso.
Ma Sauro non badava a loro, non li vedeva e non li sentiva e continuava, sereno, a percorrere il tragitto che dal vecchio albero portava al torrente, un po' in discesa , a saltelli veloci, le braccia mosse simili a grandi ali.
Poi non lo avevano visto più ed a casa, Sauro, non aveva fatto più ritorno. I genitori prima lo avevano chiamato per ore, cercato tra i campi, nelle strade vicine, nel torrente, infine si erano rivolti ai carabinieri e con loro avevano battuto tutta la campagna senza risultato. Sauro era scomparso nel nulla.
Il babbo ancora si gira, quando cammina lento nei campi. sente la presenza del figlio alle sue spalle ed a voce alta gli grida di stare attento a non calpestare le piantine.
Dove sarà? Tra le bianche nuvole che non sono in cielo o nei fiumi dorati di sole o in groppa ad un grande uccello azzurro dalle ali trasparenti che lo porta a volare tra i sogni?
martedì 19 febbraio 2013
LA VITA
Apre piano piano i suoi petali
ai raggi del sole la piccola rosa
assapora la vita guardando il cielo
nasce con la voglia
di non morire mai, c'è tempo
prima che le foglie cadano in terra
e lascino nell'aria solo un ricordo.
Non è solo il bocciolo color sangue
un minuscolo ragno prepara casa
e tesse una ragnatela
correndo da un rametto all'altro
brillano ai raggi i fili di seta
e presto annunceranno
l'arrivo di un piacevole pranzo.
L'universo in un modesto vaso
posto tra gerani e piante di basilico.
ai raggi del sole la piccola rosa
assapora la vita guardando il cielo
nasce con la voglia
di non morire mai, c'è tempo
prima che le foglie cadano in terra
e lascino nell'aria solo un ricordo.
Non è solo il bocciolo color sangue
un minuscolo ragno prepara casa
e tesse una ragnatela
correndo da un rametto all'altro
brillano ai raggi i fili di seta
e presto annunceranno
l'arrivo di un piacevole pranzo.
L'universo in un modesto vaso
posto tra gerani e piante di basilico.
lunedì 18 febbraio 2013
NON MI ARRENDO
Non mi arrendo a quello che ho
non mi arrendo ai tuoi mille no
non mi arrendo alla vita che faccio
anche se mi ha ridotto uno straccio
non mi arrendo ai giornali e TV
che ci straziano ogni giorno di più
non mi arrendo alle tasse, ai ladroni
ai mangioni di stato e ai cialtroni
non mi arrendo a promesse e illusioni
che martellano i nostri maroni
vado in strada e lo grido alla gente
" son promesse seguite...da niente"
la lezione oramai la sappiamo
rispondete alzando la mano....banggggg!!
Anche qui sono stato sfigato!
un gran SUV in pien m'ha centrato
era bianco, lussuoso, intrigante
niente stop, se n'è andato all'istante
anzi, un gesto ha fatto di sdegno
"di finir sotto me non sei degno!"
Non mi arrendo,vorrei ancor lottare
ma...senza testa è difficil parlare.
non mi arrendo ai tuoi mille no
non mi arrendo alla vita che faccio
anche se mi ha ridotto uno straccio
non mi arrendo ai giornali e TV
che ci straziano ogni giorno di più
non mi arrendo alle tasse, ai ladroni
ai mangioni di stato e ai cialtroni
non mi arrendo a promesse e illusioni
che martellano i nostri maroni
vado in strada e lo grido alla gente
" son promesse seguite...da niente"
la lezione oramai la sappiamo
rispondete alzando la mano....banggggg!!
Anche qui sono stato sfigato!
un gran SUV in pien m'ha centrato
era bianco, lussuoso, intrigante
niente stop, se n'è andato all'istante
anzi, un gesto ha fatto di sdegno
"di finir sotto me non sei degno!"
Non mi arrendo,vorrei ancor lottare
ma...senza testa è difficil parlare.
sabato 16 febbraio 2013
ADDIO
Gli occhi socchiusi
per non vedere
una leggera carezza
per asciugare lacrime
un attimo di esitazione
la mano cerca la mano
le labbra serrate
non hanno tempo
per dire parole
ed è un addio
senza speranza.
E SE PRIMA ERANO IN 5 A BALLARE L' HULLY GULLY
Ce ne siamo persi uno per strada: e se prima erano in cinque a ballare l'hully gully..adesso sono in quattro a ballare l'hully gully...
pazienza, sarebbe stata comunque una fatica senza speranza ma capisco anche che tutti coloro che scendono in pista hanno l'ambizione di fare bella figura; poi magari, alla fine, non è cosi però è umano illudersi. Ma la sorte, per il quinto, è stata avversa ed ha dovuto disfare la valigia prima ancora di partire...per terre lontane.E adesso? E adesso sono in quattro a ballare l'hully gully.
Mancano pochissimi giorni ai fatidici domenica e lunedi di preghiera(24/25) e poi finalmente, almeno questo strazio finirà e sapremo chi ha vinto, chi ha perso, chi sta cosi cosi e chi se ne deve andare via con una mano davanti e due di dietro( come fa ad avere tre mani? E che ne so! Una se la farà prestare da qualcuno).
Dunque prepariamoci a queste maratone radio televisive che ci terranno informati" minuto per minuto" come nel calcio.
A ridere si fa sempre in tempo e dunque...rideremo dopo.
E per dimostrare che non sono dalle parte di qualcuno, sinceramente, voglio fare gli auguri ai quattro che io prendo in considerazione in questo mio blog: in fondo sono fanesi, sono nostri concittadini; se uno di loro dovesse essere miracolato e dovesse andare a Roma può darsi che possa fare anche qualche cosa per la nostra città( con tutti i dubbi possibili, per carità ma...non si sa mai).
Allora, li ricordo ancora:
MARCO CICERCHIA: giovane rampante, P.d.L.;è la prima volta che lo sento nominare e per una gara cosi importante;
LAURA RICCIATTI, giovane rampante del SEL, di lei non so proprio nulla...di rilevante;
FRANCESCO CAVALIERI, maturo, esperienza offresi, Fratelli d'Italia ( il partito della Meloni, tanto per intenderci),è quello con la barba..
LUCA PAOLINI, esperienza in Parlamento, deputato uscente con desiderio di essere deputato ritornante, LEGA NORD.
Eccoli qua i nostri ballerini hully gully hai quali ritorno i fare
i miei AUGURI!!!
CI RISENTIAMO MARTEDI 26
giovedì 14 febbraio 2013
SOLITUDINE
Spezzate le radici, abbandonata la terra madre
l'acqua melmosa e violenta trascina il corpo senza vita
dell'albero che nella corrente perde le ultime fronde
i rami secchi e contorti, segue il volere del destino.
Dalle colline è spinto verso il mare da mani giganti
e come fuscello sfiora le rive, fa lentamente
mulinello e poi ancora riprende il suo percorso
passando sotto i ponti, a volte impedito
da insormontabili dighe di rifiuti e di legni
fino a che la spinta dell'acqua forza la barriera
e lo riporta in cammino, coperto di rifiuti.
Ed ecco infine il mare, mentre i gabbiani
sorvolano il tronco in cerca di cibo;
è il tratto più lento, più faticoso, l'acqua è bassa
sassi e ghiaia frenano il percorso
forse il mare resterà un sogno.
Il vecchio albero tocca il fondo, graffia la melma
fa gli ultimi sussulti, poi si ferma per sempre
adagiato sulla riva del torrente.
l'acqua melmosa e violenta trascina il corpo senza vita
dell'albero che nella corrente perde le ultime fronde
i rami secchi e contorti, segue il volere del destino.
Dalle colline è spinto verso il mare da mani giganti
e come fuscello sfiora le rive, fa lentamente
mulinello e poi ancora riprende il suo percorso
passando sotto i ponti, a volte impedito
da insormontabili dighe di rifiuti e di legni
fino a che la spinta dell'acqua forza la barriera
e lo riporta in cammino, coperto di rifiuti.
Ed ecco infine il mare, mentre i gabbiani
sorvolano il tronco in cerca di cibo;
è il tratto più lento, più faticoso, l'acqua è bassa
sassi e ghiaia frenano il percorso
forse il mare resterà un sogno.
Il vecchio albero tocca il fondo, graffia la melma
fa gli ultimi sussulti, poi si ferma per sempre
adagiato sulla riva del torrente.
mercoledì 13 febbraio 2013
FLASH
Da una tenda appena socchiusa
uno squarcio di finestra
un angolo di cielo
coperto di nuvole grigie
sui rami di un cipresso
saltellano veloci piccoli uccelli
che poi si lasciano andare
al vento che muove le fronde
sembrano foglie secche
spazzate dalla bora.
Un passerotto azzarda
e arriva sino al terrazzo
ma non si ferma
e in un attimo sparisce.
Il cipresso,esile, è battuto
dal vento, piegato,contorto
sembra cedere sotto i colpi
e mentre si incurva
lascia intravedere
antiche mura di chiesa
fatte di pietre scure
annerite dal tempo.
uno squarcio di finestra
un angolo di cielo
coperto di nuvole grigie
sui rami di un cipresso
saltellano veloci piccoli uccelli
che poi si lasciano andare
al vento che muove le fronde
sembrano foglie secche
spazzate dalla bora.
Un passerotto azzarda
e arriva sino al terrazzo
ma non si ferma
e in un attimo sparisce.
Il cipresso,esile, è battuto
dal vento, piegato,contorto
sembra cedere sotto i colpi
e mentre si incurva
lascia intravedere
antiche mura di chiesa
fatte di pietre scure
annerite dal tempo.
MUTI? MUTI...
Questo dialogo strapazzato, smozzicato
faticoso e stentato, certe volte incompreso
rimandato, ripreso e poi sospeso,
atteso e poi svanito, risposta senza domanda
domande senza risposte.
Non si sentono più le voci, i toni,
il riso o il pianto; non si parla
si legge.
Muti? Muti, siamo muti,
in cerca di vita senza radici
ci 6? chiede; ci sono rispondo,
ke fai?
Non lo so , sto cercando
di capire, numeri come parole
faccine al posto dei sentimenti:
rido, piango,sono triste, sono felice,
linguaccia, ammicco,sei un angelo,
no, sei un puzzone,
felice? Forse...cuore e bacio
si sono felice.
Poi, finalmente ti incontro,
ci vediamo come siamo
mi sorridi
hai una bellissima bocca
labbra carnose
non ti immaginavo così
anche se ti conoscevo bene
mi parli, finalmente sento
la tua voce
per me è una cosa nuova
hai persino le corde vocali.
E poi, ciao dopo chattiamo.
Forse è meglio di no,
preferisco ancora le parole
ai segni,
cerca qualche altro
che sia muto anche nei sentimenti.
faticoso e stentato, certe volte incompreso
rimandato, ripreso e poi sospeso,
atteso e poi svanito, risposta senza domanda
domande senza risposte.
Non si sentono più le voci, i toni,
il riso o il pianto; non si parla
si legge.
Muti? Muti, siamo muti,
in cerca di vita senza radici
ci 6? chiede; ci sono rispondo,
ke fai?
Non lo so , sto cercando
di capire, numeri come parole
faccine al posto dei sentimenti:
rido, piango,sono triste, sono felice,
linguaccia, ammicco,sei un angelo,
no, sei un puzzone,
felice? Forse...cuore e bacio
si sono felice.
Poi, finalmente ti incontro,
ci vediamo come siamo
mi sorridi
hai una bellissima bocca
labbra carnose
non ti immaginavo così
anche se ti conoscevo bene
mi parli, finalmente sento
la tua voce
per me è una cosa nuova
hai persino le corde vocali.
E poi, ciao dopo chattiamo.
Forse è meglio di no,
preferisco ancora le parole
ai segni,
cerca qualche altro
che sia muto anche nei sentimenti.
martedì 12 febbraio 2013
CIAO MAMMA...TORNO A CASA
Cosi pare: ho faticato non poco a fare verifiche ma alla fine ho potuto constatare che la notizia che mi era stata data da informatori sicuri era effettivamente fondata ( e comunque sono pronto a fare venia in caso contrario); dunque, secondo quanto ho potuto appurare la lista elettorale del Veneto-Intesa Popolare- nella quale era capolista il nostro concittadino Giuseppe de Leo, è stata ritirata per un problema di mancanza di firme.
Se cosi fosse ( ma le notizie che ho trovato sono fondatissime) i cinque dell'apocalisse che avevo presentato in un precedente blog " Venti giorni di gloria" e cioè i candidati fanesi al Parlamento, diventano improvvisamente...Quattro!
Ciao mamma, torno a casa...
E il futuro radioso? E Roma ?
Niente, si sta a Fano, forse è anche meglio.
Per gli altri tre? E' solo questione di giorni.
Ciao mamma, torno a casa...
E il futuro radioso? E Roma ?
Niente, si sta a Fano, forse è anche meglio.
Per gli altri tre? E' solo questione di giorni.
lunedì 11 febbraio 2013
LI CHIAMAVANO TRINITA'...TA TA TA
Non è per sopravvalutarli ma effettivamente, di questi tempi, sono i personaggi più in vista della città; solo una notizia eccezionale come quella delle dimissioni del Papa per qualche ora, oggi, è riuscita ad offuscarne l'immagine.
Li chiamano a Fano- con quello spiritaccio corrosivo dei fanesi- Il Trio Trinità...tatà..tatà, perchè non c'è giorno che non siano nelle pagine dei quotidiani locali, nelle radio e TV fanesi, nei notiziari delle altre reti marchigiane.
Per uno, per il presidente della Carnevalesca,Cecchini, durano il tempo di un" taratà" : vigilia carnevale, cazzatine varie con presentazione calendario, torte, maschere, elezione miss, due miss, previsioni da carnevale di Rio ( verranno da tutto il mondo, saranno almeno in centomila, quest'anno è il più bello del secolo, abbiamo fatto miracoli, a Roma ci vogliono a Cinecittà per fare il gemellaggio con la festa de noantri e via di questo passo,) poi cala il silenzio per fortuna nostra, per gli altri due-anche per il ruolo che rivestono- è festa tutto l'anno.
Per un verso o per l'altro sono sempre sul paloscenico: più modestamente, comunque sia, per l'assessora M.A.C.2, da primo attore in assoluto per il sindaco Agussi , a cominciare dalla indistruttibile conferenza stampa settimanale del venerdì( ma che racconterà mai? Ed il sindaco di Roma, allora cosa dovrebbe fare, la 24 ore?) che arriva puntuale come la "gradellata" di sardoncini nelle tavole dei fanesi più tradizionali.
Ha modo, comunque di attirare l'attenzione dei mezzi di informazione( che riempono pagine e notiziari senza fatica) perchè ne trova sempre qualcuna: polemizza, corregge, ribatte e dibatte, giustifica, difende, attacca provincia e regione, annuncia grandi opere mai arrivate, parla.
Devo dire onestamente, comunque, che Agussi nel tempo, sotto certi aspetti è migliorato e di molto. Lo conosco da molti anni, molti, da quando era uno svelto operaio "attivista" del PD e quindi-per meriti che non ricordo- presidente dell'Amaf.
Era veramente tutt'altra cosa; oggi parla bene, si esprime con un linguaggio azzeccato ed attento, veste come un fighetto, ha perso solo i capelli.Insomma è diventato all'altezza della situazione, istituzionale. Di quel che succede di negativo a Fano è sempre colpa degli altri: ha imparato bene il meccanismo.
Tra un anno dovrà dire addio a tutto questo: ma dove andrà a finire? Adesso che è "figo" sarebbe una sprecheria e allora...sta facendo i suoi conti: fa il duro poi l'accomodante, si arrabbia e poi liscia il pelo. E' quel che è accaduto in questi giorni con il presidente dell'Haset Olding, Marino, che aveva tentato la ribellione. Lo ha sistemato per le feste e Marino ha dovuto mettere la coda tra le gambe. Un duro!!!
Che farà da grande? Ho qualche idea ma aspetto il momento opportuno; ora è troppo presto.
L'assessora M.A.C. 2 ha mire diverse, campo di lavoro diverso, non conta molto ma dirige un settore che da visibilità con poca spesa: è al turismo( dove era un tempo Santorelli il magnifico); ed allora è sempre sui giornali ed in TV anche lei: siccome a Fano " è festa tutto l'anno..." lei deve solo scegliere: sagra, feste, carnevale, sfilate, estate, vacanze, Fano Romana, elezioni di miss. Il nulla ma lei c'è sempre, anche quando i clown sono andati dai bimbi ricoverati in ospedale. Me la ricordo... e se me la ricordo
appena un anno fa( era assessora ai lavori pubblici) ad affrontare una grana dietro l'altra con le strade e poi...il nevone. IL NEVONE! Tutto bloccato, tutto in tilt, niente soldi, niente mezzi, e giù neve e neve. Poveretta, inseguita dalle telecamere di Fano TV è costretta a farsi riprendere sotto la neve, poi a bordo di uno spazzaneve, poi a spalare, poi a morire dal freddo per far vedere che non molla.
Adesso sono altri tempi; buon per lei.
Eccoli : li chiamavano Trinitatà!!!
Che ce voi fa?
Li chiamano a Fano- con quello spiritaccio corrosivo dei fanesi- Il Trio Trinità...tatà..tatà, perchè non c'è giorno che non siano nelle pagine dei quotidiani locali, nelle radio e TV fanesi, nei notiziari delle altre reti marchigiane.
Per uno, per il presidente della Carnevalesca,Cecchini, durano il tempo di un" taratà" : vigilia carnevale, cazzatine varie con presentazione calendario, torte, maschere, elezione miss, due miss, previsioni da carnevale di Rio ( verranno da tutto il mondo, saranno almeno in centomila, quest'anno è il più bello del secolo, abbiamo fatto miracoli, a Roma ci vogliono a Cinecittà per fare il gemellaggio con la festa de noantri e via di questo passo,) poi cala il silenzio per fortuna nostra, per gli altri due-anche per il ruolo che rivestono- è festa tutto l'anno.
Per un verso o per l'altro sono sempre sul paloscenico: più modestamente, comunque sia, per l'assessora M.A.C.2, da primo attore in assoluto per il sindaco Agussi , a cominciare dalla indistruttibile conferenza stampa settimanale del venerdì( ma che racconterà mai? Ed il sindaco di Roma, allora cosa dovrebbe fare, la 24 ore?) che arriva puntuale come la "gradellata" di sardoncini nelle tavole dei fanesi più tradizionali.
Ha modo, comunque di attirare l'attenzione dei mezzi di informazione( che riempono pagine e notiziari senza fatica) perchè ne trova sempre qualcuna: polemizza, corregge, ribatte e dibatte, giustifica, difende, attacca provincia e regione, annuncia grandi opere mai arrivate, parla.
Devo dire onestamente, comunque, che Agussi nel tempo, sotto certi aspetti è migliorato e di molto. Lo conosco da molti anni, molti, da quando era uno svelto operaio "attivista" del PD e quindi-per meriti che non ricordo- presidente dell'Amaf.
Era veramente tutt'altra cosa; oggi parla bene, si esprime con un linguaggio azzeccato ed attento, veste come un fighetto, ha perso solo i capelli.Insomma è diventato all'altezza della situazione, istituzionale. Di quel che succede di negativo a Fano è sempre colpa degli altri: ha imparato bene il meccanismo.
Tra un anno dovrà dire addio a tutto questo: ma dove andrà a finire? Adesso che è "figo" sarebbe una sprecheria e allora...sta facendo i suoi conti: fa il duro poi l'accomodante, si arrabbia e poi liscia il pelo. E' quel che è accaduto in questi giorni con il presidente dell'Haset Olding, Marino, che aveva tentato la ribellione. Lo ha sistemato per le feste e Marino ha dovuto mettere la coda tra le gambe. Un duro!!!
Che farà da grande? Ho qualche idea ma aspetto il momento opportuno; ora è troppo presto.
L'assessora M.A.C. 2 ha mire diverse, campo di lavoro diverso, non conta molto ma dirige un settore che da visibilità con poca spesa: è al turismo( dove era un tempo Santorelli il magnifico); ed allora è sempre sui giornali ed in TV anche lei: siccome a Fano " è festa tutto l'anno..." lei deve solo scegliere: sagra, feste, carnevale, sfilate, estate, vacanze, Fano Romana, elezioni di miss. Il nulla ma lei c'è sempre, anche quando i clown sono andati dai bimbi ricoverati in ospedale. Me la ricordo... e se me la ricordo
appena un anno fa( era assessora ai lavori pubblici) ad affrontare una grana dietro l'altra con le strade e poi...il nevone. IL NEVONE! Tutto bloccato, tutto in tilt, niente soldi, niente mezzi, e giù neve e neve. Poveretta, inseguita dalle telecamere di Fano TV è costretta a farsi riprendere sotto la neve, poi a bordo di uno spazzaneve, poi a spalare, poi a morire dal freddo per far vedere che non molla.
Adesso sono altri tempi; buon per lei.
Eccoli : li chiamavano Trinitatà!!!
Che ce voi fa?
domenica 10 febbraio 2013
CIAO MAMMA! ROMA MI CHIAMA...
In questo clima più che mai insopportabile di questa campagna elettorale voglio sorridere ricordando un "episodio" elettorale che ci riporta agli anni'80 o giù di li e che ha visto protagonista un noto personaggio politico fanese, sempre in primo piano, sempre sulla piazza, appartenente ad un partitino nazionale di poco peso ma a Fano ben piazzato per la sua prorompente vivacità, eloquenza, invadenza, che nel tempo ha fatto anche la sua modesta ma ricca carriera politico-amministrativa, praticamente contando solo una manciata di voti o poco più.
Ebbene, in quegli anni si era nelle stesse condizioni di oggi( nulla cambia, nulla si distrugge, purtroppo!): mesi primaverili, elezioni politiche in vista, campagna elettorale, candidati già scelti, in lista ed in pieno fermento per farsi propaganda.C'era anche Lui, nell'elenco e quindi faceva la sua parte, come gli altri: piazze, discorsi, pacche sulle spalle, promesse, lunghe soste al bar, discussioni davanti il Caffè centrale; si dava da fare come un gatto dalle sette vite.
E via via che i giorni passavano...Lui si convinceva sempre di più che ce l'avrebbe fatta. Perchè? Perchè naturalmente tutti gli dicevano di si, gli facevano promesse di voto, gli garantivano appoggi e consensi( in definitiva bugiardi e cortigiani). E più si convinceva di diventare onorevole e più i suoi piedi di alzavano da terra: tanto che aveva già preso a parlare con un linguaggio che non era più da modesto politico locale ma...onorevole tutto d'un pezzo chiamato dalla Patria e dagli eventi a salvare il mondo.
E la gente, che è furba e pecorona allo stesso tempo, cominciava veramente a crederci, e qualcuno, seppure scherzando, incontrandolo lo salutavano" buongiorno onorevole" e lui -con un sorriso di goduria mal represso rispondeva-" Ma io non dimenticherò Fano quando sarò a Roma" (???).
Insomma passavo lenti i giorni per Lui, ma passavano.
C'erano giornate di sole in quella occasione e quindi il nostro eroe trascorreva tutto il giorno a battere città e periferia, strade e vicoli, bar e pizzerie; erano le ultime stancanti fatiche prima di arrivare al traguardo.
Giunge finalmente il grande giorno: si vota.
Lui non sta più nella pelle,è agitato, comprensibilmente agitato, emozionato, corre avanti e dietro e torna sempre nella piazzetta Amiani, di fronte alle scuole Rossi, oggi Memo perchè e lì, in fondo, il suo centro di gravità permanente. Gli amici, i conoscenti, i leccabarattoli gli si fanno intorno, lo circondano di saluti e di affetto( falso) di auguri e di raccomandazioni" ci devi aiutare! A Roma ricordati di Fano! Se ho bisogno di qualcosa vengo da te!!!" e via di questo passo e Lui gongolava, prometteva, rabboniva, stringeva mani a tutta birra.
" Ciao mamma, Roma mi chiama!".
Forse( ma di questo non ho prove) aveva anche preparato la valigia.
Notte insonne, comunque e poi...emozioni da vivere ora dopo ora in attesa dei risultati finali.
E per Lui? TROMBATA COLOSSALE!!!
Battuto e di gran lunga da un altro che-purtroppo per lui- aveva lavorato molto meglio ed era anche, sinceramente, assai più conosciuto.
Ricordo bene che sparì dalla circolazione per diverso tempo e lo rivedemmo in giro per le strade del centro dopo diverse settimane. Mai domo, però perchè fra le righe, per giustificare la sua trombata, andava dicendo in giro che era stato tradito dagli amici e dal partito.
Evidentemente non aveva capito nulla, soprattutto dei fanesi, dai quali, comunque, ha avuto anche troppo, troppo!
sabato 9 febbraio 2013
VENTI GIORNI DI GLORIA
Praticamente mancano due settimane alle elezioni poi...chi ha avuto ha avuto, chi ha dato a dato.
C'è un po' di gloria per tutti i candidati, anche piccoli articoli sui quotidiani, nella TV locali, negli spazi pubblicitari.Foto da impostare, sfondi da studiare, sorrisi da offrire, e tante, tante, tante promesse. E' cosi da secoli, da decenni .Ci sono anche i "banchetti" nei centri cittadini, qualche incontro con amici e conoscenti, campagna elettorale alla meno peggio: i soldi non sono tanti, anzi! pochi con qualche aiutino di sponsor ...amici.
Naturalmente parlo di situazione locale, dei candidati fanesi che in qualche modo cercano spazio nel nostro " territorio": comunque persone conosciute. Non me la sento di citarli tutti, parlerò solo di coloro che hanno già un "nome" nella storia recente della nostra città; gli altri mi scuseranno.
Il primo a buttarsi nella mischia con pubblicità elettorali e spinta notevole del segretario nazionale Alfano che è stato presente al Teatro della Fortuna, è stato MARCO CICERCHIA del PdL; giovane e rampante. Ha dalla sua anche gli altri fanesi del suo gruppo, due pesi massimi( inteso come peso corporeo, sia chiaro)Carloni e Santorelli . E' candidato alla Camera.
Altra giovane che si è buttata nella mischia con molto entusiasmo e con molta foga è LAURA RICCIATTI del Sel.
Si è già fatta conoscere nelle battaglie locali ma, naturalmente, conta quel che conta. Ma non si sa mai, ci potrebbero anche essere sorprese.
Poi Arrivano quelli più grandicelli, più maturi.
LUCA PAOLINI, Lega Nord. Ha già fatto la sua parte per cinque anni, alla Camera, ma ci riprova. E perchè no! E pensare che c'era Zaffini ZAFFO che ci aveva fatto un pensierino ma...
FRANCESCO CAVALIERI Fratelli d'Italia, anche lui per la Camera. Conosciuto in città, impegnato in politica e nell'Amministrazione pubblica.Nella foto è vicino alla Meloni: per la par condicio evito battute...
Infine GIUSEPPE DE LEO, candidato in trasferta, nel Veneto, con una lista che non conosco assolutamente: Intesa Popolare.
Il perchè si sia candidato in quella regione mi resta del tutto sconosciuto( forse)), quante speranze? Mi sono ignote anche quelle.
Di questi, ce la farà qualcuno ad arrivare al traguardo?
Dico la mia senza voler dare giudizi: ho molti, molti dubbi, molti. Ma siccome, come dice qualche fesso, la palla è rotonda, non ci sono più le stagioni di una volta, il bicchiere è mezzo pieno e mezzo vuoto.... non si può mai sapere.
Me ve lo immaginate se ci fosse il miracolo?
Faccio un esempio: De Leo nel Veneto, terra di lega e di Carroccio. Rappresenterà le istanze di Fano o... dell'acqua del Po?Boh!!! E pensare che tutti i partiti avevano detto:" basta paracadutati!!!".Più paracadutato di così...
Me ve lo immaginate se ci fosse il miracolo?
Faccio un esempio: De Leo nel Veneto, terra di lega e di Carroccio. Rappresenterà le istanze di Fano o... dell'acqua del Po?Boh!!! E pensare che tutti i partiti avevano detto:" basta paracadutati!!!".Più paracadutato di così...
giovedì 7 febbraio 2013
NOTTE DI FUOCO
Si guardò allo specchio e sorrise alla sua immagine; sinceramente poteva dirsi, tutto sommato, più che soddisfatto.Il fisico, in definitiva, reggeva bene, il viso aveva ancora qualche traccia giovanile, da birichino, poche rughe e sparse qua e là, ben distribuite e,soprattutto, i capelli erano quelli che gli davano più soddisfazione; avevano mantenuto nel tempo un colore vago, indescrivibile ma non ce n'era uno bianco, uno che è uno! Ed il barbiere, cui si era raccomandato di mantenere il segreto, riusciva con una leggera tintura a renderli omogenei, quasi gialli, tanto che ancora tutti gli amici lo chiamavano " il biondo" come quando era ragazzo.
Non vedeva l'ora di andare al Tris a ballare, a fare nuove conoscenze femminili ma, soprattutto, per rivedere una di Senigallia che non era male per niente e che aveva conosciuto il sabato precedente. Non era italiana ma parlava benissimo la nostra lingua; si chiamava Breghitta ma preferiva essere chiamata "Itta" non sapeva neanche lui il perchè. Bellona, piena di forme e di sostanza, alta quanto lui-che era oltre il metro e settantacinque-simpatica e generosa e sapeva anche ballare bene. Erano stati insieme per parecchio tempo ma alla fine lei non aveva ceduto e se ne era tornata a Senigallia senza mollargli un bel nulla." Ma stavolta..." si disse allo specchio sorridendo e facendo con la mano un gesto chiarissimo a pompa e aggiungendo per buon peso:" Itta,Itta, questa volta te la faccio fritta!!!"
Era geniale, sinceramente era geniale, pensò.
Era quasi ora: ripasso' a memoria le operazioni: doccia fatta, deodorante spruzzato, polvere Piediodor all'interno delle scarpe contro il cattivo odore già abbondantemente versata,
crema " Notti di fuoco" nelle parti intime contro le piccole perdite urinarie, mutande a mezza gamba elasticizzate pronte all'uso, vestito e camicia da indossare, maglietta della salute lana-cotone a manica corte per un tocco giovanile che non guastava. Poteva prepararsi definitivamente.
Fece tutto con cura, come sempre. Per prudenza, vista la serata fredda, infilò sotto la canottiera , a stretto contatto con la pelle, la calda pancera Gibaud , un pò consumata ma comodissima e poi via ..tutto il resto.
Lo specchio gli mandava segnali positivi, decisamente! Vestito così era proprio ancora un bel figo; forse la pancetta era un po' troppo abbondante ma...non si poteva avere tutto.
" Dai figo!" gridò allo specchio e via in bagno per prendere dall'armadietto tutte le pasticchine che via via gli sarebbero state necessarie durante la nottata di festa. "Maalox" contro i bruciori di stomaco, "Gastrovil " per digerire, " Duocarbon" per non fare i ruttini mentre ballava, " Pressogiù" per tenere stabile la pressione, " Fluidol" per la circolazione del sangue nelle gambe che tendevano a gonfiarsi; " Prostastar" per la prostata ed infine, il più importante ed il più prezioso, soprattutto se Itta glie la dava" Spaccaboom" per avere la sicurezza di non fare brutte figure a letto.
Ultimo sguardo: " e vaiiiiiiiiiii!!!!!" gridò alzando il dito pollice: l'aspettava una notte di fuoco. E vaiiiiiiiii!!!!
SI VA IN DISCESA,CIAO CIAO
Si va, si va..si va in discesa, nel senso che non è che andiamo meglio ma che di corsa stiamo andando verso il fosso. Capisco che dopo dieci di anni ( più o meno) del governo del sindaco-operaio Agussi non si potrebbe neanche immaginare qualche cosa di diverso ma almeno la normalità-dico la normalità- almeno quella si.
Invece, dopo il fuoco dei primi cinque anni, navigati sul burro, il fortino agussiano ha cominciato a mostrare le sue crepe, le sue carenze, i suoi giganteschi limiti. Si governa la città alla meno peggio, si ride e si sorride alle telecamere, ci si pavoneggia per le cazzate, si inneggia al carnevale come se fosse una fabbrica di soldi per la città, alle sagre, alle cene, alla gastronomia come veicolo di benessere per tutti i fanesi(???) e forse è ben per questo che i marottesi vogliono tagliare la corda. Andranno a stare meglio, non si sa ma almeno ci provano.
I pavoni fanno la ruota ma i risultati sono, purtroppo, quello che sono; al di là delle parole...il nulla.
Si canta e si balla, ma non solo alle feste: si canta e si balla sulle centinaia di buche che sono sparse in tutte le strade di Fano, nessuna esclusa; si pagano conti salati ai gommisti ed ai carrozzieri per riparare i danni che chissà quando mai verranno rimborsati( se verranno rimborsati).
Il territorio trema, il territorio soffre, il territorio non ce la fa più...il territorio.
Parlano e straparlano gli amministratori, fanno promesse che non potranno mai mantenere, lasciano andare la città in rovina senza muovere un dito e se lo muovono è quasi esclusivamente per annunciare piccole cose di nessun conto.
Si asfalteranno le strade vendendo i beni comunali, annuncia l'ex assessore alle feste; ma si è domandato quando potranno essere venduti? E chi comprerà, in questi tempi di vacche magre? E allora: quando saranno sistemate le strade, caro assessore: nel 2020, 2030, 2040?
Ma l'annuncio fa pubblicità, fa scena nei giornali ed in TV e tanto basta.
Quante promesse fatte dalla giunta Agussi e quante ne sono rimaste sulla carta!
Ora sono riusciti a rovinare persino una delle istituzioni culturali più importanti di Fano:la Fondazione teatro. Dopo scontri, incomprensioni, forse accordi non rispettati, il direttore artistico Fedeli ha abbandonato (giustamente) il campo per difendere le sue posizioni.
Ma che razza di amministratori abbiamo?
Abbiamo nella nostra città e nel nostro territorio( cosi faccio contento qualche fesso) una potenzialità di risorse veramente invidiabili, basterebbe solo usare la testa, il buon senso e la scelta di priorità che queste pretendono.
Invece si sbrodolano solo con le carnevalate, con i romani, con le sfilate, e qualche chiacchiera.
Piano piano ci hanno portato( e ci portano ) via tutto: anche la sirena del porto che Senigallia invece ha difeso e tenuto con la spesa di una modica somma annuale che non supera gli 800 euro. Ma come si fa?
E' probabile che Agussi non sapesse cosa è il nautofono ma qualcuno che gli sta vicino e che è nato a Fano e sta a Fano poteva chiarirgli le idee ed invece...via anche quello/a.
Bene. Ora manca appena un anno per le prossime elezioni amministrative: già ci sono candidati big come Mascarin ed altri, cioè per il momento il nulla. Ma arriverà il momento in cui tutti dovranno scoprire le carte,e allora ci sarà da piangere.
E Agussi che farà? Non potrà più essere rieletto e dovrà cercare un'altra sistemazione. Ma dove? Questo è il mistero;
noi però, intanto, aspettiamo un miracolo, anzi! IL miracolo: San Paterniano potrebbe aiutarci una volta tanto.
Invece, dopo il fuoco dei primi cinque anni, navigati sul burro, il fortino agussiano ha cominciato a mostrare le sue crepe, le sue carenze, i suoi giganteschi limiti. Si governa la città alla meno peggio, si ride e si sorride alle telecamere, ci si pavoneggia per le cazzate, si inneggia al carnevale come se fosse una fabbrica di soldi per la città, alle sagre, alle cene, alla gastronomia come veicolo di benessere per tutti i fanesi(???) e forse è ben per questo che i marottesi vogliono tagliare la corda. Andranno a stare meglio, non si sa ma almeno ci provano.
I pavoni fanno la ruota ma i risultati sono, purtroppo, quello che sono; al di là delle parole...il nulla.
Si canta e si balla, ma non solo alle feste: si canta e si balla sulle centinaia di buche che sono sparse in tutte le strade di Fano, nessuna esclusa; si pagano conti salati ai gommisti ed ai carrozzieri per riparare i danni che chissà quando mai verranno rimborsati( se verranno rimborsati).
Il territorio trema, il territorio soffre, il territorio non ce la fa più...il territorio.
Parlano e straparlano gli amministratori, fanno promesse che non potranno mai mantenere, lasciano andare la città in rovina senza muovere un dito e se lo muovono è quasi esclusivamente per annunciare piccole cose di nessun conto.
Si asfalteranno le strade vendendo i beni comunali, annuncia l'ex assessore alle feste; ma si è domandato quando potranno essere venduti? E chi comprerà, in questi tempi di vacche magre? E allora: quando saranno sistemate le strade, caro assessore: nel 2020, 2030, 2040?
Ma l'annuncio fa pubblicità, fa scena nei giornali ed in TV e tanto basta.
Quante promesse fatte dalla giunta Agussi e quante ne sono rimaste sulla carta!
Ora sono riusciti a rovinare persino una delle istituzioni culturali più importanti di Fano:la Fondazione teatro. Dopo scontri, incomprensioni, forse accordi non rispettati, il direttore artistico Fedeli ha abbandonato (giustamente) il campo per difendere le sue posizioni.
Ma che razza di amministratori abbiamo?
Abbiamo nella nostra città e nel nostro territorio( cosi faccio contento qualche fesso) una potenzialità di risorse veramente invidiabili, basterebbe solo usare la testa, il buon senso e la scelta di priorità che queste pretendono.
Invece si sbrodolano solo con le carnevalate, con i romani, con le sfilate, e qualche chiacchiera.
Piano piano ci hanno portato( e ci portano ) via tutto: anche la sirena del porto che Senigallia invece ha difeso e tenuto con la spesa di una modica somma annuale che non supera gli 800 euro. Ma come si fa?
E' probabile che Agussi non sapesse cosa è il nautofono ma qualcuno che gli sta vicino e che è nato a Fano e sta a Fano poteva chiarirgli le idee ed invece...via anche quello/a.
Bene. Ora manca appena un anno per le prossime elezioni amministrative: già ci sono candidati big come Mascarin ed altri, cioè per il momento il nulla. Ma arriverà il momento in cui tutti dovranno scoprire le carte,e allora ci sarà da piangere.
E Agussi che farà? Non potrà più essere rieletto e dovrà cercare un'altra sistemazione. Ma dove? Questo è il mistero;
noi però, intanto, aspettiamo un miracolo, anzi! IL miracolo: San Paterniano potrebbe aiutarci una volta tanto.
mercoledì 6 febbraio 2013
" TANT...VU META???".
So benissimo che ognuno ha i suoi ,la differenza sta nel fatto che a me piace anche raccontare e quindi confidare quel che mi accade. Dicevo: ognuno ha i suoi rompiballe da sopportare; io magari sarò meno disponibile degli altri e quindi mollo prima mentre c'è chi riesce a tenere duro sino alla fine e magari anche sorridere, da ebete ma sorridere. Io no. Mi dice un'amica:" ma capitano tutti a te?"; spero di no, mi auguro di no, forse, è probabile, forse..
Allora. Fino a qualche tempo fa ci salutavamo appena, ciao ciao e niente da dirci; poi una decina di giorni fa ci incontriamo in un negozio, facciamo la fila, siamo fianco a fianco, tanto per passare il tempo(immagino) mi chiede:" per chi votiamo sta volta? E' un macell!!!".
Per educazione gli rispondo, con poche parole gli esprimo le mie idee:" sono deluso, sono stanco, non ne posso più di tutti,è un pò qualunquismo ma dove mi giro vedo ladri..." sta per rispondermi ma la fila si muove, lo perdo di vista.Arrivederci e grazie, non ci penso più.
L'altra sera, attraverso la piazza, lo vedo da lontano ma non percepisco il pericolo, proseguo e tiro dritto e non capisco a che cosa vado incontro. "Francolini!!! Francolini!!!!!", oramai è a pochi metri, lo saluto sperando in meglio invece si ferma, Mi ferma! " Allora?" dice; allora cosa? rispondo io; " en tarcordi el discors?" ." Si si, ti ho già detto: sono deluso di tutto e da tutti, forse non vado neanche a votare...".
Non l'avessi mai detto! Inizia una tiritera a favore di Grillo che ai suoi tempi neanche un ferreo comunista avrebbe fatto per Togliatti. " E Grillo qui, e Grillo là, hai sentito cosa ha detto degli stipendi? hai sentito il programma? Ji so' git anca a Pesaro. Che roba! Che robaaaa! La gent che c'era.."
Per un attimo mi spiazza, mi toglie il fiato, poi mi riprendo e cerco di contestare. Non mi fa parlare, comincia ad alterarsi, quasi grida il suo poema d'amore per Grillo, magnifica tutto e tutti coloro che sono con lui, insomma è l'uomo dei miracoli.
Mi cominciano a girare forte, fremo nella speranza di tagliare la corda, che squilli il cellulare, il suo o il mio, avere il tempo di fuggire. Purtroppo sono sfigato e allora mi faccio valere e gridando più di lui ( e calzando un pò la mano, lo devo ammettere) dico chiaro e tondo quel che penso di Grillo e dei grillini ,che non si può risolvere i problemi dell'Italia facendo i comici e parlando con i twitter, che rifiuta i confronti perchè ha paura ecc.ecc. Lui si infervora sempre di più, sfiora quasi le offese" alora te en hai capit gnent!!- mi dice rosso in volto e le vene del collo grosse come corde- en hai capit gnent!!! TANT...VU META? GRILLO E' GRILLO!!!"
Su questo non avevo dubbi e allora tanto per rompere definitivamente gli dico" E se dovesse vincere e lui fa il presidente, il governo con chi lo forma: con i comici di Zelig?"
Qui l'incontro si è concluso definitivamente. Se n'è andato masticando improperi ed io ho potuto riprendere la mia strada. Ora il mio incubo è questo: e se gli è già passata e lo incontro di nuovo? Che Dio me la mandi buona.
Allora. Fino a qualche tempo fa ci salutavamo appena, ciao ciao e niente da dirci; poi una decina di giorni fa ci incontriamo in un negozio, facciamo la fila, siamo fianco a fianco, tanto per passare il tempo(immagino) mi chiede:" per chi votiamo sta volta? E' un macell!!!".
Per educazione gli rispondo, con poche parole gli esprimo le mie idee:" sono deluso, sono stanco, non ne posso più di tutti,è un pò qualunquismo ma dove mi giro vedo ladri..." sta per rispondermi ma la fila si muove, lo perdo di vista.Arrivederci e grazie, non ci penso più.
L'altra sera, attraverso la piazza, lo vedo da lontano ma non percepisco il pericolo, proseguo e tiro dritto e non capisco a che cosa vado incontro. "Francolini!!! Francolini!!!!!", oramai è a pochi metri, lo saluto sperando in meglio invece si ferma, Mi ferma! " Allora?" dice; allora cosa? rispondo io; " en tarcordi el discors?" ." Si si, ti ho già detto: sono deluso di tutto e da tutti, forse non vado neanche a votare...".
Non l'avessi mai detto! Inizia una tiritera a favore di Grillo che ai suoi tempi neanche un ferreo comunista avrebbe fatto per Togliatti. " E Grillo qui, e Grillo là, hai sentito cosa ha detto degli stipendi? hai sentito il programma? Ji so' git anca a Pesaro. Che roba! Che robaaaa! La gent che c'era.."
Per un attimo mi spiazza, mi toglie il fiato, poi mi riprendo e cerco di contestare. Non mi fa parlare, comincia ad alterarsi, quasi grida il suo poema d'amore per Grillo, magnifica tutto e tutti coloro che sono con lui, insomma è l'uomo dei miracoli.
Mi cominciano a girare forte, fremo nella speranza di tagliare la corda, che squilli il cellulare, il suo o il mio, avere il tempo di fuggire. Purtroppo sono sfigato e allora mi faccio valere e gridando più di lui ( e calzando un pò la mano, lo devo ammettere) dico chiaro e tondo quel che penso di Grillo e dei grillini ,che non si può risolvere i problemi dell'Italia facendo i comici e parlando con i twitter, che rifiuta i confronti perchè ha paura ecc.ecc. Lui si infervora sempre di più, sfiora quasi le offese" alora te en hai capit gnent!!- mi dice rosso in volto e le vene del collo grosse come corde- en hai capit gnent!!! TANT...VU META? GRILLO E' GRILLO!!!"
Su questo non avevo dubbi e allora tanto per rompere definitivamente gli dico" E se dovesse vincere e lui fa il presidente, il governo con chi lo forma: con i comici di Zelig?"
Qui l'incontro si è concluso definitivamente. Se n'è andato masticando improperi ed io ho potuto riprendere la mia strada. Ora il mio incubo è questo: e se gli è già passata e lo incontro di nuovo? Che Dio me la mandi buona.
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