In questo clima più che mai insopportabile di questa campagna elettorale voglio sorridere ricordando un "episodio" elettorale che ci riporta agli anni'80 o giù di li e che ha visto protagonista un noto personaggio politico fanese, sempre in primo piano, sempre sulla piazza, appartenente ad un partitino nazionale di poco peso ma a Fano ben piazzato per la sua prorompente vivacità, eloquenza, invadenza, che nel tempo ha fatto anche la sua modesta ma ricca carriera politico-amministrativa, praticamente contando solo una manciata di voti o poco più.
Ebbene, in quegli anni si era nelle stesse condizioni di oggi( nulla cambia, nulla si distrugge, purtroppo!): mesi primaverili, elezioni politiche in vista, campagna elettorale, candidati già scelti, in lista ed in pieno fermento per farsi propaganda.C'era anche Lui, nell'elenco e quindi faceva la sua parte, come gli altri: piazze, discorsi, pacche sulle spalle, promesse, lunghe soste al bar, discussioni davanti il Caffè centrale; si dava da fare come un gatto dalle sette vite.
E via via che i giorni passavano...Lui si convinceva sempre di più che ce l'avrebbe fatta. Perchè? Perchè naturalmente tutti gli dicevano di si, gli facevano promesse di voto, gli garantivano appoggi e consensi( in definitiva bugiardi e cortigiani). E più si convinceva di diventare onorevole e più i suoi piedi di alzavano da terra: tanto che aveva già preso a parlare con un linguaggio che non era più da modesto politico locale ma...onorevole tutto d'un pezzo chiamato dalla Patria e dagli eventi a salvare il mondo.
E la gente, che è furba e pecorona allo stesso tempo, cominciava veramente a crederci, e qualcuno, seppure scherzando, incontrandolo lo salutavano" buongiorno onorevole" e lui -con un sorriso di goduria mal represso rispondeva-" Ma io non dimenticherò Fano quando sarò a Roma" (???).
Insomma passavo lenti i giorni per Lui, ma passavano.
C'erano giornate di sole in quella occasione e quindi il nostro eroe trascorreva tutto il giorno a battere città e periferia, strade e vicoli, bar e pizzerie; erano le ultime stancanti fatiche prima di arrivare al traguardo.
Giunge finalmente il grande giorno: si vota.
Lui non sta più nella pelle,è agitato, comprensibilmente agitato, emozionato, corre avanti e dietro e torna sempre nella piazzetta Amiani, di fronte alle scuole Rossi, oggi Memo perchè e lì, in fondo, il suo centro di gravità permanente. Gli amici, i conoscenti, i leccabarattoli gli si fanno intorno, lo circondano di saluti e di affetto( falso) di auguri e di raccomandazioni" ci devi aiutare! A Roma ricordati di Fano! Se ho bisogno di qualcosa vengo da te!!!" e via di questo passo e Lui gongolava, prometteva, rabboniva, stringeva mani a tutta birra.
" Ciao mamma, Roma mi chiama!".
Forse( ma di questo non ho prove) aveva anche preparato la valigia.
Notte insonne, comunque e poi...emozioni da vivere ora dopo ora in attesa dei risultati finali.
E per Lui? TROMBATA COLOSSALE!!!
Battuto e di gran lunga da un altro che-purtroppo per lui- aveva lavorato molto meglio ed era anche, sinceramente, assai più conosciuto.
Ricordo bene che sparì dalla circolazione per diverso tempo e lo rivedemmo in giro per le strade del centro dopo diverse settimane. Mai domo, però perchè fra le righe, per giustificare la sua trombata, andava dicendo in giro che era stato tradito dagli amici e dal partito.
Evidentemente non aveva capito nulla, soprattutto dei fanesi, dai quali, comunque, ha avuto anche troppo, troppo!
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