giovedì 7 febbraio 2013

SI VA IN DISCESA,CIAO CIAO

Si va, si va..si va in discesa, nel senso che non è che andiamo meglio ma che di corsa stiamo andando verso il fosso. Capisco che dopo dieci di anni ( più o meno) del governo del sindaco-operaio Agussi non si potrebbe neanche immaginare qualche cosa di diverso ma almeno la normalità-dico la normalità- almeno quella si.
Invece, dopo il fuoco dei primi cinque anni, navigati sul burro, il fortino agussiano ha cominciato a mostrare le sue crepe, le sue carenze, i suoi giganteschi limiti. Si governa la città alla meno peggio, si ride e si sorride alle telecamere, ci si pavoneggia per le cazzate, si inneggia al carnevale come se fosse una fabbrica di soldi per la città, alle sagre, alle cene, alla gastronomia come veicolo di benessere per tutti i fanesi(???) e forse è ben per questo che i marottesi vogliono tagliare la corda. Andranno a stare meglio, non si sa ma almeno ci provano. 
I pavoni fanno la ruota ma i risultati sono, purtroppo, quello che sono; al di là delle parole...il nulla.
Si canta e si balla, ma non solo alle feste: si canta e si balla sulle centinaia di buche che sono sparse in tutte le strade di Fano, nessuna esclusa; si pagano conti salati ai gommisti ed ai carrozzieri per riparare i danni che chissà quando mai verranno rimborsati( se verranno rimborsati). 
Il territorio trema, il territorio soffre, il territorio non ce la fa più...il territorio. 
Parlano e straparlano gli amministratori, fanno promesse che non potranno mai mantenere, lasciano andare la città in rovina senza muovere un dito e se lo muovono è quasi esclusivamente per annunciare piccole cose di nessun conto. 
Si asfalteranno le strade vendendo i beni comunali, annuncia l'ex assessore alle feste; ma si è domandato quando potranno essere venduti? E chi comprerà, in questi tempi di vacche magre? E allora: quando saranno sistemate le strade, caro assessore: nel 2020, 2030, 2040?
Ma l'annuncio fa pubblicità, fa scena nei giornali ed in TV e tanto basta.
Quante promesse fatte dalla giunta Agussi e quante ne sono rimaste sulla carta! 
Ora sono riusciti a rovinare persino una delle istituzioni culturali più importanti di Fano:la Fondazione teatro. Dopo scontri, incomprensioni, forse accordi non rispettati, il direttore artistico Fedeli ha abbandonato (giustamente) il campo per difendere le sue posizioni.
Ma che razza di amministratori abbiamo? 
Abbiamo nella nostra città e nel nostro territorio( cosi faccio contento qualche fesso) una potenzialità di risorse veramente invidiabili, basterebbe solo usare la testa, il buon senso e la scelta di priorità che queste pretendono.
Invece si sbrodolano solo con le carnevalate, con i romani, con le sfilate, e qualche chiacchiera.
Piano piano ci hanno portato( e ci portano ) via tutto: anche la sirena del porto che Senigallia invece ha difeso e tenuto con la spesa di una  modica somma annuale che non supera gli 800 euro. Ma come si fa?
E' probabile che Agussi non sapesse cosa è il nautofono ma qualcuno che gli sta vicino e che è nato a Fano e sta a Fano poteva chiarirgli le idee ed invece...via anche quello/a.
Bene. Ora manca appena un anno per le prossime elezioni amministrative: già ci sono candidati big come Mascarin ed altri, cioè per il momento il nulla. Ma arriverà il momento in cui tutti dovranno scoprire le carte,e allora ci sarà da piangere.
E Agussi che farà? Non potrà più essere rieletto e dovrà cercare un'altra sistemazione. Ma dove? Questo è il mistero;
noi però, intanto, aspettiamo un miracolo, anzi! IL miracolo: San Paterniano potrebbe aiutarci una volta tanto.

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