Una piccola cosa, da nulla, in queste mattinate autunnali.
Devo andare in un negozio di accessori che si trova vicino la caserma Paolini; se mille volte l'avessi dovuto fare, mille volte avrei percorso la strada che parte da Corso Matteotti, di fronte la fontana e arriva a viale Gramsci, senza ombra di dubbio. Ma questa mattina mi sono ricordato che dovevo andare in quel negozio quando già ero in " cima al corso", cioè all'incrocio di questo con via Garibaldi e quindi ho girato a destra ed ho percorso il tratto monte della stessa.
Giuro, saranno vent'anni che non calpesto quelle pietre, che non cammino per quella strada. Me la ricordo nei tempi lontani, quando andavo a scuola o ci passavo con i miei e poi con gli amici; gli alberi dei cachi ai lati della via, i negozi, una strana casa rotonda dove a piano terra c'era un barbiere e la scritta " docce" sulla porta, un famoso parrucchiere sulla sinistra, negozietti, le grida dei bimbi che venivano da un asilo e se non ricordo male c'erano anche le scuole superiori( magistrali?). Ma sono ricordi lontani che mi sono tornati improvvisamente alla mente ripercorrendo quella che più o meno, è rimasta la stessa: confusione, buche e mondezza, qualche casa rimessa a nuovo, qualche vetrina in più e "moderna" e gli stessi alberi dei cachi ai lati.
Nei tempi lontani, i cachi maturi cadevano a terra e formavano poltiglie rossastre/ arancio sul selciato. Una schifezza.
Non so se adesso accade la stessa cosa e se-a dire il vero-quegli alberi che ho visto questa mattina sono sempre gli stessi. Arrivato alla fine, sulla nazionale, per attraversare è un rischio salute per nulla piacevole. C'è un traffico intenso e pericoloso in cui, in molti, si fermano solo all'ultimo minuto.
Via Garibaldi-lato monte, mi sa che passeranno altri vent'anni...
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