lunedì 30 settembre 2013

DIAMO AI CANI QUEL CHE SPETTA AI CANI

E' vero, certamente sono io che sbaglio e che ho una visione contorta ed irreale della nostra società attuale; il fatto è che la politica ci ha portato-mi ha portato- a confondere le bestie con le persone e viceversa. Però adesso credo di aver capito e faccio ammenda.
La realtà di oggi è questa: non c'è persona, non c'è casa, non c'è capanna, tugurio, bidonville, mendicante, miliardario, povero e ricco che non abbia in casa, per mano, sdraiato vicino, che cammina avanti o dietro, che fa i suoi bisogni dove vuole e come vuole, che entra ed esce persino nelle chiese, nelle farmacie, nei ristoranti, nelle cliniche e negli ospedali, non c'è dicevo che insieme all'essere umano non ci sia un bel quadrupede d'accompagno: che sia esso cane, gatto, capretta o porcellino, ed ultimamente anche foche.
Ma prendiamo in esame solo i primi che sono sicuramente i più numerosi: cani e gatti, belli e brutti, alti e bassi, piccoli e giganteschi, buoni e meno buoni, calmi e nervosi, ridotti alla schiavitù da una massa di falsi amici che pretendono-perchè danno loro da mangiare e da bere ed una vecchia coperta sulla quale riposare- che essi siano e diventino schiavi delle ambizioni ed abitudini umane, dimenticando totalmente la loro stessa natura animale. E' inutile che ricordi ancora i vezzi, i parrucchieri, i bagnetti profumati, i vestitini ed i cappottini, i cappelli, le scarpe, le mantelline, i mangiare sofisticati e costosi, un trattamento umano, insomma che per nulla si addice alla essenza stessa delle razze animali.
Ecco perchè, poi, così insistentemente i cani ed i gatti domestici si ammalano, invecchiano precocemente, hanno assorbito anche le stesse malattie dei padroni, le osse fragili, i denti che cadono, la vista che si accorcia, gli occhi che mi ammalano; perchè vivono con l'essere peggiore di questo mondo che è l'uomo e che li ha schiavizzati. Nelle nostre case non esiste la sopravvivenza del più forte, del più robusto, nelle case esistono solo dei disgraziati che devono fare contenti i loro padroni.
Ed in questa fuga dell'umanizzazione dei cani e dei gatti( questi ultimi assai più ribelli) la nostra società sta cambiando in peggio. 
Grazie ai falsi pietismi, siamo arrivati alla presenza indiscriminata di questi " amici"  ovunque", dicevo persino in chiesa e negli ospedali; poi si chiede per loro spazi aperti per correre e giocare, poi per fare i bisogni, poi piste atletiche parallele a quelle umane per fare ginnastica insieme ai padroni, ci sono persino richieste perchè siano creati luoghi appositi dove possano vedere film e ballare le ultime danze di moda. Ai cani ed ai gatti è giusto che siano riservati anche posti a sedere sia in teatro sia al cinema quando i proprietari non hanno intenzione di lasciarli soli ed ultimamente che si trovi degna sistemazione nelle sale concerto e nei musei.
E se per caso, soprattutto  quei poveri cani che sono diventati il giocherello modaiolo preferito dall'intera comunità umana, dovessero aver bisogno di fare " bisogni" come la mettiamo? E se avessero voglia di abbaiare, di comunicare tra loro? E se hanno fame, diamo loro le noccioline ed i popcorn oppure le gentili signore ed i gentili signori si portano dietro i biscottini di vitello e tartine di salmone?
Povere bestie, ridotte ad esaudire le voglie esibizionistiche di quei poveri bipedi che non sanno fare altro che dare peso alle cose inutili e niente e nulla alle cose importanti.
Ecco dunque come si sta trasformando la nostra società; non è vero che è bontà verso gli animali; è puro e semplice egoismo per soddisfare le proprie voglie. 
I cani umanizzati, i gatti umanizzati sono degli esseri totalmente sofferenti e fuori dalla loro natura;
e pensare che le fanciulle e le signore la chiamano bontà.

Nella foto: l'altro ieri sera: San Domenico, gran concerto e cane all'ingresso. Purtroppo i padroni non hanno trovato una poltrona libera per lui.Ho fatto la foto perchè era troppo invitante  ma ho avuto pena per lui.

domenica 29 settembre 2013

IL TEMPORALE DEL TEMPO

Nel vetro della finestra
aperta al temporale
nella pioggia che scorre
veloce come il tempo
passa e fugge
il mio passato 
in una fuga di ombre
e di luci guizzanti;
allungo la mano
per fermare quegli attimi
inseguo le gocce 
violente che sferzano
l'aria cadendo nel buio
di una strada sconosciuta.
Nel vetro, incontro
i miei occhi
che guardano ancora stupiti
il mistero di quel temporale
e le mani di un bimbo
che si chiudono a pugno
per afferrare quel mistero.



IO CLICCO E MI FANNO VEDERE....

PASSEGGIANDO SU FACEBOOK

Io ci clicco e mi fa vedere un gatto
ci riclicco e mi fa vedere un cane
qualunque cosa faccio
dovunque io lo faccia
mio appare un animale
un gatto che abbraccia un cane
il quadrupede vestito da bambino
poco dopo cavalcato da un gattino
la padrona che sorride all'obiettivo
e un pappagallo che parla assai giulivo.
Non hanno viso,  nè personalità,
si fanno rappresentare  da una bestia
che mostri al mondo la loro gran bontà.
Non ci sono foto di figli, mariti, amanti
ma solo gatti, cani, bellissimi e importanti
poi qualcuno invece ferito e sofferente
per il quale si chiede aiuto ad altra gente
un'opera sicuro di bontà
un gesto di lodevole generosità.
Ma tu, amica, chi sei? che viso hai?
Ti sottovaluti oppure tu lo sai
che è meglio un cane o un gatto...
L'ultimo clicco che ho fatto questa sera:
nel diario compare una foca nera
noi vorrei azzardare battuttaccia
ma quell'animale rappresenta...









sabato 28 settembre 2013

UN FIORE TRA I CAPELLI

Era una macchia colorata 
tra i tuoi capelli neri e lunghi
avevi il vezzo ti metterti un fiore,
sempre, quando uscivi di casa;
le altre avevano fermagli, piccoli pettini,
fasce di stoffa, elastici per fare la coda,
allora come oggi perchè il tempo passa
ma per certe cose nulla cambia.
Eri alta e bella, di carnagione bruna
portavi scarpe senza tacco 
sempre ben vestita e assai curata
anche quando andavi a scuola;
la tua figura si vedeva da lontano
anche se eravate in cento
era diversa ed unica
come un solitario nell'anello.
Tu sapevi di essere guardata,
ammirata, corteggiata
ma facevi sempre finta di nulla
e con tutti eri simpatica e cordiale
trattando gli amici tutti allo stesso modo.
Anche i professori parevano intimiditi
dalla tua presenza  e qualcuno
quando ti interrogava
stava a guardarti incantato.
In classe eravate di numero
superiore a noi ragazzi
e ce n'erano di carine e simpatiche
ma nulle e niente al confronto.
E quel fiore che ogni giorno
mettevi tra i capelli, ogni giorno
era il segno di una fantasia
che andava ben oltre il significato
di un piccolo ornamento.
Belli e  neri erano i tuoi capelli
e la tua pelle bruna,il viso, gli occhi
avevano le note di una canzone
che non si dimentica in una vita.
Sei sparita dopo l'ultimo anno di scuola,
partita con la tua famiglia
verso una città lontana
e non vederti più da un giorno all'altro
è stato per tutti noi un grande dispiacere
e ancora chiedevamo di te dopo mesi.
Ma il giro della vita spesso è contorto
e sei tornata a Fano,dopo molto tempo,
 per seguire colui che era diventato
 tuo marito e che aveva trovato lavoro 
nella nostra città.
 Ci siamo incontrati e ci siamo riconosciuti;
eri sempre bella, di una bellezza matura,
ma avevi perso il fascino della giovinezza
e portavi capelli corti e senza fiore.
Alla fine di una chiacchierata ed un volo
sui ricordi, ti ho chiesto del fiore
e tu mi hai detto che...non trovavi più fiori
da mettere. Ma forse adesso ci avresti
ripensato. E chissà se lo ha fatto.








venerdì 27 settembre 2013

CARAMELLE E ZUCCHERO FILATO

Alla fiera del patrono del paese
arrivavano una volta l'anno
le bancarelle con giocattoli e dolci
e lo zucchero filato che usciva
come per incanto da un  grande imbuto
di latta che girava in continuazione.
Che festa! Tutti insieme, per mano
ai genitori, percorrere il corso
avanti e indietro, poche decine di metri,
a guardare, toccare, chiedere,
pretendere, piagnucolare e poi...
avere quel che avevamo chiesto:
un piccolo giocattolo di legno,
un trenino di latta e niente più.
Ma era già tanto, era tutto.
E i dolci nelle mani, le dita 
tutte appiccicate, dove tenevamo
 caramelle di gomma
dai colori strani e dai sapori
ancora più imprevedibili.
E poi c'erano quelle tagliate a pezzi,
bianche, rosse, verdi, a righe,
che l'omino creava al momento
sfornando pagnotte di pasta zucchero
che tirava con le mani e via via
riducendole a cannelli, tirando e poi
tirando ancora dall'una e dall'altra parte
e che tagliava a pezzi. Erano tanto dolci
da sembrare quasi disgustose
ma noi mordevamo e mangiavamo
sino alla fine.
E avanti e indietro, senza stancarci mai,
i genitori pazienti ad esaudire 
le nostre richieste.
Alla sera terminata la fiera
c'era la grande messa nella chiesa
del patrono ma noi rimpiangevamo
le bancarelle che se ne andavo
e che sarebbero tornate
solo un anno dopo.

mercoledì 25 settembre 2013

INSIEME NEL TEMPO

Faremo la strada insieme
guardandoci intorno
scoprendo cose nuove
e fiori ed animali 
mai conosciuti,
e la notte con gli occhi
verso il cielo
vedremo nuove stelle
e pianeti e lune.
Incontreremo mari
dalle acque di un azzurro
che non conoscevamo
e strani pesci 
salteranno fuori
a salutarci.
Andremo 
sino a che le forze
ce lo consentiranno
e quando le nostre gambe
saranno stanche
e noi saremo stanchi
troveremo un bel prato
ed ombre di alberi
dalle forme strane
ci accoglieranno
per un giusto riposo.
Un vento leggero
e tiepido
ci terrà compagnia
e passando su di noi
e sopra di noi
sfiorando i rami e le foglie
suonerà una tenera
e struggente melodia
che ci ricorderà
gli anni belli e discreti
della fanciullezza.
Avremo tempo
per tutto il tempo
e i giorni, i mesi, gli anni
saranno attimi
che non finiranno mai.

GIU' PER LA COLLINA

La stradina scendeva rapida,
si faceva un po' camminando
un po' a scivoloni con il sedere
in terra, tra polvere e sassi;
si andava a gruppetti, tre,
quattro insieme, ridendo
e imprecando quando si
cadeva in terra o si incontravano
pietre e arbusti.
Giù, giù, dovevamo scendere
lungo il fianco della collina
e andavamo in fretta
perchè dovevamo
raggiungere il posto
dove avremmo passato
la giornata.
Ci voleva tempo ma alla fine
arrivavamo nel prato
e infine nel boschetto con gli alberi
che fiancheggiavano  il ruscello.
L'acqua andava veloce 
ma era bassa e non c'era pericolo
e per noi era la scoperta
di un mondo nuovo ogni volta
che andavamo in quel luogo.
C'erano i " grandi" con noi
e tutti stavano tranquilli.
La prima cosa che facevamo
toglievamo i sandali
e mettevamo i piedi in acqua,
entravamo piano e camminavamo
sui sassi e sul fondo .
L'acqua era fredda ma sopportabile,
c'erano i pesci che nuotavano
e ci piaceva stare dentro
sino a che il freddo non ci prendeva
e dovevamo uscire.
La giornata passava veloce
ed il ritorno era assai più faticoso.
Stanchi e assonnati, tornavamo
dopo aver ripercorso il viottolo
che in questo caso
andava in salita.
Ma era bello ricordare
e per giorni e giorni
parlavamo solo di questo.





lunedì 23 settembre 2013

CHE DICI CUORE...

Che dici, cuore,
riuscirai a percorrere
le onde del tempo
attraversare la strada
e superare il giardino
che aspetta ancora
nell'ombra delle rose
un pensiero 
che incontri il tuo
e nella notte
afferrare insieme
 un raggio di luna
e sparire nel nulla
di un cielo stellato.
Ce la farai,cuore?

domenica 22 settembre 2013

SI LAVORA E SI FATICA PER LA PANZA E PER LA BIGA

Passano veloci i giorni, passano rapide le settimane, in politica i mesi valgono quanto un minuto in tempi normali; la battaglia elettorale per eleggere la prossima giunta comunale, sindaco compreso sta assumendo già toni da guerra campale.
Sia dall'uno sia dall'altro fronte- e cioè centro destra e centro sinistra-oramai partono offensive ed iniziative più o meno interessanti per preparare al meglio la corsa finale, quella della prossima primavera.
Non si nascondono più le intenzioni, nè tanto meno i candidati considerati oramai-salvo correzioni-quelli che hanno le carte in regola per farcela; e, lo ricordo ancora, sin che è valida questa situazione, Mirco Carloni  come successore di Agussi, centro destra e Massimo Seri per il centro sinistra più altre piccole ed agguerrite formichine che si sono già fatte avanti contando poco o nulla più- e lo rimarco ancora una volta- l'incognita Giancarlo  D'Anna che sembrava volesse presentarsi con una lista propria.
Tutt'intorno una lunga fila di questuanti che già si preparano a salire sulla biga del possibile vincitore, sia nell'una sia nell'altra parte senza distinzione perchè  di cortigiani sono piene le strade, le piazze, i palazzi del potere. E ce ne sono...
C'è tutto un lavorìo in giro e sotto sotto che solo orecchi abituati e fini riescono a sentire...ma ci sono; rumori e mormorii, incontri e telefonate, riunioni e passa parola, comunicati stampa e dichiarazioni tv, giornalini compiacenti e quotidiani sempre pronti a ricevere e stampare. Basta aguzzare un pò gli occhi e le orecchie...
Così i galoppini galoppano, i candidati sognano, le truppe intruppano e via dicendo. Ma la politica, anche quella più minuta, è un mestiere difficile, ambiguo, traditore, assassino certe volte; quel che è vero adesso non è vero tra un minuto, gli accordi si fanno e si disfano in poche ore, si cambiano i tavoli del gioco e si cambiano le carte che ci sono sopra ; ben per questo Mirco Carloni e Massimo Seri ieri erano i candidati pressochè ufficiali( anche se è bene ricordare che Seri si presenterà con una sua lista che poi dovrebbe essere appoggiata dal PD (?), ma domani?
Già scricchiola la sedia di Carloni( sembra che molti della Tua Fano non lo vogliano votare) ma non è stabile neanche quella di Seri soprattutto perchè nel PD ci sono prime donne che non vogliono lasciare la poltrona ad un socialista nel momento in cui sono convinti che spetta ad uno di loro ( e già si sono fatti avanti almeno in due).
Insomma è un gioco difficile e pericoloso, come sempre. Ricordiamo qualche anno fa nel centro sinistra la candidatura di Federico Valentini, per il quale venne a Fano anche la vergine Rosy Bindi; sembrava vincente contro Agussi ed invece fu fatto secco perchè furono molti dello stesso suo schieramento a non farlo votare. 
Staremo a vedere; io controllo il sismografo da una postazione privilegiata, in alto, molto in alto...e vedo sotto di me le formichine ed i formigoni...

nella foto Mirco Carloni.
slogan elettorale:
"SINDACO-DREAM
NON OFFRO SOGNI
MA SOLIDE REALTA'! ( SANTORELLI, CUCUZZA, DELVECCHIO, FALCIONI...)
PAROLA DI MIRCO CARLONI !!!""

sabato 21 settembre 2013

TANTE TANTE TANTE GRAZIE !

Ha mollato il posto ad un giovane avvocato e lui, prima di andarsene, ha ringraziato tutti ed ha elogiato se stesso ed il suo operato prima di tutto per la società che presiedeva, L'ASET e poi per i grandi servizi che ha reso alla città.
Se lo dice lui...comunque cosi è andata e Giovanni Mattioli ha mollato la poltrona pur seguitando a fare da supporto all'inesperto neo eletto.
Bene!
Io personalmente vorrei ringraziare Giovanni, che conosco bene, per un'opera importante che ha realizzato proprio poche settimane prima di mollare; una trovata che lascia veramente il segno in tutta Fano ed in tutti i cittadini fanesi nei secoli e per i secoli e cioè: la raccolta differenziata dei rifiuti PORTA A PORTA.
Da noi, nel mio quartiere è iniziata da poche settimane e quindi ne ho potuto apprezzare le qualità solo adesso e me ne dispiaccio ma spero di recuperare.
Allora: in precedenza, a cinquanta metri dal mio condominio e di tutti coloro che abitano nella mia via, c'erano i famosi cassonetti nei quali tu, differenziando, portavi la cosiddetta " monnezza", rifiuti di casa ecc. la carta da una parte, i vestiti dall'altra, la suocera fatta fuori da un'altra ancora e cosi via. 
Cassonetti che venivano puntualmente svuotati tutti i giorni.
Poi è arrivata la nuova era; segno di civiltà, di progresso, di pulizia, di ecologia.
Con il nuovo metodo le regole sono le seguenti: monnezza raccolta tre volte la settimana, quindi te la devi tenere a casa in piena estate, profumi di giglio e di violette specie se hai mangiato il pesce, mosche che girano da tutte le parti, zanzare grosse come piccioni, ecc.;
poi, anche questo segno di civiltà e di progresso, te la devi mettere davanti casa, alla sera prima del ritiro, il che vuol dire, in un condominio, una montagna di sacchetti e di bidoni da far impallidire anche un aborigeno australiano. DALLA SERA PRIMA ! il che vuol dire, sempre in estate, che questa bella scultura al naturale sta davanti all'ingresso del palazzo  per ore ed ore ed ore a mostrare quanto siamo intelligenti, ben educati e soprattutto civili. La monnezza davanti casa.
Umido? solido? semiliquido? liquido? Pannolini? Pannoloni? Dentiere? Pollo? Pesce? scarti frutta? penne gallina? cicche sigarette? Scarti notte d'amore? Tutto in sacchettini striminziti e trasparenti da cui il tuo vicino di casa legge tutta la tua storia, giorno dopo giorno e tu leggi la loro naturalmente.
Che bello passare lungo la mia via, camminando e respirare a pieni polmoni tutti i delicati profumi della monnezza posta fuori dai palazzi  che ornano gentilmente e con grazia marciapiedi ed ingressi. 
Dice, una soluzione c'è: il condominio prende un bel cassonetto del suo ( che sarebbe un gigantesco bidone con coperchio) e se lo gestisce, il che vuol dire che uno del condominio lo deve mettere fuori, poi lo deve rimettere dentro e non si sa bene dove...poi te lo devi far pulire e lavare non si sa bene da chi e cosi via...bella trovata!
Insomma un'era nuova per la monnezza avanza nella nostra società, piccola ma agguerrita società fanese;" la monnezza è la tua e te la gestisci tu", come diceva un vecchio slogan delle femministe che facevano riferimento a ben altra cosa, assai più interessante. Bene.
Sentitamente ringrazio l'ex presidente dell'Aset ed il nuovo che forse, per fare anche lui qualche cosa di storico, inventerà la monnezza da salotto, da burraco, da fine settimana, umido ma non troppo, lische di pesce azzurro e lische di pesce bianco...
GRAZIE, GRAZIE.GRAZIE.


venerdì 20 settembre 2013

IL GABBIANO SOLITARIO

Lì dove l'acqua dolce dell'Arzilla
accarezza e si confonde
 con quella salata del mare
un grosso gabbiano, solitario
se ne sta disteso sulla superficie
a godere dei caldi raggi del sole.
E' molto più grande di quelli
che si vedono ogni minuto nella
nostra spiaggia e nel nostro mare
ha tinte grigio- nere, imponente;
e tutto solo in quella pozza 
ed ogni tanto, senza muoversi
affonda il becco e mangia.
Mi fermo a guardarlo,
strano che gli altri gabbiani
che volano in tutta la spiaggia
non vadano a posarsi vicino a lui
se è cosi facile catturare pesce.
Ed infatti, mentre osservo,
qualcuno ci prova e plana
a poca distanza; il grande gabbiano
non si scompone, resta immobile
e tranquillo.
Ma non appena gli si avvicinano
con tutta calma apre e chiude il becco
spaventandoli e facendoli andar via.
E resta solo, incontrastato padrone
della scena, a galleggiare
senza muovere penna.

nella foto si vede il gabbiano al centro.
Meglio non ho saputo fare.

GROSSO ABBAGLIO...

Me ne andavo al mare a passeggiare per godere di queste ultime giornate di sole prima dell'uggioso autunno-inverno. Tragitto solito che mi porta da viale Cairoli, al lungomare costeggiando la spiaggia, moletto di ponente, Arzilla e ritorno.
Potrei farlo ad occhi chiusi. Cammino, penso ai fatti miei, rimugino i miei pensieri, guardo verso il mare, se c'è qualcosa che richiama la mia attenzione, afferro cellulare e scatto foto oppure annoto nella mente. Di solito, nelle giornate normali incontro pochissima gente, rare fanciulle che fanno corsa( qualcuna niente male, devo dire) che non so mai da dove vengono e non so mai dove vanno....passano; donnette con la spesa, qualche nonna con il nipotino che le fa impazzire e qualche persona di colore ( uomini e donne) in bicicletta che vanno o vengono al ponte dell'Arzilla il che mi fa presumere che abitino dall'altra parte; tutto qui salvo....i soliti che in riva al mare se ne vanno con il cane a sfiorare con i piedi l'acqua.
Non incontro mai ( o rarissimamente ) amici o conoscenti quindi la mia passeggiata è solitaria; evidentemente il mio interesse per il mare non è condiviso.
Allora vado, cammino, fischietto, occhieggio in giro; la zona praticamente è deserta se non contiamo due vecchietti davanti a me di qualche decina di metri,che presumo siano marito e moglie che procedono ancor più lentamente del sottoscritto e che-quasi commovente-.  si tengono per mano; li supero e vado verso il moletto dell'Arzilla. A questo punto noto, di fronte all'Excelsior una figura che va nella mia stessa direzione e che ha già imboccato il molo. Non è lontanissima e ne noto i contorni: alta il giusto, taglia normale, pantaloni bianchi stretti, scarpe basse, camicia attillata e, svolazzante e provocatoria una capigliatura biondissima, sino alle spalle, tutta boccoli come portavano le dive del cinema anni '30. 
Tanto facciamo la stessa strada, immagino, aumento un poco il ritmo dei mie passi per vedere più da vicino; da dietro mi sembra una figuretta femminile  che vale la pena di giudicare in diretta, tanto siamo qui.
Lei cammina sul moletto andando verso la cima, io con indifferenza dietro di trenta, quaranta metri; si va, certo che i capelli sono uno spettacolo, color biondo oro, tutti inanellati, a scendere sulle spalle, rara pettinatura di questi tempi. 
Andiamo ancora... ancora, faccio il turista, guardo verso Pesaro poi verso il porto, guardo il mare, i gabbiani; oramai lei è giunta alla cima e quindi dovrà tornare indietro; sono curioso di vedere se il davanti è come il di dietro. Giunta alla fine del percorso lei si ferma, guarda verso l'orizzonte; io mi avvicino, percepisco l'odore di un profumo strano, dolce e forte nello stesso tempo, sembrerebbe cioccolata. La cosa mi incuriosisce ancora di più ma non so cosa fare, se non si gira sono costretto a tornare indietro, non vorrei fare la figura del solito italiano attaccabottoni con la prima che incontra per strada. Immagino, dal colore dei capelli che sia una straniera, anche il profumo ha un che di esotico.Comunque decido di invertire la marcia, ed invece, proprio mentre sto per eseguire la manovra...lei si volta.
Resto di pietra! Viso da" turista per caso" bruciato dal sole, rughe,barba bionda e lunga che lo incornicia tutt'intorno e una pipa di quelle ricurve dalla quale esce un fumo che ha proprio l'odore che io avevo percepito.Alzo i tacchi e vado via veloce come il vento!!!
Va bene: io forse avrò perso lo smalto e l'occhio di un tempo  e mi sono giustamente preso la punizione ma, anche lui,dove accidenti va con quella chioma bionda e lunga coi boccoli?
Che lezione! Ed ancora non mi sono ripreso.
Comunque, io l'ho raccontata...ma prevengo le battutine degli amici, le spiritosate possibili...; lasciate perdere. 


giovedì 19 settembre 2013

TRE PICCOLE ROSE

Tre piccoli boccioli di rose
fanno capolino tra un groviglio
di rami, di spine, di foglie secche;
si vedono appena spuntare
sulla cima della pianta
che ha già deciso di chiudere
la stagione estiva ma forse
vuol lasciare un buon ricordo
prima di affrontare l'inverno.
Hanno coraggio quei piccoli fiori
sino a ieri scossi con forza
da raffiche di vento ;
hanno voglia di vivere
e non si piegano perchè
è bello guardare il cielo
prima di lasciare che i petali
cadano in terra per sempre.


mercoledì 18 settembre 2013

MONDANE

"Mi sarebbe piaciuto camminare con te, alla luce della luna e in riva al mare, passeggiare e tenerti per mano, guardarti e guardarci negli occhi, farti una carezza ogni tanto e tu appoggiare il tuo capo nella mia spalla, stringermi con un braccio la vita, un passo dopo l'altro senza parlare ma lasciare che fossero i nostri cuori a parlare per noi. Amore, mio caro amore...mi sarebbe piaciuto. Ma quanto vale il tuo amore?"
" centoncinquanta euro e non la fare tanta lunga che ci sono i clienti che mi aspettano; invece di parlare potevi fare qualche cosa di più, non mi sono divertita per niente; e tirati su i pantaloni che fai schifo !!! Ho detto 150 euro !! Micragnoso...!"

BRIDGE, CANASTA E BURRACO...

Ricordo benissimo, pur avendo pochissimi anni, che nelle lunghe giornate d'estate, in Arcevia, nel grande parco giardino dove si trascorrevano il tempo giocando, correndo, andando in pattini nella pista o sfidandosi a tennis, bar sempre aperto e tavoli e sedie a volontà sotto gli ombrosi e secolari alberi, c'erano pomeriggio in cui i " grandi signori" del posto si radunavano per giocare a canasta ed al bridge di cui io,naturalmente non sapevo nulla salvo che si adoperavano le carte con le figurine tutte colorate.
Occupavano buona parte del caffè all'aperto, tutti e tutte molto eleganti, ben vestiti, sigaretta in bocca e diversi fumandola con il bocchino, signore comprese; parlavano piano, raramente qualche battuta ma sorridevano sempre, anche nei momenti peggiori; insomma non si scomponevano per nulla.
Bisbigliavano fiori, cuori...mentre noi piccoli gironzolavamo ai confini, perdendo tempo con l'obbligo di non rompere...
Bevevano anche ed i camerieri solerti portavano bibite rinfrescanti ma-che ricordi- nulla da mangiare, neanche uno stuzzichino come va di moda oggi.
Secondo me erano scontri interminabili che duravano ore ed ore, mai capito chi avesse vinto o chi avesse perso, scrivevano ogni tanto su fogli bianchi di carta i punteggi adoperando splendide penne stilografiche perchè quelle biro non erano state ancora inventate.
Per noi bimbi una bella e noiosa rottura che per fortuna spesso veniva interrotta da qualcuno ( soprattutto di casa e che non si sognava neanche di giocare) ci portava da un'altra parte a sfogare le nostre voglie di fughe, rincorse, nascondino ed altro.
Ricordo benissimo quei lunghi pomeriggi di canasta e bridge che fanno parte di un passato oramai lontano.
Oggi la fregola del gioco a carte è rinata e come un virus letale ha contagiato tutta Italia, Fano compresa. IL BURRACO!!! Ovunque, dai negozi, alla strada, al mare, alle cooperative, alle palestre, alle osterie, ai ristoranti, nelle case riposo, alla Caritas, nelle sagrestie, ovunque c'è sempre qualcuno che gioca a burraco. Conosco persone che ci perdono la notte, che giocano da soli contro sconosciuti personaggi con i quali sono collegati via internet nel computer; parlano da soli, si incazzano da soli, ridono da soli, come i matti.
Anche le commesse dei negozi, quando hanno tempi lunghi di vuoto, sono davanti il computer a giocare.
Non ci sono differenze sociali: tutti, dico tutti, sanno come fare per perdere tempo al burraco. 
Non ci si salva più; il burraco è diventato anche argomento di discussioni, di tavole rotonde, di lezioni, di litigi fra moglie e mariti, tra genitori e figli, tra amanti e cornuti; burraco, solo il burraco. Ed i vecchi tressette, scopa, ramino?
Nella mondezza, per il momento.

martedì 17 settembre 2013

NON CI CAPISCO PIU' NIENTE

Non ci capisco più niente! Credevo di aver preso oramai una certa dimestichezza con il computer, con Facebook( la prima volta per iscrivermi mi chiedono:" Ciao Marcello, hai l'account?"Ed io ho pensato che fosse uno di Barletta che mi chiedeva l'acconto), con i plugin, con google +1 , con le amicizie, con condividi, con fatti le foto che poi ci pensiamo noi, a mail, skype, post, link, virus( fino a ieri conoscevo solo quello dell'influenza),spam, c'è una vicina che ti segue, ti piacciono le cinesi? Cosa ti sembrano queste due belle tettone? e via di questo passo; credevo veramente di essere a casa, di usare il computer come uso l'auto o lo scooter, errore !!!! errore !!!!!
Mai dire mai, mai dire " ho capito tutto"! Adesso posso dire tranquillamente invece che non ho capito un cacchio!
Clicca qui- ti consigliano con fare da sagrestani- tu ci caschi ma tieni gli occhi aperti; io leggo tutto da cima a fondo poi mi tranquillizzo e CLICCO!!! Non l'avessi mai fatto...mi scaricano sette , dieci programmi di cui non ho la minima conoscenza e che non mi servono a nulla: faccine, pupi, giochi a carte, roulette, giochi erotici, acquista scarpe, compra cellulari, carrello spesa, acquista... e se non acquisto si incazzano e mi rimproverano:" amico, cosa fai non comperi?"; ma farò anche quello che cacchio mi pare !! Ecco le previsioni del tuo sito, hai una casa? Sei sposato? entra nella nostra community( dei minchioni vorrei rispondere io), ti portiamo il pranzo a casa, viaggia gratis, aereo senza biglietto, volerai come Fantozzi, non vedi che sei un ciccione? Iscriviti alla nostra palestra virtuale, costo 500 euro( virtuali anche quelli o veri?),scrivi poesie? Vuoi conoscere Bersani? Sai che fine ha fatto Dalema? E Fassino? 
Io sono stato sempre prudente, 16/ 20 amici, poche cose nel mio diario,il minimo ma a forza di stare davanti al computer sono diventato anche un po' curioso e vada a cliccare qua e là, lo confesso, ascolto   anche  qualche canzone su you tube, la condivido nel mia pagina, scambio qualche chiacchiera con le amiche e gli amici, insomma la sopravvivenza, ma ho capito che non gli si sta dietro, neanche con il minimo.
Quindi...ho una certa confusione adesso, i nomi, i termini, i post, i link, a mail, account? Certo che account;... condividi? Non so, forse, vedrò, ma le tettone che ti ho messo nella pagina del diario ti piacciono o no? Clicca che c'è un messaggio per un appuntamento, per te; ma con chi, con il dentista? chiedo io? Questa volta sono loro che mi mandano affanc...!
Leyout? Ancora no, non sono stato in edicola, dopo.
Che pazienza che ci vuole e che preparazione; non so se ce la farò e se sarò all'altezza. 
Account? 

COME UN SOSPIRO

Era azzurro il mare
e il cielo rosso
sopra la collina
tingeva l'acqua
di riflessi 
che sembravano segni
fatti con le dita.
C'era un leggero
vento, caldo
che accarezzava
il viso come un sospiro
ed era un sospiro
quello che sentivo
nel mio cuore .




lunedì 16 settembre 2013

CERVELLI IN FUMO

In pieno centro cittadino, lì dove la gente è abituata a transitare, a passeggiare, a chiacchierare, a guardare le vetrine, a fare compere, ad incontrare conoscenti;
 lì dove un brutto palazzo, unico in città ad avere una specie di portico, di finto marmo con colonne, ricostruito nel dopoguerra, ospita la gente quando improvvisamente si mette a piovere;
lì dove volente o nolente sei passato, passi o passerai perchè tanto in un modo o nell'altro in città dovrai andare, magari per andare in farmacia;
lì, sotto le austere e brutte colonne del brutto palazzo ricostruito, proprio lì sostano ogni giorno, da alcuni anni oramai, persone che in qualche modo hanno scritto qualche riga nella storia politica-amministrativa della città ed anche qualche altro amico-conoscente che  ad essi fanno da contorno e da folla plaudente.
Lì, dunque, sul far della sera, i nostri si riuniscono e ragionano, predicano, discutono, illuminano, suggeriscono, ridono, scherzano, poi si fanno seri, parlano di fatti importanti, di politica, di amministrazioni, di strategie, di cultura, di tutto insomma.
Lì, dunque...fumano i cervelli e mica per scherzo!!!
Fumano tanto che gli inquilini degli appartamenti sovrastanti il "parlamentino dei saggi" hanno chiesto alla proprietà dell'edificio di installare potenti aspiratori che aspirino i fumi cosi preziosi e li trasferiscano in una sala dove una macchina speciale li riversi in appositi contenitori sigillati con vuoto a perdere per conservarli  ed eventualmente rivenderli per uso e consumo sia delle future generazioni sia di coloro che ne volessero trarre ottimi mezzi per diventare più bravi e intelligenti.
Lì, in questo parlamentino dei poveri si sono forgiati in passato e si forgiano tutt'ora idee e propositi che avrebbero dovuto cambiare Fano da così e così, almeno a chiacchiere.
Purtroppo ancora non è accaduto perchè le chiacchiere e le parole, non seguite da fatti concreti servono solo per spostare l'aria, di solito.
Ma non è detto che proprio da lì, dopo anni di ginnastica mandibolare non escano veramente ...cioè che non  vedano la luce...mmmmmmmm. che finalmente si apra... non saprei come dire.... che alla fine della storia... che se tutto andrà come dovrebbe andare...
insomma, quando i cervelli smetteranno di fumare, il centro città non sarà più lui ma ci guadagneremo tutti. 
Lì dove...tornerà il sereno.

L'ACQUA DEL TORRENTE

Come corre veloce
l'acqua nel torrente
accarezza i sassi 
e le rive facendo
muovere l'erba
mentre piccoli insetti
volano sfiorandone
la superficie.
Corre per andare
verso il mare
dove troverà la sua fine
e perderà la  purezza
per confondersi
tra sale e rifiuti.
Forse conosce già
il suo destino
eppure corre ancora,
sempre, spinta
dalla grande mano
della natura 
che l'incoraggia
a lasciare ogni sua 
identità
per diventare il nulla
e il tutto incontrando
il mare.





domenica 15 settembre 2013

MI PIANGE IL MARE

Passa un giorno, passa l'altro, anche la fine della stagione estiva doveva pur arrivare e-almeno per me- ha fatto il suo ingresso oggi. Dunque stop alla spiaggia, al sole, se ci sarà, all'acqua di mare ed al bagno, in senso vacanziero ma è certo che sarà sempre e comunque, anche in autunno e in inverno la mia meta preferita per dare un' occhiata a come vanno le cose laggiù a marina.
Non eravamo in tanti questa mattina, in riva al mare, sotto gli ultimi ombrelloni gentilmente concessi dal bagnino e sui lettini ma del mio condominio c'erano parecchi rappresentanti, gli ultimi a mollare.
Quattro chiacchiere, le ultime battute, niente saluti perchè tanto ci incontriamo spesso anche d'inverno, e-salvo me ed altri due o tre- tutti in attesa di andare a pranzare negli stand del brodetto, disseminati nel lungomare. Anche nel saluto, in qualche modo, l'odore ed il sapore del mare.
Non voglio fare il sentimentale fuori posto: la fine della stagione estiva arriva ogni anno ed oramai ne ho viste tante, tra le persone che se ne sono andate dopo le vacanze non ci sono conoscenti particolari ai quali sono legato da lunga  amicizia( intesa come la intendo io) e quindi il mio cuore non ha pianto nei saluti, però devo dire che questo legame stretto che si instaura tra me ed il mare, questo piacere di stare in riva,a guardare l'orizzonte, a prendere il sole, a fare il bagno, è una cosa che mi gratifica molto e quando arriva la fine è sempre un dispiacere.
Sapere già che mi aspettano stagioni a me non particolarmente gradite ( soprattutto l'inverno), giornate uggiose, il freddo, la pioggia, i termosifoni accesi, il cappotto, l'ombrello, mi mette addosso effettivamente molta malinconia ed anche qualche insofferenza.
Ma-ripeto- siccome oramai ci sono abituato da un pezzo, poi tutto questo tornerà ad essere normalità.
E normalità sarà fare la passeggiatina per il corso, scambiare quattro chiacchiere con gli amici, una puntatina al bar, buio alle 17, un'occhiatina alle vetrine delle librerie, fare magari qualche foto soprattutto al mare, scattando sempre dallo stesso punto del molo di ponente cosi che qualcuno, compresa mia figlia mi dirà che è ora che cambio...zona e soggetto...insomma le cose di sempre.
Quest'anno con un argomento in più: la campagna elettorale che in primavera ci porterà alle elezioni amministrative ed alla nascita della nuova giunta comunale.
Sarà sindaco questo o quello? Rivedremo le stesse facce oppure ci verrà proposto qualche cosa di nuovo? La smetteranno di farci promesse che poi puntualmente non mantengono o seguiteranno a navigare sempre nella stessa rotta della presa per i fondelli?
E' finita la stagione estiva...inizierà la stagione elettorale; io personalmente nel cambio non ci guadagno ma credo che siamo in molti...
Comunque, addio estate 2013; per me non particolarmente vivace ma sempre bella. 
Au revoir...
 Sono sincero sino in fondo: avevo scritto l'intero saluto in francese( arrivederci grande mare) facendo leva sui miei ricordi di studente; poi, per sicurezza sono andato a vedere ed ho scoperto che...invece di salutare il mare...avevo salutato mia nonna !

sabato 14 settembre 2013

MIRACOLO!!! MIRACOLO !!!!

Miracolo ! Miracolo !!! Fino a ieri n0n avevamo nulla, oggi abbiamo BEN DUE futuri sindaci che hanno fatto il loro ingresso nello stadio per mettersi sui blocchi e tentare la corsa per la grande vittoria finale.
Poi dicono che non accadono i miracoli!
Giravano voci, se ne parlava nei vicoli del centro e sotto il Gabuccini dove staziona perenne un conclave di ex politici-amministratori che tengono lezioni di strategie, ne aveva parlato anche il sottoscritto, in un blog, perchè...mica sono l'ultimo arrivato! Insomma, correvano voci, oggi corrono certezze. 
In due distinti incontri con il pubblico ed i simpatizzanti, si sono ufficialmente materializzati:
1) PER il Centro destra tale Mirko Carloni, PDL, già amministratore comunale e poi, per grazia divina, consigliere regionale;
2) PER il Centro sinistra tale Massimo Seri, ex socialista, amministratore e attuale assessore provinciale; cioè, per meglio dire: si presenterà con una sua lista che poi verrà sostenuta( secondo patti che sarebbero stati sottoscritti) con forza (?) dal PD.
Entrambi, devo dire con molte possibilità di riuscire a raggiungere il traguardo.
L'incognita-e lo ribadisco ancora- è rappresentata da un TERZO incomodo e cioè Giancarlo D'anna che sino a poco tempo fa aveva tutte le intenzioni di presentare una sua candidatura, anch'egli sorretto da una personale lista civica. Ora ha davanti due avversari forti: gli conviene provarci o piuttosto fare accordi ed apparentarsi con il centro destra? ( visto che non dovrebbe avere tante simpatie per il centro sinistra). Dovrebbe però superare la frattura che c'è tra lui ed in sindaco Agussi...staremo a vedere.
Ecco dunque cosa ci hanno preparato i cuochi della politica locale: due bei primi piatti che hanno come contorno( perchè tutto è politica sia chiaro, tutto): la sostituzione del presidente Amaf ( fuori Mattioli, dentro Romoli, avvocato), i nuovi responsabili della Fondazione Teatro della Fortuna ( presidente Emanuela Isotti, ex assessore PD, chiaramente di sinistra e vice presidente Giovanni Orciari che è di tutt'altra convinzione politica), l'ex presidente di tale Fondazione Giuseppe De Leo che è passato a fare il direttore dell'Alma Calcio e tanti altri piccoli ma interessanti spostamenti di pedine che servono, naturalmente per affrontare al meglio le prossime elezioni amministrative.
La battaglia, è chiaro, sarà durissima, come sempre; il centro sinistra perchè vorrebbe ritornare a governare la città dopo dieci  anni di digiuno e di errori macroscopici; il centro destra, leggi Agussi, che vorrà far capire ancora chi comanda a Fano.
Abbiamo di fronte un  duro inverno ed una durissima primavera; sarà guerra totale credo; già adesso, come ho scritto nel post " I Saltamartini" il sottobosco si è violentemente e rumorosamente animato; tutti vogliono salire suol carro dei vincitori, desiderano mettersi in mostra, farsi sentire, farsi vedere, prendere posizione; tornano a suonare, sfiatando, anche i vecchi tromboni che non si arrendono mai, mai. 
C'è di che stare allegri.
Per chiudere e come ultima  pillola amara ( lo dico scherzando): l'assessore al lavori Pubblici Mauro Falcioni, in politica da oltre mezzo secolo, aveva deciso di non presentarsi alle prossime elezioni ( e te credo!); invece, notizie dell'ultima ora mi dicono che...si ripresenterà sempre con il centro destra. Insomma tenta di battere tutti i record di sopravvivenza. Tanti auguri!
nella foto:Mauro Falcioni decano di tutti gli assessori comunali d'Italia.