lunedì 30 settembre 2013

DIAMO AI CANI QUEL CHE SPETTA AI CANI

E' vero, certamente sono io che sbaglio e che ho una visione contorta ed irreale della nostra società attuale; il fatto è che la politica ci ha portato-mi ha portato- a confondere le bestie con le persone e viceversa. Però adesso credo di aver capito e faccio ammenda.
La realtà di oggi è questa: non c'è persona, non c'è casa, non c'è capanna, tugurio, bidonville, mendicante, miliardario, povero e ricco che non abbia in casa, per mano, sdraiato vicino, che cammina avanti o dietro, che fa i suoi bisogni dove vuole e come vuole, che entra ed esce persino nelle chiese, nelle farmacie, nei ristoranti, nelle cliniche e negli ospedali, non c'è dicevo che insieme all'essere umano non ci sia un bel quadrupede d'accompagno: che sia esso cane, gatto, capretta o porcellino, ed ultimamente anche foche.
Ma prendiamo in esame solo i primi che sono sicuramente i più numerosi: cani e gatti, belli e brutti, alti e bassi, piccoli e giganteschi, buoni e meno buoni, calmi e nervosi, ridotti alla schiavitù da una massa di falsi amici che pretendono-perchè danno loro da mangiare e da bere ed una vecchia coperta sulla quale riposare- che essi siano e diventino schiavi delle ambizioni ed abitudini umane, dimenticando totalmente la loro stessa natura animale. E' inutile che ricordi ancora i vezzi, i parrucchieri, i bagnetti profumati, i vestitini ed i cappottini, i cappelli, le scarpe, le mantelline, i mangiare sofisticati e costosi, un trattamento umano, insomma che per nulla si addice alla essenza stessa delle razze animali.
Ecco perchè, poi, così insistentemente i cani ed i gatti domestici si ammalano, invecchiano precocemente, hanno assorbito anche le stesse malattie dei padroni, le osse fragili, i denti che cadono, la vista che si accorcia, gli occhi che mi ammalano; perchè vivono con l'essere peggiore di questo mondo che è l'uomo e che li ha schiavizzati. Nelle nostre case non esiste la sopravvivenza del più forte, del più robusto, nelle case esistono solo dei disgraziati che devono fare contenti i loro padroni.
Ed in questa fuga dell'umanizzazione dei cani e dei gatti( questi ultimi assai più ribelli) la nostra società sta cambiando in peggio. 
Grazie ai falsi pietismi, siamo arrivati alla presenza indiscriminata di questi " amici"  ovunque", dicevo persino in chiesa e negli ospedali; poi si chiede per loro spazi aperti per correre e giocare, poi per fare i bisogni, poi piste atletiche parallele a quelle umane per fare ginnastica insieme ai padroni, ci sono persino richieste perchè siano creati luoghi appositi dove possano vedere film e ballare le ultime danze di moda. Ai cani ed ai gatti è giusto che siano riservati anche posti a sedere sia in teatro sia al cinema quando i proprietari non hanno intenzione di lasciarli soli ed ultimamente che si trovi degna sistemazione nelle sale concerto e nei musei.
E se per caso, soprattutto  quei poveri cani che sono diventati il giocherello modaiolo preferito dall'intera comunità umana, dovessero aver bisogno di fare " bisogni" come la mettiamo? E se avessero voglia di abbaiare, di comunicare tra loro? E se hanno fame, diamo loro le noccioline ed i popcorn oppure le gentili signore ed i gentili signori si portano dietro i biscottini di vitello e tartine di salmone?
Povere bestie, ridotte ad esaudire le voglie esibizionistiche di quei poveri bipedi che non sanno fare altro che dare peso alle cose inutili e niente e nulla alle cose importanti.
Ecco dunque come si sta trasformando la nostra società; non è vero che è bontà verso gli animali; è puro e semplice egoismo per soddisfare le proprie voglie. 
I cani umanizzati, i gatti umanizzati sono degli esseri totalmente sofferenti e fuori dalla loro natura;
e pensare che le fanciulle e le signore la chiamano bontà.

Nella foto: l'altro ieri sera: San Domenico, gran concerto e cane all'ingresso. Purtroppo i padroni non hanno trovato una poltrona libera per lui.Ho fatto la foto perchè era troppo invitante  ma ho avuto pena per lui.

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