lunedì 6 agosto 2012

OMBRE

Si allungano le ombre sul selciato, tra una casa e l'altra
ed il vicolo, stretto e schiacciato tra i muri,
sembra un segno di matita in un disegno infantile.
C'è un  gatto con gli occhi socchiusi dietro un'inferriata
e le zampe sporgono dal davanzale , inerti e morbide.
E' appoggiato e disteso tra vasi di gerani rossi e sanguigni.
Gli ingressi delle case sono a filo della strada
ed i portoni sono tutti uguali, vecchi e pesanti, 
colorati di verde oramai scomparso in più parti;
aperti per trovare un po' di fresco e dare luce all'interno.
Sono ombre anche quelle che si muovono nella stanza
senza rumore, senza parlare,con gesti  lenti e cauti.
Il vicolo ha odore di cucina, di verdure cotte, 
a portare nei ricordi il mangiare di tempi lontani.
Sono bastati pochi passi per attraversarlo tutto
una parentesi del passato, inaspettata, piacevole
ma pochi metri dopo è già il presente,a cancellare tutto.


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