sabato 30 novembre 2013

UN ATTIMO

Un attimo
 di luce
nel buio della notte
linee colorate
lasciano segni
nel muro bianco,
il tuono 
 fa tremare
i vetri,scossi
 da una mano
sconosciuta.
Mi sveglio
da un sogno
che non ritroverò,
poi ancora
buio.
E la pioggia
cade,forte
inseguendo
il lampo.

venerdì 29 novembre 2013

COMETA

Dicono che una cometa
passerà a Natale
nell'alto dei cieli
facendosi vedere 
anche da noi.
Sta già volando
nell'universo 
lasciando una lunga
coda piena di luce.
Niente di diverso
dunque
di quel che abbiamo
sempre immaginato
per il nostro presepe.
Ma questa volta
ne potremo essere
testimoni
e, magari, esprimere
anche qualche 
desiderio.
Ad ognuno il suo,
secondo 
le proprie speranze
ed i propri sogni
ma molti
penso, saranno comuni
perchè su questa terra
non è facile
attraversare il tempo
e la vita
se non c'è qualcuno
lassù, che ci aiuta.

giovedì 28 novembre 2013

OPERAZIONI DI... FACCIATA

Non si sa più neanche cosa pensare; sono talmente evidenti le superficialità di certe operazioni, la trascuratezza, il pressapochismo, l'ingenuità( se vogliamo essere generosi) del fare e del "non" fare che si resta addirittura disarmati e muti; anche un bambino avrebbe fatto e gestito meglio.
Asfaltatura delle strade: a pezzi, a macchia di leopardo, dossi, insicura, quello di via Giustizia ha già di nuovo le buche, smessi e poi ripresi e poi smessi e poi ripresi in via Roma, con il traffico in tilt, roba da matti!
Segnaletica orizzontale: cancellata e non più ripristinata, a metà, zero del tutto, non sai più cosa fare se sei pedone perchè nessuno si ferma e rischi di lasciarci la" buccia." Faremo" hanno detto ed infatti...faranno ma non si sa quando. Non parliamo poi di tutto il resto: la barzelletta del cambio direzione di traffico nel centro storico e soprattutto in via Nolfi. Giorni di lavoro, di cartelli, di strisce sulla pavimentazione, vigili a dare consigli, ad indirizzare e poi, dopo qualche settimana e con la faccia più tosta di questo mondo...si cambiaaaa !!!!! Tutto ritorna com'era prima e quindi ancora operai al lavoro cartelli tolti da una parte e rimessi dall'altra, segnaletica in terra nuovamente cancellata alla bene meglio e ancora vigili a far capire quel che avevano negato qualche giorno prima. " Qui si passava ma ora non si passa più... lì dove non si poteva transitare adesso si può... senza chiedere scusa, senza una giustificazione e spendendo soldi nostri per prenderci per i fondelli. E' il colmo!!!
Avrete la piscina nuova -aveva promesso Agussi qualche tempo fa-  avrete...avrete...NO!!! Non l'avrete più. Era stato solo uno sfizio, uno sbalzo di umore, un sogno dopo una cena abbondante. 
Viale Ruggeri: da decenni martoriato dal mare, ogni anno ne parte una fetta ed ogni anno si spendono soldi per metterci le pezze. Ora l'assessore Mauro Falcioni ha detto che rimetterci le mani è inutile, bisogna affrontare il problema alla radice una volta per tutte. E sarebbe, signor assessore?
Togliere il mare !!!!!!
Ma no? Togliere il mare, farlo indietreggiare per qualche chilometro, mandarlo verso l'altra sponda...
Diamo occhiata al centro, al verde, alle aiuole, alle scuole, ai percorsi pedonali, alle fermate degli autobus: non sono cosi' neanche nell'Africa più profonda.
E per pietà non guardiamo tutto il resto: il Museo, i siti archeologici, i reperti storici, le mura, il Pincio, i Passeggi, La Memoteca tutta a carico dei Montanari anche per tenere in servizio i gabinetti.
L'assessore cavalier Santorelli ride felice perchè ha venduto i negozi di palazzo Gabuccini. Caspita che fatica! Avrà sudato alla grande. Vendere quel poco di capitale certo che il Comune ha sarei stato capace anch'io. E dopo? Quando saremo ridotti al lastrico cosa farà il Comune? Vende gli assessori? Asta deserta, ne sono certo.
E per non parlare solo del pubblico...guardo con profondo stupore il " restauro-recupero" del palazzo all'angolo tra corso Matteotti e via Arco d'Augusto( proprietà Fondazione Cassa di Risparmio), tanto per capirci dove ci sono il Cantinone e Papillon: una rabberciata alla meno peggio, modesta, una lavata e via con passata veloce di calce ( o non so che altro) sulle facciate e ...fine.
Per finire il pianto: l'antico ponte sul canale Albani, viale Buozzi. La balaustra in rovina, a pezzi, abbandonata, rabberciata, coperta di cartelli, una vergogna.
E vorrebbero anche gli applausi.

mercoledì 27 novembre 2013

BELLISSIMA !!!

Bellissima! Sei bellissima!!! Che bella gnocca!! Sei un tesoro...non ti ricordavo cosi...Non sembrate madre e figlia ma due sorelle!! Benvenuta, ben trovata, ehehehehehehe!! e giù segnetti di approvazione, faccine che strizzano l'occhio, pollice alzato, cinquanta "mi piace " uno dietro l'altro.
Questo, di solito, è il benvenuto-ruffiano e compiacente- che amiche ed amici riservano alle nuove arrivate su Facebook o su quelle che, dopo essersi fatte rappresentare per diversi mesi da un gatto, da un  cane, da un porcellino d'India, da un coniglio, da un pappagallo, finalmente decidono di metterci la faccia, il mezzobusto se non adddirittura il corpo intero, in costume, nelle chiare acque di un qualche mare dei tropici, scattata ( putroppo) quindici, venti anni fa quando ancora se lo potevano permettere.
Hanno spulciato tutti gli album di foto e raccolte di immagini che avevano a disposizione fino a che non hanno trovato quella che hanno ritenuto potesse andare; dalle elementari  al viaggio di nozze, alle prime vacanze post parto del primo figlio. E quella poi hanno messo.
Adesso magari sono nonne, ben messe ma nonne, hanno una vaga somiglianza con quella che appare nel diario ma...ora c'è qualche tinta più forte ai capelli, qualche smottamento di epidermide qua e là, camicette meno aperte, foulard al collo, alcuni chiletti mal trattenuti, insomma la "gnocca" applaudita dagli amici, la " bellissima!!!!!!!!!!" con trenta punti esclamativi al seguito ai giorni nostri è ben diversa ma diciamo che è un piccolissimo peccatuccio che va sicuramente perdonato.
Poi, però c'è anche qualche caso in cui la differenza è-letteralmente- come il giorno e la notte: dalla foto alla realtà ci sono differenze abissali che non lasciano dubbi, sembrano proprio due persone totalmente diverse. Qui il falso è palese e non giustificabile. Disastro totale.
Allora c'è da pensare che anche i complimenti cosi generosamente offerti dalle amiche/ci FB siano una bella sequela di bugie e di falsità elargita perchè tanto non costa nulla ma...detta anche senza pietà.
Infine, però poi  ce ne sono alcune che invece si meritano tutte le esclamazioni meravigliate di questo mondo e forse anche di più. Compaiono in cima alla pagina del Diario  e passano che già sembra una sfilata di miss; poi vai a vedere; qualcuna ha anche nomi un pò strani, esotici, scritte in inglese, residenza in tutto il mondo, gnocche strappalacrime di gioia, una delizia per il palato e non solo.
Hanno, a dir poco, 4900 amici, 5000, 4999, e fra questi ritrovo anche qualche personaggio fanese che deve aver richiesto amicizia a tutto il mondo. gnocche in primis.
Così è la vita.


FARFALLE DI MARE

Nel mare in tempesta
vele colorate volano
sulle onde come pensieri
appaiono e poi spariscono
il respiro sospeso
per un attimo
mentre le ali di farfalla
ricompaiono lontane
a rincorrere il vento.

martedì 26 novembre 2013

CALENDARI

Si avvicina Natale e come ogni anno nella mia cassetta delle posta trovo  letterine i cui contenuti-dopo tanti anni che le ricevo- conosco a memoria senza neanche aprirle.
Nella scaletta delle presenze, in testa sicuramente le richieste di contributi da parte di associazioni benefiche che " allegano modulo conto corrente" per offerta per bimbi in Africa, per scuole in Sud America, per adozioni a distanza, per ricerche scientifiche ecc. 
Seguono, per numero,  altre Associazioni o ordini religiosi che allegano sia c/c sia un mazzettino di cartoline a colori con gli auguri di Natale che si possono utilizzare da spedire oramai non si sa bene a chi visto che cellulare e computer hanno abbondantemente sostituito la posta.
Infine...i calendari: dal Beato Sante, a Frate indovino, da un Ordine religioso di Napoli a Cantine di vini e Olio Carli.
Premetto  che se mi arriva tutto questo è perchè non tutti gli anni ma spesso o all'uno o all'altro ho mandato quel che potevo, sperando che finissero nelle mani giuste ed è per questo che hanno il mio indirizzo; ho un cassetto intero di cartoline per il Natale che non ho mai utilizzato per i motivi che ho detto sopra e che, naturalmente ,mai utilizzerò.
Ma questo momento di lettere e calendari mi riporta alla mente anni lontani, quando da ragazzino il calendario più ambito era quello dei " barbieri"; ecco perchè-su ordine di mia madre- quando si avvicinavano le feste ed ero spedito a tagliare la chioma...ero tutto contento perchè sapevo benissimo che ne avrei avuta una copia, regalatami di nascosto dal barbiere amico; di nascosto perchè ero lo stesso nel quale andava anche mio padre che, immagino, non sarebbe stato contento di vederla nelle mie mani.
Perchè? Perchè come tutti sanno, il calendarietto tascabile era un sfilata di pin -up in due pezzi molto formose, vestite di poco o nulla, una per ogni mese.Il ben di Dio per quei tempi e per i nostri occhi!
Profumatissimo, con bustina esterna di carta trasparente, laccio colorato per segnare la pagina del mese, era un sogno.
E appena ricevuto...via a chiamare gli amici per offrire loro la vista di quelle fanciulle. 
Preziosi e tenuti nascosti come un bene insostituibile.
Ne è passato di tempo, oggi farebbero solo ridere; i calendari che vengono messi in vendita adesso sono dei capolavori con fanciulle famosissime ed " in carne ed ossa" e non disegnate come allora.
Ma forse è meglio aiutare qualcuno e comperare calendari che servono per aiutare missioni, enti benefici, centri che hanno bisogno veramente di tutti. Le bellone i soldi ne guadagnano già in abbondanza!




lunedì 25 novembre 2013

SCARPE BAGNATE

Scarpe bagnate,
vestiti zuppi di pioggia,
capelli grondanti
e rivoli d'acqua
che si insinuano
e scivolano dal collo
giù, giù fin dove
possono.
Perchè non ho preso
l'ombrello? ti chiedi,
l'avevo in auto,
e sapevo del temporale
che sarebbe arrivato
non all'improvviso.
Al coperto, 
sotto le colonne
c'è il venditore
di ombrelli che ti fa segno
e ti invita a comprare;
ambrello bello! ambrello
bello! e sorride perchè
sei un cliente sicuro,
in quelle condizioni.
Ma non sa della tua
 antipatia per l'oggetto;
e tiri dritto, ridotto
come uno straccio
ripescato in mare.
Vai a passo veloce,
arrivi all'auto e finalmente
tiri un sospiro di sollievo:
ce l'hai fatta!.
E solo quando metti in moto
ti ricordi di aver lasciato
l'ombrello al bar
prima che iniziasse
il diluvio.




domenica 24 novembre 2013

DIETRO IL VETRO

Cade la pioggia, insistente,
sulla strada pozzanghere e foglie
d'autunno, rami spezzati
camminano veloci i passanti
rasentando i muri
poche persone che non vedono
l'ora di tornare a casa.
Rare le vetrine illuminate
fioca la luce dei lampioni,
persiane chiuse nelle finestre
e serrande abbassate,
in un antico palazzo
tutta la facciata è al buio,
solo da una piccola 
apertura di vetro di forma ovale
esce una debole luce
come di candela
e un viso di giovane donna
dai capelli sciolti
appare tra le ombre
dietro il vetro rigato
di pioggia.
Ha uno sguardo assente
e triste o forse annoiato;
con una mano, lentamente
accarezza una ciocca
di capelli arrotolandoli
poi attorno ad un dito.
Ancora pochi passi,
 giro l'angolo
lasciandomi alle spalle
quella inaspettata
immagine di un giorno
di pioggia. 



sabato 23 novembre 2013

NON DIMENTICARE

Non dimenticare 
le giornate di vento
che hanno portato via
la nostra giovinezza,
non dimenticare
la dolcezza del mare
che ci ha cullato
nei sogni più belli,
non dimenticare
il giorno dell'addio
quando le nostre 
strade si sono divise
per sempre
in una tenerezza
senza fine,
non dimenticare
la nostra amicizia
che non è finita
nè mai finirà;
non dimenticare
che siamo ancora
nei nostri pensieri
e che il sorriso di oggi
è come quello di ieri,
anche se il tempo
ha coperto di segni
la nostra vita.

venerdì 22 novembre 2013

LA ZAMPOGNA

Una vetrina che fa da specchio
visi di persone che si riflettono
guardano e vanno, mute,
la fanciulla dietro il bancone
annoiata e con lo sguardo assente
il negozio vuoto mette tristezza
neanche il miraggio dei saldi
invita all'acquisto.
Improvvisamente, dalla piazza
arriva il suono di una zampogna
che dovrebbe essere natalizia
ma che forse ha fretta e stringe
i tempi, due mesi prima;
il pastore che suona, coperto 
da un giaccone mal ridotto
 di pelliccia che sembra pecora
sembra una figurina del presepio;
strapazza lo strumento emettendo
suoni che straziano le orecchie.
Nella litanìa non c'è niente
di natalizio, è solo una cascata 
di note che spinge la gente
ad accelerare il passo e fuggire
per non ascoltare quello strazio.
Finalmente lo zampognaro si allontana 
diretto chissà dove, e chissà
da dove era venuto.
E' notte ma in piazza ci sono bimbi
che giocano al pallone
mentre le mamme, senza pensiero
sono sedute nei tavoli del bar.
Negozi vuoti, vetrine illuminate,
gente che cammina, chiacchiere
sotto le colonne del vecchio palazzo;
se non fosse stato per la zampogna
sarebbe stato un normale
pomeriggio di novembre.





giovedì 21 novembre 2013

SKYPE

Avevo più o meno capito cos'era( sennò  che ci sto a fare al computer da tanto tempo?) ma non mi aveva mai interessato; poi, su insistenza soprattutto di due "amiche", mi sono deciso, poco tempo fa a mettere in uso Skype e cioè quella funzione che  permette di collegarti con altri soci, parlarci e -miracolo! miracolo!- vederti anche in faccia, più o meno a mezzo busto a secondo della distanza.
La prima domanda trabocchetto era stata in forma quasi innocente:" Marcello, tu hai la telecamera nel computer?"," credo proprio di si, l'ho comperato nuovo da poco tempo e sono certo che c'è".
Era finita lì.
Poi, dopo qualche giorno:" sai cos'è Skype?" ,ho balbettato qualche confusa parola, ho cercato di cambiare discorso, ho immaginato fosse un programma per scaricare canzoni, film, giochi, in verità non lo sapevo ma è durato poco, in meno di un minuto mi è stato spiegato per filo e per segno:" Dai iscriviti che così possiamo parlare e vederci, è divertente!!!".
Faccio un sorrisino ebete, diffido, tentenno, tergiverso, non serve. 
" Iscriviti che domani ti chiamo"; non è un invito è un ordine!
Smanico sul computer, trovo Skype, mi iscrivo ed entro nel giro.
Le due amiche mi danno il loro nome, io il mio perchè solo tra contatti ci si può collegare.
Bene. La cosa per me finisce lì. Non me ne ricordo nemmeno più, penso sia finita.
Il giorno dopo, in un'ora quasi impossibile,( io sono in'altra stanza), sento un suono strano, una suoneria nuova, un qualcosa che non conosco. Entro nello studio, il trillo viene dal computer, mai sentito. Nello schermo c'è una chiamata Skype.E che è? Poi capisco, cerco di fare in fretta, devo ricordare il nome segreto, fare altre cosette e poi...nello schermo appare improvvisamente il viso della mia amica mentre in un angolino ben chiaro vedo anche il mio.
Mi prendo una paura del diavolo; io sono irriconoscibile e direi anche poco presentabile; lei-forse perchè sta troppo vicina alla telecamera( non ha messo gli occhiali da vista)-, ha il viso deformato e gonfio, sorride che sembra mi voglia mordere il naso, ma la furbetta, che sapeva tutto, naturalmente si era acconciata bene, neanche un capello fuori posto, tutta linda e stiratina, quadro antico alle spalle, classica libreria ecc.
Lei è tutta contenta, io sono a disagio, chiacchieriamo del più e del meno, la tira per le lunghe, io mi vedo nello "specchio" sempre più abbacchiato e depresso, ho un'espressione quasi da ergastolano. Cinguetta, sorride, " vedi come è bello? Ci possiamo vedere ( sai che soddisfazione!), come mi vedi?" Avrei voluto risponderle " uno schifo " !!!! ma non ne ho avuto il coraggio. 
" Sai, volendo possiamo parlare anche senza vederci, basta spegnere la telecamera ma così è meglio".Casso!!!
Lo strazio dura, spero ardentemente che suoni il telefono, il cellulare, che bussino alla porta, che venga un temporale.
Invece devo sopportare sino alla fine. Il suo viso passeggia nello schermo come una palla nel biliardo, sembra fatto con il pongo. 
Finalmente, dopo quasi un'ora lo strazio finisce.Ciao ciao ciao. Spengo Skype che se ne va con un sospiro che mette tristezza" uuufffffffffffff....".
Devo aspettare ancora prima di cancellarmi sennò desto sospetti. Ma non manca tanto...


COSI VA LA VITA...

" Dai cammina! Vieni da mamma e smettila di annusare...; dai che ancora dobbiamo fare la spesa..."; 
mi sposto e lascio passare la signora che così si rivolge al suo cane che, distrattamente, alza anche la zampina e la fa in uno dei vasi che sono, lungo Corso Matteotti, fuori dei negozi. Lei non vede-o fa finta di non vedere- e tira dritto. Ha molta fretta la mammina e non può perdere tempo; sarà indulgente anche il proprietario del negozio immagino perchè tanto, oramai, con la ex rossa Brambilla scatenata, ne vedremo ancora delle belle.
Credo che la popolazione a quattro zampe anche a Fano abbia abbondantemente superata quella a due; incontro persone che hanno due, tre cani, anche quattro in un caso e dico la verità. A spasso nelle vie della città, del centro, al bar, nei negozi; abbiamo letto adesso anche di una imprenditrice del settentrione che  consente ai suoi dipendenti di portare il cane ed il gatto nel posto di lavoro. Mi auguro che non facciano i meccanici o i muratori, o lavorino nelle macchine da cucire o nelle presse...
Ma detto questo... e siccome arriveremo anche al punto di vedere i nostri cari animali essere ammessi alla pensione di reversibilità dei padroni se non a quella di vecchia e di invalidità, abituiamoci a convivere con questo dilagare di pelosini( come li chiama affettuosamente una mia amica)  e vedere il mondo con occhi diversi.
Vieni da mamma o da babbo diventerà quindi una realtà: il quattro zampe entrerà a fare parte a pieno titolo delle nostre famiglie con tanto di stato di famiglia, atti di matrimonio e di morte, nascite di cuccioli e via discorrendo.
E' noto che l'animaletto di casa è una compagnia per molti, che è persino una cura, che offre ai soli, ai depressi, ai bisognosi di affetto: diventa veramente uno di famiglia se non di più quando la famiglia non c'è più.
Quello che io mi chiedo sino alla noia però è questo: se si amano veramente i pelosetti, perchè il novanta per cento di coloro che ne prendono uno, due, tre, prendono soprattutto quelli di lusso, quelli da sfilata di moda, da fighetti, da mostrare all'invidia degli altri ( scemi come loro) e non adottano invece gli abbandonati ed i sofferenti dei canili?
Su questo tema anche le mie amiche più fanatiche ( in senso buono) di quattro zampe...non mi rispondono, glissano; e perchè-mi chiedo ancora- il mercato degli accessori inutili e lussuosi per cani e gatti fattura miliardi di euro? Evidentemente ci sono i fessi che comprano.
Ma allora: l'amore è solo esibizione?
Credo sinceramente di no perchè conosco tante persone che si sacrificano e danno tutto per questi nostri amici; 
è solo che-con tutta probabilità- i fighetti/ fighette superano in numero queste ultime.
Attendo, dalla Brambilla che se ne intende, qualche proposta anche per i matrimoni misti...( è solo una battuta).
Così va la vita...

mercoledì 20 novembre 2013

IL CIRCOLO DELLA PARROCCHIA F.B. ( FATE BENE...)

Dal mio piccolo-che non è un mondo ma solo una modesta aiuola- vedo,annoto e sorrido ogni giorno scoprendo qualcosa,in questa grande macchina da guerra pacifica e senza armi che è Facebook. Ne ho già parlato ma poi capita un giorno che mi meraviglio ancora di quel che vedo.
Siamo milioni, presenti con il nostro diario-pagina-foto-vita-mestiere-gusti-album- parenti-giochi-dischi-films ( perchè ti chiedono tutto ma tu puoi anche non ripondere), dai nonni ai nipotini oramai non c'è persona che respira che non abbia aperto la sua pagina. Ci rivedo parenti, amici, amiche, conoscenti,vicini di casa, barbiere, ristorante, pizzeria, mobiliere, profumiere, persone che incontro per strada da decenni e di cui non ho mai saputo nulla, neanche il nome, fotografi, insomma tutto. Poi c'è chi ci fa il furbetto per vendere, attirare, trovare clienti, per farsi pubblicità, altri per sfogare finalmente i propri interessi, le proprie piccole manie condividendoli con gli amici, altri per passare il tempo piuttosto che giocare a burraco, o anche per portare conoscenza e ricordi, foto, immagini, storie, un pò di cultura. Questo in ambito diciamo così "locale"; ma con FB si spazia in tutto il mondo, veramente e si può passeggiare ovunque, dall'America all'Australia, all'India, alla Russia ed altro; veramente tutto il mondo.
In qualche modo vedo riflesso su FB  la società che ci sta intorno: dai romantici ai nevrotici, dai buoni e misericordiosi agli antipatici, supponenti, capiscioni, ai generosi, agli egoisti, ai falsi, ai buoni, agli ingenui,alle iene; comunque tutti-almeno credo- accomunati da una regola: ognuno si fa i fatti suoi così come, appunto, accade nella vita comune.
Una regola senza regole.
Il bello ed il brutto di FB.
E' diventato per molti una valvola di sfogo, un gigantesco schermo virtuale sul quale proiettare piaceri e dispiaceri, confidenze e passioni, sciocchezze e battutine, ricette, grida di aiuto ( anche per animali), passioncelle personali, ricerca di un po' di calore umano e di amicizia impalpabile, la ricerca di ricordi o la voglia di lasciarne. 
Tutto e di tutto.
E' cosi, che certe volte riesco ancora a meravigliarmi di quel che vedo, tenendo poi conto che io uso solo pochissime funzioni.Ultimamente ho notato anche la fantasia nella scelta dei nomi, troppo facile mettere nome e cognome e allora ho letto acrobazie linguistiche da mettere la pelle d'oca. Forse per richiamare l'attenzione dei distratti.
Ho volutamente lasciato fuori dall'elenco i politici per ragione di digestione...
Sicuramente molte di queste cose le ho già scritte; forse anche tutte a dimostrare che:" una volta si giocava a petrangola, oggi si va su FB!".

martedì 19 novembre 2013

IO SON SICURO CHE...

Io son sicuro che...
puoi offrirmi un buon caffè,
portare a spasso il pelosino
perchè faccia il bisognino;
io son sicuro che...
a tutto c'è un perchè
come il due prima del tre;
non a caso, non per niente
è una cosa sorprendente.
Io son sicuro che...
di più meglio no non c'è
ed allora tanto vale
che mi debba accontentare,
ma il bel giorno arriverà
e la festa si farà...
ed insieme" sogneremo"
fino a che non crolleremo.
Io son sicuro che...
rifaremo anche il caffè,
gusteremo un biscottino
ed un buon cioccolatino.
Io son sicuro che...





PICCOLA STELLA

Non piangere, piccola stella,
lascia da parte la tristezza
asciuga i tuoi occhi  belli;
arriverà presto anche il tempo
per sorridere, vedrai,
e allora non ricorderai più
le tue lacrime .
Non piangere, dolce stella,
dopo il pianto c'è il sorriso,
dopo la pioggia il sole,
e la serenità cancellerà 
il dolore.
E' stato, è e sarà sempre così,
e ricorda che una stella
piange una volta sola.


COLORI

In cerca di colori
in una grigia giornata,
camminando lungo la battigia
sulla sabbia bagnata
coperta di immondizie
anche il mare è cupo
come  le nuvole,
non ci sono i gabbiani,
volati chissà dove
in cerca di rifiuti.
Sul moletto e sugli scogli
decine di tronchi, di rami,
di legni contorti 
e bottiglie di plastica
a testimoniare una tempesta
che è già passata da giorni;
perdo la speranza
fino a che, in un angolo
di una modesta aiuola
posta lungo la strada
vedo un piccolo cespuglio
selvatico coperto di fiori
di tanti colori.
Una piccola cosa, 
una pennellata quasi invisibile
ma importante
per tornare a sperare.






lunedì 18 novembre 2013

PASSA

Passa camminando piano
ti sfiora e non te ne accorgi
rasenta i muri, i lampioni, gli alberi,
non ha età, è appena un'ombra
senza un perchè ,certe volte,
ti giri e guardi alle tue spalle
senti di non essere sola
avverti una presenza indefinita
che sia notte, che sia giorno
ricordi quando eri bambina
la paura dei fantasmi, del buio
dei rumori provocati dal nulla
eppure adesso avverti
lo stesso brivido, la stessa
sensazione di mistero
che sovrasta ogni ragione.
Poi,in un attimo di riflessione
sorridi, ti lasci andare 
il respiro segue il suo ritmo
sei vicina alla strada illuminata,
ai negozi ,alla gente, ai rumori
che ti accompagnano ogni giorno
e l'ombra di cui senti 
la fastidiosa presenza
è solamente dentro di te.
E sorridi guardando la luna.



domenica 17 novembre 2013

SERENO

Sereno da immaginare nell'anima
anche quando il mare è in tempesta,
c'è sempre un faro acceso
nella notte buia
c'è sempre un raggio di luce
che può guidarci verso acque sicure.
Non lasciarti prendere dalla paura,
spesso l'uragano è solo dentro di noi
e siamo noi a moltiplicare le sue forze
alimentando il vento e il temporale.
Sembrano ore ma sono attimi
e poi tutto tornerà tranquillo
e la luna spunterà tra le nuvole
a portarci verso il porto sicuro 
che è dove noi lo desideriamo.


sabato 16 novembre 2013

UN SOSPIRO

Un sospiro come una carezza
lo sguardo dolce e sorpreso
una farfalla che si posa
in un fiore innocente e solitario
dove il prato verde è morbido velluto.
Se guardi verso il cielo
la luna e le stelle sembrano
disegnate da un bimbo
su carta colorata e stagnola
eppure brillano piene di luce;
non fanno rumore i passi
e le parole non servono
perchè vanno oltre l'infinito.


IL GIORNO DOPO

Prima che la giornata finisca
chiudi gli occhi e sogna amica mia
perchè il sole è quasi al tramonto
poi c'è la notte e quando arriva l'alba
i sogni svaniscono, sempre.
E il giorno dopo,è un'altra pagina
 a noi sconosciuta.
Chiudi gli occhi e sogna
mentre l'orologio del tempo
si ferma per un attimo
ma per un attimo solo.

venerdì 15 novembre 2013

INCUBO OVER 60 !

Un incubo senza fine ( forse avevo mangiato troppo? Non credo...); sono in camera e mi appresto ad andare a letto, quando improvvisamente da dentro l'armadio escono tre, quattro " over sessanta ancora piacenti" ed un paio di " nonne calde in cerca di avventure"...;mentre resto impietrito ed inorridito le nonne cominciano a fare mosse  provocanti(?), sculettanno, tirano fuori la lingua in modo eloquente rischiando di perdere la dentiera, cominciano a spogliarsi mentre mi girano intorno sempre più vicine; cerco di difendermi, alzo le braccia a pugni chiusi, mi copro con un cuscino, mi faccio piccolo piccolo. Le indiavolate non si arrendono, anzi! Sembrano eccitate da tre,quattro litri di caffè; tolgono la camicia, il reggiseno imbottito con ferretto contenitore e cantano frasi sguaiate,lasciando chiaramente intendere le intenzioni; non so cosa fare, vorrei andare sotto il letto ma non è possibile, è troppo basso, afferro l'abatjour e la faccio roteare come una clava. Macchè, nulla. Le nonne calde e le over sessanta in cerca di...si fanno sotto, da vicino sono uno spettacolo desolante, al limite del suicidio, perdono pezzi ad ogni movimento, ma non mollano e cantano e ridono e gridano, allungano le mani per afferrarmi, una riesce ad agganciare la cinta dei miei pantaloni, tira, strappa, le altre non si contengono più; cominciano a togliersi anche gonne e pantaloni mettendo in mostra calze e fasce elastiche anti vene varicose. Mi sento male, cerco di guardare altrove , chiedo aiuto a voce alta pur sapendo che tanto nessuno mi sentirà. E prosegue lo spogliarello delle cinque streghe, non vi dico che cose ne esce fuori...un fiume di fango in piena. Sento che stanno per sopraffarmi; due di loro mi afferrano e mi gettano sul letto, mi vengono sopra, smanettano nei miei jeans, tirano, strappano, afferrano, sono assatanate! Penso di non farcela più, dovrò dunque cedere alla furia ? Lancio un ultimo grido:" over sessanta...non mi avrete mai con il mio consenso !!!!!" sono sopraffatto. E' la fine quando...suona il telefono e mi sveglio, tutto sudato. 
Le over non ci sono e neanche le nonne calde. 
Che incubo!!!

giovedì 14 novembre 2013

SE I SOGNI FINISCONO


Se i sogni finissero adesso
mentre la fantasia si allontana,
se gli occhi rimanessero aperti
nel buio della notte senza sonno,
se la realtà di un giorno qualunque
si ripetesse all'infinito
e le domande non trovassero
più risposte e restassero mute,
se il mare smettesse di sfiorare
la sabbia senza più carezze
e il suono di un pianoforte
si perdesse tra vicoli e pietre
resterebbe solo la certezza
di un giorno senza colori
che dura quanto dura il tempo
perchè tu non ci sei.


C'ERA UNA VOLTA...

Noi siamo noi, io sono io anche con il mio bagaglio( magari piccolo...) di esperienze di vita, di ricordi, di cose belle ed anche qualche volta brutte vissute negli anni della fanciullezza, della giovinezza e poi della maturità. L'asilo, le scuole, il paese dove sono nato e poi Fano, gli amici e le amiche, i colleghi di lavoro, la lunga gavetta prima di tirare quel lungo sospiro di soddisfazione- mio e dei miei- quando ho trovato il classico, agognato posto di lavoro. E via via il passare degli anni e della vita. Tanti ricordi, tantissimi e credo che non sfugga che anch'io ne parlo con affetto e con dolcezza. E come potrebbe essere diversamente!
Però, rispetto a qualche altro che vedo anche su Facebook o che conosco da tempo, io non mi rivolgo quasi mai al passato con rimpianto e con ammirazione paragonandolo al " modesto" e disprezzato oggi. Non faccio mai paragoni del tipo " si stava meglio prima, era meglio prima"; certo, se hanno deturpato un paesaggio, se hanno distrutto un monumento, se hanno trasformato un fiume o un lago in fogna ...( tanto per dire) non posso certo stare zitto ma -ripeto- non considero il "vecchio" sempre da mantenere e da conservare anche quando è brutto. Dunque spesso non sono d'accordo con chi si lamenta in continuazione per quel che è stato e che adesso o non c'è più o è stato cambiato.
Sicuramente certe cose hanno fascino, certe immagini sono bellissime: la piazza, il porto, il lido, gli edifici, i giardini,  e tanto altro; vederle in foto e in cartolina è come aprire il libro dei ricordi e tornare indietro nel tempo, anche sentimentalmente. Ma bisogna tener presente che il tempo corre, gli anni passano, la società si trasforma, le tecnologie stanno persino prendendo il sopravvento sull'uomo; tutto cambia ed anche il mondo che ci circonda si trasforma.
Penso in casa: dai fornelli a carbone, il camino, poi la stufa " economica", poi il gas, gli apparecchi elettrici, i termosifoni, la TV, l'aria condizionata; per strada con in carretti, i cavalli, i tram elettrici, le auto, le moto, gli autobus, le biciclette, gli scooter e via di questo passo; e le conseguenze sono state anche i cambiamenti delle città, delle strade, delle case, delle scuole, degli edifici ecc.
E veniamo ai nostri giorni dove le tecnologie cambiano ogni giorno; spazi immensi per far parcheggiare le auto( alcune adesso lo fanno da sole), i supermercati, i grandi magazzeni, tutto gigantesco e sproporzionato. Ma sono i tempi.
Dunque: non rimpiango il tram a cavalli, la stufa a legna, la scuola fredda con una stufetta di terracotta dove la mia professoressa di matematica appoggiava i piedi dopo essersi tolta le scarpe, le barche a vela dei pescatori, le strade di terra, i treni a carbone, il cinema dove tutti fumavano e quando uscivi dopo lo spettacolo puzzavi come un posacenere pieno di cicche ( e mia madre si accorgeva subito che c'ero stato di nascosto perchè le bastava venirmi vicino e capiva tutto). 
Rispetto,dunque, per le cose belle che non hanno tempo, per i campi, le colline, i fiumi, il mare, i paesaggi ; per tutto ciò che merita di essere conservato per sempre ( anche se la distruzione è iniziata da un pezzo). Poi rimpiangere tutto ciò che è stato nel passato perchè fa parte sentimentalmente del nostro passato credo sia totalmente inutile. 
E, naturalmente, parlo per me.

UN ATTIMO PRIMA

Un raggio di sole
uno squarcio tra le nuvole
grige e pesanti
un'alone da quadro
di santi e madonne;
sembra argento fuso
il cielo
mentre il mare
affonda i suoi artigli
negli scogli
e nella sabbia.
Poi le nuvole 
si addensano
ed il cielo è piombo
che diventa 
sempre più cupo
a stringere il cuore
e metterci fretta.
La pioggia cade
forte e pesante
a ricordare
che quel raggio 
di sole
era stato solo 
un attimo.