martedì 2 ottobre 2012

CREDERE

Ho bisogno di credere in qualcosa, in qualcuno, ho bisogno di credere, di avere una luce, anche lontana, da raggiungere. Camminava adagio e così si ripeteva strada facendo, percorrendo i vicoli del centro, cambiati,moderni, chiassosi, pieni di luce fastidiosa e di rumori ancora più stridenti.
La vita, le vicende del lungo percorso, le avversità, le amicizie tradite per meschini interessi, il vuoto che gli si era creato intorno perchè lui aveva deciso di non credere più a nulla e di non dare più credito a nessuno. A nessuno.
Ma era stanco di essere solo, era stanco di parlare da solo, tanto da essere considerato scorbutico e iroso; voleva trovare qualcosa da fare, qualcosa che valesse la pena di impegnare le sue ultime, modeste forze. 
Aveva provato in parrocchia, poi al club degli anziani del quartiere, poi aveva tentato di aiutare una vicina di casa inferma da una vita ma non era questo che cercava ed i pochi esperimenti che aveva fatto erano tutti totalmente falliti. E se avesse preso un cane? Un gatto? Avrebbe avuto certo compagnia ma non era questo che cercava, non era questo. E intanto il tempo passava, i giorni, le settimane, i mesi .... Camminava sempre più stancamente, giusto per andare a fare la spesa e prendere in edicola il giornale:l'unico lusso che ancora  si pemetteva. Ed il percorso si accorciava; ora arrivava si e no in piazza, in farmacia, poi tornava indietro facendo a ritroso il breve percorso tra vicoletti e vecchie  case, molte delle quali  rimesse a nuovo ed utilizzate dai proprietari solo per l'estate o ridotte in negozi e laboratori.
Un giorno aveva notato che in giro non c'era più nemmeno un gatto, una volta molto numerosi ed affamati.Se ne erano andati anche loro da quell'angolo triste della città.
Non voleva arrendersi, non voleva morire senza avere speranze: ma in chi ed in che cosa poteva credere?
Poi un giorno, mentre andava all'edicola, gli si era fatto incontro un giovane vestito come vestono oggi i giovani, senza nessun segno particolare, anonimo. Oddio questo mi chiede soldi o mi vuol vendere qualcosa, si era detto, ed aveva accelerato il passo per allontanarsi, il giovane però camminava veloce e lo aveva in breve raggiunto. " Io so che lei cerca speranze" gli aveva detto con un sorriso dolce; e come lo sa? aveva pensato:" ma io...veramente... ho da fare, arrivederci". E il giovane " io so che lei cerca speranze, se viene con me le troverà" e lo aveva preso sottobraccio con dolcezza. Ma no, non vengo, io vado dove voglio, aveva pensato ma poi non aveva opposto resistenza al gesto del giovane ed i loro passi procedevano insieme. " Vedrà che dove la porto io non troverà solo speranze ma soprattutto certezze, certezze che lei ha cercato per tutta la vita e che non ha mai trovato". Non sapeva esattamente il perchè ma cominciava a credergli. Forse ho trovato chi darà risposte alle mie domande. E si era lasciato andare, si sentiva leggero, leggero...


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