lunedì 1 ottobre 2012

I VECCHI TROMBONI STONATI

Ne ho già scritto altre volte ma quando mi capita di leggere o di vedere notizie che riguardano l'indistruttibile abitudine locale e nazionale di riciclare i vecchi tromboni...non riesco a frenare le dita che battono sui tasti,scrivono da sole ed io non ci posso far nulla.
I vecchi tromboni.
Sono secoli che occupano la piazza, le poltrone, i posti in consigli, in presidenze, in Enti, banche, fondazioni , partiti, le segreterie, le gestioni, tutto ciò che serve per essere un metro sopra gli altri e gestire qualcosa che li renda importanti, soprattutto agli occhi degli altri.
Hanno fatto tutte le trafile, iniziando da giovani, hanno speso tempo, impegno, faccia, amicizie; se le sono giocate tutte le carte ed in tutte le direzioni, massimamente però nei partiti: veicoli sicuri per trovare posti e cariche.
E ne sono stati abbondantemente ripagati: praticamente hanno occupato tutto, dai modestissimi consigli di circoscrizione sino al Parlamento e  non solo italiano.
Assessori comunali e provinciali, sindaci, presidenti, consiglieri regionali, membri di commissioni, tutto quello che era sul mercato. Uno gradino dopo l'altro, salendo sempre più. E' vero, c'è anche chi ha battuto il sedere e si è dovuto fermare ai gradini più bassi ma sono rari, molto rari e comunque sempre ripagati con qualche carichetta pubblica nelle decine di Enti ed Aziende pubbliche gestite in tutta la regione.
Per non perdere il passo, ci sono anche quelli che  si sono riciclati nei partiti, cambiando bandiera e credo a seconda delle convenienze. La butto lì tanto per dire, senza far assolutamente riferimento alla realtà: democristiano, poi repubblicano, socialista, comunista, liste civiche ed altro ancora, senza fine.
Li abbiamo visti giovani, li abbiamo visti maturare, li abbiamo visti maturi, li vediamo anzianotti....ma sempre qui tra gli zebedei sono! Non mollano, non tagliano le radici, non lasciano il posto ai giovani, si accartocciano su se stessi, si trascinano stancamente verso le poltrone, le occupano, si siedono sbragando, ci si addormentano spesso sopra...ma non mollano.
Il girotondo è infinito, non si ferma mai ma le facce son sempre quelle. Sempre. Per capire basterebbe scorrere le pagine locali dei giornali da quaranta anni a questa parte e via via , anno dopo anno, venire ai nostri giorni. 
Novità di personaggi nuovi a percentuali bassissime , per il resto...i soliti noti.
E già-in vista delle prossime elezioni-tornano a farsi intervistare, a farsi riprendere dalle telecamere, saltellano da tutte le parti, si propongono come " il nuovo che avanza". Qualcuno, pochi, che è fuori oramai dalla politica, ha preteso o pretende una carichetta extra da qualche parte. State tranquilli: o l'hanno avuta o l'avrà presto.

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