venerdì 12 ottobre 2012

IN UN GIORNO DI PIOGGIA LONTANO NEL TEMPO

Un giorno di pioggia, lontano nel tempo
una piccola e scomoda stradina di montagna
le gocce sulle foglie e sui rami e i tronchi bagnati
dovevamo arrivare sino alla cima 
per poterci riparare e trovare un tetto e quattro mura.
Uno dietro l'altro, camminando a fatica
non era previsto l'acquazzone che ci colse di sorpresa
ed i vestiti erano appiccicati alla pelle
le scarpe piene d'acqua ed i capelli erano rivoli.
Avremmo voluto procedere vicini
ma non era possibile e nel temporale
vedevamo appena le spalle di chi ci precedeva.
Nell'ultimo tratto, dopo una curva,
scorgemmo finalmente la cima e qui l'edicola di pietra
che ci avrebbe ospitato, finalmente all'asciutto.
Ricordo tutto ancora come se fosse accaduto adesso.
A poche decine di metri dal rifugio, camminando 
a testa bassa e contro vento, vedemmo e sentimmo
la porta cigolare ed aprirsi lentamente.
Pensammo:forse qualcuno è già dentro ed ha aperto 
per farci entrare, meglio così. Accellerammo il passo
e distintamente vedemmo, tutti, uscire dalla porta
una figura umana dai contorni vaghi e quasi trasparente.
Non ci venne incontro ma si diresse dietro l'edicola
e sparì dalla nostra vista.
In breve arrivammo al rifugio, entrammo di corsa
ma in due ci portammo nel retro per cercare la figura
che avevamo visto uscire. Non c'era nessuno.
Finalmente al riparo, tirammo il fiato e cercammo 
di asciugarci alla meglio mentre la pioggia
diventava sempre più forte e violenta, accompagnata
anche da fragorosi tuoni che facevano tremare le mura.
Seduti per terra, stanchi ed anche un pò impauriti
da quella violenza, appoggiati con le spalle al muro
per riposare, solo quando dalla piccola finestra
posta in alto a sfiorare il soffitto cominciò a filtrare
una lama di luce e di chiarore notammo distintamente
dipinta nel muro una piccola ed ingenua scena 
religiosa dove una Madonna era al centro ed attorno
piccoli pastori , pecore ed altri animali.
Del tutto simile alla più bella ed antica
 Madonna di Santa Croce dipinta su tela, in un quadro
custodito nel Duomo del paese.Ci guardammo stupìti!Lavorando di fantasia , quasi quasi ci sembrò
 fosse la figura che si era allontanata
 prima del nostro arrivo.
Nessuno di noi, però, ebbe il coraggio di dirlo chiaramente
ed il silenzio rimase a lungo, sin  oltre la ripresa
 del cammino per tornare a casa ed oguno di noi tenne per se l'avvenimento anche nel trascorrere del tempo.
Molti anni dopo, ritrovandoci  tutti insieme ricordammo
quell'episodio con poche parole e solo uno di noi
ebbe il coraggio di dire" forse eravamo troppo stanchi e la fatica ci ha tirato uno scherzo"; ma cambiammo subito argomento. In fondo ci piaceva immaginare qualche cosa di soprannaturale.


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