Credo di conoscere tutto l'orizzonte del muoversi umano perchè vado a piedi ( e sono pedone),vado in bici( e sono un ciclista) vanno in scooter ( e sono un due ruote), vado in auto e sono un automobilista; vivo sulla mia pelle, dunque, l'avventura quotidiana delle strade, delle strisce pedonali, dei semafori, degli attraversamenti,delle piste ciclabili e dei marciapiedi, il traffico del centro città e della periferia.
Qualunque sia la veste che indosso, ogni volta è comunque una avventura. Mettersi in strada al giorno d'oggi è sapere come si esce di casa ma non si sa come si ritorna, possibilmente, ci auguriamo sempre, con le proprie gambe.
Perchè-come diceva Totò- l'umanità è divisa in due grandi gruppi: uomini e caporali.
Se sei un pedone te la devi vedere: con le bici elettriche che vanno dove vogliono e come vogliono ( strada, marciapiede, strisce pedonali, contro mano, sensi unici), con gli scooter che ti sfiorano a tutta birra e se ne impippano altamente della tua incolumità, con le auto che soprattutto nelle strisce pedinali ti puntano da lontano e sembrano mirare proprio verso la tua persona ad alta velocità per poi frenare all'ultimo momento e il pilota che fa un sorrisino di scherno come per dire " questa volta ti è andata bene ma la prossima...". In città poi regna l'anarchia più assoluta e devi pregare che bici e moto non ti vengano addosso per farti secco.
Se sei in bici te la devi vedere con tutti gli altri mezzi motorizzati, nessuno escluso. Solo contro tutti. Come i soldati giapponesi nelle foreste quando la guerra era già finita. Le piste ciclabili a Fano sono una specie di roulette russa : non sai dove iniziano, non sai dove e come finiscono, sono costantemente occupate dalle auto, dai pedoni , dalle bici elettriche e dagli scooter ( posso testimoniare). Ce la farò? Si chiede chi pedala e il dubbio resta sino alla fine.
Se sei in scooter i nemici sono pochi ma pericolosi: le bici che non rispettano i segnali stradali, i semafori, gli incroci; le auto, i furgoncini e soprattutto i camion con rimorchio: mostruosi e giganteschi.
Se sei in auto i nemici sono praticamente tutti. I pedoni, i ciclisti, i motociclisti, le altre auto, i camion...
Vedi da lontano le strisce pedonali, rallenti, ci sono bipedi che attraversano. Le donne quasi sempre sottobraccio, chiacchierano, ridono, si fermano in mezzo alla strada, ripartono? Ancora no, devono finire di parlare, ridono, vanno piano, ripartono. Fremente, finalmente dai gas per andare e...
arrivano ancora bipedi dell'ultimo minuto, lenti, lenti, carichi di borse, di spesa, ottantenni con la badante, e poi...le biciclette che passano sulle strisce a tutta velocità. Imprechi a voce alta e ti arrivano anche le maledizioni.
Avete mai fatto caso all'atteggiamento di quelli che vanno con la biciclettina da corsa, superfiga, in tutina colorata, casco, scritte pubblicitarie sulle corna...pardon, sulle spalle, tutti chini sul manubrio, a frotte?I cicloamatori si sentono gli eletti, gli unti dal Signore. Non rispettano nulla, non si fermano mai, rosso, giallo, incroci, senso vietato, stop, NON POSSONO! Dovrebbero staccare i piedini dai pedali e fermarsi. Ma siamo matti! Loro vanno ai settanta all'ora, fendono l'aria, volano con la tecnologia spaziale applicata ai sellini( non vi dico per che cosa). E allora, se hai sale in zucca, devi fermarti tu ed aspettare che il gruppetto passi. Poi dopo qualche minuto, li ritrovi tutti al bar dove tu vai a prendere il caffè, tutti sbragati con le scarpette che fanno strani rumori quando il ciclista cammina, brioches e dolci a chili" per ritrovare le forze".
Insomma, come la giri la giri male.
E quelli che vanno con il Suv? Bianchi, neri, ruggenti come leoni, quattro ruote motrici e quattro ruote in zucca, non hanno nemici, sono gli unici. Loro possono tutto e guai se ti metti nel loro cammino. Sei finito!
E tu devi e vuoi sopravvivere...
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