sabato 31 agosto 2013

VIETATO AI MINORI...DI 80 ANNI

Alla spiaggia Lido ho la doccia a ore 12, proprio davanti a me, quindici, massimo venti metri di distanza. Io sono sotto l'ombrellone, guardo il mare, e la doccia è lì, comunque sia.
In piena estate può essere piacevole perchè arrivano anche belle fanciulle, deliziose, belle da vedere e quindi un siparietto che ci sta.
In questi ultimi giorni, data la presenza soprattutto di anziani e terza età, a ore 12 sono arrivate quasi esclusivamente tardone e vecchiette che si sono succedute  sotto i getti di quella che possiamo chiamare doccia.
Spettacolo assai diverso, è vero, però, certe volte gustoso e divertente.
Più o meno il copione è  sempre lo stesso.
Passeggiata in acqua, sotto braccio per non cadere, oppure reduci da uno stressante acquagym;" lavaggio rapido"  praticamente obbligatorio. La prima signora si accosta con timore e sospetto alla doccia,naturalmente indossa costume a due pezzi, oramai normale anche alla sua età, forse pensa che avrà freddo, apre il getto, allunga prima un piede, poi l'altro, aspetta, tentenna, guarda le amiche, avanza piano, dopo il piede fa la spericolata e offre anche il ginocchio artrosico, poi l'intera gambetta; aspetta, trema un po', vorrebbe andarsene ma poi se ne fa una ragione e..via tutto il corpo. Lancia un gridolino, si agita, cerca di non bagnarsi la parrucca, pardon! i capelli, smanetta e si muove per scaldarsi, poi...si lascia andare totalmente. Per primo offre al getto la parte superiore, scosta il reggiseno,agita quel c'è dentro a destra e sinistra e viceversa,poi su e giù, comincia a prenderci gusto, sorride. Poi arriva il meglio.
Senza problemi passa alla parte inferiore. Tira con le dita e apre il costume perchè il getto dell'acqua possa entrare senza impedimenti. Si vede che l'espressione del viso si trasforma.E' goduria piena.Dà aria alle "stanze" che erano chiuse da decenni, fa entrare la luce, toglie ragnatele e polvere e  non solo, con le mani va a ravanare in ogni angolo, avanti e dietro, non si ferma più. Sorride non si sa bene a chi mentre chiude gli occhi soddisfatta. E giù l'acqua fa la sua parte facendo piazza pulita di ogni cosa. La signora non vorrebbe più andarsene, le amiche spingono ma lei punta i piedi, resiste, si aggrappa alla doccia, scalcia.Prova sensazioni che non viveva da secoli. Il costume oramai è ridotto uno straccio che cola acqua da tutte le parti, 
è già sceso sotto la linea di sicurezza, debordano ciccia e rughe, bianche come il latte...ma non molla e via a ravanare sino a che due energumeni, che aspettano da mezz'ora delicatamente la sospingono di lato senza troppi complimenti. Ma prima di loro si infila veloce sotto il getto l'amica che era dietro lei e...ricomincia il film.

venerdì 30 agosto 2013

ESTATE AL VENTO

Passa l'estate come un colpo di vento
passa correndo tra mare e cielo
vola sulle onde inseguendo le vele
e i piccoli semi di cocomero
che sono caduti sulla sabbia
dopo la baldoria di ferragosto
hanno spinto verso la luce
piccole foglioline verdi che cercano vita.
Eri distesa al sole pochi attimi fa
e già la tua presenza è un ricordo
che ha lasciato immagini
solo nella mia memoria.
Il sole adesso è lento a sorgere
e veloce ad andarsene
calando dietro le colline 
con una pennellata di rosso.
Passa l'estate come un sospiro
e le piccole orme segnate sulla riva
verranno cancellate dalla carezza
del mare e noi rimarremo soli,
ad ascoltare voci che l'eco
ci riporta alla mente
nelle lunghe giornate d'inverno.


ADELANTE...CON JUCIO

Viene e poi va,
e viene e va e ritorna,
l'amicizia è come
l'aria di una bella canzone
che ogni tanto
torna in mente.
Incontri e scontri
ciao e addio
ma poi ancora ciao.
Però,questa volta...
adelante con jucio,
accontentati
sembra dire.
Una parola al giorno,
forse anche meno,
forse niente,
è il pensiero che conta,
qualche volta
una faccina che sorride
...credo.
E se non conta?
Passa il tempo
e sarà lui a decidere.
Adelante con jucio
e il mare calmo
invita alla spiaggia
e qualche passo
in acqua.
E la cometa va,
 viene e va.
Ciao,ciao
 ma sembra quasi
un miaoooo!

IL DIARIO

Prendo per buona la definizione che Facebook dà alla mia( e non solo) pagina e cioè:Diario. Come tale la considero e quindi-come si faceva una volta nei fogli bianchi del quadernetto-scrivo quel che mi passa in mente come se parlassi a me stesso.Riflessioni,giudizi, qualche scherzetto, alcune cose serie, battute ed altro, chi mi legge lo sa ed è certo che sono contento se qualche amico/a  perde alcuni secondi per dare un'occhiata ai miei brevi scritti, condivisi o meno.
Anche il mio blog ha questa funzione:scrivo ciò che vedo, che sento, mi guardo intorno e cerco di capire, di interpretare qualche sentimento, un po' di immaginazione, la presunzione di aver capito pensieri, atteggiamenti, situazioni.
Quindi, chiaramente-a parte certe pagine dove scherzo e racconto cose ridendoci sopra-il mio piacere di mettere nero su bianco( come si diceva una volta)dei pensieri che che mi passano in testa( chiamiamole piccole composizioni)non sempre sono situazioni personali ma anche la lettura di quel che vedo intorno a me. Certo alcune sono"mie" proprio mie e molto personali e forse sono quelle più sentite; spero comunque che chi mi legge trovi ( o certe volte ritrovi)e capisca ed apprezzi.
Ma senza pretese da parte mia, scrivo perchè è un Diario, come quello che quasi tutti avevamo da ragazzi. C'è chi fa foto, chi mette foto, io metto frasi.
E' passato qualche anno dai tempi del Diario, è vero ma il gusto di confidarsi alla pagina bianca resta sempre lo stesso. 

giovedì 29 agosto 2013

PROFUMO DI DONNA

Tra mille lo avrei riconosciuto,
profumo di donna 
che con leggerezza si fa strada
tra ombrelloni, lettini, creme solari;
tenue ma affascinante e forte
nel tenere la scena da vincente.
Profumo di donna
arriva dalla mia parte, mi sfiora,
attira la mia attenzione
mi guardo intorno lentamente
vedo solo persone anonime,
corpi al sole, borse e asciugamani,
eppure lo sento bene, avverto
la sua presenza, lo conosco bene
anche se non può essere lei.
Ma chi ha gli stessi suoi gusti?
Le sue esclusive preferenze?
Profumo di donna
buonissimo ed inconfondibile;
sono curioso, vorrei sapere,capire,
decido di alzarmi per guardare meglio;
non ne ho bisogno, è la ragazza
che viene verso di me
ora la vedo bene e capisco perchè
abbia usato quel profumo.
Perchè di donne così
 ce ne sono poche e vivono
in un mondo che è oltre il muro
insormontabile per i più.


BUONGIORNO COME VA?/ E' ARRIVATO IL VU CUMPRA'/ E MUORE UN'AMICIZIA

Il fatto è accaduto qualche giorno fa, in pieno ferragosto ma lo racconto ora tanto per non fare riferimenti.
Chiacchiere sotto gli ombrelloni, quasi giornalmente una signora sui cinquanta viene a trovare una sua amica che è dalle mie parti. Parlano del più e del meno, sono in tre o quattro, l'incontro dura dieci, venti minuti e poi la visitatrice se ne va, evidentemente tornando dove ha il suo ombrellone.
Ebbene, nei giorni di ferragosto accade la stessa cosa; la signora arriva, sorrisi, saluti, accomodati... e si mettono a chiacchierare. Naturalmente arriva un vu cumprà che segue di poco altri colleghi che avevano seguito altri colleghi. Insomma un bel via vai e bisogna riconoscere anche un pò indisponente se si tiene conto che ce ne sono a decine, che ti offrono di tutto, che ti tampinano senza tregua, che ti apostrofano a loro modo e non sempre accettabile. 
Detto questo...arriva il vu cumprà, offre vestitini da donna, la signora che è appena arrivata dall'amica è chiaramente indispettita, risponde male alle insistenze del venditore, brontola e quando quello se ne va elenca le sue proteste:" basta, non se può più, rompono le scatole tutti i minuti, che tornino a casa loro, che vadano a lavorare invece di andare in giro sulla spiaggia ecc. ecc.". L'amica che ha l'ombrellone, le risponde in modo diplomatico e cerca di farla smettere" bisogna aver pazienza, magari al loro paese c'è la guerra, provano a stare meglio...". La brontolona comincia a prendere fuoco e non accetta:" lo so ,lo so, ma vengono a portar via il lavoro a noi(?), vendono la roba falsa, i negozi chiudono, devono tornare in Africa...".
 A questo punto si scalda fortemente anche l'altra e non glie la manda a dire:" Scusa, allora permettimi di dirti una cosa; io ti conosco e ti vedo, tu vai tutti i giorni a batterti il petto a Santa Maria Nova, vai alla benedizione nel pomeriggio, fai la cattolica fervente, ti dai da fare anche per la parrocchia; non ti vergogni di dire queste cose? Lo sai quale sarebbe il tuo dovere di credente? Sai cosa dice la chiesa in questo senso e che cosa ha detto Papa Francesco? Cosa fai, predichi bene e razzoli male? Non dovresti essere accogliente con questi disgraziati? O ti fa comodo fare la baciapile per avere la coscienza a posto?" 
Gelo assoluto a 40 gradi all'ombra! Cade un silenzio imbarazzante, l'accusata resta di stucco, non sa cosa fare, poi si alza, bisbiglia qualcosa tra i denti che sembra una maledizione o qualcosa del genere e poi se va via dritta e dura come un palo.
Fine di una amicizia ma io sinceramente direi che la signora dell'ombrellone ha perfettamente ragione; se sei tutto il giorno in chiesa, sei cattolica praticante...cerca di mettere in pratica quel che la chiesa insegna. O costa troppo?

mercoledì 28 agosto 2013

BUONA NOTTE

La luce che filtra dalla serranda
quasi totalmente abbassata
disegna fiori nella parete bianca
e dalla strada solo silenzio
interrotto raramente dal rumore
di qualche auto che passa.
Un leggero vento accarezza
la finestra come una voce
che sussurra all'orecchio
per non far sentire agli altri
il segreto che ti svela.
Nella stanza è buio, 
solo una piccola luce rossa
segna la presenza di una piccola
sveglietta che  conta il tempo.
Non riesco a prendere sonno,
mi piacerebbe che cominciasse
a piovere per sentire le gocce
battere sulla finestra
e tenermi compagnia.
Mi è sempre piaciuta la pioggia,
di notte, sia quando cade piano
sia quando ci mette
tutta la sua forza
 e sbatte le serrande 
come panni al vento.
E immaginare, stando a letto,
il temporale che sconquassa
alberi, case e strade 
e fiumi d'acqua che scorrono
ai lati dell'asfalto, allagando
ogni cosa,sino al marciapiede.
Addormentarmi, allora
e risvegliarmi al mattino
con la luce del sole
e il verso noioso e indolente
delle tortore, posate 
sugli alberi di fronte a casa mia.
Ma non piove
e gli occhi restano aperti
nel buio a seguire il disegno
dei fiori sulla parete bianca.
Chissà per quanto...







SETTEMBRE

E' la fine di agosto, settembre è pronto ad entrare; in spiaggia l'orizzonte si allarga, i rumori diminuiscono notevolmente, le persone sulla sabbia o in acqua sono poche, lontane, in gruppetto solo i turisti della terza età, venuti a Fano spendendo poco e tirando sul prezzo, accenti soprattutto dell'Italia settentrionale, si tengono sottobraccio, si fanno coraggio ma ridono e scherzano godendo del sole che ancora il cielo offre. 
In acqua, a riparo dei moli, ultimissima occasione per fare acquagym; la" maestra" Adriana è simpatica, geniale e disponibile, le vogliono tutti bene. Le spericolate però sono poche, ci mettono molta buona volontà ma le articolazioni, l'artrite, i malanni dell'età mettono a dura prova i movimenti; insomma hanno poco delle ginnaste ed il sacrificio costa caro,quando escono dal mare barcollano come papere.
Si allarga l'orizzonte, ora si può vedere tranquillamente da un molo all'altro, i pescatori con la canna appostati tra gli scogli, le barche a vela che attraversano lo specchio d'acqua del Lido, i motoscafi che ogni tanto tagliano le onde, i gabbiani che volano pigri, le nuvole che vanno e vengono, i bagnini che finalmente tirano il fiato ed hanno anche il tempo di fumare una sigaretta e chiacchierare.
Si sta bene. Anche il mio condominio è vuoto, non c'è più nessuno, al lavoro i più, qualcuno in vacanza ( un vip-pino addirittura ha fatto sapere a tutti che andava in ferie a New York ma poi non ha sentito i commenti dei vicini...) .Riaprono le scuole, insegnanti al lavoro, figli e genitori che lasciano la spiaggia per preparare tutto ciò che serve, altri si sono stancati e non vengono perchè ne hanno le tasche piene.
Ed è per questo che si sta bene; il mare, la spiaggia, il piacere sono sempre gli stessi ma da dividere solo con pochi, un vero godimento.
Ora c'è da sperare che settembre ci offra ancora tante belle occasioni per ritornare al Lido, stare sul lettino, guardare verso l'orizzonte, fare magari anche il bagno in un'acqua fresca e piacevole.
E la barchetta, che ho cercato di riprendere nella foto( al centro dell'immagine) che è a corredo di questo scritto, seguiterà a veleggiare nella linea dell'orizzonte, con le vele al vento, tutte colorate che sembrava un pallone da mare.

DIARIO

Prendo per buona la definizione che FB dà alla mia ( e non solo) pagina e cioè:Diario. Come tale la considero e quindi-come si faceva una volta nei fogli bianchi del quadernetto- scrivo quel che mi passa in mente come se parlassi a me stesso. Riflessioni, giudizi, qualche scherzetto, alcune cose serie, battute ed altro, chi mi legge lo sa ed è certo che sono contento se qualche amico perde pochi secondi per dare un'occhiata ai miei brevi scritti( condivisi o meno).
Anche i post del mio blog hanno questa funzione: scrivo quel che vedo, modestamente mi guardo intorno e cerco di interpretare qualche sentimento, un po' di immaginazione, la presunzione di interpretare pensieri, atteggiamenti, situazioni. Quindi chiaramente-a parte certe pagine dove scherzo o racconto cose ridendoci sopra- il mio gusto di mettere nero su bianco dei pensieri che mi passano in testa( chiamiamole piccole composizioni ) non sempre sono situazioni personali ma anche la lettura di quel che vedo intorno a me. Certo alcune sono" mie" molto mie, e forse sono quelle più sentite; spero comunque solo che chi mi legge trovi ( o certe volte si ritrovi) e capisca ed apprezzi.
Ma senza pretese, da parte mia; scrivo perchè è un diario, come quelle che quasi tutti avevamo da ragazzi.
E' passato qualche anno da quei tempi, è vero, ma il gusto del diario resta sempre lo stesso.

martedì 27 agosto 2013

CHISSA' SE QUALCHE VOLTA

Chissà se qualche volta
mi penserai, se ti chiederai
dove sono, cosa faccio,
con chi sono;
chissà se ti ricorderai
di me, dei nostri sguardi,
delle parole che ci siamo detti,
la musica dolce e il profumo
che si mischiava 
all'odore del mare 
e dei fiori del giardino
che era intorno a noi.
Io di certo ricorderò
tutto di te,
il colore dei tuoi occhi,
la dolcezza dello sguardo,
la tua figura bella e morbida,
e il tuo sorriso
che è come il sorgere del sole.
Chissà se qualche volta
mi penserai...

TU NON SAI...

Amica mia
ma tu sai
 cosa vuol dire
amore?
Amore senza
tempo,
senza età,
che fa impazzire
il cuore
non appena
lo vedi
da lontano,
che muove
i tuoi sensi
i tuoi pensieri
i tuoi sogni;
che ti fa vivere
e ti fa morire
nello stesso
attimo.
Tu non puoi
parlare d'amore
se non sai
 che cos'è.
Una lunga linea
colorata
di mille colori
che attraversa
il tuo essere;
il vivere di tutti
i giorni,di tutte le ore,
i minuti.
Non puoi
parlare d'amore;
perchè amore
vuol dire 
non scegliere
la linea della logica
e della tranquillità
ma invece quella
di una ragione
che va ben oltre
e che ti offre
solo un momento
un momento
di felicità
ma che è tutta
una vita,
un' eternità.


A...RIVEDERCI NON SO QUANDO...

Arrivederci, ciao, speriamo non passino altri dieci anni...una stretta di mano ed un sorriso; così ci siamo salutati questa mattina al mare quando erano oramai quasi le 13.
Questo pomeriggio tornerà a Milano con il padre e lunedi riprenderà a lavorare.
Ho già raccontato, nel precedente " A...RIVEDERCI" come sono andate le cose e perchè un fatto, in definitiva non rilevante, abbia però coinvolto la mia partecipazione sentimentale. 
Dunque, non ho da aggiungere null'altro. Se effettivamente passeranno altri dieci, dodici anni prima che io riveda la mia giovane amica mia vicina di ombrellone, lei avrà quaranta, quarantadue anni ed avrà con tutta probabilità qualche bimbo da seguire e da far crescere; io, purtroppo ne avrò " qualcuno" di più; quindi, mentre io immagino la riconoscerò al primo impatto come è accaduto qualche giorno fa, sarà molto più complicato e difficile che lei riconosca me.
Però...tutto è possibile e quindi non è detto che io cambi poi così tanto; so di dire una balla ma mi faccio coraggio.
Ciao amica, ci rivediamo nel 2025! 
Ma potrebbe anche tornare prima, magari il prossimo anno...

lunedì 26 agosto 2013

FIORE

Come muoiono
 presto
i fiori.
Al mattino è
 un bocciòlo
e la sera 
è già appassito.
Un attimo di vita
la bellezza
 di un respiro
e l'addio.




A... RIVEDERCI

Piccolo appunto estivo.
Rivedo, ieri, sotto un ombrellone poco lontano dal mio, una ragazza che non vedevo, credo, da dieci, dodici anni. Anche l'ultima volta che l'avevo vista era nello stesso posto, affittato  dalla sua famiglia insieme ad altri parenti che stanno a Fano da decenni mentre lei, con i genitori, abita a Milano. Veniva tutte le estati ed io la vedevo ogni giorno insieme ai familiari. La mamma era proprio una bella signora, " distaccata" e quasi misteriosa negli atteggiamenti, il babbo invece era simpatico ed aperto. Poi ho saputo che i genitori si sono divisi e lei non è più venuta.
Dodici anni; a quei tempi lei ne aveva 17,18, quindi ora più o meno ne ha trenta. E' stata una bella sorpresa e ci siamo salutati da lontano ma, a parte questo, rivederla mi ha riportato alla mente quelle lontane stagioni, quando era abitudine vedersi per tutta l'estate. Sinceramente mi sembra di averla lasciata ieri; sarà una mia impressione ma non è cambiata per nulla; somiglia molto alla madre, è una bella ragazza, sempre sorridente, ma è uguale anche fisicamente seppure dodici anni dopo. Era studentessa, poi ha fatto l'università, poi si è data da fare ha trovato il classico posto ed ora lavora da alcuni anni.
E' una cosa da nulla, lo so ma rivederla dopo tanto  mi ha fatto pensare e ricordare come passa il tempo, veloce e senza perdono. Non mi chiedo se lei mi ha visto uguale a come ero dodici anni fa...anzi! proprio non lo voglio sapere.

domenica 25 agosto 2013

DICEVI...

Era una frase che ripetevi
sempre più spesso
con un sorriso amaro
e la tristezza negli occhi:
perchè mi dici sempre
le stesse cose, perche?
Ma io non mi accorgevo,
non mi rendevo conto,
non era indifferenza o noia
 forse stanchezza.
No, tu dicevi, no
non trovare scuse
non sai fingere e lo sai;
dillo chiaro che non hai
più interesse per me,
che sono diventata solo
un'ombra nel muro
ed una voce che tu
neanche ascolti.
Dentro di me sapevo
che non era vero,
che credevo non fosse vero
ma avevo dubbi, incertezze
e la sua immagine
certe volte spariva
dalla mia mente
e dalla mia anima, questo sì.
Mi guardavi negli occhi
e le tue mani cercavano
un segno che io
non avrei  potuto darti.
Erano belli i tuoi occhi
umidi di lacrime
ma quando sorridevi
erano  un sogno.
Hai girato il capo
hai nascosto il viso
e te ne sei andata
a passi lenti.
Avrei potuto chiamarti,
o seguirti per parlare ancora
e avrei detto
ancora una volta
le stesse cose.



LAST MINUTE

La musica è finita...gli amici se ne vanno; l'estate ammaina le vele, la spiaggia si spopola, restiamo in pochi, soprattutto fanesi e qualche turista che ha perso la strada di casa.
Last minute, quindi, ultimi flash da mare e di mare, tanto per raccontare piccole cose.
1)C'e la fiera in Sassonia, molta gente va a vedere e compera cose che di solito può trovare benissimo tutti i giorni anche a pochi passi da casa. 
Sono sulla spiaggia vicino al mare; di fianco a me arriva un gruppetto di persone, tre o quattro, dall'accento sicuramente perugino, stanno parlando proprio della fiera ed uno di loro, sui cinquanta, molto fiero racconta agli altri:" sono stato molto fortunato perchè a me queste cose antiche piacciono molto. Ho trovato in una bancarella una bellissima cassetta per la posta dei primi del '700( ???); è in buone condizioni e con poco la faccio restaurare e la metto nell'ingresso di casa mia".
Amico, sei sicuro che è del 700 e non del 197o?
Mi sembra un pò improbabile che sia di quell'epoca!
2) Viene al mare, molto controvoglia, un mio amico che segue la famiglia. Si mette in costume ma non vede l'ora di andare via. Quando è caldo caldo, va a bagnarsi in acqua, con molta prudenza. Per andare passa vicino al mio ombrellone, facciamo due chiacchiere e poi mi saluta e fa:" vag a fa el bagn!" Io lo so cosa vuol dire e lo seguo con gli occhi. Il suo bagno è il seguente: entra piano piano nell'acqua, un passo ogni dieci minuti, arriva sin dove il mare arriva alle ginocchia, poi si piega per bagnarsi il sedere, sta due secondi  e quindi si ritira sù e torna fuori. Poi ripassa vicino a me, non sapendo che io l'ho visto e dice:" ho fatt el bagn, se sta ben un bel po'! Cu aspeti? Va a fa el bagn anca te!". Cioè: lui avrebbe fatto il bagno...
3) Sono disteso sul lettino a prendere il sole, occhi chiusi. " Ciao babbo..." mi dice una persona vicino a me. Apro gli occhi. Un vù cumprà di colore, ( senza offesa), brutto come non ne ho mai visti, mi sorride con tre denti in tutto " ciao babbo... compri?" Scusa, con tutto rispetto, babbo...magari chiamami zio, anzi, ciao amico ma babbo, insomma, mica perchè sei cosi brutto ma...babbo, lasciamo perdere.
Si vede che mi hanno preso di mira. Il giorno dopo, stessa situazione, sono sul lettino girato verso il mare, siamo in pochi sulla spiaggia. Un vu cumprà arriva lungo la battigia con calzetti, accendini, pacchetti di fazzolettini. Mi punta da lontano, il lo vedo avvicinarsi passo dopo passo,  e già ho pronta la risposta ma comunque seguito a tenere gli occhi socchiusi e aspetto. Come è a due passi da me il venditore mi apostrofa:" ciao nonno...". Nonno? Ca..o! Nonno proprio no!
Ma chi vi autorizza? Babbo, nonno.... e il prossimo?
Non oso pensarci.

ERA TUTT'ALTRO GIORNO UN ANNO FA


Era tutt'altro giorno un anno fa.25 agosto, giornata caldissima ed estiva, raduno alla residenza municipale per il matrimonio di mia figlia. 
Da alcuni giorni con una certa emozione, poco incline a queste cerimonie ma momento importante non solo per me ma per tutti coloro che arrivano a questo appuntamento come genitori.
Già la storia comincia da lontano con i certificati, pubblicazioni ecc. poi c'è tutto il resto di sacro e di profano. 
A cominciare dai vestiti, dal pranzo, dai fiori, foto, musica si musica no, eleganti ma non troppo, forse meglio casual, no meglio di no, allora alta uniforme...neppure, insomma una via di mezzo. E via a girare, a vedere, a mettere il naso in giro;non parlo tanto per me, naturalmente ma per gli sposi ed anche per la mamma che cerca consigli e suggerimenti.Come sto? Mi sta bene? Il colore?  ed amiche pazienti che aiutano.
Elena fa l'indipendente; vivendo a Rimini per lavoro, ci impone una sorpresa: lei ed il futuro marito li vedremo quando saranno a Fano. Mi raccomando!!!! Un coro di preghiere per lei affinchè faccia scelte ben fatte.
E' caldo, andare vestiti per un matrimonio non è il massimo e poi di mattina. Ho un privilegio, posso andare con lo scooter e passo il tempo gironzolando per la città. Vado, sono munito di modernissima cinepresa, faccio qualche scatto, e guardo l'orologio. Poi si va, verso la residenza municipale; c'è già qualcuno arrivato da fuori che è in attesa, saluti, strette di mano, sorrisi. Il tempo passa. Seguito a gironzolare con la cinepresa per darmi un contegno, poi...applausi, grida, voci,..
arrivano gli sposi! Il cortile è affollato, mi avvicino all'ingresso e vedo finalmente Elena molto ben vestita, fiori in mano, mammà vicina, amiche; confesso che sino a quel momento ero stato veramente tranquillo ma a vederla così...è stata una grandissima emozione, palese anche nell'abbraccio. Ma la confusione è tanta e poi...ecco lo sposo, altrettanto elegante e sorridente. Abbracci, complimenti, e tutto ciò che si fa in questi casi. 
Mi riprendo, andiamo nella sala delle cerimonie; a sposarli sarà l'amico assessore Riccardo Severi. Tutto come da copione, qualche lacrimuccia, anche di Elena come è doveroso e sentito. Tutto scorre tranquillo e veloce, breve discorso e firme, applausi. 
Poi si va tutti insieme tra coriandoli e riso beneaugurante.
E' fatta! 
Ma per lei e per il marito adesso comincia il bello che dovrebbe durare tutta una vita. Speriamo...

sabato 24 agosto 2013

BALLA DA SOLA

Quando era presa dalla nostalgia,
dalla malinconia e dai ricordi
riascoltava quella canzone che
era stata la colonna sonora
del loro amore.
La bella voce di Sting le offriva
la giusta atmosfera per sognare.
Fields of gold... e le note e le parole
riempivano la stanza ed il cuore.
Chiudeva gli occhi e si lasciava
andare, muoveva lenti passi di danza
seguendo il ritmo, muovendosi
come se tra le sue braccia
ci fosse ancora lui, tenero e forte
a stringerla sussurrandole
parole d'amore e non solo.
Era bella quella canzone, erano
belle le parole ed i versi
e lei continuava a ballare
girando come in un cerchio
in quella stanza piena di ricordi.
Ne era passato di tempo
eppure lei ricordava tutto
come se fosse stato solo qualche
settimana prima, qualche mese.
Ora aveva solo ricordi
e la sua solitudine.
Quando la canzone terminava
restava ferma, in mezzo alla stanza
ancora ad occhi chiusi
per non vedere una realtà
che non le era amica.
E sapeva che avrebbe pianto
ancora una volta.




venerdì 23 agosto 2013

SOLE O ...SOLE

Innanzi tutto chiarisco il titolo;" sole", cioè donne sole o " sole" con la o aperta e cioè fregatura.

Ce ne sono tante: divorziate, divise, abbandonate, zitelle, sole, ancora in gamba ancora con la voglia di vivere ma purtroppo senza più compagnia maschile. Ci tengono ancora, vorrebbero vivere, godere di quello che nel bene e nel male offre la società di oggi; niente di speciale, sia chiaro ma odiano fortemente essere sole. Si danno da fare, si tengono in forma, fanno ginnastica, vanno in pista, curano la linea, mangiano grissini e yogurt, fanno gruppo, qualche volta fanno cene di gruppo oppure vanno a ballare; si scatenano pure, cercano con gli occhi qualche uomo che sia disponibile ma spesso tornano a casa più amareggiate e più deluse di prima.Sono, di solito, anche molto intellettuali: vanno da "Chi" a " Vero", " Gossip", "Cronaca vera", " Giallo".
Arrivano in spiaggia con il cellulare in mano e infiocchettate di cavi e auricolari che sembrano un ammalato attaccato ai tubi di sopravvivenza; si spogliano con il cellulare in mano, prendono il sole, chiacchierano, rispondono ai vu cumprà senza mai abbandonare il prezioso apparecchietto. Attendono una chiamata speciale ma non si sa bene da chi, sperano nel miracolo, nello sconosciuto incontrato la sera prima:" chissà, forse, non si sa mai...". E aspettano, aspettano, con i fili a penzoloni.
Poi, dopo un'ora di sole cocente, decidono di andare in acqua per rinfrescarsi un pò. Vanno, lasciano finalmente in borsa il cellulare per non bagnarlo, stanno via pochi minuti e poi tornano di corsa all'ombrellone e la prima cosa che fanno  afferrano il cellulare per vedere se ci sono state chiamate. NULLA ! Restano tristi, con gli occhi bassi, deluse: ci aveva sperato tanto. Ma chi dovrebbe chiamare? Boh! Non lo sa neanche lei  ma...
Si rimette sul lettino, risistema gli auricolari, il microfono, la pulce nell'orecchio, si stende al sole e sogna.
Poi... drinnn drinnnnn driiiiiii!!! finalmente vibra l'apparecchio. Lei si alza di colpo, non connette più, è emozionata, smanica per rispondere tanto è nervosa" Pronto, sono io, chi sei?" resta di stucco. " Ciao mamma, cosa c'è? No sono al mare, sì il pane l'ho comperato, anche il detersivo, sì, sì, ciao mamma".
Che dolore, che dolore!! 
E aspetta, aspetta, si guarda intorno, addocchia qualche bagnante, lancia sguardi che vorrebbero essere assassini ma in verità fanno pena; ma non arriverà mai il momento di riprovare i brividi dell'amore? Le emozioni della compagnia?
E pur di parlare con un maschietto, blocca per mezz'ora un vu cumprà che non è male e che vende collanine. 
Ma alla fine non compera nulla e si sdraia di nuovo sul lettino, delusa e quasi piangente.
Ma domani...domani...vedrai che macello!
Tanto uno ne trovo sicuro, uno, almeno uno, magari anche in società.

giovedì 22 agosto 2013

ERA TUTTO

Era tutto quello che ci potevamo permettere,
passeggiare avanti e indietro e poi da un lato
all'altro del vicolo, al riparo di un alto muro
di un antico palazzo, sotto la pioggia ed anche
nelle serate del freddo inverno,
questo e niente di più perchè eravamo giovani,
perchè contavamo i minuti prima di tornare a casa,
ed i genitori erano attenti e severi
e guardavano l'orologio troppo spesso.
Quarti d'ora, minuti, rubati alla scuola, agli studi,
alle cose da fare, aiutati dalle amiche e dagli amici
che ci erano complici.
I pochi passanti non facevano caso a noi,
andavano di fretta in quel vicoletto illuminato solo
da due lampade stradali: una all'inizio ed una alla fine.
Ci tenevamo per mano, togliendo i guanti,
entrambi con un soprabito loden verde
con il bavero alzato e la sciarpa intorno al collo
 sentivamo freddo ma non ce ne curavamo.
Un passo dietro l'altro, rubando un bacio
quando per strada non c'era più nessuno.
Un piccolo vicolo del centro città ma per noi era
una piazza, un mare, un prato, un mondo
fatto solo per noi.
Come sono cambiati i tempi; oggi non ci sono più
confini, non ci sono più imposizioni, più limiti, forse 
è cambiato anche il modo di provare i sentimenti.
Ma io tornerei ancora in quel vicolo, mano nella mano,
a camminare sotto la pioggia, per sempre.

mercoledì 21 agosto 2013

SENZA RANCORE AMICA MIA

Ci vediamo...
senza rancore,
restiamo amici,addio!
 anzi ciao e salutami
quando ci incontriamo.
Però siamo stati
bene, ricordi?
Quante sciocchezze
abbiamo fatto insieme
e quante pazzie,
se tornassi indietro però
le rifarei.
Come ci siamo conosciuti?
Ah, si! Adesso mi torna in mente.
Ti ricordi quella volta?
E quell'altra che...
Ti giuro, rido
 per non piangere,
mi dispiace, sai
mi dispiace da morire
ma se così doveva finire
meglio che abbiamo
tagliato adesso,
non credi?
Ti ripeto,
 abbiamo fatto bene,
mi metterei a piangere
se non avessi paura
di rovinare il trucco
poi mi cola sulle guance
e divento una maschera.
Il primo bacio, bello,bello!
Era estate,sulla spiaggia,
tu però sei stato audace
molto audace, infondo
ci conoscevamo da  pochi minuti;
no da pochi minuti? 
Da una settimana?
Beh, più o meno, insomma
sei stato audace.
Adesso però basta parlare,
salutiamoci come
se niente fosse;
tu nei troverai un'altra
tra pochi minuti, vedrai,
io non so...forse 
aspetterò, adesso voglio
riflettere, per il momento
non voglio soffrire ancora.
Ciao, ciao, diamoci un bacio,
anzi! no è meglio di no
Addio  Alberto,addio.
Guarda che io non sono Alberto,
mi chiamo Marcello
e non ti conosco;
ma davvero? Allora
ho sbagliato persona,
che distratta!
Sai ho tanto da fare
che non ricordo più
niente e devo anche
 portare il cane
dal parrucchiere.
Ciao Armando
e chiamami qualche volta.
Ciaoooooo!Addio.


OMBRE E LUCI DI FINE AGOSTO

Sono più ombre che luci
e il mare riprende colori
che non aveva da tempo.
Il sole si nasconde 
dietro la verde collina
scende dipingendo 
di rosso il paesaggio
per qualche minuto.
I gabbiani tornano  a riva
a decine, si inseguono
e passeggiano cercando cibo
tornano verso l'Arzilla
lì dove l'acqua dolce
si mescola a quella salata
riprendono possesso
della loro vita
dopo essersi tenuti
lontani per lasciare spazio
agli esseri umani.
 Le ombre scendono
veloci sulla spiaggia
e la risacca del mare
fa di nuovo sentire
la sua voce.
Riavremo la nostra 
solitudine ed il silenzio
 per parlare con le onde.

martedì 20 agosto 2013

CAPIRE

Avevi detto mai,
avevi chiuso gli occhi
e posato il viso sul vetro
 bagnato di pioggia.
Vedevo i  tuoi capelli
la pelle chiara
del tuo collo,
le spalle disegnate
nel controluce;
non avevo parole
dovevo solo capire
ma capire voleva dire
andarmene
in silenzio
 e per sempre;
poi hai girato il capo,
lentamente
mi hai guardato
con i tuoi occhi
azzurri come il cielo
ed hai sorriso,
allora ho capito
che non c'era 
più nulla da capire.









ARRIVI E PARTENZE

Si va verso settembre, piove, la città turistica si spopola(?),
l'assessora Cucuzza m.a.c. zero non sa più cosa inventarsi,il cavalier Santorelli tace, buon per noi, il sindaco Agussi invece parla ed il pasticciaccio dell'Aset e relativo consiglio diventa sempre più intricato. Io avrei una lettura da dare, pensando soprattutto a quando diventerà un'altra società ma non posso renderla pubblica però possiamo seguirne le vicende e vedere poi, tra qualche mese, chi verrà eletto presidente.
Detto questo, torno al mare.
Questi giorni post ferragostani sono stati di arrivi e partenze; se ne erano andati per località molto più interessanti alcuni VIP fanesi, qualche vipparello che sta anche dalle mie parti al Lido, alcuni professionisti dalle rendite succose e via di questo passo. Ora sono tornati; non sono state vacanze lunghissime ma hanno fatto in tempo a mandare qualche cartolina e qualche foto-messaggio tanto per  dimostrare a coloro che erano rimasti a Fan che avevano goduto di ben altre giornate.
Poi ci sono state le partenze; dalla mia postazione tutti gli anni, anche dal mio condominio, vedo e sento saluti e addii da parte di coloro che hanno fatto amicizia con famiglie locali-stanziali e che se ne ritornano a casa per riprendere il lavoro. Qualche saluto è essenzialmente formale, stretta di mano e bacino di striscio nella guancia, sorrisino e via; altri sono più consistenti, sinceri, da lacrime perchè il legame-anche se per pochi giorni-è stato stretto, amichevole, aperto. Si vede che c'è commozione vera e che la partenza è un piccolo strappo al cuore.
Devo dire che anche a me è successo questo. Da alcuni anni vengono a Fano per una settimana ( perchè nella loro città lavorano sodo) moglie e marito che stanno in una grande città del nord ma lei, la moglie, è fanese fanese e trascorre questi sette giorni con una sorella con la quale condivide anche l'ombrellone che è assai vicino al mio.
Ci siamo conosciuti a suo tempo ed abbiamo fatto amicizia , non solo io ma anche altre tre o quattro persone del vicinato.
Sono simpatici cordiali, per niente invadenti, si scambia qualche chiacchiera, battute, insomma quel che si fa al mare.
Persone squisite assai rare di questi tempi.
L'altro ieri hanno terminato le ferie ed hanno salutato il gruppetto di amici che lasciavano a Fano. E' stato un attimo, pochi secondi, eppure tutti cinque o sei, ci siamo visibilmente commossi anche se -ripeto-il legame non è di quelli segnati dal tempo.
Nulla di eccezionale, sia chiaro ma è bello vedere e sentire che ancora i rapporti di amicizia possono ancora crescere e nascere anche senza FB, anzi! nonostante Facebook!