Il frinire delle cicale
era un concerto
senza fine
che ci accompagnava
nei lunghi e tortuosi viali
del grande parco,
nei giganteschi
e secolari pini
il dolce profumo di
resina e di erbe
aromatiche;
il caldo estivo
era mitigato dal verde
e dalle grandi chiome
degli alberi dove
filtrava appena
il sole.
Da una roccia
coperta di siepi
accostando l'orecchio
si sentiva distintamente
lo scrosciare rumoroso
di una ricca vena d'acqua
che scorreva veloce
verso le fontane
e le case del paese.
Le panchine di pietra
era affollate di bimbi
genitori e nonni
a riposare all'ombra
e le voci, le risate,
le chiacchiere
ed i richiami
davano vita al parco
sino all'ora del ritorno
a casa
e allora le cicale
riprendevano il palco
per continuare
il loro inarrestabile
concerto.
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