mercoledì 17 luglio 2013

IL BALLO DELLA MENOPAUSA

E' una esibizione che si ripete puntualmente tutti i giorni nelle acque dolci, tiepide e tranquilli del Lido.
Alle 10 e 45 in punto la maestra segnala il concentramento in acqua e una fiumana di ballerine, su di peso, si precipita verso il luogo prestabilito che di solito è a circa 40 metri dalla riva dove l'acqua raggiunge-nelle misure d'altezza normale-  i fianchi, più o meno giro seno, nelle misure sotto norma arriva al collo, nuca. Comunque tutte in zona sicurezza. Al segnale stabilito... parte il ballo della menopausa: venti, trenta, spesso anche di più signore che hanno superato i quaranta e qualche volta anche di molto, cominciano a calciare, a pestare, a sollevare le braccia, le gambe, a fare giravolte, a sputare acqua dalla bocca, rosse in viso come peperoni, sotto sforzo massimo che le fa lacrimare ed ansimare come un camera d'aria bucata, girano e si rigirano, perdono l'orientamento, ondeggiano, il gruppone si sfalda una parte va verso gli scogli, l'altra prende il largo, alcune finiscono nelle reti dei quadrati, solo il perentorio e severo richiamo della maestra che è bravissima e "vecchia" del mestiere( anche se è giovane e graziosa) rimette tutte in riga, riformando il gruppo che si consolida e riprende coraggio. E allora il ballo della menopausa riprende, agitando le tranquille acque del Lido, i pesci hanno dato l'allarme e sono fuggiti da un pezzo verso zone più sicure, i bagnanti si ritrovano sommersi da tutto quello che il pestare furioso delle generose signore riesce a sollevare dal fondo; sembra siano venuti a galla anche i resti di due imbarcazioni affondate circa cinquecento anni fa da pescatori pirata pesaresi, molti i costumi persi nella lotta, ritrovati poi e riutilizzati per fare vele per le barche. 
Il ballo over cinquanta dura molto, quasi un'ora, e le signore scalcianti volontarie, quando la maestra annuncia la fine, battono tutte insieme le mani; non tanto dunque un ringraziamento per lei ma perchè ha finalmente messo fine a quello strazio. Escono dall'acqua come i marines nei films  di guerra americani: non in piedi ma trascinandosi carponi verso riva, nel passo cosi detto del leopardo. Arrivano a malapena alla doccia, si buttano sotto il getto per rianimarsi, per riprendere fiato. Poi ognuna verso il suo ombrellone, trascinando ciccia e menopausa per riposare sino al giorno dopo. Per ricominciare di nuovo, naturalmente.

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