mercoledì 10 luglio 2013

NELLA NOTTE...

Nella notte di un giorno di luglio
 un santo, sporgendosi dal cielo
piange scuotendo la testa
mentre guarda verso la terra,
puntando lo sguardo in un luogo
a sud di Pesaro e a nord di Senigallia
e fa segno che non c'è più
nulla da fare, neanche con i miracoli;
per le strade, le piazze, i vicoli del paese
la gente corre, accorre, pedala
per partecipare alla festa e giocare
un  vecchio passatempo chiamato
tombola. Fiumane di paesani,
ospiti e confinanti del  territorio
riempono tutti gli spazi liberi
mangiando, bevendo, fumando,
gozzovigliando, sorbendo gelati
e dolci di ogni tipo.
Dal cielo, dove il santo ancora lacrima,
il tutto appare come un gigantesco
formicaio impazzito, mosso senza
regole e senza disciplina.
Nella piazza centrale troneggia
un grosso palco da dove 
verranno annunciati i numeri estratti
per combinare nelle cartelle
quaterne, cinquine e tombole.
Il santo non ha parole, vorrebbe
rivolgersi a Chi è più alto di lui
ma sa già che sarebbe inutile;
persino i frati partecipano alla festa!
Non c'è più religione, mormora
il santo e mentre mormora
estrae da una sacca, che porta
a tracolla, due cartelle con i numeri:
"tanto oramai ci sono...
e se vinco mi ritiro, parola di santo!"




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