martedì 9 luglio 2013

MI SUN DE MILAN

Al mare, nella pigrizia di un pomeriggio estivo dove la gente è rara come a maggio. Vado a salutare un'amica che ha l'ombrellone qualche fila più in là, verso il moletto.Chiacchieriamo all'ombra del più e del meno; vicino a noi ci sono due piacenti signore sui quaranta che stanno smanicando ognuna con il proprio cellulare mentre  mangiano il gelato. Poi una delle due si alza e dice al microfono" guarda che siamo proprio  a cinque metri da te". Era dieci minuti che una matura signora totalmente vestita in azzurro, bionda , a poca distanza da noi, scrutava follemente intorno per cercare...le amiche che aveva a due passi. Comunque, si avvicina sorridendo, saluta le due, le cedono un lettino, si accomoda, e comincia a parlare a mezzo metro da me. Ha l'accento inconfondibile di Milano che a me, confesso, piace molto come mi piace il romanesco ed il veneto dove ho vissuto per alcuni anni. Parla lenta e chiara, parole appropriate, bel parlare. Inutile dire che non posso non sentire ciò che dice, siamo quasi uno sopra l'altro!  Scherza con le amiche che mangiano cose dolci e dice che così si  ingrassa; lei invece è magrissima e poi spiega il perchè, sempre con il suo perfetto linguaggio addolcito dalla pronuncia milanese. E spiega che vicino Milano c'è un centro bellissimo di pratica yoga " una lochescion deliziosa, veramente deliziosa..." Resto di stucco! Lochescion, viene da Milano per dirmi nell'orecchio lochescion!!!
Mi vengono le lacrime agli occhi. E va avanti" pensa che io ho settant'anni!" rivela...ma no! non ci credo! non ci prendere in giro!!! dicono pietosamente le amiche; ma si! E' vero ( invece li dimostra tutti)  però fare yoga mi aiuta tanto...guarda...ho cominciato per scherzo facendo esercizi poggiandomi alternativamente su una gamba e l'altra e poi il resto è venuto da se. ..." E giù a raccontare la sua storia di yogagirl( si dirà cosi?). Dopo dieci minuti che scambio sguardi con la mia amica prima ironici, poi sarcastici, poi di pietà, poi di strazio, non ce la faccio più e le faccio segno che taglio la corda prima di scoppiare. Sto per alzarmi ma...sono preceduto da una delle due dell'ombrellone vicino che ha il viso come uno che ha ascoltato il sindaco Agussi parlare in italiano: è stravolta, sudata, un sorriso ebete in bocca, farfuglia:" vado a prendere un caffè, volete niente? " e se ne va in fretta prima di avere una risposta; barcolla e procede a zig zag ma ce la fa ad allontanarsi; io la seguo di corsa e addio Milan! Lochescion dei miei stivali.

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