giovedì 11 luglio 2013

VADO IN SCANDINAVIA. MA VA?

Sono dieci giorni che la signora ne parla in un condominio del Lido; praticamente lo ha detto a tutti: dai vicini di ombrellone, agli amici, ai conoscenti, agli sconosciuti, ai bagnini" a metà luglio vado in Scandinavia, vado al fresco, vi lascio all'aria soffocante di Fano, vado a godere ...e vado... e farò...e andrò...". Parli del mangiare? Trova comunque modo di infilarci dentro qualcosa della Scandinavia; si dibatte dei troppi vu cumprà che ci sono in spiaggia? " eheheheheh! state certi che in Scandinavia non ci sono di sicuro...".
L'acqua del mare è leggermente mossa? " Immaginate come sarà in Scandinavia, ci saranno i ghiacci!" e via di questo passo.
Oramai c'è gara tra i vicini per non darle spunto di parlare di questo benedetto viaggio ma il lavoro è diventato complesso e pressochè inutile; tanto per lei tutto è buono per metterci il dito. E quindi  oramai si sa tutto: quanti bagagli, quante giacche a vento, quanti piumini, quanti calzettoni, quante tute termiche, quanti cappelli di lana, quanti soldi, quanti progetti, dove andrà, cosa farà, come godrà, cosa mangerà, quante guide turistiche si porta, quanto macchine fotografiche, quanti cellulari, quanti computer.
Oramai mancano pochissimi giorni, per fortuna e tutti attendono che prenda questo benedetto aereo e si tolga dai piedi. Per un pò. Ma ora il terrore già aleggia nell'aria:" se tanto da tanto...che succederà quando ritorna?"Per quanti mesi ci racconterà la sua vacanza?
Nessuno ha il coraggio di rispondere; si spera in un iceberg non segnalato!

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