Quelli che io incontro di solito, nel mio gironzolare, sono tre o quattro; per me sono tutti uguali come fotocopie per cui non li riconosco per loro caratteristiche singole ma per i visi e l'aspetto fisico che hanno le persone che li portano al guinzaglio.
Cani bulldog, bassi e ciccioni, gambe storte, muso piatto e irregolare, collo potente, ciccia a pieghe in ogni dove, camminano piano secondo me perchè il peso non corrisponde alle forze che hanno; occhio spento, distratto, un po' bavosi. Sul muso espressione sempre triste, rassegnata, consapevole: sanno di essere brutti ed hanno imparato a farsene una ragione. Forse quello che non mandano giù è avere padroni che assomigliano loro al cento per cento: nell'incedere, nell'espressione, nel fisico e nella inespressività dei tratti.
Non posso non essere d'accordo. Le persone che io incrocio in città a spasso con il bull sono proprio così: come il loro quattro zampe. Ma sarà dunque vero che gli animali con il tempo assomigliano ai padroni? Può darsi ma nel caso di questi cani è dimostrato che è assolutamente il contrario.
Dicevo, tra i tre o quattro proprietari che vedo al guizaglio...pardon che vedo accompagnare il loro cane, c'è anche una signora. Vi giuro: tale e quale!!! Se mettessero il collare a lei e dessero il capo del guinzaglio al bulldog, se lei camminasse a quattro zampe e lui a due... sono convinto che non mi accorgerei di nulla, cascasse il mondo.
Quando non sapevo nulla di cani ed incontravo rappresentati di questa razza, così conciati,ho sempre pensato che -in un raffronto con la razza umana- nel loro mondo canino fossero sicuramente considerati " lo scemo del villaggio". Adesso che ne so di più perchè mi sono informato per non scrivere inesattezze ( poi chi le sente le mie amiche?) sul bulldog ho cambiato totalmente idea: lo scemo del villaggio( senza offesa, per carità!) è chi lo tiene al guinzaglio. Magari sbaglio...
Povero cane! E' brutto, grasso, cammina di traverso con le sue gambe corte ed arcuate, si trascina dietro con accettata rassegnazione essere umani che sono la loro fotografia, come può essere felice?
E le notizie su di loro ( sicure ed accertate) dicono che sono delicati, soffrono il caldo, prendono malattie, ero forti e potenti agli inizi del mondo e poi dall'uomo sono stati ridotti a scendiletto. Sono di compagnia-dicono ancora le note- ; forse si riferiscono alla compagnia della buona morte.
Cani bulldog: ribellatevi prima che sia troppo tardi! Perchè se diventate come coloro che vi tengono al guinzaglio...è finita per sempre.
Guardate la foto: così hanno conciato il loro cane.Chi è lo scemo del villaggio?
domenica 30 settembre 2012
sabato 29 settembre 2012
SERA D'AUTUNNO IN PIAZZA
Sera d'autunno che sa di primavera, un'aria dolce e fine
lì dove la piazza grande lambisce i piedi al corso cittadino
si incrociano e si confondono persone e genti di passaggio
ed anche di passeggio. Dalla fontana con la statua,
falsa e sgrugnita, sgorga acqua cristallina con cicche e carte
coni di gelato e resti di pizza a formare piccole isole oleose.
Tutt'intorno, sull'antica pietra, siedono e riposano
uomini con i bimbi in braccio e mamme dai capelli viola.
Qualcuno azzarda un pediluvio, qualcun altro una lavata a doccia e se potessero anche un rapido bidè.
Al centro del piazzale, ove la temuta stella sfigatrice
indica i segni delle direzioni dei poli e delle latitudini
frotte di bimbi indiavolati gridano, urlano e calciano palloni.
Ne hanno mangiati di omogenizzati e sono forti e potenti
e le grosse e pesanti sfere di cuoio o similpelle o gomma
tracciano nell'aria veloci curve per poi ricadere
o sulle antiche statue dei Santi che, con le mani di pietra,
inutilmente si coprono" i gioielli " lanciando urla mute
o sulle teste o addosso o sulle vivande di turisti e fanesi
che bellamente pigri stanno seduti nei tavoli del bar
o attraversano tutta la piazza finendo in strada.
Con volo lento e circolare, decine di piccioni colorati
sorvolano la piazza e poi si posano in terra e sulla fonte
dove cercano molliche da mangiare e acqua da bere.
Trovano spazio sui leoni, sui delfini, sulla statua, sulla fonte; si dissetano, a volte fanno il bagno arruffando le piume,
si fanno i loro comodi e poi riprendono il volo ,
girando ancora, ancor volando al di sopra di tutto e di tutti,
e dopo aver mangiato, mangiato e ben bevuto
fanno la cosa naturale che in questo mondo tutti facciamo:
si liberano del soprappiù, del digerito, lasciandolo cadere
con rara nobiltà sulla testa e sulle vesti di chi di sotto sta.
Ecco la nostra piazza,il centro del sapere
in un giorno d'autunno ....che dura tutto l'anno.
foto di Vivi
lì dove la piazza grande lambisce i piedi al corso cittadino
si incrociano e si confondono persone e genti di passaggio
ed anche di passeggio. Dalla fontana con la statua,
falsa e sgrugnita, sgorga acqua cristallina con cicche e carte
coni di gelato e resti di pizza a formare piccole isole oleose.
Tutt'intorno, sull'antica pietra, siedono e riposano
uomini con i bimbi in braccio e mamme dai capelli viola.
Qualcuno azzarda un pediluvio, qualcun altro una lavata a doccia e se potessero anche un rapido bidè.
Al centro del piazzale, ove la temuta stella sfigatrice
indica i segni delle direzioni dei poli e delle latitudini
frotte di bimbi indiavolati gridano, urlano e calciano palloni.
Ne hanno mangiati di omogenizzati e sono forti e potenti
e le grosse e pesanti sfere di cuoio o similpelle o gomma
tracciano nell'aria veloci curve per poi ricadere
o sulle antiche statue dei Santi che, con le mani di pietra,
inutilmente si coprono" i gioielli " lanciando urla mute
o sulle teste o addosso o sulle vivande di turisti e fanesi
che bellamente pigri stanno seduti nei tavoli del bar
o attraversano tutta la piazza finendo in strada.
Con volo lento e circolare, decine di piccioni colorati
sorvolano la piazza e poi si posano in terra e sulla fonte
dove cercano molliche da mangiare e acqua da bere.
Trovano spazio sui leoni, sui delfini, sulla statua, sulla fonte; si dissetano, a volte fanno il bagno arruffando le piume,
si fanno i loro comodi e poi riprendono il volo ,
girando ancora, ancor volando al di sopra di tutto e di tutti,
e dopo aver mangiato, mangiato e ben bevuto
fanno la cosa naturale che in questo mondo tutti facciamo:
si liberano del soprappiù, del digerito, lasciandolo cadere
con rara nobiltà sulla testa e sulle vesti di chi di sotto sta.
Ecco la nostra piazza,il centro del sapere
in un giorno d'autunno ....che dura tutto l'anno.
foto di Vivi
SERA
Nella calma della sera e l'aria tiepida di settembre
dove l'acqua bassa del torrente Arzilla incontra il mare
i gabbiani planano dolcemente sull'acqua lanciando grida
si posano, si lasciano andare al dondolìo della brezza
immergono il becco per bere, qualche attimo
poi riprendono il volo e tornano agli scogli
da dove sono venuti.
L'acqua dell'Arzilla scivola lenta ed ha il colore dell'erba
passa sotto il ponte, accarezza il fondo e le rive di sassi
Non c'è più gente, non ci sono più rumori
sotto il tendone, seduti sulla panchina di legno
un gruppetto di anziani chiacchiera parlando in dialetto
ridono e scherzano, guardando verso il mare.
Un cane nero e grosso corre sulla riva finalmente libero
inseguendo le ombre della notte che sta per arrivare.
Un angolo di terra senza tempo. Fino a quando?
i gabbiani planano dolcemente sull'acqua lanciando grida
si posano, si lasciano andare al dondolìo della brezza
immergono il becco per bere, qualche attimo
poi riprendono il volo e tornano agli scogli
da dove sono venuti.
L'acqua dell'Arzilla scivola lenta ed ha il colore dell'erba
passa sotto il ponte, accarezza il fondo e le rive di sassi
Non c'è più gente, non ci sono più rumori
sotto il tendone, seduti sulla panchina di legno
un gruppetto di anziani chiacchiera parlando in dialetto
ridono e scherzano, guardando verso il mare.
Un cane nero e grosso corre sulla riva finalmente libero
inseguendo le ombre della notte che sta per arrivare.
Un angolo di terra senza tempo. Fino a quando?
venerdì 28 settembre 2012
VEGA SI...VEGA NO
Come si suol dire ( ma lo dico scherzando), le disgrazie non arrivano mai sole. Ho da tempo amici ma soprattutto amiche votate per l'eternità alle regole vegetariane( ognuno ha le sue !!!). Quindi, quando ci si incontra, soprattutto a tavola il mangiare ed i piatti fatti o ordinati sono totalmente diversi. Io seguo la regola del " un pò di tutto senza strafare", loro chiaramente pietanze di verdure e poc'altro. Tutto da anni fila liscio,comunque e la convivenza-quelle rare volte che capita- è accettabile. L'umore cambia quando le amiche vegetariane oltre che mangiare del loro tentano di convincermi alla loro filosofia qualche volta superando i limiti dell'amicizia e del rispetto altrui minacciando questo slogan seguito da verbali immagini raccapriccianti:" io non mangio cadaveri!!!" che detto così sembra niente ma detto a tavola mentre ti gusti un'anatra all'arancia... insomma non è il massimo.
Va bene.
Ma da qualche tempo- per riprendere la tesi iniziale delle disgrazie mai sole-ho conosciuto persone che vanno oltre il vegetariano, sono di " filosofia vegana"; da quel che ho capito ancor più intransigenti e severe. Per fortuna non le incontro a tavola ma per farmi male e per soffrire mi sono andato a leggere qua e là alcune cosette su di loro e sulle idee che applicano al quotidiano sostentamento. Anzi! Per soffrire sino infondo ho minuziosamente ricercato anche le ricette, le cose che mangiano, le purezze che bevono ( nella mia ingenuità avevo pensato a distillati di acqua di fonte del Po, come il Trota).
L'unica cosa certa che ho capito e che il fondatore è stato un americano diversi decenni fa ( e già qui nascono le mie perplessità perchè gli americani in fatto di mangiare hanno rovinato il mondo); poi CREDO di aver capito che si sentono più snob dei vegetariani: fanno convegni, incontri, studi, congressi ecc; insomma se la cantano.
Ma tornando al mangiare- perchè è questo che conta- ho notato che certe ricette( parlo per me, sia chiaro!) sono accettabili soprattutto quando hanno radici che hanno fatto anche parte del nostro passato popolare e povero: niente grassi, niente olio, verdure e fagioli.Poi è anche un problema di gusti e di palato: io non ce la farei a resistere a lungo e tutti i giorni. Il mio colorito, già pallido temo possa sterzare bruscamente verso il bianco gesso o verso il verde pisello.
( color bietola).
Naturalmente ci sto anche un pò scherzando sopra ma in definitiva ritengo che siano cose che non fanno per me.
Mangiate pure le vostre erbe, i vostri fagioli, il farro, la soia, il latte vegetale, l'acqua del Po distillata; io in buona pace continuerò il mio " triste" cammino nelle regole che sino ad oggi ho applicato al mio mangiare. NON TUTTO MA DI TUTTO.
Va bene.
Ma da qualche tempo- per riprendere la tesi iniziale delle disgrazie mai sole-ho conosciuto persone che vanno oltre il vegetariano, sono di " filosofia vegana"; da quel che ho capito ancor più intransigenti e severe. Per fortuna non le incontro a tavola ma per farmi male e per soffrire mi sono andato a leggere qua e là alcune cosette su di loro e sulle idee che applicano al quotidiano sostentamento. Anzi! Per soffrire sino infondo ho minuziosamente ricercato anche le ricette, le cose che mangiano, le purezze che bevono ( nella mia ingenuità avevo pensato a distillati di acqua di fonte del Po, come il Trota).
L'unica cosa certa che ho capito e che il fondatore è stato un americano diversi decenni fa ( e già qui nascono le mie perplessità perchè gli americani in fatto di mangiare hanno rovinato il mondo); poi CREDO di aver capito che si sentono più snob dei vegetariani: fanno convegni, incontri, studi, congressi ecc; insomma se la cantano.
Ma tornando al mangiare- perchè è questo che conta- ho notato che certe ricette( parlo per me, sia chiaro!) sono accettabili soprattutto quando hanno radici che hanno fatto anche parte del nostro passato popolare e povero: niente grassi, niente olio, verdure e fagioli.Poi è anche un problema di gusti e di palato: io non ce la farei a resistere a lungo e tutti i giorni. Il mio colorito, già pallido temo possa sterzare bruscamente verso il bianco gesso o verso il verde pisello.
( color bietola).
Naturalmente ci sto anche un pò scherzando sopra ma in definitiva ritengo che siano cose che non fanno per me.
Mangiate pure le vostre erbe, i vostri fagioli, il farro, la soia, il latte vegetale, l'acqua del Po distillata; io in buona pace continuerò il mio " triste" cammino nelle regole che sino ad oggi ho applicato al mio mangiare. NON TUTTO MA DI TUTTO.
mercoledì 26 settembre 2012
CODA. DI PAGLIA
Nasciamo facendo la coda per ...uscire al mondo, cresciamo facendo la coda all'asilo, a scuola, alle superiori, al diploma o alla laurea, poi ci mettiamo in fila per trovare un maledetto posto per campare, poi ... insomma la vita è un tutto " fare la fila". E quando morirai- il più tardi possibile-, dovrai fare la coda non ti dico dove per aspettare di essere giudicato ed avere un posticino nell'aldilà, possibilmente comodo e senza impicci.
Quanto tempo perdiamo in questo lungo, ininterrotto, inaccettabile pedaggio pagato alla malandata società ed alla disorganizzazione generale del sistema? Assommando credo sicuramente anni.
C'è un posto dove non si fa fila o, comunque,non si è costretti ad aspettare? No. Dal caffè al bar prima di andare al lavoro, al negozio, alla posta, al mercato, agli ingressi nei locali, nelle sale,in chiesa. Se sei sfigato ed hai qualche malanno non grave, per avere la medicina devi sopportare l'ambulatorio del tuo medico per ore intere prime di poter entrare per poi sentirti dire:" prenda un'aspirina". Sei hai invece bisogno di una semplice ricetta ...devi ugualmente attendere per secoli: fila dalla segretaria, attesa, il medico visita, attesa, la segretaria sta per entrare ma squilla il telefono, attesa, la segretari entra, attesa, il medico legge, firma con calma, attesa, la segretaria distribuisce le ricette, se ti va bene c'è anche la tua. Va là!! dici; non sai cosa ti aspetta. La farmacia è come sempre piena, ti metti in coda, si procede con una lentezza esasperante, c'è sempre quella o quello che tiene impegnato il farmacista con domande che non contano nulla, che non gli servono a nulla ma le fa.Piano, avanti piano.
Dal dentista invece l'appuntamento è un'idea, un suggerimento, null'altro. Venga alle 9 ma è per modo di dire. Poi entri nell'ambulatorio quando lo vuole la sorte, alle11, alle 12, resti a pranzo. Credo che diano appuntamento a tutti nella stessa ora. Perchè? non lo so ma è cosi.E tu da ingenuo, che ci hai creduto, hai fatto i tuoi bei calcoli per far combinare il disco orario, per pagare solo una sosta "normale", ritorni alla macchina coperta di multe per orario scaduto. E passa la giornata.
Se poi vai alla posta o in Comune o negli uffici sanitari è meglio che ti organizzi qualche giorno prima, non si sa mai.
Devi prendere il numero, schiacci il bottoncino, hai sbagliato bottoncino, torni indietro, schiacci, esce il pezzetto di carta, sei il numero 663! Ti prende un colpo. Tentenni, barcolli, riprendi fiato e...aspetti, aspetti, aspetti. Per pagare una bolletta o fare un certificato.
Se vai al pronto soccorso o in ospedale per una visita evita di programmare una uscita che non comprenda10/12 ore di valeggio.
Attese, anticamere, file, per tutti e per tutto. E l'elenco potrebbe durare all'infinito. Dovunque e in ogni luogo, in ogni occasione della giornata.
Tempo da sprecare, tempo da buttare, costo zero. Chi se ne frega! " Si metta in fila lei!" diceva un film comico anni 60. Siamo nel 2012 ma nulla è cambiato, anzi è peggiorato.
Quanto tempo perdiamo in questo lungo, ininterrotto, inaccettabile pedaggio pagato alla malandata società ed alla disorganizzazione generale del sistema? Assommando credo sicuramente anni.
C'è un posto dove non si fa fila o, comunque,non si è costretti ad aspettare? No. Dal caffè al bar prima di andare al lavoro, al negozio, alla posta, al mercato, agli ingressi nei locali, nelle sale,in chiesa. Se sei sfigato ed hai qualche malanno non grave, per avere la medicina devi sopportare l'ambulatorio del tuo medico per ore intere prime di poter entrare per poi sentirti dire:" prenda un'aspirina". Sei hai invece bisogno di una semplice ricetta ...devi ugualmente attendere per secoli: fila dalla segretaria, attesa, il medico visita, attesa, la segretaria sta per entrare ma squilla il telefono, attesa, la segretari entra, attesa, il medico legge, firma con calma, attesa, la segretaria distribuisce le ricette, se ti va bene c'è anche la tua. Va là!! dici; non sai cosa ti aspetta. La farmacia è come sempre piena, ti metti in coda, si procede con una lentezza esasperante, c'è sempre quella o quello che tiene impegnato il farmacista con domande che non contano nulla, che non gli servono a nulla ma le fa.Piano, avanti piano.
Dal dentista invece l'appuntamento è un'idea, un suggerimento, null'altro. Venga alle 9 ma è per modo di dire. Poi entri nell'ambulatorio quando lo vuole la sorte, alle11, alle 12, resti a pranzo. Credo che diano appuntamento a tutti nella stessa ora. Perchè? non lo so ma è cosi.E tu da ingenuo, che ci hai creduto, hai fatto i tuoi bei calcoli per far combinare il disco orario, per pagare solo una sosta "normale", ritorni alla macchina coperta di multe per orario scaduto. E passa la giornata.
Se poi vai alla posta o in Comune o negli uffici sanitari è meglio che ti organizzi qualche giorno prima, non si sa mai.
Devi prendere il numero, schiacci il bottoncino, hai sbagliato bottoncino, torni indietro, schiacci, esce il pezzetto di carta, sei il numero 663! Ti prende un colpo. Tentenni, barcolli, riprendi fiato e...aspetti, aspetti, aspetti. Per pagare una bolletta o fare un certificato.
Se vai al pronto soccorso o in ospedale per una visita evita di programmare una uscita che non comprenda10/12 ore di valeggio.
Attese, anticamere, file, per tutti e per tutto. E l'elenco potrebbe durare all'infinito. Dovunque e in ogni luogo, in ogni occasione della giornata.
Tempo da sprecare, tempo da buttare, costo zero. Chi se ne frega! " Si metta in fila lei!" diceva un film comico anni 60. Siamo nel 2012 ma nulla è cambiato, anzi è peggiorato.
martedì 25 settembre 2012
IL BALLO DUE LEONI
Si ballava nel locale in riva al mare, si ballava il sabato sera e la domenica pomeriggio: fisarmonica, clarinetto, chitarra, immancabile batteria.Fumo come nelle notti di nebbia, puzza di sigarette, di sudore, di bibite varie . Era il locale per il popolo e quindi evitato dalla piccola borghesia ma proprio per questo sempre pieno; un andirivieni che non finiva mai, si sentiva ridere, scherzare e la musica da grande distanza e chi non conosceva la sala faceva presto a trovarla.
Qualche volta, però, anche i piccoli borghesi, gli studenti, i fighetti di allora-come accadeva nell'ottocento- si spingevano a frequentarlo per godere di una atmosfera gaudente e sanguigna. Quando decidevano, tra amici usavano una frase di convenienza:" questa sera si va a"piattilografe", storpiando il termine dattilografe,intendendo dire a ragazze alla buona, senza pretese, donne di servizio ( cosi si chiamavano) in cerca di svago, quelle che oggi sono le badanti, le collaboratrici domestiche. Molte di loro lavoravano in città ma venivano dalla campagna, dalla periferia, dai paesi dell'interno, lontane da casa e quindi libere di passare il tempo come volevano.
Arrivavano in gruppetti, tenendosi sottobraccio, vestite senza pretese, capelli fai da te, profumi da pochi soldi da far resuscitare un morto. Alcune timide, altre molto sicure di sè, e queste ultime convincevano le altre incoraggiando e spingendo. E via al ballo, alle conoscenze occasionali. Quando era ora di andarsene, se la filavano alla svelta perchè aspettavano sempre l'ultimo minuto, raramente però si facevano accompagnare dagli uomini: da sole erano arrivate e da sole se ne andavano via. La scia di "odore" di fumo delle sigarette scadenti fumate nel locale rimaneva
nell'aria per diversi minuti e le poverette ne erano impregnate nei vestiti, nei capelli, ovunque.Via di corsa, in attesa che passasse la settimana per tornare a divertirsi, con poco.Altri tempi
Qualche volta, però, anche i piccoli borghesi, gli studenti, i fighetti di allora-come accadeva nell'ottocento- si spingevano a frequentarlo per godere di una atmosfera gaudente e sanguigna. Quando decidevano, tra amici usavano una frase di convenienza:" questa sera si va a"piattilografe", storpiando il termine dattilografe,intendendo dire a ragazze alla buona, senza pretese, donne di servizio ( cosi si chiamavano) in cerca di svago, quelle che oggi sono le badanti, le collaboratrici domestiche. Molte di loro lavoravano in città ma venivano dalla campagna, dalla periferia, dai paesi dell'interno, lontane da casa e quindi libere di passare il tempo come volevano.
Arrivavano in gruppetti, tenendosi sottobraccio, vestite senza pretese, capelli fai da te, profumi da pochi soldi da far resuscitare un morto. Alcune timide, altre molto sicure di sè, e queste ultime convincevano le altre incoraggiando e spingendo. E via al ballo, alle conoscenze occasionali. Quando era ora di andarsene, se la filavano alla svelta perchè aspettavano sempre l'ultimo minuto, raramente però si facevano accompagnare dagli uomini: da sole erano arrivate e da sole se ne andavano via. La scia di "odore" di fumo delle sigarette scadenti fumate nel locale rimaneva
nell'aria per diversi minuti e le poverette ne erano impregnate nei vestiti, nei capelli, ovunque.Via di corsa, in attesa che passasse la settimana per tornare a divertirsi, con poco.Altri tempi
lunedì 24 settembre 2012
PIAZZA GRANDE SU FB
Da quando uso F.B. ho incontrato amiche ed amici che avevo perso di vista da secoli; alcuni li ho incontrati per caso, per pura coincidenza, altri ho cominciato a scrivere nomi che mi venivano in mente scavando nei ricordi e cercando. Amiche e amici di scuola, fanciulle che hanno animato la mia giovinezza, colleghi che si erano trasferiti da tanti anni in altre città, compaesani d'Arcevia ; insomma il desiderio di vedere se camminavano al passo con i tempi, se usavano f.b. e di che cosa parlavano nelle loro pagine, in fondo incontrarli di nuovo dopo tanti anni, rivederli magari in fotografia e capire come sono cambiati , anche nei gusti, nelle idee, sposati o sposate, figli e tutto quel corredo che ci portiamo dietro e rendiamo pubblico . Ri-scoprire figure ed amicizie del passato.
Il gioco non è durato a lungo. Ad essere sincero molte risposte le ho avute: molte di quelle persone che speravo di incontrare effettivamente le ho trovate, naturalmente diverse nella fisionomia ed anche nelle idee, negli interessi.Sparsi qua e là per l'Italia, altri abbastanza vicini: Pesaro, Senigallia, entroterra, Rimini, addirittura a Fano e mai incontrati per decenni, veramente! Ed io che ero convinto che magari fossero andati in America!
C'è chi ha evitato di mettere una immagine recente ed hanno optato per la figura anonima offerta da fb, oppure l'hanno sparato grossa mettendo immagini che io, sinceramente, lascerei volentieri alla poca fantasia di certi giovani. Perchè non farsi vedere,poi...Molti sono solo presenti( forse spinti dalle mogli o dai figli che cosi speravano di toglierseli di torno per qualche ora impegnati al computer) ma non vanno oltre il nome, il sesso, città anno di nascita ( sempre omesso!!!). Non sanno cosa dire,non sanno cosa fare e giustamente se ne tengono alla larga.
Dicevo: il gioco ha durato poco. Ho capito, strada facendo, che non si possono far resuscitare nè tempi nè persone che
abbiamo lasciato da secoli e che rivediamo solo per qualche attimo nello schermo del computer. Anche le rare amicizie concesse, dopo gli incontri, dopo qualche frase di circostanza o qualche foto ricordo dei bei tempi( spesso sono quelle di scuola) si sono via via affievolite sino a rimanere mute per mesi.
Che ci diciamo? Che ci raccontiamo ? Niente.
E allora ho detto addio alle ricerche. Basta. Recentemente mi è arrivata la richiesta di amicizia da un amico degli anni 80/90; eravamo nella stessa compagnia, stesse feste, stessa vita, stessa allegria e voglia di stare insieme e divertirsi facendo il giro di case ed ospitalità. L'ho trovato un po' diverso nella figura e nei lineamenti,come naturalmente sarò apparso io a lui. Non so dove vive: in nome della vecchia amicizia ho risposto di si ed ho accettato. Non ci siamo neanche scambiati i saluti o la classica consunta domanda:" ciao, come va? Come è andata la vita? cosa hai fatto in tutti questi anni che non ci siamo visti?"Niente di niente. Mi chiedo: perchè mi hai chiesto amicizia se non te ne frega un bel niente? I misteri dell'oggi.fb è come piazza grande: ci si incontra a migliaia tutti i giorni ma si resta sempre sconosciuti.
Il gioco non è durato a lungo. Ad essere sincero molte risposte le ho avute: molte di quelle persone che speravo di incontrare effettivamente le ho trovate, naturalmente diverse nella fisionomia ed anche nelle idee, negli interessi.Sparsi qua e là per l'Italia, altri abbastanza vicini: Pesaro, Senigallia, entroterra, Rimini, addirittura a Fano e mai incontrati per decenni, veramente! Ed io che ero convinto che magari fossero andati in America!
C'è chi ha evitato di mettere una immagine recente ed hanno optato per la figura anonima offerta da fb, oppure l'hanno sparato grossa mettendo immagini che io, sinceramente, lascerei volentieri alla poca fantasia di certi giovani. Perchè non farsi vedere,poi...Molti sono solo presenti( forse spinti dalle mogli o dai figli che cosi speravano di toglierseli di torno per qualche ora impegnati al computer) ma non vanno oltre il nome, il sesso, città anno di nascita ( sempre omesso!!!). Non sanno cosa dire,non sanno cosa fare e giustamente se ne tengono alla larga.
Dicevo: il gioco ha durato poco. Ho capito, strada facendo, che non si possono far resuscitare nè tempi nè persone che
abbiamo lasciato da secoli e che rivediamo solo per qualche attimo nello schermo del computer. Anche le rare amicizie concesse, dopo gli incontri, dopo qualche frase di circostanza o qualche foto ricordo dei bei tempi( spesso sono quelle di scuola) si sono via via affievolite sino a rimanere mute per mesi.
Che ci diciamo? Che ci raccontiamo ? Niente.
E allora ho detto addio alle ricerche. Basta. Recentemente mi è arrivata la richiesta di amicizia da un amico degli anni 80/90; eravamo nella stessa compagnia, stesse feste, stessa vita, stessa allegria e voglia di stare insieme e divertirsi facendo il giro di case ed ospitalità. L'ho trovato un po' diverso nella figura e nei lineamenti,come naturalmente sarò apparso io a lui. Non so dove vive: in nome della vecchia amicizia ho risposto di si ed ho accettato. Non ci siamo neanche scambiati i saluti o la classica consunta domanda:" ciao, come va? Come è andata la vita? cosa hai fatto in tutti questi anni che non ci siamo visti?"Niente di niente. Mi chiedo: perchè mi hai chiesto amicizia se non te ne frega un bel niente? I misteri dell'oggi.fb è come piazza grande: ci si incontra a migliaia tutti i giorni ma si resta sempre sconosciuti.
domenica 23 settembre 2012
SI VOTA: VIVA IL CARNEVALE!!!
Le persone serie lo dico e lo pensano: siamo con la m..elma fino al collo; quelle un pò meno serie dicono che ci sarà la ripresina in Italia nel 201....non si sa bene quando, le persone che fanno politica e che tengono ben presente che a primavera prossima si vota sorridono da ebeti e dicono che già siamo in discesa. Come sempre, cercano di fotterci con le belle parole pensando che siamo tutti fessi. Tanto...l'italiano beota quando ha la partita di calcio la domenica, la pizzeria o il ristorante il sabato, quando ha la macchina sotto il sedere e via che va! si beve tutto.
Dall'Italia sono fuggiti tutti : le migliori ed importanti industrie a livello mondiale, abbiamo venduto tutto agli stranieri, anche i marchi dei prodotti tipici strettamente italiani ( o sono arabi, o sono cinesi, o sono russi) ci sono rimasti solo gli occhi per piangere e dal governo ci fanno sapere che bisogna essere contenti perchè si fila alla grande. Monti oramai apertamente pensa alla presidenza della Repubblica e quindi si tira la volata per non scontentare nessuno; il plastificato Berlusconi -che è stato zitto per un po' e forse era meglio che ci stesse ancora- promette che appena avrà vinto le elezioni(???) toglierà subito la tassa sulla casa!!! ( forse intende quelle d'appuntamento); Bersani un giorno sta con Vendola, poi con Casini, con Di Pietro, poi con le forze nuove che lo appoggeranno, poi smentisce, poi non sta più con Vendola, poi molla Casini, poi molla Di Pietro, poi...poi.. non si ricorda più neanche cosa ha detto è va in tilt. Lo sorreggono però le preghiere della santa vergine Rosy Bindi che si sente Giovanna 'Arco, ha le visioni, legge il futuro, scrive i vangeli, promette un avvenire da paradiso.
Dall'altra parte c'è il segretario pdl: Angelino Alfano...Angelino, dai non scherziamo. Regge il moccolo al Berlusca nominandolo ogni momento dichiarando che se è l'Italia che lo vuole...che venga il messìa. Vinceranno? Purtroppo su questo neanche Angelino la può sparare grossa: i sondaggi sono disastrosi e adesso con l'affare delle ruberie laziali sono ridotti a quattro gatti. Al massimo potranno vincere a briscola o a burraco. Poi c'è il fenomeno Grillo, poi c'è il ribelle comunista toscano Renzi e via via in questa lunga sfilata mascherata che ci accompagna e che ci porterà al carnevale 2013. Eccolo !!! Già se ne parla, già l'assessora M.E.C.( Cucuzza) delegata al ramo prepara le novità, le sorprese, l'atmosfera, le idee geniali per portare a Fano, in quelle date più di 300 mila persone, forse 400 mila, forse 500 mila!!! Come farà senza avere una lira è un mistero ma, sai, la provvidenza.. non si sa mai.
E se l'Italia non ride, Fano proprio piange. Stiamo toccando il fondo, magari forse non soltanto per colpa di chi governa la città ma certo gli amministratori danno una bella mano. Un esempio: c'è voluta una sollevazione popolare per far decidere la giunta a mettere mano ai Passeggi per dare una sistemata ed una ripulita a quel bellissimo polmone di verde. Ma possibile che siano tutti ciechi? E sordi? Perchè aspettare tanto? Vedo che quando si tratta di organizzare feste e banchetti sono tanto rapidi!!! E le feste al Teatro della Fortuna dai costi proibitivi torneranno ancora o avranno messo giudizio? Comunque vadano le cose, aspettiamoci tempi duri, bombardate di bugie e di promesse, chiacchiere senza limiti e senza vergogna: perchè-comunque sia-anche a Fano si farà campagna elettorale ed in modo pesante: sia da sinistra per vincere sia da destra per non morire.
Ed il carnevale farà la sua parte, c'è da scommetterci.
Dall'Italia sono fuggiti tutti : le migliori ed importanti industrie a livello mondiale, abbiamo venduto tutto agli stranieri, anche i marchi dei prodotti tipici strettamente italiani ( o sono arabi, o sono cinesi, o sono russi) ci sono rimasti solo gli occhi per piangere e dal governo ci fanno sapere che bisogna essere contenti perchè si fila alla grande. Monti oramai apertamente pensa alla presidenza della Repubblica e quindi si tira la volata per non scontentare nessuno; il plastificato Berlusconi -che è stato zitto per un po' e forse era meglio che ci stesse ancora- promette che appena avrà vinto le elezioni(???) toglierà subito la tassa sulla casa!!! ( forse intende quelle d'appuntamento); Bersani un giorno sta con Vendola, poi con Casini, con Di Pietro, poi con le forze nuove che lo appoggeranno, poi smentisce, poi non sta più con Vendola, poi molla Casini, poi molla Di Pietro, poi...poi.. non si ricorda più neanche cosa ha detto è va in tilt. Lo sorreggono però le preghiere della santa vergine Rosy Bindi che si sente Giovanna 'Arco, ha le visioni, legge il futuro, scrive i vangeli, promette un avvenire da paradiso.
Dall'altra parte c'è il segretario pdl: Angelino Alfano...Angelino, dai non scherziamo. Regge il moccolo al Berlusca nominandolo ogni momento dichiarando che se è l'Italia che lo vuole...che venga il messìa. Vinceranno? Purtroppo su questo neanche Angelino la può sparare grossa: i sondaggi sono disastrosi e adesso con l'affare delle ruberie laziali sono ridotti a quattro gatti. Al massimo potranno vincere a briscola o a burraco. Poi c'è il fenomeno Grillo, poi c'è il ribelle comunista toscano Renzi e via via in questa lunga sfilata mascherata che ci accompagna e che ci porterà al carnevale 2013. Eccolo !!! Già se ne parla, già l'assessora M.E.C.( Cucuzza) delegata al ramo prepara le novità, le sorprese, l'atmosfera, le idee geniali per portare a Fano, in quelle date più di 300 mila persone, forse 400 mila, forse 500 mila!!! Come farà senza avere una lira è un mistero ma, sai, la provvidenza.. non si sa mai.
E se l'Italia non ride, Fano proprio piange. Stiamo toccando il fondo, magari forse non soltanto per colpa di chi governa la città ma certo gli amministratori danno una bella mano. Un esempio: c'è voluta una sollevazione popolare per far decidere la giunta a mettere mano ai Passeggi per dare una sistemata ed una ripulita a quel bellissimo polmone di verde. Ma possibile che siano tutti ciechi? E sordi? Perchè aspettare tanto? Vedo che quando si tratta di organizzare feste e banchetti sono tanto rapidi!!! E le feste al Teatro della Fortuna dai costi proibitivi torneranno ancora o avranno messo giudizio? Comunque vadano le cose, aspettiamoci tempi duri, bombardate di bugie e di promesse, chiacchiere senza limiti e senza vergogna: perchè-comunque sia-anche a Fano si farà campagna elettorale ed in modo pesante: sia da sinistra per vincere sia da destra per non morire.
Ed il carnevale farà la sua parte, c'è da scommetterci.
sabato 22 settembre 2012
ATTIMI
Un'immagine, un piccolo angolo di strada, una pietra, un albero con la panchina, qualche nota di una canzone che è rimasta nella memoria,una vecchia cartolina; sono attimi di un tempo vissuto e di un tempo che torna.Rimangono nel diario dei nostri ricordi per tanto tempo poi ritornano improvvisamente perchè quel particolare riapre le pagine nelle quali li avevamo riposti, come fiore seccato dal tempo a fare da segnalibro.
Ricordano tempi belli, qualche volta al contrario amari, sentimenti, passioni,amori, trovarsi e poi lasciarsi, oppure lasciarsi e poi ritrovarsi, passi della nostra vita.
Incontri casuali ai quali fai caso solo quando ti ci trovi e allora sei assalito dai ricordi, da storie, da fatti che hanno segnato il tuo procedere. E così accade anche quando capita di riascoltare inaspettatamente una canzone, una musica, note; non tanto quelle che sono famosissime e che, quindi, se non è un mese è l'altro le senti per tutta la vita ma piuttosto motivi che riaffiorano dal passato per pura coincidenza, magari anche banali ma che per te hanno segnato attimi o giorni o ore molto interessanti. La malandata cartolina con quella data, quel luogo, quelle parole.
Momenti di emozione anche in situazioni del tutto normali per gli altri; ad esempio, per me, rivedere tale e quale la casa nella quale per qualche anno ho vissuto con la mia famiglia quando ero ragazzino e siamo venuti a Fano ; dopo tantissimo tempo era rimasta la stessa.Così come rivedere all'interno( e quindi le aule) la scuola degli anni delle medie prima che l'abbattessero per ricostruirne una nuova .
Il grande albero con la panchina che assolve tutt'oggi il compito di dare ombra e ospitalità alle giovani coppiette; il vicoletto del centro, a poche decine di metri da una bella chiesa, dove lasciavo la ragazza per non avvicinarmi troppo alla sua casa( lontano dagli occhi dei genitori); e prima di salutarci godevamo gli ultimi minuti di compagnia facendo il vicoletto avanti e indietro decine di volte. Piccole cose, modeste pennellate di vita. Ma importanti.
Ricordano tempi belli, qualche volta al contrario amari, sentimenti, passioni,amori, trovarsi e poi lasciarsi, oppure lasciarsi e poi ritrovarsi, passi della nostra vita.
Incontri casuali ai quali fai caso solo quando ti ci trovi e allora sei assalito dai ricordi, da storie, da fatti che hanno segnato il tuo procedere. E così accade anche quando capita di riascoltare inaspettatamente una canzone, una musica, note; non tanto quelle che sono famosissime e che, quindi, se non è un mese è l'altro le senti per tutta la vita ma piuttosto motivi che riaffiorano dal passato per pura coincidenza, magari anche banali ma che per te hanno segnato attimi o giorni o ore molto interessanti. La malandata cartolina con quella data, quel luogo, quelle parole.
Momenti di emozione anche in situazioni del tutto normali per gli altri; ad esempio, per me, rivedere tale e quale la casa nella quale per qualche anno ho vissuto con la mia famiglia quando ero ragazzino e siamo venuti a Fano ; dopo tantissimo tempo era rimasta la stessa.Così come rivedere all'interno( e quindi le aule) la scuola degli anni delle medie prima che l'abbattessero per ricostruirne una nuova .
Il grande albero con la panchina che assolve tutt'oggi il compito di dare ombra e ospitalità alle giovani coppiette; il vicoletto del centro, a poche decine di metri da una bella chiesa, dove lasciavo la ragazza per non avvicinarmi troppo alla sua casa( lontano dagli occhi dei genitori); e prima di salutarci godevamo gli ultimi minuti di compagnia facendo il vicoletto avanti e indietro decine di volte. Piccole cose, modeste pennellate di vita. Ma importanti.
FACCETTA NERA...
L'estate si allontana e si avvicinano l'autunno e l'inverno. Perderemo in breve tempo quel bel color biscotto che abbiamo abbondantemente sudato e guadagnato nei mesi scorsi e torneremo-giorno dopo giorno- a riprendere quel colorito pallido, tendente al grigio con sfumature rosate che ci accompagnerà per mesi. Quella tinta da viso pallido che porta assai spesso gli amici a dirci, appena ci incontrano:" stai poco bene? Sei un po' pallido..." e domanda sospesa che tu devi riempire. Dentro di te con un bel" vaffanc..." ed ufficialmente con uno scontato" no, no è solo l'abbronzatura che se ne va". Facendo corna.
E' vero, ci sono anche i fortunati e le fortunate; coloro cioè che hanno un bel colorito bruno di pelle per natura e che quindi non hanno bisogno di darsi troppo da fare per apparire abbronzati anche d'inverno.Qualche lampada, tanto per gradire e poco altro. Poi ci sono i fanatici esibizionisti ad oltranza: che fanno lampade, che vanno in Marocco ( per spendere poco) o vanno in paesi più lontani per far vedere che hanno soldi da buttare. Le lampade hanno un difetto, però: che si vede lontano un chilometro che è coloritura artificiale, artigianale, matton cotto e rossastro; una roba " pursìa" come si dice a Fano; ma c'è chi si accontenta.
Oltre il colore da anni oramai si cura anche la forma fisica e le palestre, i campi, le piste della Trave tornano ad essere affollate di gente. Pieno, strapieno da corso Matteotti serale. Anche qui ci sono esibizioni di forma e di moda: tute, scarpe, scaldamuscoli, conta passi, conta frequenza cardiaca, conta soldi, conta balle, ecc. cellulare al polso ( questa estate ha fatto proprio tendenza), orologio che parla, IPhone 3,4,e presto 5 e via così.. finchè dura!
Al mare questa mattina , sole e caldo, c'era ancora qualcuno che, steso sulla sabbia, prendeva il sole. Il mare era splendido e si poteva fare il bagno sicuramente. Tra gli "stesi"(parlo sempre del Lido 1) due signore che non ne perdono una se c'è il sole: magari tra i capanni, fino a che si può, anche in ottobre. Ed il prossimo anno,tempo permettendo, riprenderanno le postazioni in aprile, maggio; sono le prime ad arrivare e le ultime ad andare via. Poi, al freddo e al gelo, tornerà la sirena del bagno invernale, sotto la neve, sorridente e tranquilla. Come faccia a resistere proprio non lo so ma non la invidio.
E' vero, ci sono anche i fortunati e le fortunate; coloro cioè che hanno un bel colorito bruno di pelle per natura e che quindi non hanno bisogno di darsi troppo da fare per apparire abbronzati anche d'inverno.Qualche lampada, tanto per gradire e poco altro. Poi ci sono i fanatici esibizionisti ad oltranza: che fanno lampade, che vanno in Marocco ( per spendere poco) o vanno in paesi più lontani per far vedere che hanno soldi da buttare. Le lampade hanno un difetto, però: che si vede lontano un chilometro che è coloritura artificiale, artigianale, matton cotto e rossastro; una roba " pursìa" come si dice a Fano; ma c'è chi si accontenta.
Oltre il colore da anni oramai si cura anche la forma fisica e le palestre, i campi, le piste della Trave tornano ad essere affollate di gente. Pieno, strapieno da corso Matteotti serale. Anche qui ci sono esibizioni di forma e di moda: tute, scarpe, scaldamuscoli, conta passi, conta frequenza cardiaca, conta soldi, conta balle, ecc. cellulare al polso ( questa estate ha fatto proprio tendenza), orologio che parla, IPhone 3,4,e presto 5 e via così.. finchè dura!
Al mare questa mattina , sole e caldo, c'era ancora qualcuno che, steso sulla sabbia, prendeva il sole. Il mare era splendido e si poteva fare il bagno sicuramente. Tra gli "stesi"(parlo sempre del Lido 1) due signore che non ne perdono una se c'è il sole: magari tra i capanni, fino a che si può, anche in ottobre. Ed il prossimo anno,tempo permettendo, riprenderanno le postazioni in aprile, maggio; sono le prime ad arrivare e le ultime ad andare via. Poi, al freddo e al gelo, tornerà la sirena del bagno invernale, sotto la neve, sorridente e tranquilla. Come faccia a resistere proprio non lo so ma non la invidio.
venerdì 21 settembre 2012
QUATTRO PASSI TRA LE NUVOLE
Passano gli anni, passano le abitudini, passano i modi di fare, i modi di dire, l'educazione, il rispetto per gli altri. Siamo entrati nei tempi in cui tutto sembra essere permesso, niente è proibito.
Per strada. Lo dico a ragion veduta: giro in scooter dalla mattina alla sera ( finchè si puo'), nessuno più rispetta i segnali stradali, gli stop, le precedenze e quel che è peggio l'obbligo di segnalare la direzione ( sinistra, destra): i lampeggiatori sono diventati inutili ed inutilizzati. Si gira dove e quando si vuole e peggio per te se ti ci trovi in mezzo.
Nel bar, nei negozi, nei centri commerciali: sei un fesso se fai la fila e rispetti l'ordine; prima ti passano avanti facendo finta di non vedere, di essere distratti e poi se tu ti arrabbi ad alta voce ti guardano con disprezzo come per dire:" e che sarà mai!"e restano davanti. In questo caso ci sono anche gli anziani che qualche volta usano la distrazione per..farti fesso; nel supermercato dove vado io c'è una anziana che usa questa tecnica: borse piene di spesa o carrello, ultima della fila, comincia a sbattacchiare le borse o il carrello nelle gambe di quelli che la precedono; questi naturalmente si girano per capire e lasciano un varco e zac! prima si infila, poi chiede scusa e poi per evitare rimbrotti dice:" scusate, sono vecchia, non ce la faccio più" en me reg in pied" e via avanti.Poi fuori corre come una lucertola.
Questa mattina per il corso. Passo vicino ai tavoli di un bar che sono all'aperto, al sole. Mi sento salutare; è una mia cara e piacente amica che sta prendendo un caffè con una bella e bionda collega. Mi fermo( naturalmente) , io in piedi e facciamo quattro chiacchiere. Si scherza, si sorride; ad un certo momento si avvicina alle mie spalle un ometto, piccoletto, magro,pelato, con gli occhiali da vista sul naso, una panza sproporzionata tonda e grande, si intromette nella chiacchierata, dice di essere stato un religioso, un frate, che ha esperienze ( spirituali) di donne, che le donne sono una manna di Dio. Condivido in pieno, gli faccio i miei complimenti, anche le due belle amiche; chiacchiera ancora e poi se ne va. Io convinto che fosse persona conosciuta da loro, loro che fosse persona conosciuta da me. Assolutamente uno sconosciuto!!! Ma chi cacchio ti ha autorizzato a cacciare il naso e a metterti in mezzo?
Oggi è cosi, non c'è più rispetto per gli altri.
Oramai FB è una abitudine, una quotidianità come il caffè. Non ho grandi orizzonti ma qualche amico e qualche amica ed anche qualche conoscente con la quale, quando capita, scambio messaggi in chat. Se c'è una cosa che mi infastidisce in questo è -se è stata lei ad iniziare- le lunghe pause di silenzio che seguono l'ultima frase da me scritta. Esempio: lei mi pone una domanda,io rispondo subito, pongo anch'io una domanda.... intervalli di minuti per avere una risposta. A volte arrivano anche a distanza di ore se non addirittura il giorno dopo. Mi chiedo: se non hai tempo, perchè inizi la conversazione? E allora dentro di me faccio delle ipotesi: sta parlando contemporaneamente con sette, otto dieci amici FB, non sa più con chi scambia ed è andata in confusione; ha altro da fare, fa mille cose, cucina, passa l'aspirapolvere, accudisce al cane e qualche volta torna al computer quando può; sta facendo l'amore con il marito: mentre fa finta di partecipare chatta con gli amici ed è chiaro che non ha la ..mano troppo libera; ultima : pone domande e poi se ne va tranquillamente a dormire fregandosene assolutamente del sottoscritto.
E' il mondo di oggi che ci perseguita.
Per strada. Lo dico a ragion veduta: giro in scooter dalla mattina alla sera ( finchè si puo'), nessuno più rispetta i segnali stradali, gli stop, le precedenze e quel che è peggio l'obbligo di segnalare la direzione ( sinistra, destra): i lampeggiatori sono diventati inutili ed inutilizzati. Si gira dove e quando si vuole e peggio per te se ti ci trovi in mezzo.
Nel bar, nei negozi, nei centri commerciali: sei un fesso se fai la fila e rispetti l'ordine; prima ti passano avanti facendo finta di non vedere, di essere distratti e poi se tu ti arrabbi ad alta voce ti guardano con disprezzo come per dire:" e che sarà mai!"e restano davanti. In questo caso ci sono anche gli anziani che qualche volta usano la distrazione per..farti fesso; nel supermercato dove vado io c'è una anziana che usa questa tecnica: borse piene di spesa o carrello, ultima della fila, comincia a sbattacchiare le borse o il carrello nelle gambe di quelli che la precedono; questi naturalmente si girano per capire e lasciano un varco e zac! prima si infila, poi chiede scusa e poi per evitare rimbrotti dice:" scusate, sono vecchia, non ce la faccio più" en me reg in pied" e via avanti.Poi fuori corre come una lucertola.
Questa mattina per il corso. Passo vicino ai tavoli di un bar che sono all'aperto, al sole. Mi sento salutare; è una mia cara e piacente amica che sta prendendo un caffè con una bella e bionda collega. Mi fermo( naturalmente) , io in piedi e facciamo quattro chiacchiere. Si scherza, si sorride; ad un certo momento si avvicina alle mie spalle un ometto, piccoletto, magro,pelato, con gli occhiali da vista sul naso, una panza sproporzionata tonda e grande, si intromette nella chiacchierata, dice di essere stato un religioso, un frate, che ha esperienze ( spirituali) di donne, che le donne sono una manna di Dio. Condivido in pieno, gli faccio i miei complimenti, anche le due belle amiche; chiacchiera ancora e poi se ne va. Io convinto che fosse persona conosciuta da loro, loro che fosse persona conosciuta da me. Assolutamente uno sconosciuto!!! Ma chi cacchio ti ha autorizzato a cacciare il naso e a metterti in mezzo?
Oggi è cosi, non c'è più rispetto per gli altri.
Oramai FB è una abitudine, una quotidianità come il caffè. Non ho grandi orizzonti ma qualche amico e qualche amica ed anche qualche conoscente con la quale, quando capita, scambio messaggi in chat. Se c'è una cosa che mi infastidisce in questo è -se è stata lei ad iniziare- le lunghe pause di silenzio che seguono l'ultima frase da me scritta. Esempio: lei mi pone una domanda,io rispondo subito, pongo anch'io una domanda.... intervalli di minuti per avere una risposta. A volte arrivano anche a distanza di ore se non addirittura il giorno dopo. Mi chiedo: se non hai tempo, perchè inizi la conversazione? E allora dentro di me faccio delle ipotesi: sta parlando contemporaneamente con sette, otto dieci amici FB, non sa più con chi scambia ed è andata in confusione; ha altro da fare, fa mille cose, cucina, passa l'aspirapolvere, accudisce al cane e qualche volta torna al computer quando può; sta facendo l'amore con il marito: mentre fa finta di partecipare chatta con gli amici ed è chiaro che non ha la ..mano troppo libera; ultima : pone domande e poi se ne va tranquillamente a dormire fregandosene assolutamente del sottoscritto.
E' il mondo di oggi che ci perseguita.
giovedì 20 settembre 2012
IL TROMBIERE DELLA SERA
In una città dell'Adriatico che NON è Fano c'è un personaggio che pochi notano e conoscono ma che ha sulle spalle una onorata e fruttuosa carriere di seduttore di femmine, giustappunto nel titolo, facendo il verso ad un noto quotidiano nazionale, Trombiere della sera!
Ha una dotazione naturale che in pochissimi hanno( almeno così dice lui) e questo gli ha permesso , e gli permette tuttora, di consumare "incontri" a ripetizione, senza avere un attimo di respiro, cogliendo occasioni in tutte le parti della città( che, ripeto NON è Fano) e-quel che più conta- dando massima soddisfazione alla partner, tanto da essere persino ricercato e desiderato dalle amiche di coloro che con lui hanno fatto la gustosa esperienza ( evidentemente si passano voce).
Certo gli incontri capitano per lo più a caso ma è chiaro che lui non ne lascia perdere una, specialmente in questi ultimissimi anni in cui le donne da approcciare sono aumentate considerevolmente di numero tra badanti ,russe, ucraine, brasiliane, sud americane, polacche,rumene, che affollano il centro adriatico, più le italiane.
Non è che si sforza poi tanto: cammina, passeggia, percorre in lungo e in largo i quartieri e quando la " vittima" è in vista...zac! lancia l'esca e senza tanti complimenti, abborda con frasi e banalità che lasciano di stucco ma che evidentemente servono allo scopo. Il secondo passo è la richiesta del numero del cellulare: se glie lo danno...praticamente è cosa fatta. Prima o poi squillerà e ci sarà un seguito.
Mistero è- per chi lo conosce- dove porta le sue occasionali amichette per completare l'opera, l'incontro. Auto? Prato? Mare? Corridoi bui di antichi palazzi abbandonati? Non è dato sapere.
E ha preferenze di età? Assolutamente no! Dai 20 in su, sino almeno ai 60. Quanti anni ha lui? Le cronache non ne fanno cenno ma immagino che sia in ottima forma se riesce a tenere botta così a lungo e soprattutto in cadenze così ravvicinate e stancanti.
Il trombiere della sera fa parte del paesaggio, dell' attualità storica e chiacchiereccia della città in cui vive ( che NON è Fano) e a modo suo se la gode alla grande.
Qualcuno magari storcerà il naso a questa storiella, farà una mossa di disapprovazione; questa è solamente una vita delle tante, senza voler dare giudizi o fare inutile morale.
Ha una dotazione naturale che in pochissimi hanno( almeno così dice lui) e questo gli ha permesso , e gli permette tuttora, di consumare "incontri" a ripetizione, senza avere un attimo di respiro, cogliendo occasioni in tutte le parti della città( che, ripeto NON è Fano) e-quel che più conta- dando massima soddisfazione alla partner, tanto da essere persino ricercato e desiderato dalle amiche di coloro che con lui hanno fatto la gustosa esperienza ( evidentemente si passano voce).
Certo gli incontri capitano per lo più a caso ma è chiaro che lui non ne lascia perdere una, specialmente in questi ultimissimi anni in cui le donne da approcciare sono aumentate considerevolmente di numero tra badanti ,russe, ucraine, brasiliane, sud americane, polacche,rumene, che affollano il centro adriatico, più le italiane.
Non è che si sforza poi tanto: cammina, passeggia, percorre in lungo e in largo i quartieri e quando la " vittima" è in vista...zac! lancia l'esca e senza tanti complimenti, abborda con frasi e banalità che lasciano di stucco ma che evidentemente servono allo scopo. Il secondo passo è la richiesta del numero del cellulare: se glie lo danno...praticamente è cosa fatta. Prima o poi squillerà e ci sarà un seguito.
Mistero è- per chi lo conosce- dove porta le sue occasionali amichette per completare l'opera, l'incontro. Auto? Prato? Mare? Corridoi bui di antichi palazzi abbandonati? Non è dato sapere.
E ha preferenze di età? Assolutamente no! Dai 20 in su, sino almeno ai 60. Quanti anni ha lui? Le cronache non ne fanno cenno ma immagino che sia in ottima forma se riesce a tenere botta così a lungo e soprattutto in cadenze così ravvicinate e stancanti.
Il trombiere della sera fa parte del paesaggio, dell' attualità storica e chiacchiereccia della città in cui vive ( che NON è Fano) e a modo suo se la gode alla grande.
Qualcuno magari storcerà il naso a questa storiella, farà una mossa di disapprovazione; questa è solamente una vita delle tante, senza voler dare giudizi o fare inutile morale.
mercoledì 19 settembre 2012
SENTIAMOCI NELL'ALDIQUA
Argomento serio, scaturito in una chiacchierata tra amici in recente pomeriggio di pioggia: esiste l'aldilà? Se sì, è vero che ci vanno le anime di coloro che lasciano questa terra? E se ci vanno è possibile che qualcuno, dotato di particolari poteri, può palare con loro, interrogarli, avere risposte?
Dei presenti-come sempre-un paio dicevano e sostenevano di sì, un paio-compreso il sottoscritto- naturalmente contrari.
Non entro nei meriti, sin troppo profondi e antichi, della nostra religione cattolica che lo dà per certo...era tanto per parlare e per esprimere opinioni quindi a prescindere dai propri credo.
Chiaro che tutti sapevamo che non si sarebbe arrivati a nulla e che tutti, alla fine, saremmo rimasti fermamente aggrappati alle nostre convinzioni.
I sostenitori del sì, citando libri, pubblicazioni varie, personaggi famosi dello spettacolo, dell'arte ecc. hanno illustrato prove di dichiarazioni ufficiali, di registrazioni, di medium,di scrittori, di trasmissioni televisive e quanto altro; io e l'altro- i due scettici- avevamo meno carte in mano, sinceramente ed è stato faticoso controbattere e argomentare con fermezza. Direi un duello verbale che obiettivamente è stato vinto dai sostenitori del sì.
Tutta questa premessa per dire che questo "superficiale" dibattito su un tema tanto importante e serio mi ha comunque portato a riflettere sulla questione e ad immaginare cosa avei detto o fatto se veramente avessi la possibilità di parlare-tanto per restringere il numero-con i miei genitori, con mio padre e mia madre.
Tralasciando le scontate domande di rito che io eviterei sicuramente ( dove siete, come state, cosa fate), chiederei subito che cosa vedono di noi e dove ci vedono e se in continuazione, come in tv. Insomma se sono sempre in contatto con le nostre persone.
E se così fosse, potrebbero avere la possibilità di fermarci se stiamo per commettere un errore grave, un incidente, uno sgarbo grave a qualcuno?
Ma, conoscendomi, ci terrei molto a sapere se ho sbagliato con loro, se li ho offesi, magari non volendo, se li ho fatti soffrire con i miei atteggiamenti, con le mie superficialità, se hanno dovuto mandare giù amaro per colpa mia.
I miei genitori sono stati entrambi assai parchi di parole quando c'era da rimproverare , anche, ad esempio, quando da ragazzo andavo male a scuola, mai severi e fermi nella condanna per cui è stato facile per me superare le strettoie delle mie mancanze. Ma, dentro di loro, mia madre e mio padre, hanno sofferto per questo?
E poi in tante altre occasioni e magari ( ma spero di no) anche più gravi.
Ecco, di questo mi piacerebbe parlare, sentire, rendermi conto. Per chiedere loro scusa.
Dei presenti-come sempre-un paio dicevano e sostenevano di sì, un paio-compreso il sottoscritto- naturalmente contrari.
Non entro nei meriti, sin troppo profondi e antichi, della nostra religione cattolica che lo dà per certo...era tanto per parlare e per esprimere opinioni quindi a prescindere dai propri credo.
Chiaro che tutti sapevamo che non si sarebbe arrivati a nulla e che tutti, alla fine, saremmo rimasti fermamente aggrappati alle nostre convinzioni.
Tutta questa premessa per dire che questo "superficiale" dibattito su un tema tanto importante e serio mi ha comunque portato a riflettere sulla questione e ad immaginare cosa avei detto o fatto se veramente avessi la possibilità di parlare-tanto per restringere il numero-con i miei genitori, con mio padre e mia madre.
Tralasciando le scontate domande di rito che io eviterei sicuramente ( dove siete, come state, cosa fate), chiederei subito che cosa vedono di noi e dove ci vedono e se in continuazione, come in tv. Insomma se sono sempre in contatto con le nostre persone.
E se così fosse, potrebbero avere la possibilità di fermarci se stiamo per commettere un errore grave, un incidente, uno sgarbo grave a qualcuno?
Ma, conoscendomi, ci terrei molto a sapere se ho sbagliato con loro, se li ho offesi, magari non volendo, se li ho fatti soffrire con i miei atteggiamenti, con le mie superficialità, se hanno dovuto mandare giù amaro per colpa mia.
I miei genitori sono stati entrambi assai parchi di parole quando c'era da rimproverare , anche, ad esempio, quando da ragazzo andavo male a scuola, mai severi e fermi nella condanna per cui è stato facile per me superare le strettoie delle mie mancanze. Ma, dentro di loro, mia madre e mio padre, hanno sofferto per questo?
E poi in tante altre occasioni e magari ( ma spero di no) anche più gravi.
Ecco, di questo mi piacerebbe parlare, sentire, rendermi conto. Per chiedere loro scusa.
martedì 18 settembre 2012
PUBBLICITA' AL PLIN PLIN
E' probabile che io sia anche un po' sfigato, oppure che vedo cose che di solito passano inosservate ma ho notato che ultimamente- nelle ore in cui di solito si fa pranzo- si sono concentrate alla TV, più o meno alle 13, nell'ora del telegiornale, numerose pubblicità che stridono non poco con il momento familiar-casalingo che credo buona parte degli italiani si accingono a vivere.
Sono pubblicità che affrontano temi importanti-di questo sono convinto-ma che hanno come argomento " cose" che a me, per esempio, sono poco gradite.
Ma perchè poi mandarle tutte nell'ora di pranzo?
Lascio correre quelle pressochè innocue come il plin plin dell'acqua minerale o la pasta adesiva dentiere della postina che mangia dolci a tutto spiano; lascio correre anche quella sui pidocchi dei bimbi, sugli assorbenti che non si vedono e via su questo binario ma recentemente la situazione è peggiorata e di molto.Siamo allo sbrago generale . Ne cito solo due per non essere noioso.
Ad esempio da qualche tempo, puntualissima, va onda la pubblicità che più o meno dice: "......ahahahaha!!! va tutto bene, fino a che il suo bimbo non fa la popò liquida!!!".Io che sto mangiando una appetitosa pasta al pomodoro e basilico, vedo nel mio piatto una strana somiglianza con il richiamo televisivo e sinceramente rabbrividisco!
Cosa faccio? Mando un accidenti e cerco di ricompormi; capisco che lasciarsi suggestionare da quella "stupidata" è fuori posto ma, mi chiedo:" perchè a quell'ora? E poi l'oggetto dello spot non lascia spazio alla fantasia: la "popò" quella è e quella rimane.
L'altra , che va sempre nella medesima ora, ha invece in me un doppio effetto. Oltre al contenuto pubblicitario poco consono al momento in cui si guarda in TV mi porta a lavorare di fantasia ( in senso buono) e di sorridere al pensiero di cui dico di seguito.
E' uno spot che parla di una recente sensazionale scoperta: per le signore che sono affette da" piccola incontinenza urinaria" ( cosi si chiama ed io ripeto ciò che dice la pubblicità) adesso si possono usare le nuovissime,praticissime, invisibili mutandine assorbenti. E mentre la voce ne descrive le meraviglie, le immagini che scorrono fanno vedere un bel corpo di donna che indossa una gonna dopo aver sistemato le mutandine magiche.Quindi..non è solo per signore anziane...
Qual'è la mia fantasia? Che tale magnificenza possa essere indossata anche da mie amiche, da mie conoscenti, da belle cinquantenni ancora in forma...con piccolo difetto offresi.
Insomma: sta di fatto che adesso- ma spero che mi passi presto- ogni volta che ne incontro qualcuna mi viene da sorridere al pensiero: le avrà? non le avrà?
E mi rattristo al pensiero che magari la mia amica più bella e piacente possa indossare non slip velati ma....
La dama a cavallo nella foto...le indosserà?
Sono pubblicità che affrontano temi importanti-di questo sono convinto-ma che hanno come argomento " cose" che a me, per esempio, sono poco gradite.
Ma perchè poi mandarle tutte nell'ora di pranzo?
Lascio correre quelle pressochè innocue come il plin plin dell'acqua minerale o la pasta adesiva dentiere della postina che mangia dolci a tutto spiano; lascio correre anche quella sui pidocchi dei bimbi, sugli assorbenti che non si vedono e via su questo binario ma recentemente la situazione è peggiorata e di molto.Siamo allo sbrago generale . Ne cito solo due per non essere noioso.
Ad esempio da qualche tempo, puntualissima, va onda la pubblicità che più o meno dice: "......ahahahaha!!! va tutto bene, fino a che il suo bimbo non fa la popò liquida!!!".Io che sto mangiando una appetitosa pasta al pomodoro e basilico, vedo nel mio piatto una strana somiglianza con il richiamo televisivo e sinceramente rabbrividisco!
Cosa faccio? Mando un accidenti e cerco di ricompormi; capisco che lasciarsi suggestionare da quella "stupidata" è fuori posto ma, mi chiedo:" perchè a quell'ora? E poi l'oggetto dello spot non lascia spazio alla fantasia: la "popò" quella è e quella rimane.
L'altra , che va sempre nella medesima ora, ha invece in me un doppio effetto. Oltre al contenuto pubblicitario poco consono al momento in cui si guarda in TV mi porta a lavorare di fantasia ( in senso buono) e di sorridere al pensiero di cui dico di seguito.
E' uno spot che parla di una recente sensazionale scoperta: per le signore che sono affette da" piccola incontinenza urinaria" ( cosi si chiama ed io ripeto ciò che dice la pubblicità) adesso si possono usare le nuovissime,praticissime, invisibili mutandine assorbenti. E mentre la voce ne descrive le meraviglie, le immagini che scorrono fanno vedere un bel corpo di donna che indossa una gonna dopo aver sistemato le mutandine magiche.Quindi..non è solo per signore anziane...
Qual'è la mia fantasia? Che tale magnificenza possa essere indossata anche da mie amiche, da mie conoscenti, da belle cinquantenni ancora in forma...con piccolo difetto offresi.
Insomma: sta di fatto che adesso- ma spero che mi passi presto- ogni volta che ne incontro qualcuna mi viene da sorridere al pensiero: le avrà? non le avrà?
E mi rattristo al pensiero che magari la mia amica più bella e piacente possa indossare non slip velati ma....
La dama a cavallo nella foto...le indosserà?
lunedì 17 settembre 2012
AUTUNNO
Odori d'autunno, sapori di autunno, colori d'autunno,
la natura cambia pelle, si prepara all'inverno, le foglie cadono lentamente come farfalle , volano piano e si posano a terra, coprendo il terreno tutt'intorno, anche l'asfalto si colora di un chiaro marrone che sembra tabacco.
Nei filari di vite sono passati gli uomini, camminando piano
per raccogliere i grappoli d' uva, pieni e maturi e la terra è stata lavorata e rimossa sotto e sopra per essere pronta alle prossime semine. Sui solchi volano e si posano decine di uccelli che trovano in abbondanza cibo e vanno e poi tornano dando il cambio ai piccioni. Il sole, la sera, cala veloce, sembra che abbia fretta di sparire dietro le colline; tinge di rosso l'orizzonte, il mare, sparisce e fa notte.
L'aria e frizzantina e la notte è ormai fredda; ci prepariamo all'inverno e la natura fa la sua parte. Vicino le scuole sono tornati a gridare, a ridere, a fare scherzi, ad inseguirsi in bicicletta, a smanettare nei cellulari centinaia di giovani che se la dovranno tirare per molti mesi, tra gioie e dolori mentre babbi, mamme, nonne e nonni faticano e faticheranno a portarli, ad andare a riprenderli, a volte mano per mano, assai più spesso caricandoli in macchina, in tre, quattro cinque, come una specie di taxi familiari che aiutano gli altri che non possono.Un via vai che blocca per diversi minuti strade, piazze, marciapiedi, tutto quanto è nei pressi delle scuole. Un' anarchia che non ha rispetto per niente e per nessuno ma che tutti, con generosità accettano perchè tanto prima o poi tutti ci sono passati.
Il centro città rivede folle di gente, di bici, di auto che vanno e vengono senza sosta e nessuno controlla.
I negozi al mare, le pizzerie, i locali stagionali si stanno preparando a chiudere; sedie, tavoli, strumenti vari, utensili vengono sistemati per l'inverno mentre alcuni esercizi verranno addirittura inchiodati dietro tavoloni di legno per essere difesi dalle intemperie, dalla bora, dal mare.
Autunno. I caffè, in città, si riempono di gente; lasciate le bibite ghiacciate ed il gelato a chili, si bevono moretta, thè, cioccolato, bevande calde anche se l'happy hours non si arrende.
Addio aria condizionata, si torna a respirare l'aria che ci circonda; non è un gran che ma è ciò che Fano offre.
Autunno. E quando vicino al Caffè centrale sentiremo profumo di castagne arrosto, vorrà dire che siamo vicini all'inverno.
la natura cambia pelle, si prepara all'inverno, le foglie cadono lentamente come farfalle , volano piano e si posano a terra, coprendo il terreno tutt'intorno, anche l'asfalto si colora di un chiaro marrone che sembra tabacco.
Nei filari di vite sono passati gli uomini, camminando piano
per raccogliere i grappoli d' uva, pieni e maturi e la terra è stata lavorata e rimossa sotto e sopra per essere pronta alle prossime semine. Sui solchi volano e si posano decine di uccelli che trovano in abbondanza cibo e vanno e poi tornano dando il cambio ai piccioni. Il sole, la sera, cala veloce, sembra che abbia fretta di sparire dietro le colline; tinge di rosso l'orizzonte, il mare, sparisce e fa notte.
L'aria e frizzantina e la notte è ormai fredda; ci prepariamo all'inverno e la natura fa la sua parte. Vicino le scuole sono tornati a gridare, a ridere, a fare scherzi, ad inseguirsi in bicicletta, a smanettare nei cellulari centinaia di giovani che se la dovranno tirare per molti mesi, tra gioie e dolori mentre babbi, mamme, nonne e nonni faticano e faticheranno a portarli, ad andare a riprenderli, a volte mano per mano, assai più spesso caricandoli in macchina, in tre, quattro cinque, come una specie di taxi familiari che aiutano gli altri che non possono.Un via vai che blocca per diversi minuti strade, piazze, marciapiedi, tutto quanto è nei pressi delle scuole. Un' anarchia che non ha rispetto per niente e per nessuno ma che tutti, con generosità accettano perchè tanto prima o poi tutti ci sono passati.
Il centro città rivede folle di gente, di bici, di auto che vanno e vengono senza sosta e nessuno controlla.
I negozi al mare, le pizzerie, i locali stagionali si stanno preparando a chiudere; sedie, tavoli, strumenti vari, utensili vengono sistemati per l'inverno mentre alcuni esercizi verranno addirittura inchiodati dietro tavoloni di legno per essere difesi dalle intemperie, dalla bora, dal mare.
Autunno. I caffè, in città, si riempono di gente; lasciate le bibite ghiacciate ed il gelato a chili, si bevono moretta, thè, cioccolato, bevande calde anche se l'happy hours non si arrende.
Addio aria condizionata, si torna a respirare l'aria che ci circonda; non è un gran che ma è ciò che Fano offre.
Autunno. E quando vicino al Caffè centrale sentiremo profumo di castagne arrosto, vorrà dire che siamo vicini all'inverno.
CIAO NONNINA, CENTO ANNI ANCORA
Ultima occhiata- tanto ritornerò tutti i giorni, anche d'inverno- e via verso lo scooter con le borse in mano per prendere la strada di casa. Incrocio sulla strada, con la bicicletta spinta a mano, una anziana signora, piccola, curva, magra, capelli grigi, che avevo già notato dalle mie parti per tutta l'estate e voglio dire con quanta ammirazione l'ho seguita e con quanta invidia di cui poi si capirà il perchè.
Immancabilmente, per quel che ricordo, l'ho vista arrivare in spiaggia verso le 10,30/11 e con mia grande meraviglia l'ho vista togliersi l'abito, quasi sempre scuro, rimanere in costume, prendere da terra un bel paio di pinne ( gigantesche viste le proporzioni), entrare in acqua e senza problemi tuffarsi ed andare via nuotando. Sempre. Andare, secondo me, lontano, e poi tornare dopo molto tempo, uscire dall'acqua con le pinne in mano e portarsi verso la doccia che è in riva al mare( unica). Con la sua figuretta minuta chiunque si sarebbe perso d'animo perchè la leva per aprire l'acqua è in alto, quindi irraggiungibile ; lei per niente. Con molta disinvoltura, senza chiedere aiuto, usava una pinna, dalla parte del piede, per arrivare alla leva e tirava giù. Lunga ripulita e quindi via verso...non so dove perchè la vedevo sparire tra gli ombrelloni. Tutti i giorni, anche quando il mare non era proprio una tavola. Ho avuto, ed ho, per lei una grande ammirazione, per la sua forza, per la sua costanza, per la sua voglia di fare una cosa che evidentemente le piace tanto: per questo la invidio.
So che alle signore non si dovrebbe chiedere l'età o appiccicarne una a caso ma sono convinto, convintissimo, che ne deve avere tanti, sicuramente oltre gli ottanta.
Mi ha fatto piace incontrarla questa mattina; non so chi sia ma sono certo che la rivedrò la prossima estate, in spiaggia.
Ciao nonnina, forte e coraggiosa, altri cento anni ancora.
domenica 16 settembre 2012
SI TORNA IN CITTA': VIVA IL SPOSI!
La fregola incontinente di questi giorni? Acquistare in velocità prima delle amiche e degli amici l'ultimo modello dell'I Phone 5 ; a che serve, in verità? Non si sa, non lo sanno nemmeno loro ma " ma va di moda". E giù a prenotare, a chiedere, c'è qualcuno che ha già progettato da tempo un viaggio natalizio negli Stati Uniti e già freme per fare ,come prima cosa, non un bel giro turistico ma l'acquisto dell'apparecchio pagandolo qualche dollaro in meno che in Italia. Siamo proprio matti!
Veniamo a cose serie. Tra qualche giorno il nostro sindaco Agussi convolerà a nozze( con rito civile), con la consigliera regionale Elisabetta Foschi che da tempo è al suo fianco. La cerimonia si terrà in un luogo molto bello del centro: nell'antica chiesa di S Francesco, guarda caso a pochi passi dal Municipio, seconda casa del primo cittadino sino alle prossime elezioni amministrative.
Ma sono anche convinto che dopo pochi giorni tutto ritornerà normale, tutto rientrerà nelle nostre vecchie abitudini, come sempre. Passo dopo passo per tutto l'inverno.
nella foto: la sposa Elisabetta Foschi
sabato 15 settembre 2012
ERA BELLA
Era bella, alta, bionda,capelli morbidi sino alle spalle, slanciata, un viso delicato, un bel corpo, morbido e armonioso; aveva un incedere, un modo di camminare molto particolare, simile a quello delle indossatrici e che dava ai suoi movimenti un fascino ed una sensualità veramente da attrice del cinema.
Il fatto è che, in verità, lei aveva queste doti del tutto naturali, forse ereditate dalla madre che era in parte francese, per il resto era una ragazza comune, figlia di normalissime persone della città: la mamma casalinga ed il babbo che guadagnava bene ma era un benestante non certo un riccone. Figlia unica, sicuramente un po' viziata e con un carattere molto particolare; ai suoi avrebbe potuto chiedere il mondo e glie lo avrebbero concesso ma lei al contrario non chiedeva nulla o quasi: unica cosa, le piaceva vestire bene ed essere molto curata. Non aveva legato amicizie a scuola, neanche alle superiori, pochissime amiche, tutte le altre la consideravano antipatica ed altezzosa e si tenevano lontane.
Camminava e se ne andava per la città -salvo rare eccezioni- sempre da sola, si fermava a guardare le vetrine, procedeva lentamente, sembrava quasi lo facesse apposta per farsi guardare ed ammirare; ne aveva di occhi addosso ed in molti avevano provato ad avvicinarla ed a corteggiarla ma senza risultato se non qualche educato sorriso ed un movimento del capo che immancabilmente voleva dire no.
Quando arrivava primavera e c'erano le belle giornate lei trasferiva al Lido le sue passeggiate ed immancabilmente procedeva in riva al mare facendo sfiorare i suoi piedi dal mare. Toglieva le scarpe, camminava sempre a piedi nudi ed aveva lo sguardo che guardava lontano, verso l'orizzonte. Però talvolta si fermava a raccogliere piccole conchiglie ed oggetti portati a riva dalle onde. E camminava, camminava, instancabile.
L'ho incontrata più volte durante quelle passeggiate ed in quei tratti di lungomare che anch'io facevo; erano anni molto diversi da quelli di oggi; l'Arzilla, la Sassonia erano " selvaggi" e poco sfruttati turisticamente, salvo il Lido ed anche la gente non aveva-come oggi- l'abitudine di avere il mare come meta giornaliera per passare il tempo. Quindi c'era poca gente in giro, rari i passanti.
Era veramente bella, elegante, molto diversa dalle bellezze che venivano apprezzate in quegli anni. Naturalmente la guardavo ed avevo modo anche di poterlo fare a lungo e con tranquillità perchè se andavano nella stessa direzione, le stavo dietro per molto tempo. Ho avuto modo di parlarci una volta per pochi minuti quando al mare l'ho incontrata ed era, cosa rara, con una amica che io conoscevo; presentazioni, saluto di circostanza e lei che fa:" anche a lei piace il mare", e null'altro. Nelle passeggiate comuni, ad un certo punto, avevo notato una cosa che avrebbe meritato una lettura approfondita: mentre camminava, ogni tanto- sebbene con lunghi intervalli- girava il capo indietro come se si guardasse alle spalle. Accadeva anche quando ero molto lontano e quindi non potevo essere io la causa di quel movimento. E, mettendoci attenzione, avevo notato che lo faceva anche quando era in città. Chissà perchè.
Era bella, decisamente bella.
Ma il mondo è strano. E' stata così per anni: sola, irraggiungibile, come una diva del cinema. Poi, avrà avuto 25, 28 anni, non so come ha conosciuto un ragazzo di famiglia fanese ma trapiantato a Milano da diverso tempo per motivi di lavoro, si sono frequentati per pochissimo tempo, fidanzati e sposati nel giro di pochi mesi. E se n' è andata da Fano per sempre.
Non vorrei rivederla. Invecchiata, con le rughe, segnata dal passare del tempo. Potrebbe anche essersi mantenuta bene, magari una bella,matura signora ancora con fascino. Ma non vorrei rivederla; preferisco ricordarla com'era.
Il fatto è che, in verità, lei aveva queste doti del tutto naturali, forse ereditate dalla madre che era in parte francese, per il resto era una ragazza comune, figlia di normalissime persone della città: la mamma casalinga ed il babbo che guadagnava bene ma era un benestante non certo un riccone. Figlia unica, sicuramente un po' viziata e con un carattere molto particolare; ai suoi avrebbe potuto chiedere il mondo e glie lo avrebbero concesso ma lei al contrario non chiedeva nulla o quasi: unica cosa, le piaceva vestire bene ed essere molto curata. Non aveva legato amicizie a scuola, neanche alle superiori, pochissime amiche, tutte le altre la consideravano antipatica ed altezzosa e si tenevano lontane.
Camminava e se ne andava per la città -salvo rare eccezioni- sempre da sola, si fermava a guardare le vetrine, procedeva lentamente, sembrava quasi lo facesse apposta per farsi guardare ed ammirare; ne aveva di occhi addosso ed in molti avevano provato ad avvicinarla ed a corteggiarla ma senza risultato se non qualche educato sorriso ed un movimento del capo che immancabilmente voleva dire no.
Quando arrivava primavera e c'erano le belle giornate lei trasferiva al Lido le sue passeggiate ed immancabilmente procedeva in riva al mare facendo sfiorare i suoi piedi dal mare. Toglieva le scarpe, camminava sempre a piedi nudi ed aveva lo sguardo che guardava lontano, verso l'orizzonte. Però talvolta si fermava a raccogliere piccole conchiglie ed oggetti portati a riva dalle onde. E camminava, camminava, instancabile.
L'ho incontrata più volte durante quelle passeggiate ed in quei tratti di lungomare che anch'io facevo; erano anni molto diversi da quelli di oggi; l'Arzilla, la Sassonia erano " selvaggi" e poco sfruttati turisticamente, salvo il Lido ed anche la gente non aveva-come oggi- l'abitudine di avere il mare come meta giornaliera per passare il tempo. Quindi c'era poca gente in giro, rari i passanti.
Era veramente bella, elegante, molto diversa dalle bellezze che venivano apprezzate in quegli anni. Naturalmente la guardavo ed avevo modo anche di poterlo fare a lungo e con tranquillità perchè se andavano nella stessa direzione, le stavo dietro per molto tempo. Ho avuto modo di parlarci una volta per pochi minuti quando al mare l'ho incontrata ed era, cosa rara, con una amica che io conoscevo; presentazioni, saluto di circostanza e lei che fa:" anche a lei piace il mare", e null'altro. Nelle passeggiate comuni, ad un certo punto, avevo notato una cosa che avrebbe meritato una lettura approfondita: mentre camminava, ogni tanto- sebbene con lunghi intervalli- girava il capo indietro come se si guardasse alle spalle. Accadeva anche quando ero molto lontano e quindi non potevo essere io la causa di quel movimento. E, mettendoci attenzione, avevo notato che lo faceva anche quando era in città. Chissà perchè.
Era bella, decisamente bella.
Ma il mondo è strano. E' stata così per anni: sola, irraggiungibile, come una diva del cinema. Poi, avrà avuto 25, 28 anni, non so come ha conosciuto un ragazzo di famiglia fanese ma trapiantato a Milano da diverso tempo per motivi di lavoro, si sono frequentati per pochissimo tempo, fidanzati e sposati nel giro di pochi mesi. E se n' è andata da Fano per sempre.
Non vorrei rivederla. Invecchiata, con le rughe, segnata dal passare del tempo. Potrebbe anche essersi mantenuta bene, magari una bella,matura signora ancora con fascino. Ma non vorrei rivederla; preferisco ricordarla com'era.
venerdì 14 settembre 2012
SORRISI DI CROAZIA
Io so benissimo che oggi giorno tutto è un affare, tutto deve portare soldi e guadagni; anche le cose più modeste, più semplici, se possibile, devono fruttare a chi le vende, le inventa, le mette sul mercato.E quindi figurarsi come grondano soldi e speranze di soldi le moderne tecnologie che noi usiamo, computer compreso, FB compreso.
Veniamo al caso.
Nella mia pagina, intento a scrivere; sto poetando, sto scrivendo con impegno e sentimento, ce la metto tutta per esprimere il mio"io" e per renderlo al meglio agli altri. Insomma, sono ispirato; faccio anche un po' il cascamorto con una mia amica, scrivo versi, fatico a mettere bene le rime, sfoglio nella mia mente immagini che facciano capire a lei quanto mi piace e mi piacerebbe...insomma cose di cuore; i miei occhi seguono le dita che battono, le dita seguono l'intimo che c'è in me e nella mia mente. Una faticaccia che però a me piace fare da sempre e tanto meglio adesso che ho tempo e un bel computer sul quale frullare le mie idee.
E allora è questo il quadro:scrivo e sogno, sogno e scrivo; come direbbe il poeta fanese ho " l'ispirasion" ( spero di aver scritto bene). Non so PERCHE' e non voglio saperlo,sperando che non sia indirizzato alla mia persona ma sta di fatto che da giorni, da giorni, immancabilmente un minuto dietro l'altro senza tregua e senza intervalli, compare in bella vista nella mia pagina la pubblicità delle... DENTIERE DI CROAZIA!!! Pubblicità corredata di foto che fanno inorridire e stringere lo stomaco allo spasimo. Questi mostricciattoli rosati con i 32 denti appiccicati sulla superficie che mi sorridono da destra e da sinistra, mi inseguono, mi distraggono, mi umiliano, mi costringono a cambiare pagina per poi tornare nel diario. Sono sparite! Tiro un sospiro di sollievo, torno a poetare e...zac! arieccole in primo piano saltellare qua e là come maschere del carnevale. NON E' POSSIBILE!!! Non solo, ma mentre saltellano arrivano anche i testi pubblicitari: " Dentiere a prezzi stracciati, venite da noi, in due giorni, soggiorno gratis, una dentiera la pagate l'altra di scorta è gratis;sconti speciali sulle dentiere per cani e gatti, se non vi volete spostare da casa, veniamo noi, se non volete neanche noi mandateci l'impronta ed il modello; diteci come le volete, di che colore, quanti denti..." e via che passano di fila come soldatini -sempre sulla destra- denti finti con le viti, palati massacrati e poi restaurati , forni spaventosi di bocche orribili e poi...dentiere spalancate al sorriso radioso della Croazia.
Ma che cacchio!!! Io capisco che FB non fa niente per niente e se non fa pagare a noi in qualche modo deve pur compensare ma...; mi stanno benissimo le pubblicità delle girls sole, delle compagne da contattare, ammetto anche spot di scarpe e cellulari ma... LE DENTIERE DI CROAZIA NO!!!
Veniamo al caso.
Nella mia pagina, intento a scrivere; sto poetando, sto scrivendo con impegno e sentimento, ce la metto tutta per esprimere il mio"io" e per renderlo al meglio agli altri. Insomma, sono ispirato; faccio anche un po' il cascamorto con una mia amica, scrivo versi, fatico a mettere bene le rime, sfoglio nella mia mente immagini che facciano capire a lei quanto mi piace e mi piacerebbe...insomma cose di cuore; i miei occhi seguono le dita che battono, le dita seguono l'intimo che c'è in me e nella mia mente. Una faticaccia che però a me piace fare da sempre e tanto meglio adesso che ho tempo e un bel computer sul quale frullare le mie idee.
E allora è questo il quadro:scrivo e sogno, sogno e scrivo; come direbbe il poeta fanese ho " l'ispirasion" ( spero di aver scritto bene). Non so PERCHE' e non voglio saperlo,sperando che non sia indirizzato alla mia persona ma sta di fatto che da giorni, da giorni, immancabilmente un minuto dietro l'altro senza tregua e senza intervalli, compare in bella vista nella mia pagina la pubblicità delle... DENTIERE DI CROAZIA!!! Pubblicità corredata di foto che fanno inorridire e stringere lo stomaco allo spasimo. Questi mostricciattoli rosati con i 32 denti appiccicati sulla superficie che mi sorridono da destra e da sinistra, mi inseguono, mi distraggono, mi umiliano, mi costringono a cambiare pagina per poi tornare nel diario. Sono sparite! Tiro un sospiro di sollievo, torno a poetare e...zac! arieccole in primo piano saltellare qua e là come maschere del carnevale. NON E' POSSIBILE!!! Non solo, ma mentre saltellano arrivano anche i testi pubblicitari: " Dentiere a prezzi stracciati, venite da noi, in due giorni, soggiorno gratis, una dentiera la pagate l'altra di scorta è gratis;sconti speciali sulle dentiere per cani e gatti, se non vi volete spostare da casa, veniamo noi, se non volete neanche noi mandateci l'impronta ed il modello; diteci come le volete, di che colore, quanti denti..." e via che passano di fila come soldatini -sempre sulla destra- denti finti con le viti, palati massacrati e poi restaurati , forni spaventosi di bocche orribili e poi...dentiere spalancate al sorriso radioso della Croazia.
Ma che cacchio!!! Io capisco che FB non fa niente per niente e se non fa pagare a noi in qualche modo deve pur compensare ma...; mi stanno benissimo le pubblicità delle girls sole, delle compagne da contattare, ammetto anche spot di scarpe e cellulari ma... LE DENTIERE DI CROAZIA NO!!!
giovedì 13 settembre 2012
FALLIMENTO! SI CAMBIA
Tutto cambia, velocemente, nelle nostre abitudini, nel nostro vivere quotidiano. Il telefono di casa, oramai, è diventata una piccola e piatta scatoletta che ci portiamo sempre dietro e che per strada ci fa parlare in mezzo alla gente, fa sapere a tutti i fatti nostri, ci fa camminare agitando le mani e gridare come se fossi dei pazzi; la TV è superlativamente digitale da molti mesi, l'apparecchio è piattissimo, grandissimo, può fare anche il caffè, tutto! con un solo piccolo difetto: io prima a casa mia riuscivo a prendere tutti i canali, da quando siamo passati al digitale ho canali a fasi alterne; una sera prendo la RAI, una sera Mediaset, qualche volta la 7 e via di questo passo, mai tutte e tutte insieme. Usiamo il computer, stando seduti possiamo fare tutto, sbagliamo tutto, ci incazziamo dalla mattina alla sera ma se si tiene duro...qualche cosa alla fine si riesce a fare. E poi o impari o impari perchè oramai volente o nolente sei obbligato.
Insomma:l'abitudine, la routine sono solo un ricordo.Almeno, dovrebbero essere un ricordo. Però sono difficili da accantonare. Io, ad esempio,sono un abitudinario anche nella scelta dei negozi presso i quali acquisto tutto ciò che mi serve: dai generi alimentari, alle scarpe, ai vestiti, al dopobarba ecc. Quindi quando mi occorre una cosa i miei piedi, da soli mi portano qui o là.
Il fatto è che in questi ultimi mesi, direi sette, otto poco più poco meno, in centro ( dove io faccio acquisti) c'è stato un drammatico e rapido chiudi/ apri/ cambia/ di negozi che mi ha messo in seria difficoltà se non addirittura in imbarazzo.
Colpa dell'abitudine sia chiaro. Allora: dove comperavo le scarpe, da un giorno all'altro ho trovato una boutique di intimo da donna; dove mi fornivo di frutta adesso c'è un arabo che vende ciondolini di argento, catenine e braccialetti. In un altro non più jeans, magliette e polo ma rossetti, matite, fondotinta e simili. Latte, biscotti e pizza? Niente da fare, adesso c'è una agenzia di viaggi; e in un altro ancora non più maglioni, sciarpe, calzini, guanti ma ultramodernissini cellulari e relativi servizi.
Ma anche se non sono nella mia lista, sempre in città, per il corso, ha chiuso la storica gioielleria Allegrezza al posto della quale si vocifera aprirà un' agenzia bancaria, dove c'era di fronte al Gabuccini un bel negozio di abbigliamento aprirà - di una catena importante- una vendita di prodotti di bellezza femminili; si è arreso ed ha abbandonato i locali anche il venditore di CD e di dischi, forse oramai fuori tempo.
E dove c'era un fotografo ora trovi macchinette da caffè, cialde e prodotti da bar.
E mi fermo qui. I miei piedi dovranno forzatamente " resettare" la memoria e portarmi dove mi devono portare evitandomi di fare brutte figure, Ma forse anch'io dovrò tenere gli occhi aperti.
Insomma:l'abitudine, la routine sono solo un ricordo.Almeno, dovrebbero essere un ricordo. Però sono difficili da accantonare. Io, ad esempio,sono un abitudinario anche nella scelta dei negozi presso i quali acquisto tutto ciò che mi serve: dai generi alimentari, alle scarpe, ai vestiti, al dopobarba ecc. Quindi quando mi occorre una cosa i miei piedi, da soli mi portano qui o là.
Il fatto è che in questi ultimi mesi, direi sette, otto poco più poco meno, in centro ( dove io faccio acquisti) c'è stato un drammatico e rapido chiudi/ apri/ cambia/ di negozi che mi ha messo in seria difficoltà se non addirittura in imbarazzo.
Colpa dell'abitudine sia chiaro. Allora: dove comperavo le scarpe, da un giorno all'altro ho trovato una boutique di intimo da donna; dove mi fornivo di frutta adesso c'è un arabo che vende ciondolini di argento, catenine e braccialetti. In un altro non più jeans, magliette e polo ma rossetti, matite, fondotinta e simili. Latte, biscotti e pizza? Niente da fare, adesso c'è una agenzia di viaggi; e in un altro ancora non più maglioni, sciarpe, calzini, guanti ma ultramodernissini cellulari e relativi servizi.
Ma anche se non sono nella mia lista, sempre in città, per il corso, ha chiuso la storica gioielleria Allegrezza al posto della quale si vocifera aprirà un' agenzia bancaria, dove c'era di fronte al Gabuccini un bel negozio di abbigliamento aprirà - di una catena importante- una vendita di prodotti di bellezza femminili; si è arreso ed ha abbandonato i locali anche il venditore di CD e di dischi, forse oramai fuori tempo.
E dove c'era un fotografo ora trovi macchinette da caffè, cialde e prodotti da bar.
E mi fermo qui. I miei piedi dovranno forzatamente " resettare" la memoria e portarmi dove mi devono portare evitandomi di fare brutte figure, Ma forse anch'io dovrò tenere gli occhi aperti.
SOGNI E NUVOLE
I sogni come nuvole, leggeri ,trasparenti, impalpabili
appaiono improvvisi al nostro orizzonte e poi svaniscono
non si sa bene dove, in un mondo senza memoria.
Assumono l'aspetto di figure, di volti, di storie
che noi riconosciamo, che forse abbiamo vissuto
o sono solo nella nostra fantasia.
Ad occhi aperti ne seguiamo il percorso, nell'azzurro
e vorremmo dire parole, esprimere pensieri
fare domande a chi ci appare il cielo.
I sogni vengono e vanno, veloci e senza lasciare segni
il tempo di tirare un poco il fiato e sorridere.
E le nuvole si compongono e si scompongono
svaniscono all'apparire del sole,come i sogni.
appaiono improvvisi al nostro orizzonte e poi svaniscono
non si sa bene dove, in un mondo senza memoria.
Assumono l'aspetto di figure, di volti, di storie
che noi riconosciamo, che forse abbiamo vissuto
o sono solo nella nostra fantasia.
Ad occhi aperti ne seguiamo il percorso, nell'azzurro
e vorremmo dire parole, esprimere pensieri
fare domande a chi ci appare il cielo.
I sogni vengono e vanno, veloci e senza lasciare segni
il tempo di tirare un poco il fiato e sorridere.
E le nuvole si compongono e si scompongono
svaniscono all'apparire del sole,come i sogni.
mercoledì 12 settembre 2012
COCOMERO DI MARE
Credo, e parlo per me, che la cosiddetta stagione estiva con oggi, mercoledì 12 settembre abbia posto la parola fine, almeno per quanto riguarda la spiaggia, il bagno, l'ombrellone. Poi la passeggiata al Lido, invece, continua settimana dopo settimana anche nei mesi autunnali ed invernali salvo che il tempo non sia proprio una dannazione. Sul moletto dell'Excelsior, di solito, sotto vento, pioggia o non so che altro, ci incontriamo sempre in quattro o cinque: non ci conosciamo, quindi non ci salutiamo ma evidentemente ci lega il piacere di rivedere il mare anche nei mesi peggiori. Devo dire, però, che ogni tanto con piacere si fa vedere anche un anziano e caro professore di una volta, Uguccioni, che conosco per averlo avuto non solo come vicino di casa ma anche perchè amico di mio padre ai tempi della politica "casereccia" e seria ( Uguccioni comunista di ferro e mio padre socialista di ferro, entrambi consiglieri comunali). Ha una età di tutto rispetto ma arriva in macchina e poi fa la sua passeggiatina durante la quale ci incontriamo e scambiamo due chiacchiere. Sta bene ed è veramente in gamba.
Torniamo a settembre. Diversi anni fa era ancora considerato un mese di turismo, la famosa " bassa stagione" ed io ricordo benissimo, sulla spiaggia Lido, l'arrivo di francesi, tedeschi e qualche famiglia belga. Quindi i gestori tenevano aperto e funzionante sino alla fine del mese. Adesso, come si sa, non è più cosi, almeno a Fano. Forse non ci sono più turisti di "bassa", forse i gestori hanno già guadagnato abbastanza, forse sono stanchi o che altro. Insomma, a metà mese si chiude. Al Lido stanno già lavorando alacremente per portare via tutto e sono già a buon punto. Domenica- hanno già avvertito- si chiude. Quindi dell'estate 2012 non resterà più nulla se non qualche ricordo ( se ci sono), un po' di nostalgia, tre o quattro rimpianti, poche immagini belle e interessanti .
Eppure sotto sotto, a guardare bene, neanche lo smantellamento delle attrezzature, per il momento,riesce a cancellare totalmente una piccola e delicata presenza che affiora qua e là nella sabbia a ricordo dei giorni agostani.
Sono piccolissime piantine verdi che sbucano in quell'apparente, arida distesa segnando con il loro colore la monotonìa della spiaggia. Mi dicono che sono i germogli di semi di cocomero, " sputati" a centinaia durante le cocomerate di qualche settimana fa. Come facciano a vivere, a crescere, ad avere vita non ho assolutamente idea...ma ci sono. Per quanto? Non credo per molto ma in questi giorni ce ne sono tante.Anch'esse presto se ne andranno come i bagnanti, come i lettini, gli ombrelloni.
TUTTI A SCUOLA!
Pretendere che gli italiani parlino l'italiano oggi come oggi è una chimera, è come chiedere un posto in paradiso o una strada finalmente asfaltata come si deve a Fano. Però... un pressapoco, un' idea, un " giù di lì...più o meno" da parte di chi predica tutti i giorni, di chi occupa posti di responsabilità( sindaci, assessori, presidenti, consiglieri ecc.) questo almeno sarebbe doveroso.
Lasciamo perdere l'inquinamento oramai inevitabile delle parole straniere, in gran parte anglo americane ma almeno una frase costruita con parole comprensibili, un rispetto superficiale della grammatica, della sintassi, un uso di termini di cui si sappia almeno- per sentito dire- il significato è solo chiedere una normalità che teoricamente dovrebbe essere scontata. Invece...Invece tutti i giorni i nostri " eroi" quando parlano in TV ( perchè nei giornali, per fortuna, vengono debitamente corretti dai cronisti) in TV locali, mettono in mostra, sempre, una serie di sfondoni, di strafalcioni, di termini inventati di sana pianta che prima fanno inorridire e poi fanno sbellicare dalle risate. Una specie di comiche in diretta . E non mi riferisco a qualche giovane amministratore che arranca faticosamente quando deve esprimere un concetto ma soprattutto a vecchi volponi della politica e del " governo " della cosa pubblica o di Associazioni importanti che dovrebbero oramai, dopo decenni di potere, aver imparato anno dopo anno almeno l'uso ed il significato dei termini più importanti. Purtroppo non è così. Perchè, soprattutto quando vengono presi dalla foga dell'oratoria, dalla voglia di sbrodolarsi addosso per fare i complimenti a se stessi vanno via a ruota libera infilzando uno sfondone dietro l'altro con una faccia tosta che disarma. Recentemente, nomina importante a livello provinciale, votazioni scontate ed elezione del capo; il capo parla e ringrazia, si loda( doveroso) loda chi lo ha votato ( doveroso), prospetta ed illustra programmi e visioni ottimistiche del futuro( con la sua gestione, è chiaro); le parole rotolano come massi, si ingarbugliano, inciampano, cercano la via di fuga, vorrebbero sparire, lui parla, parla, tre parole comprensibili e quattro no; a lui non glie ne può fregà de meno! e seguita imperterrito di fronte ad una platea che o dormicchia o fa finta di capire, annuendo con la testa come ubriachi. Qualche giornalista ( non tutti perchè l'italiano spesso difetta anche in questa categoria) tenta di stargli dietro perchè poi dovrà riferire ai suoi lettori; uno sforzo immane che pagano poi con sette giorni di astinenza.
Lo so che non è importante, che ci sono problemi ben più gravi, per carità! Però, un minimo che è un minimo...accidenti!
Invece anche questo ultimo barlume di civiltà nostrana sta per essere cancellato. L'italiano è diventato un optional, se c'è va bene, se non c'è va bene lo stesso. Garbuglio di lingue e di idee. Oggi i bimbi, i giovani, i ragazzi tornano a scuola, pieni di gioia e di speranze. Sono e saranno il futuro del nostro paese: parleranno ancora la nostra lingua?
E tanto per finire in bellezza io suggerirei di mandare a scuola, iniziando dalle elementari, anche molti nostri amministratori pubblici, qualunque sia il posto di comando che occupano. E per buon peso ci aggiungerei anche qualche " giornalista" locale che dovrebbe sapere che non basta tenere in microfono in mano davanti alla telecamera o parlare da un microfono di una radio per sentirsi esonerato dall'usare, nei limiti del possibile, l'italiano.
BUONA SCUOLA A TUTTI !!!
Lasciamo perdere l'inquinamento oramai inevitabile delle parole straniere, in gran parte anglo americane ma almeno una frase costruita con parole comprensibili, un rispetto superficiale della grammatica, della sintassi, un uso di termini di cui si sappia almeno- per sentito dire- il significato è solo chiedere una normalità che teoricamente dovrebbe essere scontata. Invece...Invece tutti i giorni i nostri " eroi" quando parlano in TV ( perchè nei giornali, per fortuna, vengono debitamente corretti dai cronisti) in TV locali, mettono in mostra, sempre, una serie di sfondoni, di strafalcioni, di termini inventati di sana pianta che prima fanno inorridire e poi fanno sbellicare dalle risate. Una specie di comiche in diretta . E non mi riferisco a qualche giovane amministratore che arranca faticosamente quando deve esprimere un concetto ma soprattutto a vecchi volponi della politica e del " governo " della cosa pubblica o di Associazioni importanti che dovrebbero oramai, dopo decenni di potere, aver imparato anno dopo anno almeno l'uso ed il significato dei termini più importanti. Purtroppo non è così. Perchè, soprattutto quando vengono presi dalla foga dell'oratoria, dalla voglia di sbrodolarsi addosso per fare i complimenti a se stessi vanno via a ruota libera infilzando uno sfondone dietro l'altro con una faccia tosta che disarma. Recentemente, nomina importante a livello provinciale, votazioni scontate ed elezione del capo; il capo parla e ringrazia, si loda( doveroso) loda chi lo ha votato ( doveroso), prospetta ed illustra programmi e visioni ottimistiche del futuro( con la sua gestione, è chiaro); le parole rotolano come massi, si ingarbugliano, inciampano, cercano la via di fuga, vorrebbero sparire, lui parla, parla, tre parole comprensibili e quattro no; a lui non glie ne può fregà de meno! e seguita imperterrito di fronte ad una platea che o dormicchia o fa finta di capire, annuendo con la testa come ubriachi. Qualche giornalista ( non tutti perchè l'italiano spesso difetta anche in questa categoria) tenta di stargli dietro perchè poi dovrà riferire ai suoi lettori; uno sforzo immane che pagano poi con sette giorni di astinenza.
Lo so che non è importante, che ci sono problemi ben più gravi, per carità! Però, un minimo che è un minimo...accidenti!
Invece anche questo ultimo barlume di civiltà nostrana sta per essere cancellato. L'italiano è diventato un optional, se c'è va bene, se non c'è va bene lo stesso. Garbuglio di lingue e di idee. Oggi i bimbi, i giovani, i ragazzi tornano a scuola, pieni di gioia e di speranze. Sono e saranno il futuro del nostro paese: parleranno ancora la nostra lingua?
E tanto per finire in bellezza io suggerirei di mandare a scuola, iniziando dalle elementari, anche molti nostri amministratori pubblici, qualunque sia il posto di comando che occupano. E per buon peso ci aggiungerei anche qualche " giornalista" locale che dovrebbe sapere che non basta tenere in microfono in mano davanti alla telecamera o parlare da un microfono di una radio per sentirsi esonerato dall'usare, nei limiti del possibile, l'italiano.
BUONA SCUOLA A TUTTI !!!
lunedì 10 settembre 2012
SALUTI DI FINE ESTATE
Sono stati saluti ed abbracci malinconici, anche se fatti tra i sorrisi; in riva al mare, in un pomeriggio di settembre. Amiche ed amici, che hanno vissuto l'estate nello stesso tratto di spiaggia e di mare, che hanno i figli piccoli che non si separano mai, che hanno trascorso insieme giornate bellissime, hanno dovuto dare un fermo taglio alla vacanza e dire addio per riprendere la vita di sempre, la vita quotidiana che trascorre giorno dopo giorno tra autunno, inverno e di primavera. Abbracci e baci, strette di mano, qualche lacrima mentre i bimbi facevano ancora più fatica a lasciare i compagni di giochi. Un saluto con la mano, ancora, da lontano, prima di sparire dietro la fila dei capanni.
I saluti sono sempre tristi, fanno piangere il cuore, lasciano ricordi dolci, sereni, spensieratezza di una vacanza senza troppi impegni.
Ma non ci sono solo quelli che partono e vanno lontani; ci sono anche quelli che si ritrovano vicini di ombrellone in estate, che diventano nuclei familiari allargati nella festa, nelle serate, nella baldoria estiva, nelle chiacchiere, nelle innocenti maldicenze e critiche, nelle giocate a carte, nelle confidenze ma che con la fine di agosto si salutano ugualmente e si lasciano sapendo che non si vedranno più sino alla prossima estate. Perchè si abita in zone diverse e distanti di Fano, perchè si frequentano luoghi assolutamente distinti, perchè una famiglia sta a Cuccurano e l'altra a Gimarra, o al Poderino e l'altra a Lucrezia. Sempre saluti tristi sono, anche se mitigati dalla possibilità, pur remota, di potersi incontrare in città, magari sotto le feste di Natale.
Poi qualche giorno fa ho visto anche saluti più dolorosi, più commoventi, irripetibili. Una famiglia fanese che era emigrata
decenni fa negli Stati Uniti, aveva fatto ritorno a Fano cinque o sei anni fa. Quindi aveva stretto amicizie vere, solide, anche al Lido, con i vicini di ombrellone, anno dopo anno.
Molto, molto amici e splendidi rapporti. Ma si vede che il richiamo " della foresta" è più forte del destino che noi scegliamo; e quest'anno hanno deciso di vendere casa, mobili, tutto per ritornare definitivamente negli Stati Uniti. Partiranno tra non molti giorni e se ne andranno per sempre, veramente per sempre. Quindi, niente " ci rivediamo il prossimo anno" ma " ci rivedremo lassù" si sono detti i più anziani ed anche gli altri non hanno potuto dire niente di più sereno. Effettivamente quelli che restano e quelli che partono si sono visti per l'ultima volta.Un doloroso addio che combacia con un addio all'estate, per fortuna molto meno drammatico .Io mi sento fortunato, non ho saluti malinconici da fare nè persone da rimpiangere; anzi qualcuno se non lo rivedo mi fa anche piacere.
I saluti sono sempre tristi, fanno piangere il cuore, lasciano ricordi dolci, sereni, spensieratezza di una vacanza senza troppi impegni.
Ma non ci sono solo quelli che partono e vanno lontani; ci sono anche quelli che si ritrovano vicini di ombrellone in estate, che diventano nuclei familiari allargati nella festa, nelle serate, nella baldoria estiva, nelle chiacchiere, nelle innocenti maldicenze e critiche, nelle giocate a carte, nelle confidenze ma che con la fine di agosto si salutano ugualmente e si lasciano sapendo che non si vedranno più sino alla prossima estate. Perchè si abita in zone diverse e distanti di Fano, perchè si frequentano luoghi assolutamente distinti, perchè una famiglia sta a Cuccurano e l'altra a Gimarra, o al Poderino e l'altra a Lucrezia. Sempre saluti tristi sono, anche se mitigati dalla possibilità, pur remota, di potersi incontrare in città, magari sotto le feste di Natale.
Poi qualche giorno fa ho visto anche saluti più dolorosi, più commoventi, irripetibili. Una famiglia fanese che era emigrata
decenni fa negli Stati Uniti, aveva fatto ritorno a Fano cinque o sei anni fa. Quindi aveva stretto amicizie vere, solide, anche al Lido, con i vicini di ombrellone, anno dopo anno.
Molto, molto amici e splendidi rapporti. Ma si vede che il richiamo " della foresta" è più forte del destino che noi scegliamo; e quest'anno hanno deciso di vendere casa, mobili, tutto per ritornare definitivamente negli Stati Uniti. Partiranno tra non molti giorni e se ne andranno per sempre, veramente per sempre. Quindi, niente " ci rivediamo il prossimo anno" ma " ci rivedremo lassù" si sono detti i più anziani ed anche gli altri non hanno potuto dire niente di più sereno. Effettivamente quelli che restano e quelli che partono si sono visti per l'ultima volta.Un doloroso addio che combacia con un addio all'estate, per fortuna molto meno drammatico .Io mi sento fortunato, non ho saluti malinconici da fare nè persone da rimpiangere; anzi qualcuno se non lo rivedo mi fa anche piacere.
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