Sono stati saluti ed abbracci malinconici, anche se fatti tra i sorrisi; in riva al mare, in un pomeriggio di settembre. Amiche ed amici, che hanno vissuto l'estate nello stesso tratto di spiaggia e di mare, che hanno i figli piccoli che non si separano mai, che hanno trascorso insieme giornate bellissime, hanno dovuto dare un fermo taglio alla vacanza e dire addio per riprendere la vita di sempre, la vita quotidiana che trascorre giorno dopo giorno tra autunno, inverno e di primavera. Abbracci e baci, strette di mano, qualche lacrima mentre i bimbi facevano ancora più fatica a lasciare i compagni di giochi. Un saluto con la mano, ancora, da lontano, prima di sparire dietro la fila dei capanni.
I saluti sono sempre tristi, fanno piangere il cuore, lasciano ricordi dolci, sereni, spensieratezza di una vacanza senza troppi impegni.
Ma non ci sono solo quelli che partono e vanno lontani; ci sono anche quelli che si ritrovano vicini di ombrellone in estate, che diventano nuclei familiari allargati nella festa, nelle serate, nella baldoria estiva, nelle chiacchiere, nelle innocenti maldicenze e critiche, nelle giocate a carte, nelle confidenze ma che con la fine di agosto si salutano ugualmente e si lasciano sapendo che non si vedranno più sino alla prossima estate. Perchè si abita in zone diverse e distanti di Fano, perchè si frequentano luoghi assolutamente distinti, perchè una famiglia sta a Cuccurano e l'altra a Gimarra, o al Poderino e l'altra a Lucrezia. Sempre saluti tristi sono, anche se mitigati dalla possibilità, pur remota, di potersi incontrare in città, magari sotto le feste di Natale.
Poi qualche giorno fa ho visto anche saluti più dolorosi, più commoventi, irripetibili. Una famiglia fanese che era emigrata
decenni fa negli Stati Uniti, aveva fatto ritorno a Fano cinque o sei anni fa. Quindi aveva stretto amicizie vere, solide, anche al Lido, con i vicini di ombrellone, anno dopo anno.
Molto, molto amici e splendidi rapporti. Ma si vede che il richiamo " della foresta" è più forte del destino che noi scegliamo; e quest'anno hanno deciso di vendere casa, mobili, tutto per ritornare definitivamente negli Stati Uniti. Partiranno tra non molti giorni e se ne andranno per sempre, veramente per sempre. Quindi, niente " ci rivediamo il prossimo anno" ma " ci rivedremo lassù" si sono detti i più anziani ed anche gli altri non hanno potuto dire niente di più sereno. Effettivamente quelli che restano e quelli che partono si sono visti per l'ultima volta.Un doloroso addio che combacia con un addio all'estate, per fortuna molto meno drammatico .Io mi sento fortunato, non ho saluti malinconici da fare nè persone da rimpiangere; anzi qualcuno se non lo rivedo mi fa anche piacere.
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