mercoledì 12 settembre 2012

TUTTI A SCUOLA!

Pretendere che gli italiani parlino l'italiano oggi come oggi è una chimera, è come chiedere un posto in paradiso o una strada finalmente asfaltata come si deve a Fano. Però... un pressapoco, un' idea, un " giù di lì...più o meno" da parte di chi predica tutti i giorni, di chi occupa posti  di responsabilità( sindaci, assessori, presidenti, consiglieri ecc.) questo almeno sarebbe doveroso.
Lasciamo perdere l'inquinamento oramai inevitabile delle parole straniere, in gran parte anglo americane  ma almeno una frase costruita con parole comprensibili, un rispetto superficiale della grammatica, della sintassi, un uso di termini di cui si sappia almeno- per sentito dire- il significato è solo chiedere una normalità che teoricamente dovrebbe essere scontata. Invece...Invece tutti i giorni  i nostri " eroi" quando parlano in TV ( perchè nei giornali, per fortuna, vengono debitamente corretti dai cronisti) in TV locali, mettono in mostra, sempre, una serie di sfondoni, di strafalcioni, di termini inventati di sana pianta che prima fanno inorridire e poi fanno sbellicare  dalle risate. Una specie di comiche in diretta . E non mi riferisco a qualche giovane amministratore che arranca faticosamente quando deve esprimere un concetto ma soprattutto a vecchi volponi  della politica e del " governo " della cosa pubblica o di Associazioni importanti che dovrebbero oramai, dopo decenni di potere, aver imparato anno dopo anno almeno l'uso ed il significato dei termini più importanti. Purtroppo non è così. Perchè, soprattutto quando vengono presi dalla foga dell'oratoria, dalla voglia di sbrodolarsi addosso per fare i complimenti a se stessi vanno via a ruota libera infilzando uno sfondone dietro l'altro con una faccia tosta che disarma. Recentemente, nomina importante a livello provinciale, votazioni scontate ed elezione del capo; il capo parla e ringrazia, si loda( doveroso) loda chi lo ha votato ( doveroso), prospetta ed illustra programmi e visioni ottimistiche del futuro( con la sua gestione, è chiaro); le parole rotolano come massi, si ingarbugliano, inciampano, cercano la via di fuga, vorrebbero sparire, lui parla, parla, tre parole comprensibili e quattro no; a lui non glie ne può fregà de meno! e seguita imperterrito di fronte ad una platea che o dormicchia o fa finta di capire, annuendo con la testa come ubriachi. Qualche giornalista ( non tutti perchè  l'italiano spesso difetta anche in questa categoria) tenta di stargli dietro perchè poi dovrà riferire ai suoi lettori; uno sforzo immane che pagano poi con sette giorni di astinenza. 
Lo so che non è importante, che ci sono problemi ben più gravi, per carità! Però, un minimo che è un minimo...accidenti!
Invece anche questo ultimo barlume di civiltà nostrana sta per essere cancellato. L'italiano è diventato un optional,  se c'è va bene, se non c'è va bene lo stesso. Garbuglio di lingue e di idee. Oggi i bimbi, i giovani, i ragazzi tornano a scuola, pieni di gioia e di speranze. Sono e saranno il futuro del nostro paese: parleranno ancora la nostra lingua?
E tanto per finire in bellezza io suggerirei di mandare a scuola, iniziando dalle elementari, anche molti nostri  amministratori pubblici, qualunque sia il posto di comando che occupano. E per buon peso ci aggiungerei anche qualche " giornalista" locale che dovrebbe sapere che non basta tenere in microfono in mano davanti alla telecamera o parlare da un microfono di una radio per sentirsi esonerato dall'usare, nei limiti del possibile, l'italiano.
BUONA SCUOLA A TUTTI !!!

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