Odori d'autunno, sapori di autunno, colori d'autunno,
la natura cambia pelle, si prepara all'inverno, le foglie cadono lentamente come farfalle , volano piano e si posano a terra, coprendo il terreno tutt'intorno, anche l'asfalto si colora di un chiaro marrone che sembra tabacco.
Nei filari di vite sono passati gli uomini, camminando piano
per raccogliere i grappoli d' uva, pieni e maturi e la terra è stata lavorata e rimossa sotto e sopra per essere pronta alle prossime semine. Sui solchi volano e si posano decine di uccelli che trovano in abbondanza cibo e vanno e poi tornano dando il cambio ai piccioni. Il sole, la sera, cala veloce, sembra che abbia fretta di sparire dietro le colline; tinge di rosso l'orizzonte, il mare, sparisce e fa notte.
L'aria e frizzantina e la notte è ormai fredda; ci prepariamo all'inverno e la natura fa la sua parte. Vicino le scuole sono tornati a gridare, a ridere, a fare scherzi, ad inseguirsi in bicicletta, a smanettare nei cellulari centinaia di giovani che se la dovranno tirare per molti mesi, tra gioie e dolori mentre babbi, mamme, nonne e nonni faticano e faticheranno a portarli, ad andare a riprenderli, a volte mano per mano, assai più spesso caricandoli in macchina, in tre, quattro cinque, come una specie di taxi familiari che aiutano gli altri che non possono.Un via vai che blocca per diversi minuti strade, piazze, marciapiedi, tutto quanto è nei pressi delle scuole. Un' anarchia che non ha rispetto per niente e per nessuno ma che tutti, con generosità accettano perchè tanto prima o poi tutti ci sono passati.
Il centro città rivede folle di gente, di bici, di auto che vanno e vengono senza sosta e nessuno controlla.
I negozi al mare, le pizzerie, i locali stagionali si stanno preparando a chiudere; sedie, tavoli, strumenti vari, utensili vengono sistemati per l'inverno mentre alcuni esercizi verranno addirittura inchiodati dietro tavoloni di legno per essere difesi dalle intemperie, dalla bora, dal mare.
Autunno. I caffè, in città, si riempono di gente; lasciate le bibite ghiacciate ed il gelato a chili, si bevono moretta, thè, cioccolato, bevande calde anche se l'happy hours non si arrende.
Addio aria condizionata, si torna a respirare l'aria che ci circonda; non è un gran che ma è ciò che Fano offre.
Autunno. E quando vicino al Caffè centrale sentiremo profumo di castagne arrosto, vorrà dire che siamo vicini all'inverno.
Nessun commento:
Posta un commento