mercoledì 19 settembre 2012

SENTIAMOCI NELL'ALDIQUA

Argomento serio, scaturito in una chiacchierata tra amici in recente pomeriggio di pioggia: esiste l'aldilà? Se sì, è vero che ci vanno le anime di coloro che lasciano questa terra? E se ci vanno è possibile che qualcuno, dotato di particolari poteri, può palare con loro, interrogarli, avere risposte?
Dei presenti-come sempre-un paio dicevano e sostenevano di sì, un paio-compreso il sottoscritto-  naturalmente contrari.
Non entro nei meriti, sin troppo profondi e antichi, della nostra religione cattolica che lo dà per certo...era tanto per parlare e per esprimere opinioni quindi a prescindere dai propri credo.
Chiaro che tutti sapevamo che non si sarebbe arrivati a nulla e che tutti, alla fine, saremmo rimasti fermamente aggrappati alle nostre convinzioni. 
I sostenitori del sì, citando libri, pubblicazioni varie, personaggi famosi dello spettacolo, dell'arte ecc. hanno illustrato prove di dichiarazioni ufficiali, di registrazioni, di medium,di scrittori, di trasmissioni televisive e quanto altro; io  e l'altro- i due scettici- avevamo meno carte in mano, sinceramente ed è stato faticoso controbattere e argomentare con fermezza. Direi un duello verbale che obiettivamente è stato vinto dai sostenitori del sì.
Tutta questa premessa per dire che questo "superficiale" dibattito su un tema tanto importante e serio mi ha comunque portato a riflettere sulla questione e ad immaginare cosa avei detto o fatto se veramente avessi la possibilità di parlare-tanto per restringere il numero-con i miei genitori, con mio padre e mia madre.
Tralasciando le scontate domande di rito che io eviterei sicuramente ( dove siete, come state, cosa fate), chiederei subito che cosa vedono di noi e dove ci vedono e se in continuazione, come in tv. Insomma se sono sempre in contatto con le nostre persone.
E se così fosse, potrebbero avere la possibilità di fermarci se stiamo per commettere un errore grave, un incidente, uno sgarbo grave a qualcuno?
Ma, conoscendomi, ci terrei molto a sapere se ho sbagliato con loro, se li ho offesi, magari non volendo, se li ho fatti soffrire con i miei atteggiamenti, con le mie superficialità, se hanno dovuto mandare giù amaro per colpa mia.
I miei genitori sono stati entrambi assai parchi di parole quando c'era da rimproverare , anche, ad esempio, quando da ragazzo andavo male a scuola, mai severi e fermi nella condanna per cui è stato facile per me superare le strettoie delle mie mancanze. Ma, dentro di loro, mia madre e mio padre, hanno sofferto per questo?
E poi in tante altre occasioni e magari ( ma spero di no) anche più gravi.
Ecco, di questo mi piacerebbe parlare, sentire, rendermi conto. Per chiedere loro scusa.


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