Tutto cambia, velocemente, nelle nostre abitudini, nel nostro vivere quotidiano. Il telefono di casa, oramai, è diventata una piccola e piatta scatoletta che ci portiamo sempre dietro e che per strada ci fa parlare in mezzo alla gente, fa sapere a tutti i fatti nostri, ci fa camminare agitando le mani e gridare come se fossi dei pazzi; la TV è superlativamente digitale da molti mesi, l'apparecchio è piattissimo, grandissimo, può fare anche il caffè, tutto! con un solo piccolo difetto: io prima a casa mia riuscivo a prendere tutti i canali, da quando siamo passati al digitale ho canali a fasi alterne; una sera prendo la RAI, una sera Mediaset, qualche volta la 7 e via di questo passo, mai tutte e tutte insieme. Usiamo il computer, stando seduti possiamo fare tutto, sbagliamo tutto, ci incazziamo dalla mattina alla sera ma se si tiene duro...qualche cosa alla fine si riesce a fare. E poi o impari o impari perchè oramai volente o nolente sei obbligato.
Insomma:l'abitudine, la routine sono solo un ricordo.Almeno, dovrebbero essere un ricordo. Però sono difficili da accantonare. Io, ad esempio,sono un abitudinario anche nella scelta dei negozi presso i quali acquisto tutto ciò che mi serve: dai generi alimentari, alle scarpe, ai vestiti, al dopobarba ecc. Quindi quando mi occorre una cosa i miei piedi, da soli mi portano qui o là.
Il fatto è che in questi ultimi mesi, direi sette, otto poco più poco meno, in centro ( dove io faccio acquisti) c'è stato un drammatico e rapido chiudi/ apri/ cambia/ di negozi che mi ha messo in seria difficoltà se non addirittura in imbarazzo.
Colpa dell'abitudine sia chiaro. Allora: dove comperavo le scarpe, da un giorno all'altro ho trovato una boutique di intimo da donna; dove mi fornivo di frutta adesso c'è un arabo che vende ciondolini di argento, catenine e braccialetti. In un altro non più jeans, magliette e polo ma rossetti, matite, fondotinta e simili. Latte, biscotti e pizza? Niente da fare, adesso c'è una agenzia di viaggi; e in un altro ancora non più maglioni, sciarpe, calzini, guanti ma ultramodernissini cellulari e relativi servizi.
Ma anche se non sono nella mia lista, sempre in città, per il corso, ha chiuso la storica gioielleria Allegrezza al posto della quale si vocifera aprirà un' agenzia bancaria, dove c'era di fronte al Gabuccini un bel negozio di abbigliamento aprirà - di una catena importante- una vendita di prodotti di bellezza femminili; si è arreso ed ha abbandonato i locali anche il venditore di CD e di dischi, forse oramai fuori tempo.
E dove c'era un fotografo ora trovi macchinette da caffè, cialde e prodotti da bar.
E mi fermo qui. I miei piedi dovranno forzatamente " resettare" la memoria e portarmi dove mi devono portare evitandomi di fare brutte figure, Ma forse anch'io dovrò tenere gli occhi aperti.
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